s
“Non sono una grupie”.
Era questo che continuava a ripetersi mentre mordendosi un
labbro una piccola ragazza si trovava ad aspettare il gruppo giapponese dei Dir
en grey.
Era alta all’incirca quanto i loro vocalist dai capelli
rossi e mossi come un piccola strega e aveva degli occhi grandi nocciola
profondi e inquieti.
Sapeva che sarebbero
arrivati da un momento all’altro all’hotel e per questo dal nervosismo
continuava a torturarsi una piccola ciocca di capelli arrotolandola attorno al
dito e tastandola con i polpastrelli. Da quando suo zio ovvero il proprietario
dell’hotel le aveva dato la notizia che sarebbero arrivati e rimasi per un paio
di giorni subito erano scattate dentro lei una serie di emozioni e pensieri
inadatti alla sua età da diciottenne.
I Diru ,erano un sogno .Anzi erano molto di più,erano il suo
modo di vivere e di pensare. La voce di kyo l’accompagnava per strada nell’i
–pod facendola sentire a tratti furente e combattiva e a tratti rilassata e
pensierosa. Kyo era il suo idolo per eccellenza ,si poteva dire che era una se
stessa versione maschile per come cercava di apparire ma era in realtà. Anche
gli altri membri erano fantastici,kaoru con le sue magiche dita assieme a Die
le faceva venire i brividi,erano un qualcosa di divino e spettacolare ,un
estasi per le sue orecchie;senza contare Shinya e Toshiya androgini e
dannatamente belli ,uno con delle braccia che facevano miracoli nonostante la
minuta corporatura e l’altro dalla bravura nel suonare divinamente il basso
come in pochi .Erano tutti speciali ,ricchi di charme e di stile. Dei miti.
Inizialmente vi fu il panico perché c’era poco tempo a
disposizione per organizzare al meglio il fatidico incontro di cui loro
ovviamente non potevano sospettare ,poi subentrò l’eccitazione,l’ansia e le
numerose fantasie.
Dei giorni nello stesso Hotel dei Diru! Poteva
vederli,toccarli e chissà quant’altro ancora.
Aveva letteralmente ossessionato lo zio per convincerlo a
cedergli una piccola stanza in cui stare proprio in quei fatidici giorni e alla
fine ce l’aveva fatta e se i suoi calcoli non erano errati si trovava nel loro
stesso piano.
Già le sembrava di sentire il loro respiro ,il loro
profumo,le loro voci e i loro piccoli rumori quotidiani.
Sentiva che stava cadendo nella follia,che stava immaginando
un po troppo e che addirittura poteva diventare una vera malattia ma non poteva
che essere in quello stato.
Doveva attirare la loro attenzione in qualunque modo e se
possibile fare quello che in molte possono solo sognare ad occhi aperti mentre
sbavano sui loro computer,avere un contatto più che ravvicinato con Kyo.
Quindi obiettivo numero uno:Non svenire dallo shock
celebrale.
Obiettivo numero due :Farsi notare e fargli capire quanto li
appezzasse per la loro ottima musica ed il loro talento.
Obiettivo numero tre(quello che le faceva venire i brividi
di piacere):diventare un tutt ‘uno con LUI ,Kyo.
“Eccoli!” per poco non sussultò strappandosi via la ciocca
di capelli e sporgendosi come un ossessa si appoggiò alla ringhiera.
Un auto ferma lasciò scendere prima un moro molto alto ed
esile ,quello doveva essere toshiya mentre a ruota lo seguirono un die rosso
fiammante e un kaoru vestito di nero,poi una gamba lunga e fine coperta da un
paio di pantaloni aderentissimi lasciò uscire il corpo filiforme di Shinya e in
fine una testa bionda uscì fuori .
Era kyo,con i suoi capelli ribelli e il viso leggermente
imbronciato come quello di un bambino,l’espressione più bella che avesse potuto
fare.
Istintivamente Giusi alzò una mano ossuta e si mise un
unghia in bocca stritolandola
mordicchiandola”speriamo che non se ne accorgano!”.
Che idea aveva avuto! Piazzare una telecamera microscopica
nelle loro camere nascondendola fra una tendina e l’altra poteva essere un
ottima idea ma se sene fossero accorti sarebbe stato un disastro,ecco cosa
succedeva a lasciarsi trasportare dall’irrefrenabile desiderio di sapere tutto
di loro,persino le cose più piccole e banali che facevano nel loro privato.
Nel frattempo Die parlava con kaoru e a giudicare dai
movimenti delle mani si stavano scambiando qualche consiglio sugli accordi mentre
shinya si guardava i capelli attraverso un minuscolo specchietto fra le dita
bianche e sottili.
Che effetto vederli li,reali e raggiungibili .Così vicini da
farle venire un tuffo al cuore,stava diventando pazza ma almeno aveva la
certezza di non essere assolutamente una fan girl visto che di loro non
apprezzava solo il corpo (e che corpo) ma anche la musica,soprattutto la
musica,quella che la mattina le dava l’energia necessaria ad affrontare la giornata e la sera la rilassava.
“come si può amare tanto un gruppo in tutti i sensi,com’è
possibile? Devo farmi ricoverare.”subito rientrò in camera e si guardò allo
specchio .
Piccola ,bassina ,una Kyo versione femminile ma italiana
.Sentiva che non èra solo attrazione sessuale o l’adorare la loro musica ,si
trattava di qualcos’altro di leggero e indecifrabile a cui sperava di arrivare
prima o poi.
Subito corse di nuovo fuori e vide qualcosa di strano .Kaoru
,toshiya e Kyo dovevano già essere entrati visto che erano scomparsi dalla
visuale però rimanevano soli in un angolo Die e shinya che scherzavano. Die fece
il solletico a shinya provocando delle risa flebili nel batterista che retrocesse
fino ad un piccolo muretto poi si guardarono per un paio di secondi dritti
negli occhi e stavolta il batterista si guardò attorno non vedendo nessuno come
se fosse preoccupato.
La curiosità divenne così grande e forte che Giusi per poco
non divenne una specie di spider woman pur di vedere meglio la scena,mise un
piede fra uno spazio e l’altro della ringhiera e con l’altro si diede una leggera
spinta fino a trovarsi con lo stomaco completamente poggiato sul freddo metallo
con la testa penzoloni del vuoto.
Il chitarrista alzò entrambe le braccia intrappolando il
batterista che fu costretto a guardarlo ancora in faccia e stavolta più da
vicino .La testa rossa si avvicinò sempre più mentre un piede
di lei iniziava lentamente a scivolare e le braccia a tremare dallo sforzo ,il volto di Die si
avvicinava ad una lentezza spaventosa come se volesse assaporare ogni singolo
attimo .Con Shinya contro il muro tutto suo e l’espressione da preda che sta per
essere mangiata dal suo magnifico cacciatore di certo contribuiva al rendere la
situazione irresistibilmente eccitante.
Intanto il piede scivolava sempre più Giusi però facendosi
un breve calcolo mentale capì che poteva ancora resistere un po prima di dover
per forza ritornare alla normale posizione anche perché non voleva perdere l’attimo
in cui di certo si sarebbero baciati e lei francamente ci sperava con tutta se
stessa.
Eccolo mentre le labbra di Die si trovarono a meno di un millimetro
da quelle di Shinya ,un secondo ancora e si sarebbero baciati,un secondo ancora
e avrebbe assistito dal vivo quello che aveva potuto solo immaginare leggendo
le fan fiction su internet,un secondo ancora e …. si ritrovò a perdere
lentamente l’equilibrio e come in una terribile moviola vide tutto a rallentatore
mentre cadeva all’indietro verso la stanza .Mise le mani in avanti cercando
inutilmente di afferrare un sostegno e si ritrovò ad arrancarle nel vuoto poi
un forte dolore un forte rumore pervase
lo spazio circostante infrangendo il silenzio.
Si ritrovò per terra con letteralmente le “chiappe al vento”
,gli occhi sgranati dallo shock e la bocca digrignata in un urlo soffocato ,era
caduta proprio sulla sedia ribaltandola e per poco non aveva sbattuto la testa
in un suo piede.
A bassissima voce si lasciò sfuggire un pensiero”oddio non
dirmi che mi hanno vista!!!”,senza tenere conto del mal di sedere sporse poco
poco la testa e vide Die preoccupato guardarsi attorno e togliere
immediatamente le mani da shinya che in un gesto convulso si sistemò i capelli
e andò via di fretta lasciandolo solo ancora come stordito .Subito dopo andò
via anche lui.
La rabbia s’impossessò di lei facendola arrossire e fremere
agitata tanto da mordersi a sangue un labbro”che nervi,no!!” poi dandosi della
scema entrò in camera e direttamente dallo schermo sapientemente collegato alle
loro microtelecamere vide qualcosa che la fece rimanere a bocca aperta.
Qui giorni si sarebbero di certo rivelati sorprendentemente
meravigliosi se si iniziava in quel
modo.
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