He made me a pair of Brand New Eyes

di Ollieparawhore
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It’s getting closer now.


“Ah one, ah two, one, two, three,  fooour!”                                                                             
La ragazza in fiamme, come la chiamavo io, cominciò a scatenarsi sul palco. Come ogni sera d’altronde. Quella forse però era una sera più importante. Stavamo registrando ‘The final Riot!’ e io ero finalmente divenuto membro ufficiale della band. Un sogno che per tempo mi sembrava irrealizzabile, essendo sempre stato turnista. Quella sera volevo far davvero una bella impressione. Non frequentavo i membri della band da molto, ma li sentivo già come una vera e propria famiglia. A dire il vero Hayley era una mia compagna di liceo. Eravamo stati grandi amici per un breve periodo e avevamo scritto qualche canzone insieme quando diventare famosi era un desiderio lontano. Poi ebbe occhi solo per Josh ed io venni accantonato da parte. Non provavo rancore. L’avevo passata da tempo. Ora ero lì con loro. La gloria che si stagliava sotto ai nostri occhi. 
“Ladies and gentlemen, Taylor Yooork!” annunciò con tutto il fiato che aveva in gola.
Sorrisi tra me e la mia chitarra, coperto in parte dalla mia chioma. Ero ufficialmente su di giri. Aspettavo ‘Let the flames begin’ per sfogarmi del tutto. Le mie mani nonostante tremassero fluivano bene sulla tastiera. Il suono era buono, pulito. Suonare era la mia vita. Anche sul ciglio di una strada, m’avrebbe sempre dato la stessa emozione. Mi riempiva. Colmava. Partì il pezzo che preferivo suonare.
“Father, oh father, oh father, father, well I am ready. Won’t you let it begin, ‘cause I’m here now”
La sua voce diamine. Sembrava stesse facendo tremare le pareti. Mi fece rabbrividire. Un tuffo al cuore.
 
 
“Ragazzi è stato grandioso!”
Cominciammo letteralmente a delirare. Saltare per la stanza, rotolarci a terra, urlare, lanciare bottigliette, divenne quasi normale per i primi cinque minuti. Zac si gettò su Jeremy facendolo barcollare, il quale se lo portò in spalla correndo per tutta la sala. Hayley mi si avvicinò e la presi in braccio. Lei cominciò a ridere e a picchiarmi la schiena con i suoi fragili pungetti. Mi son sempre chiesto dove teneva nascosto tutto quel fiato una nanerottola come lei. Forse aveva i polmoni anche nei piedi. La riposi a terra quasi fosse una bambola. Per concludere il nostro sclero post-concerto c’abbracciammo in gruppo.                                                                                                                                                                                                           Finalmente ero con loro. Ero uno di loro.

*angolo dell'autrice*
Bene, comprendo non sia un granchè, quindi recensite e fatemi sapere come potrei migliorarmi,
grazie mille per la vostra considerazione;
Alla prossima :33
//Oliver.





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