Lullaby Moon
una ninna nanna speciale
Prologo: prefazione la creazione (dal libro della sacra genesi)
Miliardi di anni fa, con una mitica esplosione ebbe inizio la vita e la creazione di ciò che noi chiamiamo: universo.
Il nostro piccolo sistema solare è dominato da tre figure leggendarie che noi chiamiamo: angeli delle tenebre.
Il primo a formarsi fu: Solarius, poi in ordine:
- Mercurius
- Afrodite
- Gajia
- Marte
- Zeus
- Saturno
- Uranus
- Neptuno
e Lullaby.
Per ogni entità celeste vi si formò un'entità il
cui ultimo arrivato fu Gajia, seppur in ordine di formazione di terza
generazione,poichè più delicato e complesso come
interazione di gas e materia fu il fratello minore delle entità
celesti.
Su ogni pianeta vi era della vita, ma ad ogni sviluppo e
prosperità l'avidità e le guerre tra fratelli divennero
talmente più frequenti ed aspre che consumarono il brama delle
specie che avevano permesso lo sviluppo della vita sia angelica quanto
quella animale/vegetale di quel pianeta. Solarius e Lullaby, due
entità celesti distaccate e più primordiali, rimasero in
disparte a vegliare sul fratello minore Gajia: la cui giovane vita era
travagliata quanto minacciata dai fratelli maggiori e più
corpulenti che si divertivano a sganciare sul pianeta una serie di
massi giganteschi che provocarono molti danni. Uno di questi portò alla
formazione di un ammasso di materiali che, col passare dei millenni, si compattò e Lullaby si accorse che girava attorno al pianeta.Così in gran segreto, fu deciso da Lullaby
che quell'ammasso avrebbe avuto un nome: Luna e divenne la propria dimora,pur di rimanere accanto al fratello minore che divenne
quello prescelto e più amato. Gajia nel frattempo divenne più complesso,
più vivo poichè grazie allo scagliar di materia colma di quelle particelle che combinate con le proprie permise di introdurre la
vita nel proprio interno...i dispetti dei fratelli fecero che su Gajia si potesse sviluppare la vita. Per
milioni di anni Gajia fu inospitale per il resto della famiglia che
mano a mano scomparivano abbandonando uno dopo l'altro il pianeta di
origine poichè sfruttato e degradato allo stato di
inospitalità assoluta per qualsiasi forma di vita, anche la
più elementare.
Gajia cresceva e diveniva sempre più complesso, sino a che per
la prima volta nella storia della genesi. Gajia abbastanza cresciuto e
sentendosi solo creò la razza umana: a propria immagine e
somiglianza, ma con qualcosa di più semplice a livello organico.
Tali creature: così somiglianti e intelligenti, duravano solo
pochi anni e poi morivano, con grande dispiacere di Gajia, ma si accorse che, come per il resto delle specie create anche quest'ulima, quella umana, possedesse un grande dono: trasmettere alla
prole il proprio codice genetico permettendo loro di perpetuare
così la specie. Fu così che venne raggiunto Gajia, dai
fratelli maggiori che sino a quel momento avevano fatto di tutto per
sopprimere la sua entità angelica. Accogliendoli di buon grado,
fece un errore madornale. Non insegnò loro a nutrirsi di altre
forme di brama che non fossero attinggendole dalle creature presenti
sul pianeta più complesse, poichè dotate di maggior
energia vitale. I loro occhi scesero così per la prima volta
sull'umanità segnando l'inizio della disfatta e contaminazione
dell'animo umano, che ancora oggi possiamo riscontrare in molti
individui.
Così trenta mila anni fa vi fu una grossa battaglia che porto
alla quasi totale estinzione delle entità angeliche. Si
salvarono solo in pochi: Afrodite, Zeus, Mercurio ,Marte, Gajia,
Lullaby e Solarius. Tutti quelli nominati, meno Gajia, sopravvissuti ad
un diluvio universale, si divertirono per qualche centinaio di anni a
divenire per l'umanità: degli idoli. In special modo: Solarius e
Zeus, che erano considerati dagli uomini degli dei, i re fra gli dei.
Ma come le civiltà caddero il loro antico sfregio di
predominanza l'uno sull'altro diede inizino ad una seconda epica
battaglia, che portò alla sconfittà definitiva di Zeus e
Marte, mentre Mercurio e Afrodite rimasero astenuti colaizzandosi con
la posizione a favore dell'equilibrio sostenuta da Gajia. Lullaby
rimasto esterno alle vicende mondane dei fratelli maggiori, vegliava
dal suo satellite il comportamento di Solarius e di Gajia: i due
prediletti fratelli. Ma come tutti i grandi amori prima o poi si
intensificano prima o poi divengono del tutto evidenti. Avvicinandosi a
Solarius, Lullaby si innamorò della sua luce immensa e della sua
primordialità seppur egli non cantava canzoni melodiose come
Gajia: che seppur più duttile e meno acciecante come aura del
fratello maggiore, lo affascinava a tal punto da rimanere più vicino e
più attaccato affettivamente a quest'ultimo.
Solarius acciecato dalla gelosia, sfogò le sue pene su Mercurio
e Afrodite, ma costoro rimasero sempre più dimenticati e infine
si schierarono dalla parte di Gajia e dell'umanità.Impararono da
quest'ultimo a nutrirsi dell'essenza dell'universo.Ma Solarius non
volle minimamente adeguarsi alle usanze degli altri tre.Lullaby sino a
quel momento era rimasto digiuno di queste forme di nutrimento.
Rimasero così loro tre,Solarius-Lullaby-Gajia, in balia di
sentimenti sempre più forti e evidenti, sino a che l'anima di
Lullaby si contaminò del brama degli esseri umani, causando
così la fine dei giochi di equilibrio e forza. La sete e
l'avidità in Lullaby crebbero talmente velocemente da creare un
esercito di creature metà umane e metà angeli delle
tenebre, violando il patto di non mescolanza poichè non si
sapeva che risvolti potessero avere come equilibrio sullo stesso
pianeta. Gli effetti devastanti si proruppero nel giro di qualche
centinaio di anni: l'umanità era soggiogata dalla tirannia di
Solarius e Lullaby, la cui sordità però acuiva il senso
di amore e odio nei confronti di Gajia la cui voce sempre si volgeva
verso la Luna in modo che potesse giungere lui la sua ninna nanna, con
l'antica speranza di struggere il suo cuore. Ma invane furono le volte
che cantava, ma qualcuno però le colse. Solarius: sino ad allora
sordo: volse il suo sguardo sulla Luna rendendola finalmente visibile e
udì il canto di Gajia, innamorandosene e imparando da quei versi
la nostalgia, il dolore di ciò che stavano infliggendo ai suoi
figli. Ai loro figli diretti discendenti di Gajia.
Fu così che se uno disimparò ad amare, uno imparò
a farlo alleandosi con il minore dei fratelli rimasto in vita
poichè gli altri due mano a mano erano divenuti quasi
entità astratte e in forte connubio con il sostrato della
cultura umana in ogni sua forma e arte.
Lullaby, oramai acciecato dalla sete del brama e geloso del tradimento
subito da Solarius per accorrere dal fratello minore, si vendicò
su di loro...E da qui ha inizio la nostra storia, la vera e propria
storia di tre fratelli il cui dolore arrivò al culimine.[...]
[...]
Dodicimila anni fa una triade di angeli fecero la guerra fra loro:
Gajia e Solarius si allearono affinchè i demoni alati potessero
alimentarsi non del brama (anima degli umani) ma bensì della
brama del pianeta, ma Lullaby si oppose con le proprie forze formando
un esercito contro i due. Gajia cadde in disgrazia dimenticato per
millenni a vivere una esistenza che al compimento di ventuno anni,
retrocede di memoria e status fisico/anni di un neonato senza aver la
possibilità di ricordare quale sia la sua reale identità.
Solarius, fu confinato come stella poichè diede la vita per
salvare il pianeta il cui nome si ispira a quello del fratello caduto
in disgrazia. Lullaby, l'unico rimasto vittorioso e in vita, si ritrovò all'improvviso solo. Colto da un senso di vuoto e dal pentimento,non si uccise per la solitudine poichè voleva
punirsi della perdita dei suoi grandi amori: Gajia e Solarius. A
metà strada tra i due gira attorno a Gajia cercando e scrutando
il pianeta al fine di trovare in lui il perdono che da Solarius non
potrà mai ottenere. Indi per cui la ultima speranza è
riposta in Gajia, il cui animo soggiace da millenni in uno stato
perpetuo di confusione e turbamento...poichè il dolore subito
dalla perdita di un fratello e dal tradimento dell'amante fa si che sia
muto e sordo ai richiami che in ogni notte di luna piena: Lullaby manda
sulla terra tramite i sogni di quei esseri di cui si ciba e tanto
disprezza.[...]
Oggi siamo nel duemila e la storia di un ragazzino di diciannove anni
sta per cambiare poichè dopo tante rinascite nello stesso e
logoro corpo, pieno di ricordi e cicatrici: di odori sconosciuti e
lontani, in una notte di luna piena: ricevette un suono lontano il cui
messaggio oramai incomprensibile, distorto gli ruppe l'animo.
Incidendosi e marchiando a fuoco indelebile: la fine del sonno sino a
quel momento avuto e goduto.[...]
Questa è la storia del risveglio e del canto della ninna nanna di Gajia per Lullaby Moon...