Dodicesima stazione

di F13
(/viewuser.php?uid=51466)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Note: scritta per la sesta sfida della Staffetta in piscina organizzata da Piscina di prompt sul Prompt: Azirphale/Crowley, "33 Dc"

Postata anche su Good Omens ITA

Wordcount:228
Rating: G


Crowley ricordava poco e male quello che era successo oltre duemila anni fa in Palestina. Dopo gli eventi che avevano portato alla cacciata dal paradiso il suo sesto senso gli aveva fermamente consigliato di starsene sempre ben lontano dai punti caldi del Grande Piano.

Ma, come quasi tutti fra i suoi che erano stati sulla terra in quel periodo, era stato richiamato dalla sede centrale quando gli eventi si erano fatti davvero caldi. Quando si era parlato del figlio di Dio condannato alla croce per editto romano e per volere dei giudei.

Non che all’epoca frequentasse spesso l’angelo che aveva chiacchierato con lui sotto l’albero della conoscenza, ma si ricordava di Azirphale, se ne ricordava molto bene, e si ricordava di come quell’angelo avesse avuto abbastanza pietà per la prima donna e il primo uomo, abbandonati sotto un temporale nuovo di zecca, da donare loro la sua spada di fuoco con tutte le conseguenze del caso.

Crowley ricordava poco e male quello che aveva preceduto gli eventi del Golgota, non c’era stato al discorso della montagna, non aveva mai parlato con gli apostoli o chiunque altro fosse stato implicato, ma una cosa la ricordava bene; ricordava benissimo un angelo, sul Golgota assieme a tanti, tanti, umani, che piangeva silenzioso di fronte all’insondabilità del Grande Piano, mentre un uomo, solo un ragazzo, spirava sulla croce perdonando i suoi carnefici.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1529714