Accade tutto per caso..

di Teenatica
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-ACCADE TUTTO PER CASO (Cap 1)

Erano le sette di sera in quel maledettissimo giorno, stavo correndo su per quelle maledettissime scale, di quel maledettissimo ospedale, per arrivare in quella maledettissima stanza dove mi avevano detto che si trovava mio padre che, dopo quei maledettissimi giorni infiniti di coma la situazione stava peggiorando..

Tutta affannata arrivo davanti alla stanza di mio padre la numero 32, odiavo quel numero, conoscevo quella stanza , quell’ospedale meglio di casa mia, passavo la dentro pomeriggi interi, tenendo la mia piccola insignificante mano al mio papino, come lo chiamavo quando avevo solo 5 anni e la vita li si che era migliore, sperando che un giorno si sarebbe risvegliato e quell’incubo si sarebbe concluso. Invece no tutto quello che ho fatto a quanto pare non è servito a niente.      

Li davanti trovo mio zio l’unica persona, dopo mio padre, che ha reso la mia vita qualcosa di meraviglioso. Era messo in piedi, rigido con le braccia incrociate, al centro del corridoio e come se sapesse che a momenti sarei arrivata appena girai l’angolo aprì le braccia e vedendo che piangeva, non feci altro che farmi abbracciare da quelle braccia e fingere ancora per un momento, l’ultimo, che fossero quelle di mio papà e tornare ancora per qualche secondo bambina.

Con quel poco filo di voce che mi rimaneva gli chiesi:
-Quando?

E lui altrettanto lentamente rispose:
-Questione di secondi.

Dopo qualche secondo usato per riprendermi e per rendermi conto che tutto ciò era vero passò il dottore che aveva in cura
mio papà, io lo fermai e gli chiesi:

-Dottore com’è possibile tutto ciò, fino a una settimana fa le sue condizioni erano stabili e poi tutto d’un colpo.. Beh..

-Signorina Esposito siamo sempre più convinti io e la mia squadra che suo padre ha avuto un problema al cuore stiamo cercando di trovare una spiegazione a tutte le sue domande non si preoccupi troveremo il problema..

-Dottore un’ultima cosa..

-Mi dica signorina

-Beh volevo sapere se potevo entrare a salutarlo per l’ultima volta-?

-Si si vada pure

-Grazie

Entrai da quella porta e c’era li sdraiato sul letto il mio “papino”, il mio supereroe, la persona che mi aveva cresciuto da solo, senza una moglie perché a quanto pare quella moglie mentre lui mi cambiava il pannolino era impegnata a fare altro.. Scappando da quella che era la sua famiglia da quella che sarebbe dovuta essere la sua vita-.

Mi presento piacere Mariana Esposito, chiamatemi Lali.. Mi dispiace che avete conosciuto la mia vita oggi,
 il giorno più maledetto di tutti..




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