Titolo: Sorrisi tra
la neve
Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Renji
Abrai, Rukia Kuchiki [RenRki]
Prompt: Pacco rosso; dpupazzo
di neve "Così è più alternativo/a!"
Rating: Pg
Conteggio Parole: 860 circa
Riassunto: […]Rukia adorava la
neve. Era tremendamente bianca e pulita e, quando scendeva dal cielo,
sembrava danzare davanti ai suoi occhi, trasportandola in un mondo
tutto suo, dove quella splendida scena sembrava non finire mai.
Adorava la neve con tutta sé stessa, Rukia, perché era fredda, di quel
freddo che non faceva male, ma anestetizzava ogni ferita del cuore,
facendo sì che dimenticasse ogni brutta che aveva dovuto subire durante
tutta la sua vita.
Adorava così tanto la neve, la nostra Rukia, che, quando cominciava a
sovrapporsi a strati sul giardino davanti a casa propria, non poteva
fare a meno di uscire fuori, nonostante il gelo le intirizzisse il naso
e la punta delle dita.
Correva sulla neve fredda, ridendo come non mai, per poi buttarsi sui
cumuli che erano stati spalati poco prima, disegnando angeli con le
braccia e con le gambe. Alla fine si alzava, osservava tutta quella
splendida neve ghiacciata e poi cominciava a immaginarsi quante
centinaia di pupazzi favolosi poteva creare lì, nel suo giardino..[…]
Note: Oneshot, AU, introspettivo, Commedia
Come ho già detto in precedenza, sto riprendendo in mano cose scritte
tempo fa, prima di andare avanti con la saga di "No Control" di cui
questa fic fa parte. Questro capitolo è stato scritto soprattutto per
potermi distrarre da tante cose che mi vorticavano attorno e, per
questo, magari cominciavo bene ma poi mi perdevo (e perdo tutt'ora
quando sono in crisi poetica *si fa per dire*) dei pezzi e non riesco
più ad essere soddisfatta dei finali. Dovrei apprezzare di più quello
che scrivo, ma fa niente.
Spero che vi piaccia questa storiella leggera, che vi possa far
sorridere almeno un poco.
Fa parte della raccolta "No control Tales" come si drovrebbe supporre e
sì, questi due qui sono sposati e stanno per avere un figlio <3
scusate ma a me piacciono tantissimo, non posso farci nulla ^^
detto ciò vi auguro buona lettura^^
Rukia adorava la neve. Era tremendamente bianca e pulita e, quando
scendeva dal cielo, sembrava danzare davanti ai suoi occhi,
trasportandola in un mondo tutto suo, dove quella splendida scena
sembrava non finire mai.
Adorava la neve con tutta sé stessa, Rukia, perché era fredda, di quel
freddo che non faceva male, ma anestetizzava ogni ferita del cuore,
facendo sì che dimenticasse ogni brutta che aveva dovuto subire durante
tutta la sua vita.
Adorava così tanto la neve, la nostra Rukia, che, quando cominciava a
sovrapporsi a strati sul giardino davanti a casa propria, non poteva
fare a meno di uscire fuori, nonostante il gelo le intirizzisse il naso
e la punta delle dita.
Correva sulla neve fredda, ridendo come non mai, per poi buttarsi sui
cumuli che erano stati spalati poco prima, disegnando angeli con le
braccia e con le gambe. Alla fine si alzava, osservava tutta quella
splendida neve ghiacciata e poi cominciava a immaginarsi quante
centinaia di pupazzi favolosi poteva creare lì, nel suo giardino.
Ancora adesso, che ormai era una donna adulta - sposata ed incinta
oltre tutto - amava particolarmente dare vita a quelle semplici
sculture fatte d'acqua congelata. Quando era caduta la prima neve
quell'inverno, si era vestita peggio dell'omino michelin - Renji
addirittura aveva cercato di fermarla in ogni maniera possibile, senza
risultati - ed era uscita fuori, come faceva da bambina, per fare il
suo agognassimo pupazzo.
Avevano cominciato a luccicarle gli occhi non appena il ragazzo dai
capelli rossi aveva desistito, ammucchiando neve su neve, per
permetterle di creare qualcosa con le sue mani diventate un po' goffe a
causa degli enormi guanti da sci che suo marito l'aveva costretta ad
indossare.
Renji non capiva questa folle ossessione per la neve di Rukia, ma la
accettava, nonostante fosse in ansia a causa del figlio che stavano
aspettando. Così, a braccia incrociate, appoggiato ad un albero lì
vicino, osservava la giovane mamma mentre modellava il pupazzo di neve,
con tutte quelle strane forme che, a parere di sua moglie, erano
tremendamente carine ed adorabili.
"Ma… Quelle che diavolo sono…? Orecchie?" chiese lui, quando dalla
testa del pupazzo grosso tre volte lei spuntarono due grosse appendici
tanto simili ad un paio di lumghissime orecchie da coniglio.
"Così è più alternativo!" disse la giovane, un sorriso radioso stampato
sulle labbra.
Renji sbatté le palpebre una manciata di volte, per poi ridere sotto i
baffi, nel vano tentativo di non farsi vedere da sua moglie che, si dà
il caso, aveva buoni orecchi ed un buon udito.
"Come ti permetti di ridere di me, stolto?" esclamò, cominciando a
lanciargli neve a palate, nel vano tentativo di seppellirlo sotto di
essa.
Renji a quell'attacco cominciò a fuggire via nel giardino, mentre Rukia
continuava a riempirlo di neve dalla testa ai piedi, ridendo come una
bambina tremendamente felice. E quella risata era il suono più bello
che Renji potesse mai percepire.
Fu solo verso sera tarda - quando la donna ormai stanca aveva chiesto
aiuto per completare la sua creazione - che Rukia poté ritenersi
soddisfatta, osservando l'opera che alla fine avevano portato a termine
assieme.
"Credi che anche il nostro bambino sarà così bello?" mormorò la
ragazza, tra un sorriso e l'altro, sfiorando il pancione da sopra il
cappottone, pensando a quanta felicità avrebbe portato di lì a poco
tempo.
"Di più Rukia. Molto di più"
E con quelle parole se ne tornarono in casa, il pupazzo di neve finito
e la felicità nel cuore.
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