Yamato Ishida non si è mai
considerato una persona
intelligente. Neanche furba in verità, reputa di avere
soltanto una massiccia
dose di fortuna lì dove serve, quando gli serve, nel posto
giusto al momento
giusto. Non è particolarmente brillante, a parte il saper
suonare la chitarra e
cavarsela abbastanza bene nel canto (non è proprio una cima,
maschera dove
stona urlando), non eccelle in cose particolari o ha abilità
specifiche.
Neanche in cucina, per esempio.
Seguire il ricettario della nonna col
procedere sta
diventando sempre più controproducente, e
d’altronde lui e suo padre non
possono vivere rapinando fast food e take away a destra e manca, quindi
non sa
di preciso grazie a quale esatta serie di eventi si sia ritrovato a
casa di
Taichi Yagami, il suo migliore amico, a farsi spiegare come si
preparano le
polpette, ma, di fatto, i motivi capitali sono imputabili.
Quello che ora Yamato si sta
domandando, buttando un occhio
a Tai per fargli capire che lo sta seguendo mentre smanetta con i
contenitori
(quando non se lo sta filando di striscio), è cosa diavolo
ci faccia suo
fratello lì. Takeru, sì esatto, il suo adorabile
fratellino minore che di
adorabile ormai non ha più nulla se non i suoi occhietti
scaltri e una serie di
espressioni false, accomodanti e decisamente da paraculo.
Ma la cosa che più lo
colpisce esattamente non è la sua
generica presenza, quanto il suo abbigliamento, decisamente troppo
leggero per
la stagione, decisamente troppo largo, decisamente troppo non suo. O più probabilmente
il fatto che abbia tutti i capelli
scompigliati, le guance piene e rosse accompagnate da occhi lucidi
tipici di
chi ha bevuto, si è sparato una canna o si è
semplicemente molto divertito.
Yamato Ishida non si è mai
considerato una persona
intelligente, ma diamine, gli indizi sono lampanti.
Tai si è giustificato
dicendo che gli ha prestato un libro
ed è venuto a riprenderselo perché lui non poteva
muoversi da casa.
Adesso Yamato è
giustamente perplesso poiché il suo migliore
amico si è defilato nel spiegargli come si chiamasse il
libro, perchè Taichi
Yagami leggesse libri e per quale
motivo non potesse uscire di casa visto che in quel momento
è libero come
l’aria di cazzeggiare con lui e preparare delle stupidissime
polpette.
Che alla fine poi le polpette le ha
cucinate lui tutto da
solo, con una certa maestria anche che il biondo più grande
si può solo
sognare, e l’ennesima anomalia si aggiunge nella sua testa.
Da quando Tai è
diventato un cuoco provetto? Ma
soprattutto per chi?
E come si sono ritrovati tutti e tre
seduti a tavola come
una perfetta famigliola felice con il servizio semi-buono e dei
bicchieri
decenti anziché direttamente la padella e tre forchette e
bicchierucci di
plastica?
Una risata maldestra interrompe i
suoi pensieri e il giovane
chitarrista alza gli occhi su una scena a dir poco irreale. Takeru sta
bellamente infastidendo Taichi, dandogli leggere spinte per fargli
cadere la
teglia dalle mani infagottate e lui lo riprende quasi amorevolmente (Bleah), abbreviando addirittura il suo
nome in uno stucchevole “Keru” che, diciamocelo per
l’amor di Dio, è il limite
dell’angoscia.
- Teeks, ti do quattordici secondi
per far sparire quella
faccia da schiaffi. –
Yamato sospira, Tai poggia la teglia
bollente sul tavolo con
un’aria di sfida che non promette niente di buono.
- Bruci la tovaglia. –
Prova a fargli notare, invano,
giacché può costatare che il suo
migliore amico è troppo preso nel
discutere con il suo fratellino minore, e la cosa
lo sconvolgerebbe
pure, visto che fino a qualche mese prima neanche si guardavano in
faccia, se
non avesse il fondatissimo sospetto che siano andati a letto insieme,
più di
una volta e anche con una certa regolarità.
- Stai dicendo che hai qualche
problema con le mie polpette,
Takeru? –
- Potrei scrivermelo su Facebook,
Takeru Takaishi è in una
relazione complicata con Le Polpette Di Taichi Yagami, ne accetterei
persino
tutti i doppi sensi impliciti! –
Voglio
andare a casa. Yamato
s’irrigidisce sul posto quando il fratello fa leva sulle mani
e si porta con il
viso pericolosamente vicino a quello dell’amico e migliaia di
immagini
sconvenienti cominciano ad affollargli la testa.
E la cosa sembra intenzionata a non
volersi terminare lì,
giacché, come Tai si sta premurando di spiegargli (quando
lui, avendo perfettamente
compreso la situazione, non ha voglia di sentire assolutamente niente a riguardo), Takeru usa un metodo
diverso per preparare le polpette, e quindi quelle di Tai non gli sono
mai
piaciute.
E questa, secondo Yamato,
è la stronzata più grande mai uscita
dalla bocca del suo idiota migliore amico, perché da quando
è entrato in quella
casa, ha certamente capito che a Takeru
Takaishi le polpette di Taichi Yagami piacciono eccome.
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