Silly T h i n g s

di Sae
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SILLY T H I N G S

notti d’inverno

 

 

 

 

-Ti sfido Sas’ke.-

I suoi occhi neri andarono alla deriva, assottigliandosi, come colpiti da troppa luce improvvisa e sottile.

Una fugace linea obliqua gli increspò le labbra bianche nel risentire quella voce, ma non si voltò, ammise, dentro di sé… che non si sarebbe mai girato verso quel suono.

Rimase fermo quindi, mentre la neve scendeva tra loro attutendo i respiri… i battiti, congelando qualsiasi cosa si poteva definire “viva”.

E lui ecco è l’eccezione in piena regola; anche i pallidi fiocchi lo schivavano, lui che è già un ramo morto e ghiacciato da tempo infinito.

-Ztè… sciocca.-

Non avrebbe aggiunto altro… i fatti parlavano per lui… . Era cambiato alla fine di tutto e il kimono lo doveva dimostrare… inoltre anche le spalle larghe ne erano una prova, così come i suoi capelli ancora più neri e quella dannata schiena… che ancora una volta si ostinava a dare a dei uguali dannati occhi verdi.

“Sciocca…”

Sciocca ed insopportabile ragazzina.

E non si voltò, chiudendo con fare annoiato le iridi nere… tendendo però le orecchie per raccogliere ogni respiro, ogni suo piccolo pensiero…

La sentì ridere così, bella e imprevedibile e alzò un sopracciglio, riaprendo di nuovo gli occhi, infastidito da lei dalla sua presenza… che era venuta a fare lì?

-Sas’ke, mi credi ancora la tua Sakura Haruno, per caso?!-

Sobbalzò involontariamente, continuando a darle la schiena… mentre ovunque… intorno a loro, sopra di loro, la neve li colorava lentamente di bianco.

Che voleva dire quella sciocca ragazzina?

Era insopportabile come quella frase… era insopportabile! Lo era sempre stata e… davvero una volta stava per rinunciare al suo sogno per lei? Per quell’insopportabile creatura?.

Non si voltò non si sarebbe mai voltato e si lasciò sfuggire un lieve –Mfp…- dalle labbra troppo sottili e fredde come quella neve.

- Ho smesso di essere la tua Sakura Haruno da molto tempo ormai. Così come te non sei più Sasuke Uchiha, ma “il vendicatore”, dico bene?-

Lo innervosiva, Dio, se lo innervosiva. Cosa voleva da lui? Cosa era venuta a fare… cosa sperava di riavere indietro…?

Ne aveva bisogno, ne aveva bisogno… ammise

voltandosi ora, dimostrando a se stesso che era davvero cambiato.

-Sciocca ragazzina…- ma le parole, quelle che lui selezionava accuratamente nella sua testa prima di rispondere a chiunque… gli morirono in gola.

Lei era lì davanti a lui. E si che era cresciuta… e quella nuova figura che aveva davanti; mentre la neve scendeva fra loro infiltrandosi, sciogliendosi sulla loro pelle bianca e giovane…bhe, non gli piaceva affatto.

C’era qualcosa di estremamente diverso in lei. Non era una più una mocciosa…ma una donna… tanto per cominciare e aveva sempre quei capelli confetto, morbidi alla vista e sfuggenti al tatto… aveva sempre quelle esile spalle ma… i suoi occhi.

Quegli occhi, bastarono per farlo vacillare e furono sufficienti anche per farlo sorridere, in una lenta e incalcolabile frazione di secondo.

-Cosa vuoi.-

Le labbra si dischiusero lasciando uscire un tono caustico che lo bruciò dentro… mentre la neve scendeva… -Sfidarti.- il vapore uscì dalle sue labbra vermiglie, salendo e sparendo in alto mentre gelava le sue pupille di un verde intenso e indimenticabile…

-Sciocca.- ripetè, alzando il capo e lasciando che le sue iridi nere si fondessero con quelle chiare di lei, cercando quel contatto che da tanto entrambi agognavano.

-Siamo due estranei no? Ed io voglio sfidarti. O altrimenti.-

Gli occhi gli brillarono e solo lei possedeva quel potere, entrandogli dentro in modo diverso…. Lei così diversa.

-Altrimenti.- ripetè ironicamente cercando una traccia della sua Sakura, in quella donna dalle fattezze nivee che però era lì di fronte a lui, ancora una volta, ovunque si trovasse lui…

-Altrimenti ostacolerò la tua strada e tu, tu che cerchi la forza… vuoi sempre batterti, misurandoti con chiunque, possa possederla. Vantandoti se riesci a catturarla, se senti l’odore della vittoria sulla tua strada.-

Inclinò il capo verso l’alto. Era insostenibile quella ragazzina… perché… perché, nonostante il diverso fato, riusciva ad anticipare se stesso, riusciva anche in tutto questo tempo a capirlo e a entrargli in profondità come una scheggia di vetro.

-Sei insopportabile, torna da Naruto.-

Il colpo le andò dritto verso il petto e lui potè sentire il gemito silenzioso della sua anima, lo stesso che scosse lui, nel ferirla.

Che strano eppure l’ultima volta si era allenato lungamente per non sentire niente… Si morse il labbro, stizzito. Non l’avrebbe mai permesso, non si sarebbe mai fatto ammorbidire da quella ragazzina. Ma lei ci era già riuscita… malgrado le avesse dato più volte le spalle.

E orgoglioso, Sasuke… non avrebbe mai ammesso che quel “Grazie” avrebbe dovuto essere il finale di un discorso concreto, che avrebbe terminato solo alla fine della storia…e nessuno poteva portargli via quel lieto fine che, ritardava solo per vendicare persone ricoperte da fragile terra.

-No!- La sentì urlare e chissà perché lui sorrise… poteva permetterselo dato che, solo e solo lei lo guardava.

Un fiocco leggero gli bagnò la guancia; le sue dita sottili andarono a toccare quella che sembrava una lacrima, se non fosse provenuta dal cielo. La regola non vigeva se lei era lì… perché quando lei se ne stava così davanti a lui… egli, il vendicatore, aveva qualcosa che batteva nella gabbia toracica.

-Non torno indietro. Non da sola, non di nuovo.-

Scocco la lingua continuando a scrutarlo, gelida… mentre dentro a quegli occhi finalmente lui pareva leggeva qualcosa…

“odio.”

Odio per averla abbandonata su una panchina.

Per non essere tornato ad essere quello che era… odio per aver lasciato marcire nel tempo e nella distanza la loro amicizia.

Lo ferì senza usare kunai perché quello bastò e imperterrito, fragile e vendicativo sotto quella neve, le diede di nuovo la schiena.

Sciocca cosa, sprecare parole per un traditore e sciocca la ragazza che in una notte ha dato il suo cuore al vento… ad una persona che non può accettarlo perché ricattato dal destino più grande di lui… mille volte più grande di loro.

-Sciocca.- La liquidò quindi semplicemente, rimanendo voltato e con gli occhi chiusi.

Ma si sbagliava, si era sempre sbagliato in fondo.

Un kunai ed un calcio furono i primi colpi che parò… mentre ben presto si accorse che lei era determinata, al contrario di lui che si aggrappava alla vita… come un ramo morto tenta di nutrirsi all’ albero… La atterrò quasi con leggerezza sulla neve che piano, piano raccoglieva le orme di quei passi, di quei colpi, di quei corpi.

Sembrava danzassero… sospesi in un tempo indefinito.

E lui solo allora si accorse…che la rivoleva indietro.

…Era diventata una questione di principio.

-Non sai cosa ho provato tutto questo tempo senza di te…-

Un altro colpo, mentre lei rilasciava il suo chakra nelle mani per allontanarlo… avendolo troppo vicino per ragionare.

Lui rimase impressionato da quella forza e la vide sorridere… e come era diverso il suo sorriso da quello che conosceva e che gli infestava, quando meno se lo aspettava, la mente.

-Alla fine, non importa quanto ci abbia provato… Dovevo cadere, dovevo perdere tutto!- Lei si liberò, veloce come non lo era mai stata… accoltellando figuratamene con quelle parole e tirandogli dopo, un pugno duro al volto… volto, che una volta avrebbe baciato…

Lui la fermò stringendole i pugni … cercando di rimanere impassibile, mentre cercava con i suoi occhi di indagare, di entrare con facilità in quelle iridi verdi e rese grigie dalla pallida luce.

-Forse devo ringraziarti… se sono cresciuta.- soffiò, provocandolo deliberamene …e rendendo più interessante la lotta.

Sasuke senza rispondere, lanciò uno dei suoi colpi migliori il Gokaryu no Jutsu la palla di fuoco suprema che andò a sciogliere la neve nei dintorni che si era depositava con tanta fatica e tanta pazienza. Lei cercò di schivarlo e si ferì nel tentativo, al braccio.

Gocce di rubino caddero da quella parte di lei perdendosi, assorbite dalla neve, che si macchiò, impregnandosi anche del suo profumo…

Il freddo e l’ imbrunire, si erano uniti a quei fiocchi che imperterriti, continuavano a scendere dal cielo.

Si ritrovò nella terra addormentata e bianca dell’inverno… sibillina lo osservò, mentre lui sfoderava la katana, che brillò terribile e impietosa.

“Troppo vicino.” Lo pensarono entrambi ma né l’uno, né l’altra provarono a spostarsi.

Chissà perché lui non riuscì a piombarle addosso… non come aveva fatto in passato. La scrutò crudele, mentre invece lei si rialzava, avendo ritrovato la forza necessaria per staccarsi da lui… dai suoi sguardi.

Il tempo capriccioso fiatava e misurava i loro dibattimenti nelle grinfie della vita, divertendosi anche a tratti.

E Sasuke era stufo di tutti quei secondi andati a vuoto… la fronteggiò e ansimanti più per le emozioni che per altro la fece indietreggiare, fermandola contro un tronco ruvido e bagnato per la neve… sempre e solo per la neve…

-No, non sei più la mia Sakura è vero, ma non puoi fare a meno di esserlo. Perchè io, lo voglio.-

Rimase per un attimo spiazzata dalla realtà e dalla concretezza di quelle parole. Sasuke, sapeva sempre come cambiare le carte in gioco… sapeva sempre come mentire. Strinse i pugni, lasciando che nelle sue iridi verdi e limpide per un attimo si leggessero lo sconforto e il dolore – si è questa è la parola che cercava- provocato da lui e dalla sua maledettissima vendetta.

Lei, avrebbe voluto davvero, continuare a vivere nei suoi di sogni quelli con un “the end” profilato e sicuro all’orizzonte. Lei, avrebbe voluto davvero, continuare a illudersi e sarebbe cresciuta volentieri, credendo che la felicità le avrebbe sfiorato benevola i capelli rosa….

Ma se tutto questo non fosse stato possibile, se poi avrebbe dovuto pagare il conto salato alla fine del gioco… bhe, avrebbe di gran lunga preferito almeno, affrontare il futuro con lui, accanto.

E invece aveva dovuto combattere le parole aspre del villaggio… aveva dovuto ricostruire da capo la parola “fiducia” perché resa cinica in una notte senza tempo… le si era frantumata improvvisamente tra le mani. Aveva dovuto ingoiare il cuore che bruciava, come una palla di fuoco nel petto… aveva dovuto riattaccare i pezzi della sua vita, di una vita questa, troppo triste e forse altrettanto falsa.

Si era rivolta anche alla finestra, porgendo la fronte per raffreddarla… resa troppo arida, dalla febbre dell’attesa. E quando si accorgeva finalmente che in realtà, niente sarebbe apparso all’orizzonte… aveva maledetto mille e mille volte, la Luna, che aveva osservato quelle scene, senza impietosirsi… senza distruggersi anch’essa così come invece era successo a lei.

Aveva sospirato rassegnata e più disperata, ma decisa a continuare.

Si era buttata indi negli allenamenti, adattandosi a quella situazione e senza un goccio di speranza… Però sapeva che se la giustizia esisteva, la speranza prima o poi l’avrebbe rinvigorita di nuovo e sarebbe diventata migliore, per riuscire ancora una volta a credere in qualcosa… in qualcuno, parando i colpi della vita.

E Naruto le era stato davvero utile… quel ragazzino faticava forse con le parole ma esprimeva tutto l’affetto che era capace con i fatti.

Non l’avrebbe mai accettato in altri tempi… ma ora desiderava ardentemente credere come faceva Naruto. Senti le lacrime pizzicarle i bordi degli occhi. Ma facendo leva su se stessa, le ricacciò indietro… Sasuke non meritava ancora altre lacrime.

-Chi ti credi di essere? Mi hai distrutto e non meriti più nulla da me! Sakura Haruno si, che era una stupida e sciocca credulona… si è fidata di te senza pensarci due volte … ed ecco il risultato è rimasta da sola….- La forza la sostenne in quell’urlo, mentre si liberò di nuovo dalla presa del ragazzo, sputandogli in faccia tutto il suo rancore. -Mi hai lasciata lì da sola!-

Lui lasciò cadere la katana, la lama fulgida si bagnò per la neve .. purificandosi quasi… e sparendo sotto la bianca e sporca massa, che scendeva tutto intorno a loro…

Non l’avrebbe mai perdonato, Sasuke lo capì, quando lei strinse di più il suo kunai, dalla punta arrugginita e assottigliò gli occhi… chiudendoli quasi.

Forse si stava vendicando… ne aveva tutto il diritto e provo ingenuamente ad avvicinarsi di più a lei così calda… così diversa da lui, ma così simile e così vicina…

Lei si dibattè cercò ad occhi chiusi di cacciarlo via e fu allora che improvvisamente il respiro di Sasuke divenne un soffio freddo….

 

L’aveva colpito.

E la cosa più comica e che lui gliela aveva lasciato fare. Non aveva fermato quella punta che gli trafisse senza pietà il petto… arrivando forse fino al cuore… Il moro socchiuse gli occhi… eppure il dolore tante volte lo accompagnava negli scontri. Si poteva dire che era abituato a sentire il freddo della lama nella carne… ma quella chissà perché, fece più male… malgrado si rivelasse solo come una ferita superficiale ad occhi esperti.

-Tutto questo tempo senza di te…- il suo fu un sussurro che gli fece riaprire gli occhi neri di scatto…

E Potè scorgere il suo stesso dolore, quello con cui era cresciuto, nelle iridi di lei che adesso sorrideva sostenendolo quasi.

Era comico e doveva approvarlo… lei non era poi così sciocca. Il sangue scese copioso sporcandole le mani candide che Sasuke ebbe la tentazione di pulire.

Ma non ne ebbe il tempo… sentì un calore a poco a poco, infiammargli le gote e ridargli la vita, che batté furiosamente nelle vene dell’uomo. Una luce verde, calda… quella stessa luce che lo faceva scappare e sussultare nei suoi giorni bui nei suoi incubi… gli ridonava la vita e gli levava il dolore…

-Sakura.-

Non lo ascoltò e non alzò i suoi occhi su di lui, troppo impegnata a curarlo dalla ferita che lei stessa gli aveva provocato.

E lui addossato a quel tronco dove Sakura sembrava trovarsi completamente a suo agio, avrebbe voluto aggiungere tante cose… ma lui non era bravo con le parole “Non lo era mai stato.”

-Questo ho provato, quando mi hai lasciata Sasuke-kun. È questa la solitudine, vero? O Forse è qualcosa di molto simile.-

Non sapeva cosa risponderle e il suo tono dolce e obbligato al tempo stesso lo confuse maggiormente. Rimase anche allora in silenzio… impressionato dalle sue abilità ninjia… assorbito dalla luce che emanava… necessaria al buio, come la vita obbliga il rito della nascita.

-Si. È questa.- Si ritrovò a coprirla completamente con la sua ombra decidendosi a parlare a lasciare che la sua voce affrontasse l’aria tagliente e fredda della zona.

Sakura sospirò, come se si fosse tolta un peso da sopra, lasciando cadere il kunai ancora sporco che si sotterrò e si perse nella neve. Stanca ed esausta ma felice e triste al tempo stesso da quella presenza…

-Adesso ho capito.-

Sorrise.. come sorrideva la sua vecchia compagna di viaggio.

Le gote gli si infiammarono…a differenza di prima però, la luce verde era scomparsa. Le sue iridi nere si avvicinarono ancora di più a quelle di lei. I loro fiati si mischiarono… e pizzicavano il collo di entrambi. Lì sotto quel tronco morto per l’inverno… non erano più Sakura Haruno e Sasuke Uchiha… non erano più il ninjia medico del villaggio della foglia, l’allieva del Quinto Hokage… e il traditore… non erano neanche più la ragazzina da proteggere e bisognosa d’aiuto insieme al bello e impassibile… e per un attimo lui non era più il vendicatore.

Lì- mentre il freddo intanto gelava le dita e le spalle di entrambi…- lì, mentre il vento si alzava inesorabilmente… erano solo due figure… una donna ed un uomo l’una vicino all’altro.

-Sono una sciocca, Sasuke-kun.-

Fu lei a parlare per prima interrompendo il silenzio e la calma di quei due corpi che ora non sentivano neanche il freddo di quel luogo.

Non rispose limitandosi ad osservarla mentre scuoteva il capo.

-Io.- Sakura prese fiato, fece una smorfia amara.-Forse, dovrei odiarti.-

Sasuke sorrise in modo terribile. Sorrise per non piangere.

La attirò a sé, stringendola… accorgendosi di averne un terribile bisogno e lei dopo un momento di esitazione, lei si aggrappò a lui, scoprendo l’aroma del suo kimono bianco… ma riscoprendo e ricordando perfettamente l’odore di lui.

-Ma qualcuno una volta ha detto che il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza.-

-Sakura.- ripetè lui quasi scocciato e prodigo di affetto al tempo stesso, cercando di stringerla di più a se… cercando di carpirne più calore che poteva al tempo stesso.

-Io non mi sottometto, Sas’ke.-

La scostò brutalmente, facendola scontrare contro il tronco dell’albero e facendole scappare un involontario mugolio all’urto. Era infuriato, improvvisamente da quello che lei aveva detto come un bambino che si scotta le dita per catturare la fiamma rossa e gialla che non sarà mai sua.

-Cosa credi che dovrei fare, eh?- Le accarezzò il mento… addolcendosi come mai aveva fatto, mentre un fiocco di neve cadeva in mezzo ai loro visi pallidi e stanchi. -Sono il buio, e sì che dovresti odiarmi… io ho preso una strada diversa dalla tua una dove la luce, non esiste…!-

-Ti sbagli. Il buio è indispensabile alla luce.- Sakura lo fronteggiò, alzando la voce al contrario di quello che aveva fatto lui. -E viceversa.-

Il silenzio fu interrotto solo dall’urlo del vento che fece rabbrividire involontariamente la stessa Sakura.

-Credi che io debba rimanere in un angolo a pregare che Itachi non ti uccida… a illudermi con bugie che lui non ha già preso tutto da te, dalla tua anima? A illudermi che tu non hai scelto lui e la vendetta al posto mio e di un amore scocciante… ma reale?!-

-Itachi.- Sasuke abbassò il capo.- Forse ha la mia mente… ma il mio cuore e la mia anima sono sempre stati liberi, troppo pesanti, per essere occupati anche da lui.-

-Eppure…!- si mordicchiò il labbro sentendo le lacrime pungerle i lati degli occhi. Cercò di non lagnarsi ingoiando dentro di se i singhiozzi…

-Eppure alla fine siamo qui. E … ci stiamo promettendo qualcosa o sbaglio?!- Era ironico, in una delle rare occasioni in cui si dimostrava tale.

-Non so come finirà però, Sasuke-kun.-

 

Sasuke la osservò riavvicinandosi a lei.

-Perché maledizione sei così strana…perché vuoi sapere quello che ti farà soffrire?-

Lo fermò tappandogli la bocca. Permettendo alle lacrime di uscire copiose come la neve.

-Perché io voglio crederci! Voglio credere in qualcosa adesso! Voglio di più di quello che vedi! Forse sono cresciuta, forse no, però voglio credere in un ritorno… nella nostra amicizia! In un noi!-

-Sei molto più coraggiosa di me allora.-

Amaro come solo il rancore lo rendeva avvolte.

Sakura lasciò uscire le lacrime che copiose le bagnarono il volto. Lui non ebbe il coraggio di guardarla di nuovo negli occhi. Ma segui il percorso di una di quelle stille amare… Scivolava senza ritegno aumentando la velocità sulla piccola piega vicino alle sue labbra e poi scendeva di nuovo perdendosi nella piccola scollatura. Ne fermò una… scoprendo quanto una lacrima poteva essere fredda e sobbalzò nel riscoprire di nuovo i suoi occhi rossi ma grandi… grandi e fatti di un mare verde nel quale è tanto dolce perdersi…

-Crediamoci insieme Sasuke. Questa è la promessa.-

Chiuse gli occhi tendendo poi il mignolo, ottimista. Qualcosa si lamentò dentro di lui.. forse era il buio che fuggi via… vergognandosi di quello che il cuore stava per fare.-Sciocca.- Fece lui stringendo quel patto con il suo mignolo e avvicinando il viso al suo.

I capelli si mischiarono in sordina, le iridi si congiunsero mentre la neve smetteva di cadere e delle labbra fredde dapprima… venivano riscaldate da altre morbide e calde.

-Sei insopportabile.- Si lasciò sfuggire con gli occhi chiusi mentre strani rumori si sentivano in lontananza.

-Anch’io ti amo, Sasuke kun.-

Lui sorrise, come avrebbe fatto solo con lei e riunì con forza e decisione le sue labbra alle sue, che lo abbracciò andando a intingere le sue dita nel nero dei suoi capelli.

Cercò di donarle tutto quello che lui provava, tutto quello che lui, poteva provare solo standole accanto.

-Sakura.- Il nome di lei gli sfuggì ancora una volta dalle labbra calde come mai erano state.

-Mhm?-

-Ricordalo, hai promesso. Ci apparteniamo.- Il suo tono era quasi roco e triste… e Sakura si unì di nuovo a lui incapace di lasciarlo andar via.

E lui la baciò di nuovo perdendosi e assaporando tutto il suo profumo della sua lei.

Si abbracciarono lì sotto la neve… ancora sotto quel tronco e lui la sollevò da terra facendola volteggiare per un solo attimo.

Poi con gesti calmi si allontanò da lei dandole di nuovo le spalle e un gemito sordo si diffuse nell’aria pesante dell’inverno. Lui si rigirò come se richiamato da un filo invisibile e lei lesta lo trattenne impedendogli il movimento.

Appoggiò la sua testa rosa dietro alla sua spalla afferrando un lembo del kimono rimasero per un po’ così…fino a, quando le parole non andarono a bagnare di nuovo le sue labbra vellutate.

-Quando finirà…?-

Chiese, mascherando il dolore dell’imminente e del nuovo addio poggiando la fronte calda dietro la sua schiena forte.

Sasuke rimase sereno e imperscrutabile. -Io non lo so, non posso saperlo.-

Ecco ferita di nuovo nel profondo, mentre tutta la luce sgattaiolava via seguita dalla notte e tanto valeva scoprire tutta la verità una volta per tutte.

-Dimmi Sas’ke… perché Hebe… perché, serpente… perché un nuovo team…?-

-Il serpente è un animale potente… striscia arrivando alle spalle del nemico senza essere visto, cattura sempre la preda e… avvelena lentamente chiunque lo tocchi.- La sua spiegazione sembrava quasi amara. –Non potevo coinvolgere te o Naruto, voi non siete dei serpenti… non avvelenate il nemico alle spalle e non crescete tra rami bui e zone umide. Voi due vi nutrite di sole… e mi pare di avertelo già detto una volta. E inoltre mi sembra che anche tu adesso faccia parte di una nuova squadra.-

-Sta zitto!- sbotto lei inferocita. -Credi di essere un serpente?! Bhe, non lo sei, tu non sei così in realtà! Ti piace farlo credere alle persone forse… ma io so, che tu non attaccheresti mai alle spalle! Il problema è che… tu…- Sentì un suo pugno dietro alla schiena… un pugno affettuoso che non aveva mai ricevuto in vita sua e che lo fece sorridere. -Tu sei solo un codardo. E usi solo il veleno del serpente, non posso negarlo. Ma non azzardarti a parlare di nuovo con me trattandomi in questo modo. E poi né io né Naruto né Kakashi-sensei ti abbiamo sostituito… questo lo sa anche Sai. Ma oramai, oramai che importanza ha?-

Sasuke le afferrò i polsi trovandola, forse infantile per quel comportamento. … Tuttavia, la guardò ardentemente e lei ambiziosa voleva ricordare e imprimere dentro di se, ogni particolare di quella assurda notte d’inverno.

Il silenzio e il vento improvvisamente troppo freddo fece rabbrividire entrambi… la notte era scesa completamente e la neve intorno a loro sembrava rinvigorirsi e affievolire le loro difese.

-Non è questa la domanda che volevi farmi, Sakura. Lo sai che tu, anche se io volessi, non potresti mai seguirmi… anzi tu non vuoi seguirmi, giusto?- Il suo sorriso tagliente fece abbassare di scatto il volto del ninjia che non rispose… confermando quel pensiero.- Esatto! Così come io non potrei mai tornare indietro!- Distolse lo sguardo glaciale.

-Si, sei troppo orgoglioso per farlo! È sempre stato il tuo fottutissimo orgoglio ad allontanarci perché negarlo?!- Sakura lo guardò male, la rabbia per un attimo si rifece sentire. Lui trovò inutile risponderle ancora… perché anche se non volevano ammetterlo il problema era sempre uno… il fatto che le loro strade erano troppo diverse ed erano state sconvolte da troppe cose, da troppe realtà e troppe bugie… ciò nonostante -Perché mi abbandoni ora, ora che sono forte?- un lieve sussulto che lo fece rigirare, perdendosi in quelle pozze verdi…

 

-Ci rivedremo.- la sua voce era sicura e sembrava non ammettere repliche.

Il respiro affannoso di lei segui quella frase.- C…ci rivedremo?-

-Si.-

Fu un attimo dove lei sentì la speranza pervaderla da capo a piedi. Sorrise genuinamente accarezzando la guancia calda dell’ex compagno. –Non provare a illudermi di nuovo, Sasuke Uchiha, perché saprei come vendicarmi.- sibilò riuscendo nell’intento di dipingere sul suo volto un nuovo sorriso.

Sasuke-kun le sfiorò le labbra vermiglie facendola rabbrividire. –Non temere, sciocca, e poi le nostre strade pare che tu le abbia intrecciate per benino.- Il moro continuò a sorridere… prima di staccarsi da lei e di sparire come una di quelle sfere bianche dalla vita troppo breve…

 

 

-Si, ci rivedremo Sasuke-kun.-

 

 

 

 

 

Hello… I’m the lie living for you so you can hide*

Evanescence





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