About John

di Lue
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About John


 

Nascita

John Hamish Watson nasce in una notte di maggio. È completamente pelato e leggermente sovrappeso. Sua madre è esausta ma quando lo prende tra le braccia – come è sempre accaduto e sempre accadrà a ogni madre – tutta la stanchezza sembra svanire. Sua sorella Harriet (Harry per tutti) lo guarda incuriosita e lo trova abbastanza brutto: tutta quella fatica per un mostriciattolo piccolo così? Suo padre invece è da qualche parte, imprecisata, del mondo. Harry fa un grosso sbadiglio, e si appisola su una poltroncina. La madre invece osserva il piccolo John e si chiede cosa mai potrà riservargli la vita. Spera solo che, in qualche modo, riesca a essere felice.
 

Luna

Il grande astronauta John Watson è appena sbarcato, per la millesima volta, sulla Luna! Sì, signore e signori, c’è riuscito di nuovo! E quando tornerà sulla Terra sarà premiato con una torta al giorno per tutta la vita. L’invincibile astronauta John balzella impavido sulla Luna, scala alte montagne bianche e poi si prepara alla prossima missione: prendere una stella! Il coraggioso astronauta John accende il suo razzo portatile e spicca il volo verso la stella più brillante. Arrivato vicino la prende tra le mani e se la mette in tasca, dove però continua a brillare, come una torcia. L’indomito astronauta John fa ripartire il suo razzo per esplorare nuove galassie.


Tuono

E va bene, John non è un astronauta invincibile. Ha cinque anni e paura dei temporali. Deve ammetterlo, a questo punto, perché non ce la fa proprio a guardare fuori dalla finestra: gli alberi davanti a casa sua gridano e alzano le braccia al cielo, come dei mostri. Un impeto di coraggio piglia il cuore di John: ma scherziamo?, lui, il più grande astronauta del mondo, che ha paura di un po’ di pioggia? Fa capolino da sotto le coperte, deciso a combattere la sua paura. Ma poi un tuono rimbomba e John fa un balzo dallo spavento. Si rifugia ancora tra le coperte: magari sarà coraggioso un’altra volta.
 

Verde

Il primo golf di John arriva a Natale. È un maglioncino verde scuro, ed è un regalo di sua madre. John lo indossa e poi decide che gli piace così tanto che non se lo vuole più levare. Se lo mette di notte sopra il pigiama e poi di giorno, sempre. Poi, una mattina, si accorge che, mentre si lavava, il golf è sparito.
“Mamma!”, grida disperato.
Lei accorre subito, preoccupata.
“Cosa succede!?”.
John trattiene a stento il pianto.
“Il mio maglione! Non c’è più!”.
La madre sorride sollevata.
“Ma no, tesoro! L’ho messo da lavare! Era tutto sporco!”.
Lui sospira e corre tra le sue braccia: era così preoccupato!

 

Giallo

Il negozio preferito della mamma di John è il negozietto di fiori in Baker Street. Devono prendere la metro per arrivarci, da Southwark. Sei fermate sulla Jubilee Line: John le conta sempre. È un posto carino: fuori ci sono tutti i fiori, e dentro puoi comprare vasi e semi. A John piace da morire, soprattutto perché Harry non viene mai e così lui può starsene un po’ con la mamma. Comprano sempre girasoli, alti, gialli, e al ritorno in metro tutti li guardano. Sono i fiori preferiti della mamma, e adesso anche quelli di John. Harry dice che li schifa, ma secondo John lo fa solo per rompere le palle.
 

Autunno

In autunno la signorina Roberts (l’insegnante di Arte), porta sempre i bambini a Hyde Park. Fa loro raccogliere le foglie secche e poi, in classe, creano un collage. John segue la maestra, quando qualcosa lo distrae. Un bambino corre a perdifiato, inseguito da un ragazzo.
“Sherlock! Vieni subito qui!”, grida quello, ma l’altro ride fragorosamente e continua a correre.
“Sono un pirata!”.
“Non sei un pirata! Vieni qui!”.
John scoppia a ridere e, quando il bambino gli passa accanto, si scambiano uno sguardo divertito.
“John!”, richiamato dalla maestra si affretta a seguire i compagni.
Pensa che ricorderà per sempre quella scena ma poi, due giorni dopo, se l’è già scordata.

 



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Mi sono lanciata in un'impresa gigantesca, avevo deciso di scrivere una Big Damn Table su John Watson. Solo che mi sono accorta, arrivata alle 60 storie, che non c'era più nulla di interessante da raccontare, così mi sono fermata. I titoli prima di ogni drabble sono i prompt di una Big Damn Table che ho trovato in giro.
Bene, spero che questa storia susciti un qualche interesse perchè ho lavorato davvero tanto per scriverla :)
Baci e buon anno a tutti!
Lu





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