Teste di pietra.
Davanti al televisore che atrofizza il cervello o lo
manda il luoghi remoti.
L'isola di Pasqua. Culla di un'antica civiltà. Con le sue
ricchezze e i suoi misteri.
Teste di pietra(*). Proprio come
le loro. La sua e quella di Akane. Teste dure, ottuse, immodificabili.
Eppure, al di sotto delle quali,
è possibile trovare un cuore pulsante.
Così uguali. Così diversi.
Testardi, determinati, orgogliosi. Sempre a testa alta. Con lo sguardo rivolto in avanti, al futuro.
Loro, le teste di pietra, lì, immobili da chissà quanti secoli,
e loro, Ranma e Akane, in quell' impasse chissà per
quanto altro tempo.
I loro sguardi forse non si incroceranno
mai, ma come recitano alcune frasi da cioccolatini: “Amore non è
guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione”(**)
Note
dell’autrice:
*Teste di pietra_ Mi riferisco ai Moai,
monolitiche statue di pietra dal volto gigante caratteristiche di Rapa Nui, ovvero l’isola di Pasqua.
**Citazione_ Tratta dall’opera
di Antoine de Saint-Exupéry, Terra degli uomini. Aimer[,] ce n'est point nous regarder l'un l'autre,
mais regarder ensemble dans la même direction.