L'ultima speranza di Sophie

di Kushichan
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"Howl ti prego non andare!!" lo bloccò la voce rotta dal pianto della ragazza. Se ne stava dietro di lui, con la testa bassa tenendolo per l'ala che iniziava a diventare sempre più appiccicosa.
-"Ti prego..." sussurrava non riuscendo a fermare le lacrime che le impedivano di parlare. Howl sembrava non sentirla, era immobile e in silenzio. Sophie sollevò il viso continuando a singhiozzare lasciandogli l'ala e indietreggiando lentamente. Da lontano un rumore continuo di bombe e distruzione faceva da sottofondo a un cielo cupo e grigio. Lei lo sapeva, sapeva che Howl sarebbe necessariamente dovuto andare lì, non tanto per fermare questa guerra ma per interrompere la catena di distruzione che andava avanti da molto, troppo tempo.
-"Quando finirà??Quando finirà tutta questa sofferenza?" urlò Sophie portandosi una mano sul viso e guardando Howl ancora in silenzio. "Howl..." sospirò. La ragazza si asciugò le lacrime -"E' troppo tardi ormai, non è così?" disse sorridendo e voltandosi indietro. -"Buona fortuna..." sospirò iniziando a camminare verso la direzione opposta ma dopo pochi passi Howl le afferrò la mano. Lei si girò di scatto sorpresa, Howl era tornato normale ma era pieno di ferite e a stento riusciva a reggersi in piedi. La guardava con un sguardo tremendamente dolce. -"Sophie...non posso lasciare il mondo com'è sapendo che posso fare qualcosa per cambiarlo! Non servirà a fermare tutta questa sofferenza ma servirà ad alleviarla...Non essere triste...questa trasformazione è l'unico modo che ho per non farmi notare. Ti prometto però che tornerò...se so che ci sarai tu ad aspettarmi!" e con un balzo si portò vicino la ragazza abbracciandola. Sophie ricominciò a piangere stringendolo forte mentre lui le accarezzava i capelli e le sussurrava dolcemente "Io tornerò...quindi aspettami". Prima che potesse alzare il viso che aveva affondato sul suo petto Howl era già volato via con una rapidità impressionante. La ragazza lo guardò allontanarsi sempre di più fino a scomparire completamente nel tramonto e nelle grosse coltri di fumo.
Sophie rimase in piedi sulla collinetta per un pò, ferma ad osservare l'orizzonte nel caso in cui Howl in un ripensamento fosse tornato ma non si fece vedere nessuno. Così torno indietro passando per la valle ormai quasi scura per il calar della notte. Un vento freddo le accarezzò dolcemente i capelli mentre risaliva per il castello errante. Una volta arrivata presso la porta fece una preghiera. Nessuno sa cosa disse o cosa pensava dentro di lei, ma rimase a mani giunte per un pò e poi tornò in casa.





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