Buon pomeriggio miei cari
lettori! Sono ritornata e questa volta ho realizzato una fanfiction non
su The Vampire Diaries, ma su Il diario del vampiro, l'opera di Lisa
Jane Smith da cui è tratta la serie TV.
La seguente storia ha
partecipato al concorso indetto da Betrayed_89
e da lilyanne89masen
e si è classificata sesta.
Spero
che possa piacervi e che non deluda le vostre aspettative. Vi mando un
grosso abbraccio virtuale, ci leggiamo in fondo.
Dedico
la storia a Little Redbird e Gloria Bennet, per tutto il sostegno
e
l'affetto dimostratomi in queste settimane.
Grazie
vi voglio bene, vostra
nefrit93
La
passione alberga in tutti noi, sopita, in agguato. E sebbene
indesiderata e inaspettata, si ecciterà,
spalancherà le mascelle e griderà. Detta legge a
tutti noi, ci guida; la passione ci governa e noi obbediamo, che altro
ci resta? La passione è la fonte dei momenti migliori: la
gioia dell'amore, la lucidità dell'odio e l'estasi del
dolore. La passione può ferire profondamente, se potessimo
vivere senza, certamente, conosceremmo la pace, ma saremmo esseri
vuoti, stanze vuote, buie e inutili... senza passione saremmo come
morti.
Oscurità, amarezza, disprezzo, odio. Queste erano le
emozioni provate da Damon mentre volava sulla buia Fell’s
Church, non riusciva più a vivere nella pensione a stretto
contatto con Elena e suo fratello, non dopo essere ritornato dalla
Dimensione Oscura e aver tristemente costatato con i suoi occhi che la
bella Elena aveva scelto di stare con lui. Non riusciva a sopportare il
comportamento della giovane, il suo giocare con la vita degli altri, la
sua malsana passione per entrambi li aveva costretti a odiarsi di
nuovo, come se averlo fatto per 500 anni non fosse già
abbastanza. Per un po’ era stato anche divertente. Mettersi
in mezzo tra di loro per lui era diventata una sfida che doveva vincere
a tutti i costi poiché non voleva più essere la
seconda scelta di nessuno. Ma adesso basta! Si era stancato di essere
il Damon che voleva lei, era giunta l’ora che il vero Damon
Salvatore facesse la sua comparsa. Quello spietato, sadico e
menefreghista, quello con la sua filosofia impeccabile: squarcia,
mangia, cancella.
Voleva vendetta e l’avrebbe avuta.
Senza accorgersene si ritrovò nel quartiere della
streghetta; decise allora di andare a farle una visitina giusto per
spaventarla un po’.
Planò silenziosamente sull’albero vicino alla
finestra della sua camera e la scorse sdraiata sul letto con le gambe
penzoloni intente a leggere.
Riprese forma umana ed entrò silenziosamente dalla finestra.
La osservò per alcuni minuti e poi esclamò:
<< Ciao streghetta! >>.
La ragazza sentendo quella voce si girò di scatto
spaventata. Non si aspettava che Damon le facesse visita,
giacché per lui esisteva solo Elena, la sua presenza portava
con sé guai e sofferenza.
Titubante gli rispose:
<< Ciao Damon. Come mai da queste parti? >>.
<< Beh sai passavo di qui e ho deciso di venire a farti
un saluto, sai in questa città la sera non
c’è proprio nulla da fare. Così ho
deciso di venire a disturbarti un po’ >>.
La ragazza lo osservò con estremo timore. Sapeva che avrebbe
potuto farle del male in qualsiasi momento.
Lui percependo la sua agitazione sorrise, ma non era un sorriso
divertito; bensì un sorriso furbo, diabolico. Il sorriso di
un predatore.
Amava farla stare sulle spine, e quello era certamente uno di quei
momenti. Sapeva bene che la streghetta non era in grado di resistere al
suo fascino, ma lei ci provava ogni volta inutilmente, con la vana
speranza di celare i suoi sentimenti per lui.
Si avvicinò a lei con disarmante lentezza, quasi volesse
farla aspettare prima di raggiungerla definitivamente, la
guardò un ultima volta e poi le sussurrò
all’orecchio:
<< In realtà mia piccola streghetta, sono qui
per vendicarmi di Elena. Sono stufo di essere preso per i fondelli da
lei. E quale miglior modo se non quello di farle provare tutto il
dolore che lei ha fatto provare a me? Torturerò tutte le
persone che lei ama cominciando da te e finendo con il mio fratellino.
Ti piace come idea? >>.
Bonnie si sentì paralizzata, incapace di muoversi o parlare.
Non poteva averlo detto davvero, non avrebbe mai fatto soffrire Elena
in questo modo sapendo che l’avrebbe persa per sempre.
No! Non mi farà del male. Se lo facesse lei, lo odierebbe
per l’eternità e Stefan non glielo perdonerebbe
mai.
Il vampiro sentendo quel pensiero scoppiò in una fragorosa
risata ed esclamò:
<< Uccellino davvero tu, credi che non ne sarei capace?
Allora che ne diresti se uccidessi tuoi genitori non appena saranno
ritornati dal ristorante? Ti sarebbe sufficiente come prova? O vuoi che
elimini tua sorella? >>
<< Damon ti prego, non far del male alla mia famiglia.
Loro non centrano nulla con la tua vendetta e nemmeno io! Non
è colpa nostra se Elena è così egoista
da non capire cosa prova! >>.
Il ragazzo rifletté sulle parole della giovane, non aveva
tutti i torti, ma lui doveva sfogare quella rabbia nell’unico
modo che conosceva: uccidere.
<< Sai in un certo senso hai ragione, ma io sono un
vampiro, un essere dannato, sono stato creato per uccidere e non posso
fare altrimenti. Io non sono come Stefan che prova compassione per voi
insulsi umani. Non provo amore per nessuno, l’ho fatto una
volta e sappiamo bene com’è andata a finire, sono
stato calpestato come un giocattolo da buttare e sinceramente non
m’importa poi molto dell’opinione del mio caro e
amorevole fratello. Io devo uccidere ed è proprio quello che
farò! >>. Detto questo, si lanciò
su Bonnie a una velocità impressionante immobilizzandola
contro il muro, il suo viso mutò in una frazione di secondo
e Damon affondò i denti affilati come rasoi nel soffice
collo della giovane che emise un agghiacciante urlo di terrore.
Damon si stava nutrendo della sua linfa vitale, mentre lei cercava
invano di liberarsi, ma il dolore diventava sempre più
acuto. Lei allora tentò di inviargli messaggi telepatici, ma
purtroppo lui non la ascoltava. La ignorava come se non esistesse. In
un disperato tentativo gli disse:
Ti prego Damon lasciami andare! Ti prometto che non parlerò
a Elena di quello che sta succedendo. Potrai anche farmi bere il tuo
sangue per guarirmi, ma ti prego basta, sento che le forze mi sanno
abbandonando.
Lo so che Elena ti ha fatto del male e credimi ti comprendo, so come ti
senti, ma uccidere tutti quelli a cui vuole bene, non ti
aiuterà a farle capire cosa prova per te.
Forse quello che sto per dirti, ti sembrerà strano detto da
me, ma io so perfettamente come ti senti perché
anch’io sono nella tua stessa situazione. So cosa significa
essere rifiutati o addirittura non considerati e credimi fa veramente
male. Lei non si rende conto di quanto sia egoista, pensa addirittura
di avere ragione e credimi molte volte l’ho odiata per come
trattava te e tuo fratello. Vederti soffrire per una come lei mi ha
sempre fatto stare male, non ho mai sopportato la sua arroganza e il
suo credere di essere perfetta per avere tutti ai suoi piedi.
Nonostante io le voglia bene, non ho mai approvato questo suo
comportamento.
Mi sono sempre sentita inferiore a lei e inadatta anche solo per
esserti amica perché sono sempre stata goffa e timida, la
ragazzina paurosa da proteggere e forse ora starò per fare
il più grosso errore della mia vita dicendoti quello che sto
per dire, ma a me non è mai importato di cosa tu fossi o di
come tu ti comportassi a me è sempre importato solo di te.
Io non cercherei mai di cambiarti Damon, non proverei a renderti come
Stefan non lo farei mai per un puro e semplice motivo. Ti amo Damon e
questo non cambierà mai, anche se ora tu mi uccidessi io,
continuerei ad amarti oltre la vita.
Sentendo quelle parole il vampiro si staccò da lei come
scottato. Non poteva aver detto sul serio quelle parole. Non dopo
quello che aveva fatto, non dopo che l’aveva messa in
pericolo tante volte.
Senza dire una parola affondò i denti nel suo polso e lo
avvicinò alle labbra della giovane per farle guarire quella
terribile ferita che le aveva inferto.
Lei bevve dal suo polso quel tanto che bastava per guarire e poi
stremata svenne tra le sue braccia. Damon allora la depositò
sul letto prese un foglio e scrisse una sola parola. Perdonami.
Fatto questo, si trasformò di nuovo in corvo e
volò fino al Grill per andare ad affogare i suoi dispiaceri
nell’alcool e per riflettere.
Arrivato, si sedette sullo sgabello e ordinò una bottiglia
di bourbon. Non riusciva a capire come il suo piano fosse stato
sventato dalle parole di quella ragazzina, qualcosa dentro di lui gli
aveva impedito di ucciderla, quelle parole sussurrate dolcemente in
modo così sincero da non sembrare quasi vere lo avevano
fermato. Ma era stata la confessione di Bonnie a risvegliare in lui
qualcosa. Un sentimento che non riusciva a decifrare.
Si odiava per quello che aveva fatto e l’unico modo per
espiare la sua colpa era uno solo: togliersi la vita. Si
alzò pagò il conto e si diresse verso il bosco.
Bonnie si agitava nel suo letto, vedeva un bosco coperto da una coltre
di nubi impenetrabile. Continuò a camminare
finché non scorse una figura davanti a lei; era
completamente vestita di nero, alta e slanciata, cercò di
raggiungerla ma la figura si girò e lei poté
scorgerla. Era Damon!
Si avvicinò a lui e chiese:
<< Damon cosa ci fai qui? E perché io sono con
te? >>.
Lui guardandola le sorrise e disse:
<< Infatti, non dovresti essere qui. Vattene prima che
sia troppo tardi Bonnie, non voglio che tu assista a questo
>>.
La ragazza non riusciva a capire di cosa stesse parlando il vampiro e
accigliata replicò:
<< Di che cosa stai parlando? A cosa non dovrei
assistere? Spiegati meglio per favore >>.
<< Alla mia morte. Tra poco il sole sorgerà ed
io scomparirò per sempre >>.
Lei non riusciva a credere alle sue orecchie poi si accorse con orrore
di una cosa: aveva tolto il suo anello.
<< Damon dobbiamo andarcene. Non fare lo stupido ti
prego. Non buttare la tua vita solo per un rifiuto, non ne vale la pena
>>.
<< Non è per Elena che lo sto facendo. Ormai
ho capito che è una causa persa. Lo sto facendo per te. Non
voglio più farti del male. La mia sola presenza è
un pericolo per te. Addio streghetta e grazie per essermi stata accanto
anche quando non lo meritavo. Perdonami se puoi >>.
Detto ciò si girò verso il sole che si stava
alzando in cielo e si espose ai suoi raggi togliendosi così
la vita per la seconda volta. Bonnie impotente davanti a quella scena
non poté fare altro che urlare.
Bonnie si svegliò madida di sudore l’incubo era
stato terribile. Vicino al comodino trovò un biglietto con
la calligrafia di Damon, lo lesse e un brivido le corse lungo la
schiena. E se non si trattasse di un incubo ma di una visione? No! Non
poteva essere vero. Damon non si sarebbe mai tolto la vita solo
perché l’aveva morsa, non glielo avrebbe permesso.
Come una furia si vestì, prese le chiavi della macchina e
uscì nel buio della notte ormai giunta quasi al termine.
Damon era arrivato nel punto del bosco in cui si scorgeva meglio la
luce del sole. Si tolse l’anello e aspettò
impaziente che la luce del sole inondasse il cielo.
Era questa la punizione giusta per tutto ciò che aveva fatto
nella sua lunga e deplorevole esistenza. Non solo a Bonnie, quella
dolce streghetta dai capelli rossi che tanto lo amava, ma anche a tutte
le sue vittime e a suo fratello.
A un tratto però sentì una voce conosciuta, una
voce che non si sarebbe mai aspettato di sentire:
<< Damon! Fermati, non lo fare! >>.
Lui si girò di scatto e la vide; bella come non mai con i
lunghi capelli ricci simili a lingue di fuoco scarlatte.
<< Bonnie vattene via da qui. Non dovresti assistere al
mio funerale. Non tu, non lo meriti. Non sopporterei di vederti
soffrire ancora una volta per causa mia >>.
Lei si fermò a un passo da lui ed esclamò decisa:
<< Non me ne andrò perché
t’impedirò di toglierti la vita, fosse
l’ultima cosa che faccio. Non capisci che se lo farai
soffrirò ancora di più. Io ho bisogno della tua
presenza. Ti amo e questo non cambierà mai. Nemmeno se
volessi uccidermi ora >>.
Lui la guardò incredulo, non poteva averlo detto
davvero, Si sarebbe fatta uccidere pur di far sì che lui
rimanesse in vita? Con un sorriso strafottente replicò:
<< Se quello che dici è vero, affrontami.
Impediscimi di uccidermi >>.
Lei non se lo fece ripetere due volte scattò su di lui
tentando di togliergli l’anello dalla giacca, ma lui la
scaraventò a terra con una tale forza da mozzarle il fiato.
Allora lei fece l’unica cosa possibile, si
concentrò e gli provocò un aneurisma. Damon si
accasciò al suolo per il dolore e lei ne
approfittò per infilargli di nuovo l’anello al
dito prima che il sole iniziasse a spuntare. Lui per tutta risposta le
afferrò il polso e la trascinò con sé
furente. Il suo sguardo la penetrò fin dal profondo, sapeva
di aver fatto la cosa giusta ma era anche conscia che il vampiro non
gliel’avrebbe fatta passare liscia. Infatti, la
sbatté, contrò un albero e guardandola in malo
modo con quegli occhi di onice liquida sibilò:
<< Non provarci mai più, sono stato chiaro?
Non devi essere tu a decidere della mia vita. C’era una
ragione ben precisa per cui io volevo togliermi la vita e tu come al
solito hai cercato di fermarmi mettendo a rischio la tua.
Perché Bonnie? Perché? >>.
Lei lo guardò sull’orlo delle lacrime e decisa gli
rispose:
<< Perché non posso e non voglio perderti. Il
solo pensiero che tu possa abbandonarmi mi terrorizza, crea una
voragine nel mio petto che mi impedisce di respirare. Io ho bisogno di
te! >>.
Sentendo quella risposta Damon non poter far altro che abbracciarla
stringendola a sé con forza ispirando il profumo dei suoi
capelli e alzandole il mento con due dita rispose:
<< Tu non potrai mai perdermi perché
rimarrò con te per sempre Uccellino. Fino alla fine
>>.
E rimasero così, abbracciati pronti ad affrontare quello che
il destino aveva in serbo per loro.
Angolo
autrice:
Spero
tanto che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia fatto piangere
troppo. Vi comunico che molto probabilmente la storia avrà
un seguito così da creare una piccola serie o magari una
mini-long, ancora devo decidere.
Un
altro ringraziamento di tutto cuore va alla mia beta Camelia
Jay che mi sopporta e alla dolcissima Lilydh.
Ti voglio bene tesoro, questa è anche per te!
Vi
ringrazio per l'attenzione e vi saluto. Alla prossima!
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