1.0
Premessa:
la fic è temporalmente ambientata appena dopo la partenza di
Leeteuk per il servizio militare. E cercherò di essere il
più
fedele possibile ai caratteri, ma non nascondo che probabilmente -ed
è inevitabile- non mi riuscirà alla perfezione,
ma
vabbè l'importante è partecipare.
Perdonatemi
se mancherò spesso di hyung,
oppa
e altro, ma è la prima fic lunga quindi non voglio
confondere
voi o me xD
Ps: non siate troppo
pretenziosi.
PROLOGO
Non
capisco perché, ma proprio oggi la mia università
ha
deciso di farmi fare un colloquio, o almeno credo. Non ho ben capito
di cosa possa trattarsi visto che sono stata scaraventata (quasi nel
vero senso della parola) fuori dall'ufficio del mio professore. Mi ha
dato un indirizzo e mi ha detto "Vai!"
Il
problema non è il colloquio o quello che sarà,
anzi
essendomi appena laureata è proprio una manna dal cielo. Il
vero problema è che piove, ed io odio la pioggia e con essa
odio gli ombrelli: non riesco a mantenerli dritti e non riesco a non
bagnarmi, poi devo stare attenta alle altre persone con l'ombrello e
cercare di non incastrarmi da nessuna parte. Arduo. Decisamente arduo
per me.
Almeno
il posto che devo raggiungere è a Seul stesso. Leggo di
nuovo
l'indirizzo sul fogliettino ormai semi bagnato. Non mi è
nuovo
quest'indirizzo, l'ho sentito già ma non ricordo quando e in
che occasione. Forse mi risuona familiare perché
sarà
una zona ricca di uffici e quindi l'avrò sentita nominare a
casa, da mio padre. Scrollo le spalle, non ha importanza, tra poco la
vedrò.
Mi
catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio.
Anche se col traffico che c'è per la pioggia
spenderò
un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare
una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e
quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma
associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non
avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede
principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo
l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che
non
ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio
velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto
proprio al di sopra della porta principale.
Non
ci credo.
Attraverso
l'entrata e in fondo a questa prima sala c'è una scrivania,
dietro la quale ci sono tre ragazze. Una parla al telefono e continua
a dire "No... no", un'altra si è appena alzata e fa
per allontanarsi con un fascicolo sotto al braccio e l'ultima sta
chiacchierando con una delle guardie poste vicino alle scale che
portano ai piani superiori. Faccio un profondo respiro e comincio ad
avvicinarmi. La guardia torna immediatamente al suo posto, temendo
forse una mia incursione stile fan accanita, e mi guarda, anzi mi
guardano tutti, persino la ragazza al telefono smette di parlare.
Spero solo di non scivolare o fare qualsiasi altra cosa attiri
ulteriormente l'attenzione su di me. Arrivo alla scrivania e la
ragazza al telefono abbassa di nuovo lo sguardo sui suoi fogli e
continua quello che stava facendo. Sorrido all'altra e accenno un
inchino. "Buongiorno."
Anche
la ragazza dietro la scrivania accenna un inchino anche se solo con
la testa. "Posso fare qualcosa per lei?" Aggiunge un
sospiro alla fine della domanda, proprio come quello del tassista.
Avrà pensato sicuramente che io sia una delle tante
ragazzine
che ogni giorno cercano di penetrare la sicurezza pur di vedere i
loro beniamini. Io stessa un po' di anni fa ero stata vicina al
farlo, ma ora, in quest'occasione, non sono qui in veste di fan.
Sorrido
e caccio il biglietto che il mio professore mi aveva lasciato con
sopra l'indirizzo e un nome. Leggo bene e poi lo mostro alla ragazza.
"Cerco un certo Kim Jihun."
"Hai
un appuntamento?"
Scuoto
la testa. "Non lo so in verità. Mi è stato detto
di venire qua e chiedere di lui."
Non
ancora del tutto convinta mi fa segno di aspettare e alza la
cornetta, preme un tasto e dopo qualche secondo, che a me è
sembrato un'eternità, espone il mio caso al suo
interlocutore.
La vedo annuire un paio di volte, poi saluta e riaggancia.
"Va
bene, la stanno aspettando. L'ufficio è al secondo piano;
è
l'ultima porta verso sinistra."
Sorrido
ancora, ma questa volta contenta e soddisfatta. "Grazie!"
Le
guardie si fanno da parte, saluto con un cenno e dopo aver fatto i
primi scalini quasi correndo, mi do un certo contegno e comincio a
salire con calma. Arrivare col fiatone non mi sembra l'ideale.
Una
volta arrivata sul piano non sono più così
contenta e
soddisfatta, man mano che salivo le scale sentivo il mio cuore
battere forte (forse era anche dovuto al fatto che non sono abituata
a tutto quel movimento; dovevo cercare un ascensore!) e le mie mani
presero a tremare. Ormai, ad un passo dalla porta, sono del tutto
nervosa e agitata. E se devo tenere un discorso? O mio Dio, io sono
una persona ansiosa, ho bisogno di preavviso per queste cose!
Combinerò un disastro. Comincerò a balbettare e
diventerò tutta rossa per la vergogna: sono un tipo timido
io!
Farò delle figuracce, sicuramente. Lo so, devo solo
rassegnarmi.
Busso
e mi aprono la porta. Di fronte a me c'è un uomo dietro una
scrivania e un ragazzo che, appoggiato alla vetrata dietro l'uomo,
guarda fuori. Faccio qualche passo e la porta viene chiusa da
qualcuno che rimane alle mie spalle. Faccio un inchino, molto
più
profondo di quello che ho riservato alla ragazza alla reception.
"B..Buongiorno."
Il
ragazzo si gira e mi dedica un gran sorriso ed io sento il cuore
mancare un battito. Rimango a bocca aperta, immobilizzata per non so
quanto prima di decidermi a schiaffeggiare la mia guancia: ma vedi se
è questo il momento di avere le allucinazioni!
Il
signore alla scrivania, che suppongo essere Kim Jihun, mi fa segno di
avvicinarmi divertito. A quanto pare non è un'allucinazione
e,
anche se lo trovo difficilissimo, mi costringo ad assumere
un'espressione più seria e meno imbambolata. L'uomo mi
allunga
la mano ed io la stringo.
"E'
lei Nam Hyuri?"
Annuisco,
incapace di dire alcunché.
"Bene..."
L'uomo sorride e si alza. Va alla finestra e mette una mano sulla
spalla del ragazzo. Lo guardo bene. Com'è diverso da pochi
mesi fa! I capelli tagliati, tornati ormai del colore naturale. Non
c'è più traccia di biondo, ne di quel bellissimo
castano che aveva all'ultimo concerto. Sembra più magro di
come lo ricordavo, ma il sorriso... quello è rimasto lo
stesso
sorriso mozzafiato che ricordavo, con quella fossetta che si forma
sulla guancia sinistra.
I
due si sono ormai avvicinati e Jihun mette una mano anche sulla mia
spalla. "Allora... Lui è Park Jungsoo."
"Oh...
So perfettamente chi è, mi creda." Dico quasi in trance.
Il
ragazzo scoppia in una fragorosa risata e si copre la bocca con una
mano. In quel momento mi rendo conto di ciò che ho detto e
mi
scuso con Kim Jihun anche se forse non c'è motivo.
"Scusi,
scusi... mi perdoni. E' che... Beh Leeteuk è l'ultima
persona
che avrei pensato di incontrare. Mi ero preparata al peggio..."
L'uomo
inarca le sopracciglia.
"Cioè,
volevo dire che... Prima di entrare era così nervosa al
pensiero di dover tenere un discorso.. mentre adesso sono nervosa
perché qui davanti a me c'è Leeteuk. Io..." Alzo
la testa e guardo il soffitto. Mi sento accaldata e sento l'emozione
fermarmi le parole in gola. Gli occhi mi pizzicano.
"Io...
Non vorrei sembrare infantile, ma... Io sono una ELF..."
"Grazie."
Leeteuk mi fa un inchino. Sembra emozionato quasi quanto me. Mi
prende la mano e sta per sfiorarla con le labbra quando...
"Ok,
ok... Bando alle ciance..." Quel Kim Jihun scosta Leeteuk da me.
E' riuscito a rovinare un bellissimo momento. "Fortunatamente
allora abbiamo scelto bene." Mi sorride, ma io non ci sto
capendo niente.
"Scelto
bene per cosa?"
"Beh,
visto che sei una ELF sei informata sugli avvenimenti, quindi sai
perfettamente che Leeteuk ha lasciato il gruppo."
Annuisco.
"Il servizio militare."
"Brava.
E qui entri in gioco tu."
"Cosa?!
Co...Cosa dovrei fare? Non si aspetta mica che canti e balli?!"
Entrambi
scoppiano in una fragorosa risata. Kim Jihun mi da alcune pacche
sulla spalla. "No, no, non sto chiedendoti di ballare o cantare,
ma di andare a vivere per un pò con il gruppo cercando di
mantenere l'ordine che JungSoo, in quanto a leader, si sforzava di
avere."
"E
perché proprio io? Non che non ne sia felice ed eccitata,
ma... Di solito queste cose non capitano a me."
L'uomo
sbuffa, alzando gli occhi al soffitto. "Quante domande... Beh
perché il tuo professore è un mio caro amico e
poi tu
sei laureata in Management."
"Ah..."
Se
pensava di essere chiaro forse dovrei dirgli che non lo è
stato affatto.
"Ok,
allora è deciso! Da domani ti trasferisci al dormitorio dei
Super Junior!"
Veniamo
a noi... Questa fanfic prima aveva un altro titolo. Ex "Oh
my supermen!".
Titolo
che neanche a me è mai piaciuto ma che è rimasto
tale
per tanto tempo per mancanza di idee. Poi, come ha ben detto una
ragazza che ha recensito, il titolo deve invogliare a leggere. E
sinceramente io non avrei mai aperto una fanfic con quel nome xD
Quindi mi sono messa all'opera. E siccome ero in vena di restyling
eccola qui con il nuovo titolo.
Il banner anche è cambiato
nel corso della revisione. Prima Hyuri aveva la faccia di Suzy, anche
detta Susanna tutta panna. Ma non piaceva agli alti ranghi, che pur
di farmela togliere si sono offerti di farmi il banner xD
Quindi
ecco qui. Ora Hyuri ha la faccia di Bora delle Sistar.
Ringrazio
infinitamente Cheshire
o
donner o afsgdf (cambia nome spesso quindi arrangiatevi... io la
chiamo per nome!) l'opera d'arte è sua quindi
spezzerò
le gambe a chiunque voglia appropriarsene u.u
Detto questo....
Pace e bene!!
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