-Etchum
SILLY
T H I N G S
giorni
di primavera
-Etchum!-
Starnutì.
Quei
dannati fiori primaverili gli avevano solleticato il naso ed uno di
questi piegandosi l’aveva disturbato dal bel sogno che stava
facendo.
Si
rimise di nuovo steso su quel prato a fissare il cielo.
Non
che stesse sognando…
Shikamaru
era un esperto nel rilassarsi e nei pisolini ed era un mago nel non
pensare a niente… anche perché pensare di solito lo
angosciava. Per questo cercava riparo sotto un cielo azzurro o in
quel prato verde della sua città… per rimanere in pace
con se stesso.
…Ammise,
sorridendo leggermente che in realtà lui, portando fede al suo
clan… era un po’…
-GRRgr…PIGRO,
che non sei altro!! ECCO DOVE CAVOLO ERI FINITO! BRUTTO…
MUSO!-
-Mph…-,
per l’appunto. Non si mosse di un solo millimetro, mentre una
bionda scatenava lo affiancava posandosi con la leggerezza di un
ippopotamo, di fianco a lui e ribaltandolo quasi.
-Ino.-
sibilò non aprendo gli occhi, mentre la bionda si
surriscaldava per quella apatia.
-Dove
eri finito?! Choji ed io ti stavamo aspettando al parco da un pezzo,
l’hai dimenticato?-
Shikamaru
sospirò leggermente non ribattendo alle parole dell’amica
che iniziava uno dei suoi tanti monologhi.
-Brutto
idiota…! Non sai fare altro che dormire! La tua stupida
pigrizia… quanto la odio…!- Quella si scostò una
ciocca ribelle dagli occhi, fulminando l’amico che continuava a
starsene beato sotto il sole come una lucertola.
-Sei
sempre il solito menefreghista e codardo!… Succede di tutto
qui e…! Aah… povera me che parlo a fare!- la sentì
sospirare, dannata e autoritaria come al solito. -Uff!-
Il
silenzio del campo, dove Nara si era rifugiato, intervallò per
un sol attimo le critiche della bionda.
-Uff!-
Sospirò difatti quella, un nanosecondo dopo quella pace e nel
modo più forte che poteva e solo per attirare l’
attenzione dell’amico.
Cosa
che Shikamaru, capì all’istante.
-Che
è successo, Ino?-
Glielo
chiese con il solito tono tra l’indifferente e lo svogliato e
la bella Yamanaka si costrinse a restare calma per non colpirlo.
-Quel
tono lo usi con tua sorella, baka che non sei altro!-
Shikamaru
sospirò, costringendosi ad aprire le sue iridi profonde. Si
mise seduto mentre inquadrava la bell’ amica, che in silenzio e
con una sottile sorriso sulle labbra, lo fissava.
-Tra
un po’ devo andare in missione, se devi dirmi qualcosa,
sbrigati.-
Schietto,
talmente schietto, che il segno rosso del nervosismo infiammò
la fronte della Yamanaka.
-Sei
insopportabile… Siete insopportabili! Choji mangia sempre e
ascolta raramente e tu… bhe tu… sei il solito …-
Gli
occhi azzurri andarono in cerca del cielo, mentre si sforzava di
trovare un aggettivo adatto a quella situazione. Shikamaru la osservò
incuriosito da quella reazione... di solito Ino sapeva sempre cosa
dire, sapeva sempre come ferire le persone aumentando il suo ego
sproporzionato, per essere una semplice fioraia.
Ma
lui in fondo…
-Pigro!-
La
sua voce lo fece sorridere, e gli fece perdere per un sol attimo il
filo del suo discorso. Si costrinse a guardarla ancora, mentre le sue
ciocche bionde venivano accarezzate da quel sole primaverile.
Scrollò
le spalle, come se la cosa non gli interessasse più di tanto.
Ino si azzittì, raccogliendo un fiore bianco vicino a loro e
che danzava dolcemente cullato dal vento caldo e sempre presente in
quella dannata città.
Shikamaru
con gesti lenti, alzò di nuovo il volto rivolgendo al sole. I
capelli erano dannatamente attaccati alla testa e lo sguardo ancora
una volta si poteva definire serio e imperscutabile. Il suo viso
allungato fece sorridere Ino, che colpita da quello espressione
fissa, obbligò la sua fronte a scrutare il cielo, il cielo
senza nuvole, di quel dannato villaggio.
-Si
può sapere che diavolo guardi?!-
La
Yamanaka agitò il pugno lasciando che un altro sospiro le
morisse sulle labbra carnose.
Nara
non rispose, si limitò a chiudere gli occhi facendo
innervosire ancora di più l’amica.
-Maledizione,
Shika! È solo uno stupido cielo, non so davvero cosa ci trovi
di così interessante!!-
Il
compagno di squadra si limitò a un lieve sorriso mentre
riapriva gli occhi piccoli e acuti.
-È
il cielo di Konoha, Ino.-
Sapeva,
che quella risposta non bastava e sapeva perfettamente, che tra
breve, un’altra domanda o parola avrebbe perforato il silenzio
di quel campo di grano e dai colori selvatici. Davvero, quella
stupida non capiva… era solita a lagnarsi per tutto, mostrando
poi beffarda la sua determinazione nel farcela e rimangiandosi indi,
quello che l’aveva fatta confondere un minuto prima. Non la
capiva e lei era il suo rebus più grande, quello senza la
soluzione dietro al libro. Altro che shogi non c’erano tattiche
contro la Yamanaka!
-Idiota.-
Il
tono dolce che gli colpì l’orecchio, lo costrinse ad
abbandonare quell’azzurro per andare a indagare nelle iridi
ancora più blu, dell’amica.
Rimase
fermo, cercando di ascoltarla, cercando di carpire ogni suo piccolo
movimento.
Il
sorriso che increspò quelle labbra, lo fece paralizzare. Era
così strana, Ino, bella quanto strana… esattamente come
sosteneva circa una vita.
-Stavi
per partire in missione senza nemmeno avvisare.-
La
critica gli arrivò bollata, dritta al cuore… così
come il suo urlo subitaneo, che gli perforò il timpano, quello
che in precedenza si era salvato.
-Sei
un brutto… IDIOTA!-
Ino
lasciò cadere il fiore raccolto antecedentemente, mettendo
così in dubbio la sua stessa professione. Lasciò cadere
il fiore, che si sgualcì sotto il peso del suo ginocchio.
Si,
Shikamaru ne ebbe la conferma che Ino, in quel momento non era
davvero Ino.
-L’ho
fatto altre volte, perché ora dovrei passare a salutarti,
Ino?-
Era
vero. Altre volte era semplicemente sparito senza dirle nulla,
beccandosi poi un duro rimprovero al ritorno. Chissà perché
lo faceva, chissà perché si rifiutava di salutarla
prima di partire in missione, in una delle volte in cui Tsunade
contava sulla sua morale salda e presente come la sua dannata
negligenza….
Accavallò
le ginocchia, prendendo un posizione più comoda mentre la
zazzera bionda della ragazza sembrava stesse per scoppiare.
Shikamaru
la fissò a lungo, mentre da lei preveniva lo stesso profumo
del fiore che prima l’aveva fatto starnutire… ma che
stavolta inebriò solamente il suo olfatto.
-E
ti sembra un comportamento, normale!?-
Il
suo piccolo pugno chiuso lo fece sorridere, quanto volte l’aveva
agitato di fronte a lui…
-Preferisci
di gran lunga… rifugiarti su una stupida collina, piuttosto
che venire a salutare i tuoi amici! E che fai su questa collina…
guardi il cielo! Ah! Ma perché diavolo non ti fai seppellire
qui giacchè… o perché cavolo non ti costruisci
una casa qui, vuoi?? Ti porto dei Tamani!! Aah! Non ti sopporto,
dannato!-
Troppe
parole, esclamate anche troppo velocemente. Nara la fissò di
nuovo, misterioso come al solito ed Ino lo odiava quello sguardo….
-Mi
spieghi perché guardi il cielo?!- Ino lo indicò
furibonda. -Il cielo si può guardare anche nelle strade di
Konoha… puoi osservarlo anche con me, con Choji o con chi
cavolo vuoi e anche in missione, quando non sei un bersaglio
facile!!-
Shikamaru
si grattò la fronte. C’era davvero qualcosa che non
andava in Ino quella mattina.
-Si
può sapere che diavolo ti prende, Yamanaka?-
Ino
si mordicchiò il labbro. -Che diavolo mi prende?! Dici?? Mi
prende, che vedo Sakura più triste che mai, mi prende che vedo
un dolore nei suoi occhi, che io davvero non ho mai provato per
quello stupido di Sasuke…! Mi prende che sono stufa di questa
vita, dei fiori, di questo stramaledetto villaggio! Mi prende, che
non ti vedo da settimane e che neanche ti fai vivo per salutarmi,
prima di partire di nuovo, come se fossimo due perfetti estranei! Che
però hanno combattuto insieme, che hanno affrontato degli
esami insieme, maledizione!-
Aveva
parlato troppo veloce e come di solito le capitava di fare, si bagnò
le labbra, prendendo fiato e nascondendo gli occhi. Shikamaru
sostenne la sua testa con una pallida mano… e intanto si
obbligava ad ascoltare tutte le idiozie che stava dicendo senza
ritegno la bionda del villaggio.
…E
quando Ino alzò di nuovo gli occhi, lo trovò di nuovo
steso a fissare il cielo.
Il
suo pugno si richiuse di nuovo mentre adesso gli occhi le si
inumidivano leggermente. Ah… in fondo che le importava di
quell’idiota patentato? Che le importava di starsene lì
al sole, insieme a lui? Lei, che di gran lunga preferiva l’ombra
a quei raggi che le offuscavano la vista e che le facevano sembrare i
capelli bianchi?!
-Oh…
Shika!- Il suo nome soffiò minaccioso lasciando le sue
labbra vermiglie e quello fu il più terribile degli
avvertimenti per il ragazzo.
Una
mano, quindi si mosse veloce, bloccandole l’avambraccio. Ino
rimase paralizzata… mentre una forza che non si aspettava la
strattonò verso la terra, di fianco a lui, ritrovandosi lì
distesa adiacente all’amico.
-Ma
che diam-
Non
finì la frase mentre nei suoi occhi si specchiava il cielo
della sua città, un cielo senza nuvole…
-Guarda
e sta zitta, Ino.-
Il
solito dalle spiegazioni sillabate e che erano capaci di innervosirla
ancora di più, di quello che non fosse già.
-Ti
sembra che io, con tutte le cose che ho da fare, me ne stia qui,
ferma, con le mani in mano per giunta e come fai tu, da circa una
vita?!-
Il
suo commento arrivò dopo solo un breve silenzio tra i due.
Shikamaru sospirò pesantemente raccogliendo la critica…
ed ebbe voglia di ridere.
Perché
lui in fondo…
-No,
non sei affatto il tipo.-
Ino
si mise più comoda vicino al Nara e si riparò solo con
l’ombra della mano gli occhi, da quel Sole che riscaldava
tiepidamente i corpi dei due ninjia.
-Puoi
trascinare in questi giochetti, Choji, non me. Basta che tu gli dia
un pacchetto di patatine o qualsiasi altra schifezza, e il gioco è
fatto.-
Shikamaru
si limitò a sorridere di nuovo, come faceva sempre quando la
sentiva parlare.
-Tuttavia,
non ti stai spostando Ino-chan.-
Aveva
aggiunto quel suffisso, lui che si solito era troppo pigro per
aggiungere altre parole a quelle necessarie. Di solito lui parlava
solo se essenziale e solo in casi davvero straordinari faceva un
eccezione.
Inutile
dire che Ino era una di queste anormalità.
-Mi
stai provocando, Shikamaru Nara?-
Ecco,
lo sapeva non perdeva occasione per dimostrare la sua di forza,
graffiando chiunque provasse ad accudirla e soffiando se le si faceva
chiaramente vedere una sua debolezza.
-Non
era mia intenzione, Yamanaka.-
Da
quando i qua si chiamavano per cognome, lui non se lo ricordava,
mentre beato richiudeva gli occhi.
Troppo
presto.
-Allora,
che cosa fai, aspetti Morfeo…? E quindi Morfeo è più
importante di un saluto?-
Shikamaru
li riaprì svogliatamente gli occhi… girando il capo in
direzione di Ino, che lo fissava in attesa di una risposta. Davvero,
non la finiva più se si fissava con una cosa. Ecco, al
contrario di Sakura, Ino non si ammorbidiva mai, neanche di fronte
allo spettacolo calmo della natura.
-Perché
diamine dovrei salutarti, Ino?- Ritornò cautamente
sull’argomento cercando di usare il tono più pacato che
aveva. -È una cosa stupida, questa del saluto. Domani per
esempio, sarò di nuovo qui…. Non ne vale la pena-
Pessima
risposta e Shikamaru se ne accorse troppo tardi. Ino si alzò,
come se morsa da un ramarro e gli coprì il cielo, facendo
specchiare in quelle iridi nere il suo di azzurro…
-Trovi
un saluto una cosa sciocca, Shika?!-
Ino
assottigliò gli occhi e lui rimase fermo sentendosi morire, lì
steso, con le braccia dietro alla nuca.
-Non
dico questo…- provò a difendersi mentre assumeva il suo
cipiglio sgarbato e arrogante.
In
questo erano molto, molto simili… e in fondo lo sapevano
entrambi…
-Bisogna
sempre salutare le persone care! Se vuoi bene una persona…
prometti sempre di fare del tuo meglio, per ritornare di nuovo da
lei! E non importa per quanto tempo si disti da lei! Si ritorna
sempre dalle persone care!-
Era
ovvio che il discorso stava prendendo una piega strana. Ino era
strana, quel cielo era strano, Shikamaru era strano… quelle
iridi nere che si nutrivano or ora, di un blu senza paragoni erano
strane, quella mattina.
E
per finire in fondo, lo sapevano tutti e due… dove
stavano andando a parare.
Solo
che, la testardaggine della Yamanaka, forse era troppo acuita dal
nervosismo accumulato in quei giorni e a quanto pare, anche la
pigrizia di Shikamaru, quella mattina… bhe regnavano davvero
incontrastate….
E
il che portava entrambi a non sapere in fondo, dove diavolo
volessero andare a parare, con quel discorso.
Tuttavia
erano a conoscenza, che quella era una mattinata strana. Lo sapeva
Ino, lo sapeva Shikamaru, lo sapeva in fondo, anche il fiore
bianco ora dai petali disfatti e sporchi e che aveva avuto solo la
colpa, di andare a fiorire nel posto errato e al momento sbagliato.
E tutti, lì sapevano in fondo che quello, era un discorso
strano ma che prima o dopo avrebbe dovuto spolverare un po’
quelle menti pigre e suscettibili .
-Se
non ti saluto è perché…-
-Perché
sei un codardo?- Ino sorrise cordiale in contraddizione con il suo
raffinato ma elegante tono canzonatorio, mentre continuava a fargli
ombra….
Ma
lui, non era mai stato abituato a difendere il suo ego. – Lo
sono.- Disse quindi semplicemente anche quella volta, evitando di
guardare direttamente quelle iridi azzurre, ma troppo pigro per
muoversi da li e far finire quel contatto visivo.
-Oh,
magnifico.- articolò aspra lei, acida come era solita fare, in
casi come quelli.
-Ma
in fondo, che te ne importa?-
Ino
rimase in silenzio. Non sapeva cosa rispondere. Già che gli
importava? Nara poteva fare tutto quello che diavolo voleva…
la rabbia le ribollì nello stomaco confutando i suoi pensieri…
“bhe quasi tutto quello che voleva!”
-Baka!-
Ino lo guardò sprezzante, ferendolo in un modo del tutto
nuovo.-Sei sempre il solito, non hai un po’ di sicurezza in te
stesso e non ti stimi abbastanza, ti limiti a scappare se vedi che
una situazione si fa più seria o troppo difficile…!
Preferisci di gran lunga pensare e progettare con quel tuo piccolo
cervello bacato e… e sei troppo preso da te stesso, per
interessarti di qualcosa di qualcuno. MI hai scocciato, va
pure in missione, non salutare nessuno. Né me, né il
tuo migliore amico… e fammi un favore: non passare nemmeno da
me, quando ritorni!-
Ino
era troppo testarda quel giorno. Si alzò in piedi, seguita
dallo sguardo amaro e scocciato di lui che avrebbe preferito di gran
lunga un sonnellino a tutto questo.
A
passi lenti ma lunghi, decise di andarsene e non sarebbe tornata
indietro, da lui.
Ma
come non detto… bastarono tre parole per far incontrare di
nuovo i suoi occhi azzurri con quelli del chunin.
-Sei
una sciocca.-
La
bionda si ripresentò da lui, folgorata nel vedere il compagno
in piedi, seccato da quella situazione che oramai si protraeva da
troppo tempo.
-Che
cosa cavolo hai detto?! Ripetilo, se ne hai il coraggio!!- Lo sfido,
digrignando i denti.
-Vuoi
sapere perché non ti saluto, giusto? Perché mi spaventa
di più salutarti che andare a fare una missione. - Ino
non poteva credere alle sue orecchie, rimase in bilico su un piede
solo, nel frattempo lo scirocco seccava la pelle di entrambi i
ninjia.
-Non
ti saluto perché se lo faccio, allora dovrei accettare il
fatto che non potrei neanche rivederti, dovrei accettare il fatto,
che forse mi potrebbe accadere qualcosa. È più semplice
dire un: “ciao a domani” a una persona, o dirle: “
addio, non so se e quando tornerò.”?-
Ino
arrossì, invece Shikamaru annoiato, incrociava le dita dietro
alla nuca. -E se guardo il cielo di Konoha è perché è
blu, dannatamente blu come gli occhi, di una persona di
Konoha.-
Il
suo tono beffardo, irritò malgrado tutto Ino che si ritrovò
ancora una volta a strepitargli contro.
-IDIOTA!-
Nara
sbadigliò, evitando il suo sguardo.
-Una
volta per tutte… potresti essere più chiaro?!- Ino si
trattenne mostrandogli il pugno chiuso e minaccioso, mentre Shika si
voltava di nuovo a guardarla.
-Cosa
vuoi che ti dica Ino. In fondo lo sai già, no?-
Quella
puntò il piede per terra, mentre lui alzava un sopracciglio
nero.
-Baka,
di un chunnin!! Cosa credi, che io legga anche nel pensiero?!-
-Se
tu lo usassi il cervello, qualche volta…- Shikamaru sorrise
teneramente. -Forse, capiresti, dove voglio arrivare!-
-Aaaah,
sei davvero troppo pigro per dirlo chiaro e tondo?! Davvero, non sai
usare parole semplici… come quando dai un colpetto dietro
alla schiena a Choji, per evitare che si strozzi?!-
-Lui
è una cosa diversa, Ino! Tu… sei tu! Dannata!-
Corrucciò il volto, mentre la solita pigrizia si faceva
sentire. -E perchè sei qui?- Sbadigliò di nuovo mentre
lei si tratteneva per non usare la sua tecnica ninjia.-Torna al
negozio che è meglio o va a litigare con Sakura… così
io torno a rilassarmi un po’!-
L’aveva
ferita perché la vide tremare…ma soprattutto l’aveva
ferita perché i suoi occhi azzurri si fecero di ghiaccio
incontrando i suoi.
-Shikamaru,
fa come diavolo vuoi! Saluta se vuoi salutare o dormi e scappa per
tutta la vita! Ah! Magari… con quella strega della sabbia!!-
L’ultimo commento era chiaramente una cosa nuova, per loro, una
cosa nuova e stupida che separava quei due al momento… come
quel fiore che adesso era schiacciato amabilmente al terreno.
-Che
diavolo stai dicendo?! Temari… ? Cosa vuoi che me ne importi
di Temari?-
-Che
te ne importa?! Bhe, non lo so che diavolo te ne importa… ma
di certo a lei la saluti prima di andare in missione… comunque
a me non interessa!-
Shikamaru
storce leggermente la bocca. Ino Yamanaka era una maga nel distorcere
le parole.
-Ah…
ma che cavolo ti sei bevuta oggi? Non penserai mica che io mi sia
innamorato di Temari!-
-Puoi
innamorarti anche di un rospo… per quello che me ne importa!!-
-Non
sono innamorato né di un rospo né di Temari, se ci
tieni tanto a saperlo!-
-Non
mi interessa minimamente… ti dico!- Ino lo guardò negli
occhi che sputavano fulmini… le guance leggermente arrossate…
i capelli un po’ scompigliati ma lucenti… le labbra
dischiuse in un moto di rabbia….
Nara
sorrise leggermente, prima di rispondere con il suo stesso tono a
quella provocazione.
-Bene!-
-Bene…!-
la chioma di Ino sembrava prendesse fuoco, controbatté subito,
indispettita per la piega di quella assurda discussione e decisa più
che mai a tornarsene a casa….
Ino
però non fece i conti con il terreno e su quella collina,
diede le spalle troppo velocemente al suo compagno, accecata
completamente dalla rabbia. Ma un sasso, un piccolo e grigio
sassolino, si frappose facendole perdere l’equilibrio.
Il
ninjia però pronto … la afferrò per un braccio e
in men che non si dica… capitolarono tutti e due, l’uno
addosso all’altra.
Fecero
testa contro testa e Ino si ritrovò a massaggiarsi un lieve
rossore sulla fronte, mentre su quella di Shikamaru si ergeva un
grosso bernoccolo.
-Contenta
ora?-
Si
ritrovarono tutti e due stesi di nuovo per terra, verso il cielo…
. Ino fece una smorfia di dolore.
-È
tutta colpa tua!- Lo rimbeccò non contenta.- Se invece di
guardare le nuvole, tu ti fossi presentato all’appuntamento ora
non saremmo qui… !!-
Shikamaru
sospiro.
-Si,
certo ed io ora, starei dormendo beatamente, piuttosto che
dire a una scema, irrazionale e irascibile bionda… che in
fondo mi piace così com’è! Perché
maledetta, io amo solo te Yamanaka!-
Il
silenzio scese.
Il
sole li accarezzò lievemente, sparendo dietro un fugace e
bianco cumulonembo.
Ino
sorrise.
-Ce
l’hai fatta a dirlo, l’hai ammesso che ti sei innamorato
di me! Lo so, sono così carina!-
Shikamaru
incrociò le braccia dietro alla nuca, seguendo vagamente lo
sproloquio della giovane.
Poi
chiuse gli occhi, mentre Ino gli si avvicinava e poggiava
delicatamente la sua mano sul suo petto, facendolo sussultare.
-Anch’io
ti amo, Shika.- Aggiunse con tono più dolce e in modo che solo
lui la potesse sentire.
Il
ninjia sorrise, riaprendo gli occhi e inquadrando la figura di Ino.
-Ora
posso dormire in pace, Ino-chan?-
La
giovane scoppiò a ridere accoccolandosi vicino a lui che la
abbracciò li steso per terra.
-Te
lo puoi scordare, Shikamaru!-
*
Shikamaru,
guardò il cielo, mentre tornava a casa da una missione. Un
ninjia vicino a lui si lamentava di quella stessa atmosfera, troppo
tersa per i suoi gusti e lui davvero non lo capiva… ed ebbe la
tentazione di stenderlo con un pugno sul capo. Ma non lo fece…
perché in fondo non ne valeva la pena.
…
I
suoi occhi neri, scintillarono rivedendo chiaro nella sua mente il
colore delle iridi della sua pazza e scatenata Ino Yamanaka; intanto
che il villaggio appariva in tutta la sua estensione, dalla stessa
collina dove era solito rifugiarsi.
Sorrise,
ricordando poi la stessa ragazza abbracciata a lui, che in una
strana mattina di primavera, dopo averlo confuso con troppe
parole, si era pigramente addormentata tra le sue braccia, svegliando
invece lui e rendendolo incapace di chiudere gli occhi.
“…Forse
non affronteremo molte difficoltà o chissà forse invece
ci sbatteremo contro o probabilmente per come siamo fatti, scapperemo
amabilmente se ce le ritroveremo di fronte, ma Ino… in fondo
staremo sempre insieme, saremo sempre solo, tu ed io.”
I’ve
heard
what
they
say,
but
I’m not
here
for
trouble…*
James
Blunt
Note
dell'autrice:
Ecco
qui un'altra coppia a cui mi piace dedicarmi... Ringrazio davvero di
cuore Bely, Zoe93, ruka88, bambi88, Silver Princess, Inu_Kagghy (
grazie mi hai fatto arrossire ^^), la grandiosa Hime_chan, Irene
Adler(sono contentissima che ti sia piaciuta... Sakusasu
forever!),_Crycry_, Hebe, Francy, Nihal9 e Mimi... grazie mille
davvero anche a chi a letto Flame e 23 luglio... non so che dire le
vostre parole mi hanno davvero commosso... Sono ripetitiva lo so ma
Grazie mille. Un bacione a tutti.
Sara
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