A Voce del Silenzio & Seshen
E a tutti quelli che
credono ancora al Destino
... forse
nel mondo c’è davvero una persona che ci è destinata, fin dalla Creazione...
Ti sposerò perché
By elyxyz
<<
Ti sposerò, perciò ci puoi scommettere
Quando un giorno, quando io…
…Ti troverò. >>
Rilesse sottovoce le ultime righe, poi ripiegò
distrattamente il foglio e se lo mise in tasca; sbuffando, si rialzò dai
gradini della scalinata della scuola, e si diresse verso il cancello.
Quello stupido test gli aveva fatto perdere fin troppo
tempo...
… e lui si era lasciato coinvolgere anche troppo, per i suoi
gusti.
Quella frase si era fastidiosamente appiccicata fra i suoi
pensieri.
Sbuffò nuovamente. Non era da lui, fare di questi
ragionamenti…
E la mente tornò urgente alle sue priorità.
Accelerò quasi inconsciamente il passo: doveva rientrare a
casa, cambiarsi, e prendere il pallone per la sua quotidiana sessione
d’allenamento, ed esercitarsi. fino a che il sole non fosse calato,
obbligandolo a smettere.
Un rumore attrasse la sua attenzione: in un vicoletto
laterale, qualcuno si stava picchiando.
Probabilmente, qualche scaramuccia tra bande rivali, o forse
un regolamento di conti.
Per 30 secondi, la curiosità lo avvinse.
Sbirciò nella stradina, ma era troppo lontano per vedere
bene: due idioti se le stavano dando di santa ragione, nascosti dietro a dei
bidoni…. mentre un grassone, forse suo coetaneo, imprecava contro le diete, e
un biondino tinto ridacchiava, sfottendo quel ciccione. Poco più in là, tre
teppisti, conciati malamente, erano svenuti.
Aveva sprecato fin troppo tempo a guardare quei perdigiorno,
che non avrebbero mai avuto nulla a che spartire con lui, si disse. E riprese
la sua strada.
In quel mentre, la lite ebbe fine.
“Il Tensai ha fatto giustizia!...”
Ma lui non lo udì. Era ormai troppo lontano.
Periferia di Kanagawa, in un’angusta soffitta…
“Kitsune!… cosa c’è qua dentro?!”
“Nh?”
“In questo scatolone senza etichetta!… Mio non è, dev’essere
per forza tuo…”
Rukawa, abbassando di scatto la testa, dopo l’ennesimo
scontro con il basso soffitto del solaio, si trascinò svogliatamente verso il
compagno, guardando, scettico, il cubo di cartone davanti a sé.
Non lo riconosceva affatto, e sarebbe stata un’impresa ardua
indovinarne il suo contenuto, dopo che avevano imballato e spostato decine di
pacchi, a causa dell’imminente trasloco.
Qualche settimana prima, avevano sancito il loro legame con
una cerimonia privata, a cui avevano partecipato tutti i loro amici.
Anche se aveva solo un valore simbolico, lo scambio delle
promesse e degli anelli, era stato un momento molto commovente.
Il passo successivo era stato quello di trovare una casa per
conto proprio, per rendersi definitivamente indipendenti dalle rispettive
famiglie.
E ora, quel progetto si stava realizzando.
“Allora?! Adesso sono curioso!” protestò
il rossino, accucciandosi con lui nell’angusto sottotetto male illuminato.
“Portiamolo giù, così la curiosità della mia scimmietta
verrà soddisfatta…” acconsentì, per provocarlo.
Ma Hana non rispose. Anzi, agguantò il pesante pacco e si
diresse ingobbito verso le scale.
Lo scatolone era ricoperto da uno spesso strato di polvere.
“Dev’essere lassù da parecchi anni” constatò il rossino,
posandolo in salotto, tra il tavolinetto basso e il tappeto del divano.
“Nh... già.” asserì il compagno, togliendo alla meno peggio
lo sporco e strappando lo scotch di chiusura.
Una nuvoletta grigiognola li sovrastò, facendoli tossire;
ma, nonostante questo, si sporsero ansiosi verso lo strano contenuto: libri.
Libri. E libri. e qualche quaderno. Ecco il prezioso tesoro.
“Che delusione, Kitsune!
E io che speravo in chissà cosa!!! Ci siamo diplomati 5 anni fa, e tu ancora
tieni i libri?! Ecco un bel modo per sprecare spazio!” brontolò.
Tuttavia, Rukawa non sembrò raccogliere il rimprovero ed
estrasse alcuni volumi dal contenitore.
Dopo aver letto l’intestazione, la mise sotto al naso del
compagno.
“Non sono dello Shohoku, Do’aho!
Questi sono libri e fascicoli dell’ultimo anno alla
Tomigaoka.”
“Di male in peggio!!!” - infierì
volutamente il ‘Tensai’ - “Almeno fammi controllare
se eri un asino anche allora...”
E prese un quaderno a caso dalla pila accatastata,
scrutandone il titolo: << Testi alternativi >>. Che cavolo è?!”
chiese a Kaede, guardandolo perplesso.
“Nh?!… Ah, sì. Ci costrinsero a partecipare ad un corso di
scrittura creativa: componimenti di vario genere, su tracce-guida e spunti…”
“Dei banalissimi temi!” concluse il rossino, schifato.
“Beh, in pratica, sì. Anche se un po’ anomali. Alla fine,
dovevamo presentarne uno, che sarebbe stato valutato…” specificò il volpino.
Hanamichi, sfogliando il quaderno, fece cadere un foglio
protocollo ripiegato, che calamitò l’attenzione di entrambi.
Sakuragi si volse verso la volpe, domandando in tono
ambiguo: “Posso leggere?!”
“Do’aho! Se anche te lo proibissi, mi ascolteresti?!” chiese
ironico il moretto.
“Certo che no!!!” rispose fiera la baka saru, mentre un
sorriso divertito gli si dipingeva sul volto.
La stessa espressione di chi sta per fare una marachella, e
ne è consapevole. E felice.
Con malagrazia dispiegò il foglio,
cominciando a leggere, a voce alta: << TRACCIA:
CONTRARRE UN PROFICUO MATRIMONIO E’ UN TRAGUARDO IMPORTANTE
NELLA VITA DI OGNI GIAPPONESE. IPOTIZZA IL TUO COMPORTAMENTO TRA 10 ANNI,
MENTRE NE PARLI ALLA PERSONA CHE AMI, ANALIZZANDO I DIVERSI ASPETTI: SOCIALE,
AFFETTIVO, ECONOMICO… >>
<< SVOLGIMENTO.
Prima di conoscere te, non avrei mai creduto possibile
scegliere di condividere la mia vita con un’altra persona.
Tu lo sai… sono un tipo taciturno, timido, a volte
scontroso, con la mia solita maschera senza emozioni, ma…
Ti sposerò perché, mi sai comprendere
e nessuno lo sa fare come te:
I miei silenzi, per te, sono parole…
Mi sai leggere dentro. In ogni espressione, dietro ogni sguardo.
E solo tu, hai imparato a farlo, per questo io…
Ti sposerò perché, hai del carattere
quando parli della vita insieme a me
Quando progetti mille cose, e mi esponi i tuoi folli
programmi…
… le tue idee, solo per noi. Io e te.
E poi mi attiri –sai- da far paura…
Fra il bianco e nero dell’abbronzatura.
Il tuo corpo chiama –come una calamita- il mio.
Perché non c’è solo amore.
C’è anche passione. Desidero. Attrazione.
La tua bellezza mi ruba quasi il fiato, mentre mi incanto a
fissare una strisciolina birichina di pelle, che è scappata -chissà come-
all’abbronzatura.
Mentre il tuo corpo mi ammicca invitante: pelle liscia e
dorata.
Ti sposerò perché, ti piace ridere
e sei mezza matta proprio come me
E compensi, con la tua solarità e la tua allegria, ogni mio
silenzio.
Perché sai mettermi di buonumore.
Hai un grande dono: sai riportare la luce anche nelle mie giornate
più buie.
E perché poi, in fondo, se hai scelto me, devi essere un po’pazza anche tu…
C’è in comune fra di noi… c’è
più di una cosa,
- ti sposerò perché -
Anche se non sembra, condividiamo molte cose, che abbiamo scoperto
piano piano, giorno dopo giorno…
Per esempio, so che del pallone sei tifosa
Non ti preoccupare, tesoro.
Come inizio, può bastare.
Ti convertirò io all’amore per il basket!
Vedrai… Diventerà anche la tua, di passione…
- ti sposerò perché -
Non mi chiedi mai il giorno che sarai mia sposa
Devo ringraziarti. Perché mi hai insegnato ad amare ogni singolo
giorno, in quanto tale.
Ogni minuto, ogni secondo.
Senza angosce per il futuro, per il domani.
Senza fretta. Senza pretendere assurde promesse, rimanendo
semplicemente noi.
E poi, e poi perché io so già che
Se litighiamo io e te
Non stiamo mai più di un minuto
Col cuore arrabbiato.
Per due caratteri forti come i nostri, non è stato facile,
no.
Ma abbiamo imparato che chiedere scusa non è
debolezza, anzi.
Che non è umiliazione, ma coraggio.
Così, fare pace diventa spontaneo, quasi necessario.
E tutto quello che ci ha fatti litigare perde valore.
Ti sposerò perché, ami viaggiare e poi
Stare in mezzo alla gente quando vuoi…
Ti amo, perché sei una persona curiosa.
Che ama scoprire le cose, i luoghi, la gente.
Perché riesci ad abbattere la mia pigrizia, facendo
diventare un viaggio all’estero o un pic-nic in giardino un’esperienza
meravigliosa e irripetibile.
E ami le persone: la loro allegria, il loro chiasso e i
colori che si portano dentro.
E lo stai insegnando anche a me.
E sei di compagnia, si vede subito, tant’è vero
Che il mio cane ti ha già preso in simpatia
E’ inutile! Il tuo fascino conquista tutti gli individui e
gli animali…. Nulla può resisterti.
Anche Hachi ha imparato, come me, a riconoscere la tua
risata da lontano, e scodinzola felice, pregustando il tuo arrivo…
Sono straconvinto che sarà una cosa giusta,
- ti sposerò perché -
ne sono certo. E’ la scelta migliore che potessi fare.
Il dono più bello che potrei ricevere, è stare con te.
Sei un po’testarda sì, ma quel che conta onesta,
- ti sposerò perché -
e io credo che sia necessaria, come base del nostro rapporto, la
sincerità. Sempre.
E tu sei una persona limpida, schietta. Talvolta fin troppo
ingenua…
Non sai cosa siano la menzogna e la falsità.
A volte è difficile farti ragionare… ma ti amo, anche per la tua
cocciutaggine.
Perché nulla scalfisce la tua tenacia.
Per un tipo come me, tu sembri fatta apposta…
Bisognerebbe essere ciechi, per non capire quanto io e te siamo
simili e, nel contempo, complementari.
Un tutt’uno, nella sua poliedrica rappresentazione: questo
siamo noi.
E poi, e poi perché se chiedo a te
Fiducia e un po’di libertà
Non dici ‘no’ e anche per questo
Vorrei sposarti presto, presto.
Ti amo.
Perché so che non ti è facile ingabbiare la tua natura gelosa
e possessiva.
E capisco che rispettare la mia indipendenza, le mie
necessità (di solitudine, di silenzi) è talvolta fonte di sofferenza, per te.
Capisco i tuoi sforzi, e ti amo ancor di più, proprio per
questo.
Perché concedendomi libertà, mi permetti ogni volta di
scegliere di tornare da te.
Perché so che la mia fonte della gioia sei tu.
Ti sposerò, perciò ci puoi scommettere
Te lo giuro. E Kaede Rukawa non rompe mai le sue promesse.
…Devi solo
aspettare…
Quando un giorno, quando io…
…Ti
troverò. >>
Sakuragi pronunciò in un sussurro
le ultime parole.
Poi, lentamente, sollevò il suo sguardo sul compagno, che
invece cercava di deviarlo, mentre un timido rossore gli colorava il pallido
incarnato.
Aveva la sgradevole sensazione di sentirsi sotto esame e il
fatto che il suo Do’aho se ne stesse stranamente zitto, non lo aiutava di
certo…
“Lo hai scritto davvero tu?” gli chiese sorpreso,
scuotendosi via un po’di smarrimento.
Il volpino evitava di proposito di incrociare i suoi occhi,
tuttavia annuì, in modo quasi impercettibile.
“Non credevo avessi anche questa dote! Mi hai sorpreso…
Piacevolmente, intendo.” E gli sorrise, per confermare queste sue parole.
Kaede sollevò lo sguardo dalle misteriosissime frange del
suo tappeto, per spostarlo sul rossino, che si sentì autorizzato a continuare:
“E’ questo l’elaborato che ti hanno valutato?”
Questa volta negò, con un cenno del capo.
Hanamichi si infervorò: “E come mai??!! Avresti preso come
minimo un 8 e ½, se non un 9!!! Non sapevo di possedere una volpetta
letterata!”
“Quattro.”
“Nani?” sbottò, non avendo capito l’esile sussurro del
moretto.
“Do’aho! Avrei preso un 4.
Quello sarebbe stato il voto.” Rispose lapidario.
“E come?! Perché??!!”
“Sono andato fuori tema. Le idee erano buone, ma non ho
rispettato completamente la traccia.”
Spiegò la kitsune, chiudendo il discorso con un’alzata di
spalle, come per scacciare qualcosa di fastidioso.
“Per questo, non lo hai consegnato?”
“Nh…no.”
“E allora perché?”
“Perché, Do’aho, non si può dare un voto ai sentimenti.”
Hanamichi ripiegò il foglio e lo posò sul basso tavolinetto
del salotto.
Poi gattonò verso il volpino, rimasto seduto sul tappeto, a
gambe incrociate.
Per un interminabile istante, il tempo parve cristallizzarsi
davanti ai loro sguardi, che rimanevano incatenati, mentre il rossino si
sporgeva lentamente verso il viso del compagno.
Un bacio leggero, forse solo uno sfiorarsi.
E poi un altro. E un altro ancora.
Dolce e passionale.
Hana abbandonò quel tiepido rifugio, per inclinarsi verso
l’orecchio dell’altro:
“Hai mantenuto comunque la tua promessa…” e lo abbracciò
stretto a sé.
-OWARI-
Disclaimers: Ru e Hana non mi appartengono, purtroppo… e neppure la
canzone, che resta comunque uno dei più bei ricordi della mia infanzia.
Un grazie a N, perché se non ci fosse lei,
questa fic sarebbe ancora nella jungla del mio pc.
NOTA: a
titolo informativo, l’uso delle lettere maiuscole, delle minuscole e la
punteggiatura in generale di questa fic, non sempre
rispetta le regole imposte dalla Lingua Italiana. E’ una scelta consapevole, la
mia, per assecondare una sorta di armonia interiore....
chiamatela “licenza poetica”, oppure ignoratela....
Se
decidete di mandarmi C, C & C, mi trovate al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it
Matane!