Ecco a voi una delle ultime storie di shocolate, che potete trovare in
lingua originale qui.
Come ormai sapete ogni mia traduzione nasce da qualcosa che la storia
possiede, una qualità speciale o un qualcosa che mi colpisce.
Cosa mi ha spinto a tradurre questa volta? Semplice. Innanzittutto
l'aderenza al carattere di personaggi, soprattutto di Ron, che a questa
autrice riesce piuttosto facile da rendere. Soprattutto,
però, come potrete vedere, l'ordinarietà
della situazione raccontata: niente dichiarazioni eclatanti, niente
discorsi struggenti, semplicemente Ron ed Hermione, in una situazione
quasi banale, ma altrettanto credibile, e sullo sfondo l'ombra scura di
una guerra che si avvicina.
Spero possiate apprezzarla come le altre.
Grazie dei commenti che vorrete lasciare a me e all'autrice (anzi,
colgo l'occasione per ringraziare i tanti che hanno recensito le
precedenti storie pubblicate. Grazie a nome di entrambe ^_^), e un
bacio alla mia beta, Lauren Smith, fondamentale come sempre.
Alla prossima storia,
ramona55 alias patsan
*********
E' Harry che sto pensando di sposare
Passammo alcune settimane cariche di tensione dai Dursley e no, non
resi ufficiali le cose tra me ed Hermione, non quando dovevamo starcene
tutti e tre rinchiusi in camera di Harry ed eravamo costretti a
mangiare a mezzanotte per evitare la sua famiglia.
Non è così che volevo ci mettessimo insieme.
Ma poi Harry compì diciassette anni e noi potemmo lasciare
la ‘sicurezza’ della casa dei suoi zii.
Avevamo ancora due settimane prima del matrimonio di Bill ed Hermione
non poteva partire alla ricerca degli Horcrux senza passare un
po’ di tempo con la propria famiglia, innanzittutto, inoltre
io volevo evitare mamma e Fleur ed Harry voleva evitare Ginny,
così Hermione ci invitò ad andare da lei.
“Renderai le cose ufficiali prima che partiamo?” mi
chiese Harry, mentre preparavamo insieme i nostri bagagli ed Hermione
telefonava ai suoi genitori.
“Io? Cosa?” dissi in tono pungente.
“Ron,” fece lui. “Tu ed Hermione siete
una coppia?”
“Una coppia di cosa?” chiesi, prendendo tempo.
“Di idioti,” sbuffò lui.
“Seriamente, renderai le cose ufficiali prima che
partiamo?”
“No.”
Harry mi fissò.
“Senti,” dissi. “Non voglio ricordarmi di
averglielo chiesto a casa dei tuoi zii, dove tutto è
così brutto.”
“Non vorrai ricordarti di non averglielo chiesto prima che
fosse troppo tardi...” disse lui cupamente.
Lo guardai.
“Ed è meglio se andiamo a casa dei suoi genitori
come amici, non credi?” chiesi. “Non credo che la
mia prima volta in una casa babbana potrei fare la parte del fidanzato.
Sono un vero disastro come fidanzato.”
Lui rise, comprensivo, e tornò a fare i bagagli. Avevamo
appena finito quando Hermione tornò al piano di sopra.
“Tutto a posto?” dissi.
“Mmm...” disse lei sedendo sul letto di Harry.
“Qualcosa non va?” le chiesi.
“Niente,” disse lei. “Non
c’è niente che non va.”
“Hermione?”
“Bè, ho chiesto a mamma se potevate venire tutti e
due e rimanere fino al matrimonio,” disse “e non
c’è problema, mi ha solo chiesto se per voi
andrebbe bene dividere la stessa stanza.”
“Certo che ci va bene” disse Harry.
“Certo che vi va bene” fece eco lei.
“Allora qual è il problema?” chiesi,
sedendomi sul letto accanto a lei.
“C’è mia zia a casa,” disse.
“Non preoccupatevi, è adorabile, solo che non sa
che sono una strega.”
“Ci comporteremo bene” promisi.
“Oh, questo lo so,” disse, prendendomi la mano.
“Il fatto è che, prima che potessi fermarla, la
mamma si è rivolta alla zia Alice e ha detto
‘Hermione viene a casa per qualche giorno e porta con
sé il suo ragazzo e un loro amico’.”
“Oh,” dissi, guardando disperatamente verso Harry,
che annuì significativamente in direzione di Hermione.
“Io sono... è... lo sai che
è...”
“Il fatto è che...” mi interruppe
Hermione, con aria tesa e adorabile insieme e mordendosi un labbro.
“Il fatto è che io ho detto che saremmo arrivati
subito e lei allora non ha più pronunciato una sola parola
sul fatto io avessi un ragazzo.”
“Va bene, davvero...”
“E quindi quando arriveremo presenterò Harry come
mio ragazzo...” aggiunse in fretta.
Ci fu un silenzio pesante ed entrambi la fissammo a bocca aperta.
“Cosa?” chiesi freddamente, lasciando la sua mano.
“Oh, per favore non farne un dramma,” disse.
“Non è che noi... noi non siamo neanche... e tu
non hai mai...”
Sbuffò rumorosamente. “E’ soprattutto
per il fatto che mia zia è babbana.”
“Che significa?” sospirai.
“E’ che lei sarà subito addosso e
afferrerà questo fantomatico ragazzo,” disse, con
aria stanca. “E si siederà accanto a lui e gli
chiederà cosa fanno i suoi genitori e in quali
università gli piacerebbe andare e qual è la sua
squadra di calcio preferita e se Carlo dovrebbe sposare Camilla e se
Diana dovrebbe sposare Dodi ed Harry saprà cavarsela
meglio.”
“Ti vergogni di me...” dissi tristemente.
“Ron, no...”
“Senti, non importa. Tanto non sono il tuo ragazzo,
no?” La interruppi. “Spero che sarete molto felici
insieme.”
E mi precipitai fuori dalla stanza.
***
Harry mi trovò imbronciato in giardino, si sedette accanto a
me e mi guardò mentre sfioravo una margherita.
“Non mi ama” dissi cupamente, gettando via lo stelo.
“Ti ama” disse lui.
Sbuffai.
“Cosa fa tuo padre?” chiese.
“Cosa?”
“Cosa fa tuo padre?”
“Lavora nell’Ufficio Intercettazione e Confisca di
Incantesimi Difensivi e Oggetti Protettivi Contraffatti”
mormorai.
“Squadra del cuore?”
“Cannoni di Chudley. Harry, smettila.”
“Gruppo preferito?”
“Sorelle Stravagarie.”
“Cosa farai dopo la scuola?”
“Sconfiggere il male e combattere i Maghi Oscuri.”
Mi rivolse uno sguardo pungente.
“Hermione probabilmente non vedrà la sua famiglia
per molto tempo,” disse. “Vuole solo che questa
visita proceda senza problemi.”
“Quindi io sarei solo un problema?”
“In questo momento sì” disse Harry.
“Sono stato scaricato ancor prima che ci mettessimo
insieme” mormorai.
“Non sei stato scaricato” disse deciso.
“Sai perfettamente che la sposerai e avrai centinaia di
bambini dai capelli spaventosi. E’ solo una
casualità che io sia stato allevato da babbani e che quindi
sappia come rispondere a domande sul loro mondo.”
“Bambini?” gli feci eco io, sudando freddo.
“E poi...” aggiunse ignorandomi, “io non
sono innamorato di lei. Quindi non mi agiterò e non
finirò per umiliarmi da solo.”
Grugnii.
“Allora?” disse all’improvviso.
“Prenderai il mio posto la prima notte di nozze
perché non sei innamorato di lei e quindi non andrai in
agitazione né farai nulla di umiliante?”
“Solo se Hermione vuole che lo faccia.”
Ci scambiammo uno sguardo.
“Ho esagerato...” dissi.
“Già.”
“E’ molto arrabbiata con me?”
“No, è scoraggiata non arrabbiata.”
“Mmm...”
“Va da lei e falle perdere la testa, Ron”
suggerì.
Sbuffai.
“Sì, giusto,” dissi.
“E’ una buona idea...”
“Senti Ron,” disse Harry serio. “Hai
aspettato abbastanza.”
“Lo so.”
“Sei innamorato di lei.”
“Uhm. Forse.”
“Vuoi riempirla di bambini lentigginosi...” disse,
mentre labbra gli si incurvavano.
“Ehi!” protestai, dandogli uno spintone.
“Smettila con queste cretinate sui bambini.”
Harry ridacchiò.
“Allora,” dissi, appoggiando una spalla contro la
sua. “Saprai rispondere a tutte le domande della
zia?”
“Genitori morti, mio zio fabbrica trapani, Manchester o forse
Bristol per studiare contabilità, il Liverpool, regina
Camilla è carino, Dodi è solo una storia
estiva.”
Lo guardai. “Potrei dirlo anch’io, lo
sai” dissi.
“Solo se ti fa esattamente queste domande ed esattamente in
quest’ordine” puntualizzò.
Sospirai e mi misi in piedi.
“Augurami buona fortuna” dissi.
“Buona fortuna” ripetè.
***
Tornai in camera di Harry e trovai Hermione seduta sul letto, con
l’aria triste.
“Mi dispiace molto” disse mentre entravo in camera.
“Volevo solo che non ti sentissi pressato o in
imbarazzo.”
“Ti preoccupavi per me, allora” dissi, chiudendo la
porta e poggiandomici contro, le mani ficcate in tasca, per farle
smettere di tremare.
“Già...” disse lei. “Ma lo so
che sei grande, adesso, e che sai badare a te stesso.”
“Mi piace quando ti preoccupi per me” dissi.
Mi regalò un sorriso minuscolo, di quelli che preferisco,
l’unico che mi fa desiderare di stringerla forte e prendermi
cura di lei per sempre – e quasi contemporaneamente di
toglierle tutti i vestiti di dosso.
“Avrei dovuto semplicemente dirle che non ho un
ragazzo” disse.
“Bè” dissi, incrociando le
dita in tasca e sperando che lei non pensasse che io stessi
‘trafficando’ in qualche strano modo.
“Non voglio trasformarti in una bugiarda.”
“Ron?”
“Sarò il tuo ragazzo, se vuoi” mi
offrii. “Voglio dire, solo per davvero, non per impressionare
qualche zia. Harry può sempre dire tutte quelle cretinate
sulla regina che diventa un contabile.”
“Solo per davvero?” sussurrò Hermione.
“Se mi vorrai.”
Fissai il mio baule, ben chiuso e in attesa di portarmi in un mondo di
babbani che sarebbero stati i nonni delle mie centinaia di bambini
lentigginosi.
Se lei mi avesse voluto.
“Ovvio che ti voglio, idiota” disse.
“Affascinante!” protestai, alzando finalmente lo
sguardo su di lei.
Sorrise.
Attraversai la stanza e mi inginocchiai ai suoi piedi.
“Senti,” dissi. “Non volevo chiedertelo
qui, perché è davvero un posto orribile, quindi
teniamolo segreto, ed Harry potrà essere il tuo ragazzo in
modo da tenere tua zia impegnata, e forse questo ci
concederà del tempo da soli. E poi, quando andremo alla
Tana, magari potresti essere la mia ragazza al matrimonio?”
“Mi piacerebbe, sì!” disse, prendendomi la mano e
intrecciando le nostre dita.
Così Hermione divenne finalmente la mia ragazza e il suo
tocco risultò molto più intimo di qualsiasi cosa
rimpiangessi di aver fatto con Lavanda ed io tirai a me la sua mano e
lei scivolò nelle mie braccia ed io le posai un bacio sui
capelli.
...
...
“Da quando la regina è un contabile?” mi
chiese Hermione.
|