L'autenticità.
Ciccio Wall
leccò un bordo della cartina e chiuse la sigaretta. Un
rituale che per lui valeva come oro colato e che lo rilassava - per
quanto potesse rilassarsi uno come lui, ovviamente. Nonostante le
chiacchiere di Arf, Ciccio non alzò mai gli occhi dalla sua
sigaretta, finchè un singulto leggero, quasi impercettibile
nella voce del suo migliore amico, gli fece alzare lo sguardo. Gaia. Ciccio ci
avrebbe scommesso la testa che fosse lei. Il giovane Price aveva sempre
lo stesso atteggiamento quando c'era lei nei paraggi dei corridoi della
scuola. Per un tacito accordo, nessuno dei due ne aveva parlato
all'altro, come se non fosse una cosa importante.
"Gli ermafroditi vanno a scuola, Arf?" domandò a voce alta.
La ragazza incassò il colpo e Ciccio vide il suo corpo
afflosciarsi.
In uno strano e perverso modo, Ciccio Wall amava Sukhwinder
Jawanda. Perchè in lei, in quell'essere poco attraente, non
c'era niente di falso. Lei era l'autenticità fatta persona.
Ad ogni colpo, ad ogni offesa, il dolore passava sul suo volto
così chiaramente da far illuminare di ammirazione il
ragazzo. Era autentica quando non riusciva a leggere, era autentica
quando annaspava alla ricerca di una risposta. Era autentica, quando
prendeva la lametta e la passava sulla sua carne scura.
Oh, Ciccio sapeva del piccolo e autentico
segreto di Sukhwinder Jawanda. Se ne era accorto durante
un'ora poco interessante di Educazione Fisica. Era abbastanza sicuro
che nessun'altro avesse notato le striature bianche sulla pelle ambrata
della ragazza - aveva abbassato le maniche abbastanza in fretta, e
anche perchè nessuno la guardava mai attentamente.
"Signora Wall" salutò con rigore Sukhwinder, sulla soglia
della porta. "C'è Ciccio?"
Tessa Wall, stretta in una vestaglia color sabbia che le donava almeno
cinque chili in più, guardò la ragazza come si
guarda, solitamente, un miraggio nel bel mezzo del deserto. Sebbene
fossero passate circa due settimane dal fatto (non
nominava mai nè Krystal, nè Robbie, nè
tantomeno il discorsetto che aveva sputato addosso a suo figlio, dopo)
Tessa mal volentieri accettava visite.
"Si, è in camera sua. Ti faccio strada, cara, entra"
Sukhwinder si domandò dove fosse Cubicolo, ma non chiese.
Seguì in religioso silenzio Tessa. Le sembrò che
tremasse, mentre saliva le scale per la soffitta.
"E' lì" le indicò la porta e cominciò
a scendere. Si fermò per qualche secondo - magari voleva
dirle qualcosa. Ma non lo fece e Sukhwinder la vide sparire oltre il
corridoio. La ragazza prese un respiro, si sistemò la
camicetta ed entrò senza bussare.
Ciccio Wall era seduto sotto una finestra, una canna tra le mani,
l'espressione confusa. Sukhwinder trattenne a stento una smorfia
disgustata.
"Sono due settimane che non vieni a scuola"
Ciccio semplicemente non la guardava. Gli faceva schifo, forse? Lui che provava schifo verso di
lei. Ironico. "Lo so. Non mi va"
Il tono scoraggiò la ragazza. Non sapeva ancora bene
perchè fosse andata a casa Wall - era meglio che Parminder
non lo venisse a sapere, perchè era ancora arrabbiata con
Tessa - ed accennò un passo verso la porta.
Poi ricordò che Ciccio Wall si era preso una colpa che non
aveva.
Ricordò che, a modo suo, era una vittima e sapeva esattamente come ci
si sentiva.
"Sono felice" la voce le tremò. "Che tu ti senta
così, sai? Sono dannatamente felice. E' così che
io mi sento tutti i giorni, Stuart Wall" usò il suo nome
come un insulto ed ottenne finalmente la sua attenzione. Un paio
d'occhi liquidi si posarono su di lei. "Ma... non è colpa
tua se sono morti. Sei un coglione, un ridicolo coglione schiavo del
suo pene, ma non è colpa tua. Come non era colpa mia, se tu
eri crudele con me. Se mia madre..." prese un respiro. "Questo"
abbracciò la stanza con le braccia. "Non sei tu. Non sei...
non sembri autentico, ecco"
Ciccio sobbalzò e sembrò vederla davvero, per la
prima volta. "Sai, Sukhwinder" sussurrò. "Tu sei autentica"
La ragazza non capì. "Credo... di si" l'aveva chiamata per
nome, per la prima volta.
"Io non lo sono mai stato"
L'angolo
della (povera) autrice:
La maggior parte di chi ha letto "Il seggio vacante" ha odiato Ciccio Wall.
Bene.
Io sarò l'eccezione, credo. Tutti quei discorsi
sull'autenticità e il suo dolore finale me l'hanno fatto
amare ancora di più. Lo amo tanto quanto lo odio per aver
fatto ciò che ha fatto per anni a Cincia ( <3 ) altro
personaggio che amo, almeno quanto la odio per non aver cacciato le
palle nel primo capitolo.
Con questa premessa, come potevo non shipparli insieme? Forse sono io
quella sbagliata, shippo sempre le coppie IMPOSSIBILI XD
La nuova Cincia (dopo il suo tuffo) mi è piaciuta un sacco.
E ho pensato che... beh, avrebbe trovato il coraggio di affrontare il
suo aguzzino, che in realtà non lo era. Si capisce, vero,
che secondo me Ciccio è sempre stato geloso dell'assoluta
autenticità di Cincia, vero? c:
Bene.
Ora vado a nascondermi.
Addio.
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