Salve! Questa è la
prima fan-fic a capitoli che scrivo, quindi non sono molto sicura di quale sarà
il risultato finale, anche perché la storia si sta piano piano sviluppando
nella mia testa mentre la scrivo.
Questo primo capitolo
è una sorta di introduzione, che mi serve per spiegare un po’ qual'è il momento
in cui si svolge la storia e qual è lo stato d’animo dei personaggi, quindi non
do molto spazio a quella che sarà la vicenda, il cui sviluppo è affidato ai
capitoli successivi ^^
Detto questo,
buona lettura e recensite per favore!
P.S.: questa
storia non tiene conto degli avvenimenti della serie Angel se non per quanto
riguarda l’arrivo di Spike alla Wolfram & Hart
Destino
Capitolo I
Erano passati ormai
due mesi dalla grande battaglia contro il primo, e Buffy stava seduta davanti
alla finestra della sua nuova camera, guardando la pioggia scorrere lungo il
vetro. Si sentiva galleggiare, come se d'improvviso si fosse trovata a vivere
una vita non sua, come se fosse stata scaraventata fuori del suo corpo...mille
pensieri le vagavano per la testa, ma
nulla sembrava avere un senso compiuto, in lei si intrecciavano sentimenti
diversi e contrastanti che non riusciva a conciliare. Provava un'immensa gioia
per essere sopravvissuta e aver salvato il mondo ancora una volta, provava una
profonda nostalgia per la sua casa e per Sunnydale, che non avrebbe mai più
rivisto, provava un profondo dolore per aver perso la persona che amava...Dio,
quanto le mancava…
Il pensiero andò
rapido verso lui, rivide i suoi occhi azzurri pieni d'amore, rivide le loro
mani intrecciate prendere fuoco, rivide in un lampo tutti i momenti passati con
lui, e una lacrima cominciò a scivolare lungo il suo volto.
Un rumore la fece ridestare
velocemente dai suoi pensieri, qualcuno aveva bussato alla porta.
-Buffy, va tutto
bene?- la voce di Dawn suonava preoccupata -stai chiusa lì dentro da tutto il
giorno, hai bisogno di qualcosa?- La ragazza entrò lentamente nella camera
della sorella, e la vide fissare un punto non ben definito fuori dalla
finestra. Le si avvicinò lentamente e le poggiò una mano sulla spalla -Ti manca,
vero?- Buffy guardò la sorella negli occhi, poi, senza dire una parola, si
appoggiò a lei e per la prima volta dopo due mesi pianse a dirotto.
************
Spike camminava sotto la pioggia. Erano passati quasi
due mesi ormai da quando si era materializzato nell’ufficio di Angel, e anche
se adesso aveva di nuovo il suo corpo, continuava a sentirsi un fantasma. Sapeva
che quello non era il suo posto, non era lì che avrebbe dovuto essere. Avrebbe
dovuto essere accanto alla persona che amava. Oc, in realtà avrebbe dovuto
essere all’inferno, ma di sicuro non doveva stare lì a Los Angeles. Lui sapeva
che sarebbe bastato prendere un aereo per rivederla. Sarebbe stato
semplicissimo, sarebbe arrivato in Europa, avrebbe riabbracciato la sua amata
Buffy e avrebbero potuto essere finalmente felici. E allora perché non lo aveva
ancora fatto? La verità è che era terrorizzato. Si era fatto un’idea ben
precisa su quel “Ti amo” sussurrato tra le fiamme: era convinto che Buffy lo
amasse perché si stava sacrificando per salvare il mondo, e che fosse stato
questo ultimo gesto estremo ad avergli finalmente permesso di ottenere quell’amore
per cui aveva tanto lottato. Se fosse ritornato da lei sano e salvo, il suo sacrificio
avrebbe perso ogni significato, e lei avrebbe smesso di amarlo, avrebbe smesso
di vederlo come un eroe redento, e avrebbe ricominciato a vedere in lui solo
Spike.
Non sapeva se la sua paura fosse fondata, ma non
poteva rischiare di perdere quel barlume d’amore che lei gli aveva donato.
Arrivò davanti alla Wolfram & Hart, e, di
malavoglia, entrò nella sua odiatissima nuova casa.
Angel se ne stava nel suo ufficio, circondato da un
mare di scartoffie con cui non sembrava cavarsela affatto bene.
- Vedo che stai pagando il prezzo del potere, amico-
Spike lo guardava con il suo solito sguardo provocatorio, aveva una gran voglia
di litigare con lui per sfogare un po’ la rabbia e la frustrazione che aveva
dentro.
Angel riemerse dalla montagna di carte e gli rivolse
un’ occhiata fulminante
-Chiudi il becco Spike, non sono dell’umore giusto per
discutere con te adesso. In realtà non sono dell’umore giusto per discutere con
te in nessun momento. Perciò, sparisci!-
-Nervosetto il ragazzo!- Spike sorrideva – Sei così
terrificante ricoperto di cartacce! Angel, il burocrate con l’anima!- Adorava farlo innervosire, e a quanto pare ci
stava riuscendo alla grande…
- Santo cielo, vuoi piantarla? Sto cercando di
lavorare, ed è già abbastanza difficile senza che un idiota cerchi tutti i modi
per farmi irritare!-
-Ok, capo, me ne vado, non hai bisogno di urlare tanto…e
poi, non vorrei rischiare che tu mi sguinzagli contro la tua feroce
segretaria!- Ed uscì con un ghigno dall’ufficio…
************
Buffy era
seduta sul divano del soggiorno a guardare la TV con la
sorella. Si sentiva meglio, anche quella crisi sembrava essere passata,
nonostante il dolore fosse ancora tutto lì. Lei sapeva che in realtà avrebbe
dovuto essere felice. Finalmente aveva ottenuto ciò che desiderava da sempre,
ovvero una vita normale. Ma si era presto resa conto che non gli importava poi
molto averla, se con lei non c’era lui. Ma in fondo non avrebbe potuto fare
nulla per cambiare questa situazione. Lui se ne era andato per sempre, e lei
doveva guardare avanti. Aveva preso la sua decisione, avrebbe continuato la sua
vita. Si sarebbe rialzata come aveva sempre fatto. Aveva lottato troppo per
quella vita, non poteva sprecarla. Non poteva sprecare l’ultimo regalo che
Spike le aveva donato.
***********
Due anni dopo
Spike non poteva credere di essere ancora
in quel dannato studio legale. Due anni. Santo cielo, erano già passati due
anni. Aveva lottato contro il male, salvato delle vite e tante altre belle cose,
ma non si sentiva affatto soddisfatto. Lei gli mancava ancora tremendamente, e
questa era una cosa che non sarebbe mai cambiata.
E come se non bastasse ora Angel voleva
vederlo per mandarlo chissà dove ad affrontare chissà cosa…
- Spike, finalmente!- Angel aspettava il
vampiro biondo da più di un’ora
- Ho avuto da fare- non
era affatto vero, e lo sapevano entrambi. Spike non aveva mai nulla da
fare – Cosa diavolo vuoi?-
- Devi andare in Africa-
- Come scusa?- Spike era piuttosto perplesso
- Sei sordo? Devi
andare in Africa! C’è un demone che sta terrorizzando gli abitanti di un
piccolo villaggio, ci è arrivata una richiesta di
aiuto, e qualcuno deve andare lì-
- E per quale
motivo quel qualcuno sarei proprio
io?-
- Perché serve
qualcuno che sappia combattere, idiota! Vuoi che ci mandi Fred?
- E perché non ci
vai tu? O ormai ti sei troppo rammollito? –
-Perché io ho delle responsabilità qui.-
- Ci vado solo perché non vedo l’ora di
scappare da questa diavolo di città-
************
Buffy era appena tornata a casa. Era uscita con il suo ragazzo, erano andati al cinema, e poi
a mangiare una pizza, esattamente come una qualunque coppia normale. Era
orgogliosa di se stessa. Stava con Luca, un ragazzo italiano, da ormai quasi tre
mesi, e si trovava bene con lui. Ma non era sicura di
amarlo. O almeno non lo amava quanto aveva amato
Spike. Ma ormai era più che convinta che non avrebbe
mai amato nessuno a quel modo, quindi tanto valeva accontentarsi. All’apparenza
sembrava davvero una donna felice. Aveva un ragazzo, un lavoro, una bella casa.
E lei stava davvero bene. Ma
non era felice, nonostante dicesse il contrario a tutti quelli che la
conoscevano. In realtà lui le mancava ancora da morire, e questa era una cosa
che non sarebbe cambiata mai.
- Dawn, sei a casa?-
- Si, sono qui- Buffy entro in cucina e trovò la sorella intenta a leggere qualcosa
- Cos’è?-
- Una cartolina di Willow.
Dice che c’è un demone che terrorizza un piccolo
villaggio in Africa, e che sta andando lì per occuparsene-
- Ha bisogno di aiuto?
Posso mandarle qualche potenziale-
- Dice di potersela cavare benissimo da
sola, e che è stanca delle cacciatrici – Aveva rotto da poco con Kennedy.
- Beh, non dovrebbe avere problemi allora.
Mi manca averla tra i piedi. Vorrei che mi venisse a trovare più spesso- Buffy
ripensò a quando Willow
viveva a casa sua…a Sunnydale…un ondata di nostalgia
le fece luccicare gli occhi…
**********
Spike era arrivato al villaggio da circa
due ore, e non aveva trovato traccia del demone. Cominciava
ad annoiarsi, non era tipo da starsene con le mani in mano.
All’improvviso, sentì un rumore, come di
uno scoppio, e delle urla. Corse verso la sorgente del rumore e si trovò dentro
una capanna…adesso tutto era silenzioso, c’era un odore molto forte che gli
faceva girare la testa. Notò qualcuno o qualcosa muoversi tra le ombre, si
avvicinò senza far rumore, ed afferrò per le spalle l’essere che aveva causato
tanto scompiglio.
Quell’essere si rivelò in realtà una donna dai
capelli rossi, e a Spike per poco non venne un colpo per lo stupore
-Willow! –
- Spike???- La
rossa era senza parole
-Cosa diavolo ci fai
qui, rossa?-
-Cosa diavolo ci fai TU qui?! Dovresti essere morto!!-
-Bè, tecnicamente lo sono-
- Sai cosa voglio dire! Insomma, non eri
andato in fumo?-
-Storia lunga-
- Per quale diavolo di ragione non hai
detto a Buffy che eri vivo? Sai quanto è stata male per te?-
- Non sono affari tuoi-
- Sono affari miei e come invece! Buffy è
la mia migliore amica!-
- Dannazione, sono affari miei ok? Non ficcare il naso in cose che non puoi capire!-
- E adesso cosa
dovrei fare? Starmene zitta e non dirle niente?
- Faresti la cosa
migliore- e Spike se ne andò senza lasciare traccia…
Willow rimase inebetita difronte
alla vista del vampiro biondo. Ma non ebbe alcun
dubbio riguardo a ciò che doveva fare. Doveva subito dirlo a Buffy…