Trentasette

di valley
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Il ragazzo con i capelli neri spettinati e la cicatrice sulla fronte era in piedi davanti a Voldemort

 

 

Il ragazzo con i capelli neri spettinati e la cicatrice sulla fronte era in piedi davanti a Voldemort. Voldemort, seduto su un antico trono, continuava a guardare nervosamente l'orologio.

- Mio Signore, forse questo è il vero Potter? - sussurrò Pettigrew, sbucando da dietro il trono.  Ma Voldemort non lo senti nemmeno, per fortuna di Pettigrew, poiché l'effetto della pozione polisucco stava finalmente svanendo e Potter cominciò a tremare e a trasformarsi.

- Avada kedavra! - disse Voldemort alzando la bacchetta.

- Ventuno, - canticchio Pettigrew emergendo da dietro il trono per trascinare via il cadavere.

Il Signore Oscuro si appoggiò stancamente allo schienale. Qualche giorno prima, quando era venuto a conoscenza del piano per trasferire Potter dalla casa dei Drusley alla Tana, Voldemort si era sentito euforico. Catturare Potter durante il tragitto sarebbe dovuto essere piuttosto facile. Ma chi poteva immaginare che quel loro Ordine della Fenice, munito di ettolitri di pozione polisucco, aveva trasformato tutti i suoi membri in Potter! Ventun Potter furono consegnati dai Mangiamorte al loro Signore quella sera e tutti si rivelarono dei falsi.

- Mio Signore! - Lucius Malfoy entro di corsa nella grande sala. - Vi abbiamo catturato altri quindici Potter! Uno di questi è sicuramente quello vero!

Piton, che si era silenziosamente materializzato accanto al trono, scosse la testa scetticamente.

Il Signore Oscuro si rincuorò un poco.

- Portateli qui.

Mezz'ora circa più tardi del buonumore di Voldemort non c'era traccia.

- Avada kedavra!

- Trentaquattro, - contò tra se Pettigrew trascinando via il cadavere.

- Avada kedavra!

- Trentacinque.

- Avada kedavra!

- Trentasei..

- Ava...

- Mio Signore! - lo interruppe Malfoy. - I Potter sono finiti.

- Come finiti? - sbraitò Voldemort.

- Vi abbiamo portato quindici Potter, - disse Piton calmo, - li avete uccisi tutti.

- Ma tra di loro non ce n’era nemmeno uno autentico! - l'Oscuro Signore strinse la bacchetta nel pugno e colpì con forza il bracciolo del tono lasciandoci un'ammaccatura a forma di cicatrice di Potter. - Per quanto tempo avete intenzione di rifilarmi dei falsi?

- In realtà i falsi li rifiliamo a Nagini, - sussurrò piano Pettigrew, ma anche questa volta molto molto piano.

- Mio Signore, come facciamo a riconoscere quello vero? – Malfoy sembrava preoccupato . - Sono tutti uguali.

- Il vero Potter deve essere pelato, - disse piano Piton.

- Perché? - Voldemort lo guardò stupito.

- Tutti i capelli glie li avranno strappati per la pozione polisucco!

Voldemort si appoggiò di nuovo allo schienale, esausto, e pensò a quello che aveva detto Piton. Potter pelato non era facile da immaginare. Cogliendo l'occasione, Malfoy sgattaiolò fuori dalla stanza del trono, probabilmente per controllare se i Mangiamorte avevano catturato altri Potter.

- Piton, hai un goccio di firewhisky con te? - chiese stancamente Voldemort.

Piton gli allungò la fiaschetta che teneva legata alla cintura. Voldemort la bevve tutta d'un fiato e ... all'improvviso fu scosso da un brivido, cominciò a trasformarsi in Potter.

Piton sbiancò. Invece della fiaschetta con il liquore che teneva a destra aveva dato all'Oscuro Signore quella con la pozione polisucco che aveva sottratto a uno dei Potter.

- Maledetto! - urlò Voldemort lanciandosi sul suo servitore per ucciderlo - a mani nude, visto che la bacchetta gli era caduta durante la trasformazione.

In quel momento la porta si aprì di nuovo ed entrò Malfoy. Vedendo un Potter completamente calvo che tentava di strangolare Piton, Malfoy istintivamente sollevò ala bacchetta e gridò:

- Avada kedavra!

- Trentasette, - canticchiò come sempre Pettigrew emergendo da dietro la poltrona per rimuovere il corpo.

 

Fine.

 

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