PROLOGO
~ Mondo degli Shinigami.
Un luogo buio, infinito, senza tempo, un luogo di silenzio e di morte. Un mondo
vuoto, privo di vita. Un mondo in cui non esiste la nozione di bene o male,
giusto o sbagliato, vero o falso. Un mondo distrutto, in cui tutto è nero. E
così deve essere.
Una valle desolata, macabro cimitero attraversato da un burrone. Fra le carcasse
sparse sulla torba, l’olezzo proveniente dal basso, l’erba marcia sparsa per
terra, qualcosa mosse per un attimo l'aria morta. Un tonfo sordo, seguito da uno
scricchiolio: nel cielo nero, uno Shinigami era appena atterrato su un mucchio
di ossa putrefatte.
Era, come tutti gli altri Shinigami, un essere che incuteva null'altro che
ribrezzo: un corpo piccolo e scheletrico, mal nascosto da un enorme mantello
nero stracciato; pelle grigia, spaventosi occhi rossastri, il viso oscurato da
una massa disordinata di capelli lunghi, scuri e sporchi. Con uno scatto
nervoso, lo Shinigami mosse un passo in avanti, e le sue minuscole ali violacee
da pipistrello, che aveva utilizzato fino a quel momento, si ripiegarono sulla
schiena, confondendosi con le pieghe del mantello.
Lo Shinigami restò fermo, come in attesa, per qualche istante: ma intorno a lui
era la morte. Sollevato, si decise infine ad incamminarsi, l'eco dei suoi passi
che riecheggiava sinistro tutt'intorno.
Era determinato. Aveva compiuto un viaggio molto lungo solo per giungere in quel
posto, e per un solo motivo: avere giustizia.
"SAYO!" gridò di colpo una voce rauca, sghignazzante.
Lo Shinigami si paralizzò.
"E così, alla fine hai deciso di farti ammazzare," continuò la voce, maliziosa.
Sayo si guardò intorno velocemente, ed infine lo vide: c'era un altro Shinigami
in quella vallata, sdraiato a terra in mezzo alle carcasse, beato come un
bagnante umano che sta prendendo il sole in spiaggia. Era così grosso e brutto
che si confondeva, in mezzo a quel mucchio di schifezze.
"Che vuoi, Ogre?" ruggì Sayo, con fare indispettito.
"Ho sentito che Ryuk ti ha fregato il Death Note e l'ha buttato nel mondo degli
umani," sparò quello.
"Già. E allora?"
"Stai andando a dire al Re quanto sei imbecille, no? Dai retta a me, ti
ammazzerà di certo."
Sayo parve spaventarsi. "Forse..." esitò. "...ma io rivoglio il mio quaderno!"
affermò poi con decisione.
Ogre, ridacchiando, si puntellò con un braccio per osservare meglio quello
Shinigami: Sayo era all'apparenza uguale a tutti gli altri, ma una volta che la
conoscevi, ti accorgevi che era mille volte più imbranata. Ghignò divertito:
Ryuk doveva essere riuscito a rubarle il Death Note con una facilità assurda.
"Ma dai, Ryuk si sta solo divertendo un po'. Quando avrà finito, te lo
riporterà", le disse.
"Non è per questo. Non mi piace ciò che ne sta facendo Ryuk nel mondo degli
umani. Non è divertente. Rivoglio il mio quaderno".
Ogre sbuffò. “Ma se è solo per il quaderno, allora vattelo a riprendere tu, no?"
”Io?!” Sayo trattenne il fiato. Le sue ali frusciarono come prese da un tic
nervoso. La sua voce divenne un sussurro: "Ma io..." mormorò, "Io ho paura del
mondo degli umani".
A quella sparata, Ogre non riuscì più a trattenersi, e scoppiò a ridere
furiosamente: la famosa paura del mondo degli umani di Sayo. Quello
Shinigami era davvero troppo stupido. Doveva convincerla a non andare dal Re.
Non sapeva alle spalle di chi avrebbero riso, se lui l’avesse fatta fuori.
Sayo strinse nervosamente i pugni ossuti, ignorando Ogre. Aveva osservato dal
suo mondo tutto ciò che stava accadendo nel mondo degli umani, da quando Ryuk vi
aveva lanciato il quaderno. E, ultimamente, le cose avevano preso una piega che
non le piaceva. Più volte aveva guardato di sotto mordendosi le dita per la
tensione, temendo che sarebbe accaduto il peggio, che sarebbe successo qualcosa
a lui, che osservava da tanto. Infine, non ce l’aveva fatta più, ed aveva
deciso di intervenire: sarebbe andata a chiedere al Re di far tornare Ryuk nel
mondo degli Shinigami insieme al duo quaderno.
Ma ripensandoci, Ogre aveva ragione, se avesse detto al Re che se lo era fatto
rubare, lui l’avrebbe sicuramente polverizzata.
Sospirò. Non aveva voglia di morire così. Oltretutto, non gli piaceva ciò che
vedeva nel mondo degli umani, ma l'idea di doverci andare era ancora peggiore.
Se solo avesse potuto manipolare un essere umano per fargli prendere il quaderno
e portarglielo in qualche modo, sarebbe stato tutto risolto. Ma per manipolare
gli esseri umani le serviva, appunto, il quaderno.
Sayo sospirò di nuovo, con un che di patetico: "Io…io ho paura," mugolò.
Note&piccoli spoiler.
La mia prima fanfiction su Death Note! Ho finito pochi giorni fa di vedere
la serie animata, nonché il primo film (quant'è caruccio L nel live action!ç.ç;;
*se lo mangia a morsi*). Nonostante abbia già una fanfic su Tokyo Mew Mew in
lavorazione e che NECESSITA una battaglia finale da scrivere, è da qualche
giorno che non faccio altro che pensare ad una fanfic su Death Note. Oggi
pomeriggio il pensiero era diventato ossessione, avevo *bisogno* di scrivere
quello che sentivo dentro di me, e così... eccomi qui! Questa fanfic, in realtà,
non ha grandi mire né sarà molto lunga; ho solo intenzione di scrivere ciò che
mi sarebbe piaciuto accadesse nella storia animata. Un "what if..." per
consolarmi della bastardata che hanno fatto gli autori nel maledetto episodio 25
e a seguire...quel figo di Matt... ç.ç;... *coff coff*
Anche nella serie animata appare lo Shinigami a cui Ryuk ha rubato il quaderno:
il suo nome è Shidoh, e, ripresosi il quaderno, svolazza via. Io avrei in mente
qualcosa di più complesso, invece. ^^° Spero che mi seguirete nelle mie follie.
Nel frattempo vi consiglio di leggere le fanfic di DarkRose su questa stessa
serie, perché sono stupende da commuoversi. ç__ç;;
A presto e commentate!! xD
JunJun
|