La
penna si muoveva frettolosamente da sinistra a destra del foglio,
lasciando scie di inchoistro dappertutto, e ripeteva quel meccanico
andirivieni per centinaia di volte, si fermava un attimo, poi
riprendeva sempre più frettolosa, sembrava che qualcuno le
stesse
correndo dietro; lei alzò di poco lo sguardo dal foglio e si
imbattè
nell'enorme orologio al centro della stanza, osservò per una
manciata
di secondi quelle lancette avanzare e avvertì i loro
movimenti in modo
sempre più acuto, come se rimbombassero nella stanza, subito
dopo tornò
a concentrarsi sul foglio e continuò a stringere tra le mani
quella
penna, fin quando un suono non la fece sussultare "posate i fogli, il
tempo è finito" si sentì chiaramente nella
stanza, lei fece come gli
era stato detto, si sentiva osservata anche se nessuno la stava
guardando "ora potete firmare il vostro esame, non dimenticate la data,
poi qualcuno passerà per i tavoli e ritirerà i
vostri lavori".
Tirò
un sospiro di sollievo, finalmente, era finita, non poteva crederci, il
primo esame scritto del trimestre era stato svolto, aveva studiato come
una pazza per prepararsi e sperava di essere riuscita a fare del
proprio meglio; riprese quella penna in mano e firmò. Eh
già, nella sua
firma si leggeva chiaramente 'Summer Jonson'. I suoi occhi si
soffermarono a guardare la sua stessa calligrafia, forse per rilassarsi
un po', mentre la sua mente cominciò a formulare mille
domande...
Chi
era? Una ragazza mora con occhi color nocciola, magra e non troppo
alta, una ventenne, una studentessa all'Università di Roma,
questo era
ciò che avrebbe detto chiunque l'avesse incrociata nei
corridoi o nelle
enormi aule.
Scrisse
la data, 4 dicembre 2015, era passato poco più di un anno,
da quando
nella sua vita era cambiato praticamente tutto, e ricordava ogni
singola parola, ogni misero gesto, non li avrebbe mai dimenticati...una
domenica mattina di fine novembre, dopo essere andata a far colazione
con Valerie, Sarah e Mary da Bunny, era tornata a casa, aveva
chiacchierato un po' con Harry, il suo ragazzo da ormai due anni, e poi
era scesa per il pranzo. Aveva notato una strana aria in casa sua, non
c'era mai stata prima, apparentemente non c'era nulla di diverso, suo
padre era seduto a capotavola e stavo immergendo mezzo barattolo di
formaggio nei maccheroni, insomma tutto nella norma, sua madre mangiava
e poi tornava ai fornelli per controllare che la carne non si
arrostisse troppo, lei si lamentava del fatto che il giorno seguente
avrebbe avuto compito di latino, la materia che odiava più
il mondo;
chiacchieravano tranquillamente come avevano sempre fatto, eppure c'era
qualcosa nel tono di voce che tradiva entrambi i genitori, non ci
voleva un genio per rendersene conto.
Dopo mangiato si misero a
sedere sul divano, c'era la partita e suo padre non ne aveva mai persa
una, lei accese come al solito la televisione e si mise a sedere
accanto a lui, ma suo padre le disse di spegnerla, e fece
ciò che le
aveva chiesto guardandolo stranita "tesoro, dobbiamo parlare" ecco, se
lo aspettava, due parole, dobbiamo parlare, le più tragiche,
quelle che
possono anticipare di tutto, anche il più tragico degli
avvenimenti.
Sua
madre li raggiunse in batter d'occhio, smise di fare ciò che
stava
facendo in cucina, e lì Summer ebbe la certezza che si
trattava di
qualcosa di grosso "non devi prenderla male, non è colpa di
nessuno, ma
non abbiamo scelta" cominciò a dire il signor Jonson "papa
perfavore,
dimmi che mi devi dire, vedremo dopo come prenderla" esclamò
lei con le
mani tremanti, non sapeva davvero che cosa aspettarsi "ho ricevuto una
promozione, occuperò un posto più importante
nella mia azienda, ma come
sai, ci occupiamo anche di faccende estere, e con sorpresa di tutti,
quest'anno c'è stato un grande aumento delle vendite e delle
spedizioni
in Italia, il mio datore di lavoro mi ha offerto di curare
personalmente questo nuovo mercato che potrebbe essere una miniera
d'oro per la Sic (il nome dell'azienda) ma per farlo, è
necessario che
io mi renda conto di ciò che succede in Italia
quotidianamente e non
posso farlo con un telescopio dal mio uffcio di Dublino" Sum non seppe
cosa dire... Italia?
Aveva
sempre sempre pensato che fosse un posto straordinario, ci era stata
qualche giorno in vacanza con Harry l'anno prima, e aveva avuto la
conferma, l'Italia era meravigliosa, erano stati bene, ma loro due
sarebbero stati bene anche sulla vetta del K2, non c'era da
stupirsi..." dovrai andare a vivere li?" domandò timorosa,
ma sapeva
già la risposta, la sua era una domanda retorica, sapeva
perfettamente
che quel dovrai doveva essere usato al plurale "Summer, vuoi davvero
che tuo padre si trasferisca in Italia e io e te rimaniamo qui?" si
aspettava anche quella domanda, fece un no quasi impercettibile con la
testa, suo padre l'abbacciò "mi dispiace, io e tua madre non
siamo
disposti a separarci così, significherebbe vederci una volta
all'anno
forse, non possiamo farlo, o tutti o nessuno" "c'è
possibiltà di
scelta?" domandò la ragazza con le lacrime agli occhi,
pronte a rigarle
il volto "no, tesoro, non possiamo essere così egoiste,
è una grande
occasione per papà, se restassimo qui, potremmo rimpiangerlo
a vita" le
rispose sua madre; in un attimo le crollò il mondo addosso,
ora ne era
più che certa, non c'era via di scampo,trasferirsi in
Italia, non se lo
sarebbe immaginato neanche tra un milione di anni...ma come poteva
lasciare Dublino?
Era
la città che l'aveva vista nascere, crescere, era la
città che amava,
perchè la conosceva come se fosse sua...e le ragazze? le sue
migliori
amiche, Valerie, Sarah e Mary, con loro condivideva tutto, con loro
aveva instaurato un solido rapporto di amicizia, loro erano la sua
seconda famiglia, non riusciva neanche a pensare di non rivederle
più,
non poteva essere vero, perchè? Cosa aveva fatto di male per
meritarsi
tutto quello che sarebbe irrimediabilmente accaduto?
"
quando?" domandò semplicemente "a gennaio inizierai
lì la scuola" la
rassicurò sua madre "che cosa? no, io non posso andare via
così presto!
Non ce la faccio, lo giuro! Quest'anno ho gli esami di
maturità, non
potete farmi cambiare scuola così come se niente fosse! E'
un disastro,
no, non posso andarmene da Dublino, vi prego, non andiamo via"
urlò tra
le lacrime "non possiamo almeno aspettare fino a giugno?"
urlò ancora
in preda alla disperazione "mi piacerebbe dirti di si, ma purtroppo,
dobbiamo trasferirci adesso, è questione di giorni"
spiegò suo padre, a
quel punto si alzò e corse in camera sua.
Ricordava
perfattemente che aveva pianto fino a non avere più lacrime,
fino a
quando non si era resa conto della cosa peggiore, stava per mettere
fine alla miglior cosa che le fosse capitata, stava per rinunciare alla
persona che amava più della sua vita, questa volta sarebbe
stato
veramente impossibile riuscire a resistere, ci erano riusciti per due
anni e il loro amore era cresciuto di giorno in giorno, ma non erano
mai trascorsi più di due mesi senza vedersi, e ora come
avrebbero
fatto? Tutto era contro di loro, la distanza si sarebbe moltiplicata,
vedersi sarebbe stato quasi impossibile, forse avrebbero potuto farlo
una o due all'anno, sarebbero impazziti, non era giusto che soffrissero
così tanto.
Questa
consapevolezza la uccise a tal punto che non ebbe più
nemmeno la forza
di piangere o di urlare, voleva soltanto chiudere gli occhi, immaginare
di essere tra le sue braccia e svegliarsi la mattina dopo
rendendosi
conto che era stato soltanto un brutto sogno, un terribile incubo, ma
non riuscì nemmeno a dormire, stava male, aveva la
sensazione che
qualcuno fosse entrato nella sua stanza e si fosse divertito a
strapparle il cuore, così per gioco, per farle capire cosa
si prova
quando si sente dire 'mi è caduto il mondo addosso, con
tutto il suo
peso'.
Sia
sua madre che suo padre tentarono di farla ragionare, ma non ci fu
verso, trascorse tutta la notte a vomitare, nonostante non avesse
mangiato assolutamente niente, si sentiva come se gli ultimi residui
del suo cuore dovessero essere espulsi, non chiuse occhio, eppure la
mattina si alzò ben presto e lasciò un biglietto
ai suoi genitori in
cui spiegava le sue intenzioni e il motivo per cui non sarebbe andata a
scuola. Cosa pensate? No, non stava scappando di casa, ma stava andando
in stazione, direzione Londra, aveva bisogno di lui più di
qualunque
altra cosa al mondo, doveva parlargli, doveva sentirsi protetta, ne
aveva assurdamente bisogno.
Due e tre ore più tardi era arrivata
come una furia a casa sua, lo aveva trovato seduto su un divano con la
chitarra in mano, lo aveva letteralente travolto, Harry non se lo
aspettava e si sentì il ragazzo più felice del
mondo quando realizzò di
averla tra le braccia, si baciarono, si coccolarono, risero,
scherzarono, si sussurrarono parole dolci nell'orecchio, si amarono, e
Sum per quella mezza giornata dimenticò tutto...questo era
il potere
che quel ragazzo aveva su di lei, la faceva stava bene come non
riusciva a fare nessun altro. Trascorsero l'intera giornata
abbracciati, per Harry era stata la sorpresa più bella di
sempre,
dovevano vedersi solo due settimane dopo e invece lei, non aveva
resistito così tanto quella volta, avvertiva il bisogno di
sentire i
loro corpi vicini, voleva che le sue braccia le circondassero i
fianchi, desiderava che lui la tenesse stretta a se per sempre, voleva
perdersi all'inifnito nei suoi occhi blu-verdi, i più belli
del mondo,
bramava suoi baci, e si sentiva completa solo percependo il respiro di
Harry fondersi con il proprio.
Era l'amore della sua vita, e non
poteva pensare a ciò che stava per fare, ma doveva farlo,
per il bene
di entrambi, avrebbero sofferto tutti e due all'inverosimile, lo
sapeva, ma non c'erano altre soluzioni, si sentiva come se stesse per
partire per un viaggio sul pianeta rosso e non poteva sperare di
ritrovare tutto come prima al suo ritorno, se mai ci sarebbe stato un
ritorno, erano due ragazzi, avevano il diritto di vivere, di
divertirsi, non era affatto giusto che rimanessero legati a dei
ricordi, perchè era questo che la loro storia sarebbe
divenatata, un
ricordo, perchè non avrebbero avuto la possibiltà
di rendere quel
meraviglioso ricordo, realtà; Summer sapeva di fare la cosa
giusta, la
miglior cosa per il bene di entrambi, eppure dall'altra parte era
consapevole di star per commettere il più grande sbaglio
della sua
vita, qualcosa che avrebbe rimpianto in eterno, stava per fare la
cazzata del secolo.
"quindi, dobbiamo arrenderci così?" domandò
lui sull'orlo delle lacrime, erano in camera sua, sul suo letto,
abbracciati "tu cosa vorresti fare?" sussurrò la ragazza
"vorrei stare
con te per sempre! ma in Italia? dio, è lontanissimo!"
"sarebbe
impossibile no?" Harry annuì mestamente "non possiamo
resistere
vedendoci una o due volte all'anno, non possiamo vivere con il cuore
spezzato"proseguì la ragazza, lui trattenne a stento
un'amara lacrima
"pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato, pensavo che
saremmo stati insieme per sempre" disse guardandolo negli occhi "non ci
possiamo nemmeno tentare?" appena fiinì la frase si diede la
risposta
da solo, non era possibile, se ne rendeva perfettamente conto "non ti
sembra una pazzia? Si, insomma, non abbiamo mai vissuto nella stessa
città, per noi la distanza c'è sempre stata,
l'abbiamo superata, ne
siamo usciti più forti, e ora? ci lasciamo sconfiggere dal
nemico che
pensavamo di aver annientato?" Sum scoppiò a piangere a
quelle parole
terribilmente vere, e lui la strinse di più a sè,
gli faceva male
vederla così triste, così spenta "E' proprio
così, hai ragione, è una
pazzia, ma che altro possiamo fare?" "niente...l'Italia sarà
il più bel
posto del mondo forse, ma ora lo sto odiando come non ho mai odiato
nulla in tutta la mia vita" disse lui cercando di strapparle un sorriso
"1862 chilometri" sussurrò Sum sul suo petto "nulla, in
confronto a
quanto ti amo" aggiunse alzando di poco la testa "perchè?
perchè?
sapevo che noi due, il nostro amore, era tutto troppo perfetto per
durare" disse lui tirando violentemente un cuscino a terra con la mano
libera, con l'altra giocava con i capelli di Sum "ti prego, tienimi
stretta a te fino all'ultimo secondo, voglio restare intrappolata tra
le tue braccia" piansero entrambi, l'uno sulle spalle dell'altra, calde
lacrime bagnarono irrimediabilmente i loro volti, lacrime prepotenti,
aggressive, singhiozzi che risuonarono in quella stanza fino a tarda
notte.
Si sentivano
tutte e due vuoti, non erano stati capaci di staccarsi nemmeno un
secondo, avevano saltato la cena, erano rimasti a piangere avvinghiati
fino a quando non avevano esaurito di nuovo tutte le lacrime, a quel
punto Harry l'aveva guardata negli occhi e l'aveva baciata, con una
foga e una passione inaudita, lei aveva risposto a quei baci con lo
stesso desiderio, si erano amati, con una dolcezza e una
violenza mai
provata, e l'alba li aveva trovati ancora privi di indumenti e privi di
felicità.
Sum ricordava di essere partita quella sera stessa, da
allora non si erano più sentiti, lo avevano deciso di comune
accordo,
era stata la scelta più dolorosa che potessero immaginare, i
saluti in
stazione erano stati strazianti, forse perchè quella volta
non era un
semplice arrivederci, ma un addio..come si può dire addio
alla persona
che si ama? Era la sensazione più brutta, orribile,
mostruosa, acuta
che un essere umano fosse in grado di provare, eppure così
stavano i
fatti, e non potevano farci assolutamente niente.
Tornò
improvvisamente alla realtà distratta dal suono di un'altra
campanella,
vide la stanza svuotarsi, sapeva di dover andare via da lì,
ma era come
paralizzata dai ricordi, era passato un anno, ma pensare a Harry, a
quanto loro due si amavano, a quanto erano stati felici e al modo
brutale in cui tutto era finito, le faceva ancora male, molto male; si
alzò lentamente e raccolse le sue cose tentando con tutte le
sue forze
di impedire a quelle lacrime di sgorgare, non doveva piangere ancora,
era già stata male, fin troppo, meritava di sorridere,
eppure non era
ancora sicura di poterci riuscire del tutto senza di lui al suo fianco.
ECCOMI QUA GENTEEEE :DD
Ecco il primo capitolo del seguito di 'Summer Paradise'!
Per chi non ha letto il
vero inizio di tutto, vi do qualche informazione che potrebbe esservi
utile per capire meglio la storia :)
Dovreste sapere cosa è accaduto a grandi linee nella mia
prima fanfiction. I protagonisti sono Harry e Summer, lui è
il figlio del Primo Ministro Inglese e vive a Londra, ma non
è contento della sua vita, perchè non
è come vorrebbe, i suoi genitori sono troppo impegnati con
il lavoro e sembrano non accorgersi di lui, si sente invisibile, si
sente escluso, un estraneo in casa sua; Summer è una ragazza
come tante che vive a Dublino ed è felice grazie alle
piccole cose, vive la vita di tutte le adolescenti e le sue giornate si
alternano tra scuola, compiti e amiche.
Questi due si incontrano in un camping estivo e si innamorano
perdutamente, nel camping ci sono anche Niall, Liam, Zayn e Louis e le
amiche di Summer, Valerie, Sarah e Mary. Vivono una storia d'amore
bellissima e intensa, poi sono costretti a tornare a casa e
lì cominciano i guai, sono innamoratissimi ma la distanza
gli impedisce di soddisfare il bisogno di essere amati, trovano
escamotage per rivedersi e tutto sembra andare per il meglio, fin
quando Harry non comincia ad essere tormentato dal segreto che
custodisce da sempre...nessuno sa chi è realmente, soltanto
Zayn.
La storia va avanti fin quando Sum non scopre da sola il segreto e
giustamente si arrabbia tantissimo, ma è innamorata di lui,
lo ama allo follia, e riesce a perdonarlo; i due fanno pace e il loro
amore regna incostrato per ben due anni.
Le altre coppie formatesi nel corso della prima fanfiction sono Valerie
e Louis, e abbiamo lasciato in sospeso un Liam che si è
preso una cotta per Sarah.
Spero di avervi reso l'idea :)) e se avete domande, non esitate a
chiedere :D
E se volete farmi sapere cosa ne pensate, non siate timidi, e
interagite con me. Grazie se lo farete <3
Per chi ha seguito
'Summer Paradise'
Alloraaaaa? Ciao bellezze ♥
Beh, come avete visto la situazione è cambiata radicalmente,
come la vita di Sum. Questo ovviamente è solo l'inizio e la
storia non sarà fondata sul suo trasferimento, la distanza
è un problema che abbiamo già affrontato in '
Summer Paradise' e non ho intenzione di ripetermi :)
Ve lo aspettavate? E cosa pensate del fatto che Sum si sia trasferita
proprio in Italia? Vi piace come idea oppure no? dai ditemi tutto :3
Nei prossimi capitoli, ritorneranno tutti gli altri personaggi della
storia, e vi anticipo già che succederà ancora
una volta qualcosa di grosso.
Bene, penso di aver detto tutto :DD
Non esitate a farmi sapere il vostro parere, sapete che per me
è importante :3
Ora vado, ormai mi conoscete, e conoscete anche il mio saluto ahahahahah
Alla prossimaaaaaaaaaaaaaa
♥♥♥♥♥
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