Il temporale del dissidio

di Duca di Curadore
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Scuro tra la bruma del cielo,
buio ed ululante là sussurra,
quel vento insicuro e feroce,
teso per la truce battaglia,
che lampi e brividi così nutre,
e scaglia ire sui moti nostri,
di terre e mari, cuori e teste,
si sperde in mille e più parti,
la ragione e il senno su timori,
e rabbie , amori e faville dolci
tutti servi stolti vagabondi,
scaglie perdute nelle nebbie,
sparate da un folle padrone,
candido come l'agnello mite,
o ruggente ed infido animo,
di trigre magrifica e reale.
Non c'è filtro tetro e grezzo
dietro questo vetro arabesco,
che gira ,cammina e tira le luci,
nel mezzo del fine affresco,
dipinto sulle scelte dell'anima.




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