Paparazzi

di Road_sama
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PROLOGO-The Perfect Maker
 


-Hey Lud! Sono a corto di soldi, posso lavorare qui?- Davanti a Ludwig si parò un Alfred alquanto supplichevole. Il biondo lo osservò attentamente sospirando. Alfred era un americano, sempre stato uno scansa fatiche nonostante fosse un ragazzo molto brillante. Fin da quando frequentavano le medie l’americano non faceva niente dalla mattina alla sera e il bello era che prendeva pure bei voti!
- Dove ti hanno licenziato questa volta?- Ludwig si passò una mano sulla faccia cercando di essere più comprensivo possibile.
-Eh! Pensavo che sarebbe stato meglio se avessi lavorato al MecDonald’s, sai quello a due isolati da qui, ma…mi hanno beccato mentre mi mangiavo hamburger! Hahahaha- L’americano si portò una mano tra i capelli mentre l’altro, un tedesco trasferito in California fin da piccolo, sembrava sempre più avvilito.
-Ma quando imparerai a fare il serio?-
-Ehhh!!-
- Senti, io ti assumo perché ultimamente siamo a corto di personale ma, ricordati che appena fai un passo falso io non posso salvarti.-
-Perfect! Dov’è la mia scrivania, Lud?- Alfred si guardò intorno cercando un posto libero.
-Tu non hai una scrivania…quando ho detto che “manca personale” intendevo dire che mancano fotografi.-
Il biondo lo osservò perplesso. Il tedesco si allontanò un attimo per poi ritornare con un oggetto scuro marcato “Canon”.
-Tu farai il paparazzo.-
 
 


-Ragazzi sono sfinito!! Il viaggio è stato veramente pesante! Voglio una tomba verde, bianca e rossa e poi non dovrete portarmi fiori ma piatti di pasta a volontà.- Lovino si buttò sul letto a peso morto.
-Esagerato! Però…ci vorrebbe uno spuntino ora.- disse Arthur massaggiandosi il collo. Il volo dall-Europa agli Stati Uniti era stato veramente straziante.
-Bene ragazzi, vado a preparare un po’ di pasta visto che sta sera abbiamo un concerto!- esclamò entusiasta Feliciano. Quando si parlava di cibo, lui non era secondo a nessuno! O meglio, lui e Lovino non erano secondi a nessuno.
-Vengo ad aiutarti, aspetta!- disse di rimando un ragazzo occhialuto.
-Muoviti, Matt sennò faccio tutto da solo!- urlò Feli già in cucina.
-Ci sono, ci sono!-
-Ma la smettete di fare tutto questo casino?! Sto cercando di dormire!- Esclamò Elizabeta con acidità.
-Ho cercato apposta questo posto! Perché non ci sono vicini snervanti ed è difficile da raggiungere per i paparazzi! Quindi per favore state zitti!-
-Tranquilla, ok? Sennò mi fai venire l’emicrania con quella tua vocina stridula. Se ci devono trovare, i paparazzi, ci riescono lo stesso!- affermò l’inglese.
-Ehi, tu scorbutico! Modera il linguaggio o ti…-
-Sono veramente irritanti quei ficcanaso.- concordò Lovino interrompendo il litigi di Arthur ed Elizebeta come di routine.
-Speriamo che qui in California siano meno appiccicosi rispetto all’Europa!- sussurrò allora la ragazza.
-Bah…non so. Speriamo!- disse Arthur ancora sospirando.




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