When Your World Ends
Riassunto: Voldemort
è stato sconfitto,ma a che prezzo?
AU dal momento che ho palesemente ignorato HBP.
Rinuncia: I
personaggi non mi appartengono,appartengono a una certa signora
Rowling.Io mi limito a divertirmici.Prometto di rimetterli dove li ho
trovati,quando avrò finito.
"Mi dolgo per te
tu mi hai lasciato...
...e io non posso sopportarlo..."
Peter Gabriel
Albus
Silente spinse la porta dell'infermeria e fu sorpreso di trovarla
bloccata e stregata contro chiunque avesse provato a forzarla.Poco
avvezzo a mentire,sbattè lentamente le palpebre per qualche
istante prima di voltarsi verso i funzionari del Ministero della Magia
che lo accompagnavano,offrendo un piccolo sorriso e stringendosi nelle
spalle a mò di scusa."Signori,perdonatemi,"disse."Sembra
proprio che non possiamo accedere alla camera del signor Potter al
momento.Se foste cosi gentili da attendermi nel mio
ufficio,provvederò a persuadere il suo guardiano ad aprire
la porta per noi."
Il più grosso dei due uomini che seguivano il
Preside rispose."Abbiamo necessità di vederli entrambi,il
prima possibile,signore.Dichiarazioni devono essere rilasciate e
rapporti devono essere stesi."
"Capisco,Henry,"ribattè Albus,posando la mano nodosa sulla
spalla dell'uomo."Datemi solo un pò di tempo,per favore."
"Molto bene allora,ma avvertiteci immediatamente quando riuscirete ad
entrare."
"Certamente,ragazzo mio,certamente,"rispose Albus
Il Preside aspettò fino a che i due non furono spariti dalla
vista e solo allora si permise di chiudere gli occhi e appoggiare la
fronte contro la porta chiusa,sospirando profondamente come il dolore
che aveva cosi attentamente tentato di soffocare,minacciò di
sopraffarlo.Inspirò a fondo e cercò di dominare
le sue emozioni.Quando fu sicuro che la voce non avrebbe tradito i suoi
sentimenti,si schiari' la gola e si rivolse all'uomo che si era
barricato all'interno dell'infermeria.
"Severus," Albus chiamò dolcemente."Severus,bambino
mio,è il momento.Gli ufficiali del ministero sono
arrivati.Hanno bisogno di vedere Harry."
Albus sussultò leggermente nell'udire il "NO!" angosciato
urlato da Severus che risuonò attraverso la
porta.Restò senza fiato quando l'aria di fronte a lui
pulsò di blu,poi di rosso e fu fisicamente scaraventato
lontano dall'ingresso da un potente incantesimo di protezione.
"Severus!" la voce di Albus si alzò e assunse una nota di
rimprovero."Severus.Non fare cosi',per favore.se non li lascerai
entrare,spezzeranno il tuo incantesimo e lo prenderanno con la
forza!"Trattenne il fiato per un istante,e il suo tono si addolci'
quando parlò di nuovo."Severus.Per favore lasciami
entrare."La sua voce si ruppe in un soffocato singhiozzo."Bambino
adorato,lascia che ti aiuti."
"Sei solo, Albus?"
Il Preside raggelò nel sentire il consueto,serico tono
baritonale di Severus ridotto a mormorio nasale,profondamente segnato
dal dolore e dalla sconfitta.Serrò gli occhi e
cercò disperatamente di riacquistare una parvenza di calma
prima di rispondere.
"Certo,ragazzo mio,sono solo.Ho mandato Henry e Rudolf nel mio ufficio."
"Vieni dentro,svelto."
Albus avverti le guardie che bloccavano la porta schiudersi e una forza
trascinarlo in avanti; apri' l'uscio e fece alcuni passi;non appena
ebbe attraversato la soglia il portone si richiuse sbattendo
violentemente alle sue spalle e senti' le guardie scattare di
nuovo.Indugiò brevemente,osservando la scena che gli si
presentava dinnanzi.
Severus si era tolto il mantello e la redingote, che erano abbandonati
alla rinfusa sul pavimento:era rimasto in maniche di camicia le quali
si erano rapidamente indurite a causa del sangue,adesso rappreso,
penetrato attraverso la tunica esterna.Seduto su una sedia accanto al
letto d'ospedale dove giaceva Harry,Severus non sembrava essere conscio
della presenza del Preside,semplicemente sedeva e guardava il
ragazzo,la mano sinistra gentilmente accarezzava i fini capelli neri
che ricadevano sul guanciale,mentre la destra era appoggiata sul torace
di Harry.
Il ragazzo non appariva più come Albus lo aveva conosciuto.
"Severus," rantolò il Preside."Che cosa hai fatto?"
Severus,continuando a guardare il ragazzo di fronte a lui,rispose."Ho
rimosso l'Incanto Occultante.Ora è come avrebbe dovuto
sempre essere."Severus accarezzò la guancia di Harry con il
dorso della mano sinistra.
"Notevole,non trovi? Il cambiamento è quasi
impercettibile;non cosi radicale,sebbene sia ben visibile.Ha il naso di
Lily,grazie a Merlino.La dannata cicatrice rimane,ma ha i miei
zigomi...la mia pelle...i miei capelli..."Le sue dita accarezzavano
ogni tratto,man mano che li nominava."è bello ,Albus.Avrebbe
potuto essere cosi bello..."Severus smise di parlare e
continuò a esplorare i tratti di Harry con dita tremanti.
Nessuno parlò per un bel pezzo,finchè Albus non
tentò di avvicinarsi al letto.
"Per favore, Albus,"lo pregò Severus."Hai passato sette anni
con lui.Lascia a me questi pochi momenti."
"Severus," cominciò Albus."Io..."
"Non era cosi che doveva andare,Albus,"lo interruppe Severus."Questo" La sua voce
un teso,angosciato sussurro come cennò col capo al
silenzioso corpo del ragazzo,"non è quello che mi avevi
promesso." Severus si voltò e rivolse al Preside una sguado
accusatore.Albus fu scioccato dall'immenso vuoto che si
rifletteva negli occhi di tenebra che lo scrutavano.
Severus parlò ancora,la sua voce adesso accesa
dall'ira."Aveva adempiuto alla profezia;io sarei stato liberato dalla
schiavitù;sia dalla tua che da quella del Signore
Oscuro.Avrei rivelato ogni cosa e Harry e io avremmo potuto fare
ammenda." Severus spezzò il contatto visivo e
spostò il suo sguardo furioso sul ragazzo che giaceva dietro
di lui. "Come hai potuto pensare di fare questo,Harry!"
ringhiò "mi sei già stato rubato una volta;non
sarebbe dovuto accadere ancora!"
Severus chiuse gli occhi e prese fiato,costringendosi alla calma.Si
mise a giocare assentemente con una ciocca dei capelli di Harry,prima
di continuare. "Ciò che mi tormenta di più,
Albus, è che non sembra diverso. E' ancora cosi' reale;un
corpo di carne e ossa..." Severus colse immediatamente l'attimo in cui
il Preside prese fiato per replicare e sollevò per un
momento la mano sinistra dalla testa di Harry,fermando il suo tentativo
di interromperlo. " Lo sò. Sò che è
ridicolo da parte mia. Ho preso parte ad abbastanza uccisioni per
sapere cosa aspettarmi. Sò che l' Anatema che Uccide non
lascia segni, ma guardalo.Guardalo,Albus!" ordinò. "Non
sembra che dorma serenamente?" La mano si mosse ad accarezzare la
fredda guancia di Harry. Severus ricacciò indietro un
singhiozzo e prosegui a parlare. "Non sembra che possa alzarsi da un
momento all'altro, chiamarni 'untuoso bastardo' e dirmi che,per i Sette
Inferni,non esiste maniera in cui io possa rivendicarlo?" Si
fermò per asciugare rabbiosamente le lacrime che gli
appannavano la vista.
Turbato dall'aura di follia che trasudava dalle parole di Severus,Albus
si era intanto avvicinato di qualche passo,temendo che l'uomo davanti a
lui,di solito cosi rigidamente controllato,avesse iniziato a
sragionare,ma si fermò non appena Severus sembrò
riacquistare la sua compostezza e prosegui'.
"Era il mio sogno,Albus,"sussurrò Severus. "Il giorno in cui
quella dannata profezia sarebbe stata adempiuta; Voldemort sarebbe
morto e io avrei potuto reclamarlo come mio."
Prese un profondo respiro e continuò. "Ho costruito tutta la
mia vita attorno a quel sogno, Albus. Era la mia ragion d'essere; la
mia motivazione, la ragione effettiva che mi spingeva ad andare avanti
mettendo in pratica le tue macchinazioni; L'ho usata per giustificare
tutte le cose che ho dovuto fare - e che hanno fatto a me - in questi
molti, molti anni.
Ho sperato che Harry avrebbe capito; che alla fine mi avrebbe
perdonato; che avrei avuto l'intera vita per recuperare i 17 anni
perduri. Ho sognato che quando tutto sarebbe stato detto e fatto,lui
avrebbe potuto essere soltanto Harry ,come sò che aveva
sempre voluto."Prese un respiro strozzato e guardò al
Preside ancora una volta. "Solo Harry, Albus...solo mio figlio."
L'intero corpo di Severus prese a tremare non appena ebbe dato voce al
fatto che Harry fosse suo, per la prima volta in 16 anni.
"Credevo con tutto me stesso in quel sogno, Albus ,e ora è
tutto distrutto. Non avrò mai la possibilità di
amarlo come avrei voluto. Non ha mai saputo quanto lo amassi, Albus.
Sarò per sempre tormentato dalla consapevolezza
che è morto credendo che lo odiassi veramente." Le
spalle crollarono in segno di sconfitta, e si curvò in
avanti per studiare nuovamente il ragazzo. "Che cosa posso fare
adesso?" Sembrava che si rivolgesse al corpo inanimato. " Sono troppo
vecchio per costruirmi una nuova vita, non ne ho più la
forza...non ho più volontà."
Ipnotizzato dalle parole del Maestro di Pozioni, Albus osservava
tristemente il corpo senza vita adagiato sul letto,temporaneamente
dimentico del suo crescente senso di inquietudine, mentre rifletteva
sui propri sogni andati in pezzi.
Severus prese un respiro tremante e si passò una mano sul
viso e poi su,a scompigliare i capelli; l'infermeria improvvisamente si
riempi del suono aspro della sua risata. "Il Destino ha giocato uno
strano tiro con me , Albus,"disse, scrollando il capo e facendo
ondeggiare i capelli,sporchi di qualche giorno."Ho perso.L'ho fatto una
volta con Lily.E' crudele chiedermi di farlo
ancora."Appoggiò una mano a conca sulla fredda guancia di
Harry." Ho nascosto mia moglie sotto il nome di un altro uomo; non
posso fare lo stesso con il mio bambino. Mi dispiace Albus,ma senza di
lui non c'è più niente per me. Tutto quello per
cui ho lavorato, tutto quello che avrei potuto avere..."la sua voce si
spezzò e fu preso da un accesso di tosse.Poi
mormorò flebilmente," Tutto
è morto con lui."
Severus si alzò in piedi e guardò intensamente al
Preside. "Di' alla signorina Granger chi era Harry, è
abbastanza intelligente per comprendere, credo. Raccontale l'intera
storia; spiegale...spiegale ogni cosa.Dille che mi dispiace, ho fallito
il mio compito di proteggerlo;dille quanto...,"la sua voce, carica di
dolore si abbassò di un ottava nel pronunciare le ultime
parole."...dille di quanto l'ho amato. Anche se sono abbastanza sicuro
che non ti crederà, riferiscile tutto ciò che ho
fatto per lui."
Albus all'improvviso realizzò cosa stava
esattamente per succedere. La sua testa fece una scatto e il
suo cuore si arrestò come ebbe capito le intenzioni
dell'uomo. Il tempo sembrò rallentare mentre Albus tentava
disperatamente di raggiungere in tempo l'uomo straziato dal dolore.La
magia dimenticata, si precipitò verso Severus maledicendo
nel contempo Voldemort,il Fato, le profezie, e tutte le
divinità che gli venivano in mente, guardando impotente
mentre Severus inghiottiva il veleno che aveva nascosto nell'incavo tra
la sua mano destra e il torace di Harry.
Note dell'autrice:Azzardo è il gioco fortuito
elisabettiano."Il destino ha giocato uno strano tiro con me"
è una citazione indiretta di Henry V in Shakespeare.
Note della traduttrice: Salve a tutti!sono kagome chan,qualcuno di voi
sarà già stato ammorbato dai miei
commenti.Ultimamente sono stata assente dal "giro" harrypotteriano
causa esami di stato,ma adesso sono di nuovo pronta a lanciarmi nella
mischia^_^
Questa è la mia prima traduzione,un omaggio al mio adorato
professore di Pozioni.
Spero di essere riuscita a trasmettere almeno un poco dell'emozione che
ho provato nel leggerla.Per suggerimenti , consigli e maledizioni varie
vi rimando al mio account(sono kagome chan per l'appunto)o scrivetemi
anche qui:lady-volpe@libero.it sarò felice di
rispondervi.
Fatemi sapere se vale la pena che continui a tradurre o se mi conviene
fermarmi,per il bene di tutti^^
un bacio!
Ps:conoscendo solo superficialmente il teatro elisabettiano,non
sò se ho azzeccato la frase, scusatemi^_^(aspetto correzioni
a valanghe)
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