La pace di un luogo, la presenza di un amico di ArashiStorm (/viewuser.php?uid=123336)
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Fandom: xxxHOLiC
Prompt: xxxHOLiC, Doumeki/Watanuki, prendi il futon
nell'armadio
Titolo: La pace di un luogo, la presenza di un amico
Wordcount: 623 (word)
Categoria di fanwork: FanFic
Rating: Verde
Disclaimer:
xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP
Prendere fiato fu la prima cosa che pensò una volta varcate
quelle grandi porte di legno pesante. Prendere fiato senza nemmeno
notare la pioggia che batteva senza sosta sulla sua testa. Quello
spirito che lo inseguiva era più grosso e malevolo del
solito. Watanuki aveva corso con tutto il fiato in corpo. Corso senza
una meta, senza preoccuparsi di dove i suoi piedi lo stessero portando.
Si accorse dove si trovava solo dopo qualche minuto, quando il respiro
tornò a farsi più calmo e sulle sue spalle non
sentiva più battere la pioggia. Aveva alzato solo la testa
restando accucciato sulle ginocchia, notando in quel momento il grande
ombrello rosso tenuto in mano da Doumeki.
“Idiota” lo salutò l’arciere
quando incrociò il suo sguardo. Watanuki sbuffò
alzandosi in piedi.
“Tolgo il disturbo…” ribatte girandosi
nuovamente verso il portone. Non riuscì a fare un passo che
si sentì il polso arpionato dall’amico che, con
forza, senza badare alle lamentele, se lo tirò dietro fino a
trascinarlo in casa. Gli mise in mano un asciugamano e lo chiuse in
bagno, senza dire una parola ma facendosi capire in maniera fin troppo
perfetta.
Quando la porta del bagno si chiuse Watanuki si tolse dal volto
quell’espressione contrariata e maldisposta che riservava
solo a Doumeki per rimpiazzarla con un espressione molto più
stanca e triste. Si guardò allo specchio, attraverso gli
occhiali appannati notò i lunghi ciuffi di capelli attaccati
al viso, la pelle bagnata e ancor più pallida del solito e
la divisa che aveva decisamente bisogno di una lavata al più
presto. Si lasciò scappare un sospiro mentre
appoggiò l’asciugamano sul lavandino apprestandosi
a riempire la vasca. Il rumore dell’acqua si sommava a quello
della pioggia che fuori batteva senza sosta contro le finestre.
Watanuki avrebbe voluto che lavasse via tutto, anche i ricordi, ma
sapeva che non c’era possibilità e che se, anche
lo avesse fatto, tanto domani o il giorno dopo un altro spirito gli si
sarebbe presentato davanti, affamato del suo sangue e del suo corpo.
Che senso aveva dimenticare…
Uscì dal bagno con ancora il suono della pioggia nelle
orecchie e lo sguardo avido dello spirito negl’occhi.
Camminò senza una meta lungo il corridoio e si
fermò senza pensarci proprio davanti alla stanza di Doumeki.
La porta era chiusa e di certo il ragazzo non avrebbe mai e poi mai
nemmeno sfiorato il pensiero di aprirla e quindi si stupì
quando questa si spostò rivelando dietro ad essa la figura
dell’arciere.
“Ce ne hai messo di tempo, su entra” fece lui
spostandosi di lato. Watanuki non diede segno di muoversi, rimanendo a
guardare il compagno di scuola con espressione interrogativa. Doumeki
resse lo sguardo per alcuni istanti, poi si girò di spalle e
attraversò la stanza. Aprì un cassetto del
comò e vi prese un samue pulito che, dopo alcuni passi, mise
tra le mani di Watanuki.
“Che significa?” chiese il ragazzo, sistemandosi
gli occhiali sul naso.
“Significa che stanotte resti qui”
“COOOOSAAAA?”
“Il futon è nell’armadio”
rispose l’altro portandosi le mani sulle orecchie per
proteggersi l’udito dalle urla dell’amico.
Watanuki strepitò, urlò e si dimenò,
ma il futon nuovo fu tirato fuori dall’armadio e posto sul
pavimento a qualche metro da quello di Doumeki. E quando le luci si
spensero, tra le pieghe del buio non v’erano più
spiriti ad attenderlo, ma solo un sonno placido e tranquillo sotto
delle calde coperte. Fuori la pioggia non diminuiva, ma il suo battere
incessante non preoccupava più Watanuki. Ora era in un luogo
sicuro, protetto dalla purezza di quel tempio e dalla determinazione di
una persona che diceva di odiare ma che, ora, con un sorriso nascosto
sotto il futon, ringraziò sottovoce.
Domani avrebbe avuto tutto il tempo per urlargli nuovamente
contro…
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