DISCLAIMER: tutti i personaggi appartengono a © Kazuki
Takahashi.
The Pharaoh & the Slave 17
THE PHARAOH & THE SLAVE
di Yuki Delleran
EPILOGO
Athem aprì gli occhi lentamente riprendendosi poco a poco dalla sensazione di
torpore del sogno. In realtà non aveva nessuna voglia di svegliarsi, non voleva che i
brandelli del sogno, così reali e vividi da dargli i brividi, si dissolvessero. A malincuore
si accorse di essere ormai completamente cosciente. Si mosse leggermente e scoprì di
essere avvolto nel proprio mantello. Dalla svolta delle pareti di pietra che nascondeva
l’ingresso alla vista giungeva una luce debole ma calda, segno che la tempesta di
sabbia era passata. Abbassò lo sguardo e scoprì che Yugi era accoccolato sul suo
petto, la testa reclinata, le ciocche bionde che sfioravano le ciglia scure. Non era stato
un sogno e nemmeno una sua folle fantasia. Rimase ad osservarlo in silenzio senza
muovere un muscolo ripensando alle ore trascorse, ai gemiti e ai sospiri di entrambi e
arrossendo al solo ricordo. Ora più che mai ne era consapevole: lì tra le sue braccia si
trovava il tesoro più prezioso che un Faraone potesse mai possedere.
Dopo qualche minuto che rimirava in silenzio il suo piccolo angolo di paradiso privato,
Yugi aprì gli occhi e lo fissò per un attimo dal basso verso l’alto, le iridi ametista
ancora annebbiate dal sonno.
«Cosa stai facendo? Sei rimasto a guardarmi dormire? Noooo…» si lamentò
coprendosi il volto con le mani.
Athem ridacchiò.
«Yugi… è inutile coprirsi adesso. » lo stuzzicò. «Dai, fammi vedere i tuoi occhi. Sono
così belli…»
Il ragazzino schizzò a sedere in un’improvvisa presa di coscienza, guardandosi attorno
rigido e agitato.
Athem gli leggeva in faccia ogni singolo pensiero, poteva quasi sentirlo mentre si
dibatteva tra l’imbarazzo e il panico più totale.
«Oh, grande Ra! Cos’è successo?! Cos’ho fatto?! E adesso? Aaaah! Athem, non
guardarmi così! »
Il giovane Faraone trattenne a stento una risata. Lo avvolse in un abbraccio e lo attirò
a sé.
«Stai tranquillo, Yugi. Va tutto bene. »
Prese la piccola mano tra le sue e gli posò un bacio sul palmo.
«Ti amo. »
Yui arrossì, poi sorrise. Un sorriso che sembrò illuminare quella grotta
semibuia.
«Allora è vero… mi vuoi bene…» mormorò.
«Non è esattamente così, tra voler bene e amare c’è differenza. Se vuoi bene a
qualcuno puoi farne a meno. Se ami qualcuno non puoi vivere senza. » (*)
Yugi abbassò lo sguardo, le guance arrossate e gli occhi brillanti.
«Tu sei il Faraone d’Egitto, però se dici così… bhè, in questo momento posso
pensare che tu sia solo il mio Athem. »
Il giovane lo strinse di più: avrebbe dato qualunque cosa perché quel momento non
finisse mai. Non esisteva niente al di fuori di quella grotta che fosse sufficientemente
importante da convincerlo ad andarsene: nessun trono, corona o minaccia di predoni.
Se si fosse trovato di fronte Bakura probabilmente gli avrebbe stretto la mano, in
fondo era gran parte colpa, o merito, suo se si trovava lì.
Si erano appena rivestiti ma erano ancora abbracciati quando le voci che lo
chiamavano iniziarono a riecheggiare all’esterno.
Quando Yugi fece per alzarsi, Athem lo riacchiappò al volo facendoselo praticamente
cadere in braccio.
«Hai così fretta di andartene? » gli mormorò a un orecchio.
«Ma… ma… ti stanno cercando…»
«Vorrà dire che li faremo cercare ancora un po’. » disse Athem sollevandogli il viso e
ricominciando a baciarlo.
Sarebbe stato sempre troppo presto per porre fine a quell’idillio.
In quel momento due figure avvolte in mantelli svolazzanti irruppero nella grotta.
«Faraone! »
«Altezza, sei qui? »
Alla vista di Seth e Mahad con le facce stravolte dalla preoccupazione, Yugi tentò di
nuovo di allontanarsi, ma Athem lo strinse a sé. Solo quando sentì sciogliersi una sorta
di nodo allo stomaco, capì quanto fosse stato in ansia per la sorte dei
compagni.
«Buongiorno. » disse tentando di ostentare serenità. «Sono felice di vedere che state
bene. »
«Ma quale “Buongiorno”! » scattò Seth improvvisamente irritato. «Siamo morti di
preoccupazione quando ci siamo accorti che eri disperso! Non prendere mai più
iniziative del gen…»
A metà della parola sembrò rendersi conto del tono che aveva assunto e chinò la
testa.
«Ti prego di scusare questa mia totale mancanza di rispetto. »
Athem sorrise capendo perfettamente quanto il giovane si fosse preoccupato per lui.
Non poteva sperare in un guardiano più leale.
Dal canto suo, Mahad non disse una parola, ma aveva gli occhi lucidi di commozione
e quando il suo sguardo si posò su Yugi, tra le braccia di Athem, la sua espressione si
addolcì aprendosi in un sorriso spontaneo per il quale il giovane sovrano gli fu
infinitamente grato.
«Faraone! » esclamò improvvisamente Seth con un tono di voce concitato che
allontanò ogni pensiero dolce. «Dobbiamo rientra immediatamente a Tebe! »
«Un messaggero ha raggiunto gli scavi sfidando la tempesta per comunicarci che la
città è stata attaccata da un gruppo di predoni. » continuò Mahad. «Ovviamente
Bakura non era con loro, ma è chiaro che si trattava di suoi uomini. Attaccare in
contemporanea il corteo reale e la capitale! Chissà quali sono le sue intenzioni?
»
Lo sguardo di Athem, fino a un attimo prima acceso d’affetto, si raffreddò
improvvisamente. La parentesi di serenità si era conclusa, il suo piccolo paradiso
privato era stato invaso dalla durezza della realtà. Il suo popolo era in pericolo, non
poteva indugiare oltre.
«La vendetta, temo. » rispose. «C’è stato uno scontro? »
«Sì, mio signore. » disse Seth. «Le truppe guidate da Shada e Karim sono riuscite a
fermare l’incursione, ma sia le perdite che i danni sono stati ingenti. »
Athem strinse i pugni. A quanto pareva qualcuno aveva già preso la decisione al suo
posto e non si poteva più tornare indietro.
«E’ la guerra. »
Si volse rapidamente verso Mahad.
«Datemi un attimo, vi raggiungerò subito. »
Il guardiano lanciò un’occhiata a Yugi e annuì. Come sempre sapeva intuire al volo i
suoi pensieri.
Ringraziandolo mentalmente, Athem aspettò che i due fossero usciti, poi si rivolse a
Yugi. Doveva assolutamente chiarire le cose ora.
«Non pensavo che la situazione potesse precipitare in questo modo così presto. »
esordì mentre il ragazzino lo fissava preoccupato. «E’ la guerra. Quando rientreremo
troveremo probabilmente la città in balia dei combattimenti. Sai, sono felice di averti
consegnato quel documento. Ora sei libero. Non sei costretto a seguirmi in
quest’orrore se non vuoi. »
Lo vide sbarrare gli occhi poi scuotere la testa.
«Cosa stai dicendo? » protestò. «Credevo fosse abbastanza chiaro ma forse non mi
sono espresso bene. Io ti amo. »
Lo disse senza il minimo tremore della voce, mantenendo lo sguardo fisso negli occhi
di Athem e senza traccia di imbarazzo.
«Dove vai tu, vado anch’io. Ti seguirò sempre, anche se dal tuo punto di vista può
sembrare che vada contro il mio bene. »
In quel momento Athem capì quanto coraggio fosse racchiuso in quel corpicino esile,
quanta determinazione e quanta dedizione nei suoi confronti e se possibile lo amò
ancora di più. Lo circondò con le braccia e lo strinse a sé.
«Non posso prometterti nulla, ma ti assicuro che farò il possibile per renderti felice.
Questa è la parola di un Faraone. »
Yugi appoggiò la testa sulla sua spalla.
«La mia gioia più grande è poterti stare accanto per sempre. »
PARLA YUGI:
Il viaggio di rientro a Tebe è stato più rapido di quanto non fosse successo
all’andata e, come previsto, al nostro arrivo abbiamo trovato la città in preda al caos.
C’erano focolai e veri e propri incendi da estinguere, case se non interi quartieri da
ricostruire. Mi chiedo ancora adesso come sia possibile che una sola banda di
predoni possa aver seminato tanta devastazione. Athem ha passato i giorni successivi
al nostri ritorno ad organizzare squadre di pattuglia e di aiuto alla popolazione.
Ancora oggi, a quasi un mese da allora, non tutto è tornato come prima, anzi la
situazione sta peggiorando. Lo capisco dal tempo che Athem passa in riunione con i
capi del suo esercito. Presto scenderà in battaglia anche lui, lo so, ma sono preparato
perché questa volta sarò al suo fianco. Non esiste argomentazione al mondo che
possa farmi cambiare idea. Quello che ha detto Athem quel giorno è vero. Se ami
qualcuno non puoi vivere senza. Infatti non sopporto più di stare lontano da lui, sono
talmente tante le ore che trascorriamo insieme che non riesco più a immaginarmi una
vita diversa. Mi vuole sempre con sé, anche quando discute di affari o diplomazia con
Mahad o Seth. A volte nel bel mezzo di un discorso sulle tasse o sulla gestione delle
risorse di palazzo, si volta, mi sorride e mi abbraccia. Mahad di solito alza gli occhi e
tenta di ignorare la cosa. Seth invece lo richiama all’ordine, ma viene presto messo a
tacere con qualche velato riferimento a Kisara. Credo se ne sia innamorato. Mi
chiedo come ho potuto sospettare di lui. Quanto a me, nonostante i problemi, sto
trascorrendo il periodo più felice della mia vita. Tutti i dubbi, le incomprensioni e le
promesse non mantenute sono ormai alle mie spalle e va bene così. Ogni tanto mi
capita di pensare a cosa ne sarebbe stato di me se in quel giorno lontano di dieci anni
fa non avessi sorriso a quel bambino sconosciuto che tanto mi somigliava.
Probabilmente non sarei stato altro che un anonimo numero sul registro del personale
di palazzo, uno schiavo a malapena diverso da un oggetto. Devo tutto ad Athem. Lui
mi ha accolto fin da subito come un amico, mi ha tenuto con sé quando non avevo più
nessuno, mi ha protetto, mi ha dato un’istruzione, una posizione elevata e, più di tutto,
mi ha dato il suo amore. Se quel giorno non avessi sorriso a quel bambino ora non
sarei… bhè, l’amante del Faraone. Non so cosa ci riserverà il futuro e vedo nubi
sempre più scure addensarsi sul nostro orizzonte. Tutto quello che ho è la fiducia che
insieme potremo superare qualunque cosa ed è proprio questa per me la gioia più
grande: poter stare accanto alla persona che amo. Sempre. Per tutto il tempo che ci
sarà concesso.
FINE
(*) Citazione tratta dal trailer di un film. Non saprei dire quale perché l’ho sentito una
volta sola e mentre lo trasmettevano ero di spalle e stavo facendo altro. Però la frase
mi è piaciuta talmente tanto che me la sono annotata al volo! ^_^
NOTICINA DI YUKI:
Ah! Oddio! La fine! Non ci credo! Ce l'ho fatta... Quando ho scritto la parola fine su
questa storia mi è sembrato di uscire da una sorta di modo a parte, davvero! Se
penso che adesso Athem e Yugino stanno tanto bene e poi succederà quello che tutti
sappiamo, mi viene un po' di tristezza, ma prima o poi dovevo lasciarli andare per la
loro strada (modalità mammina-preoccupata ^_^).
Passiamo all'ultimo angolino dei ringraziamenti prima che anneghi in un mare di
miele...
Hikary Saotome: Grazie mille, sonop contenta che ti sia piaciuta tanto!
Anche se nelle scene d'amore continuo a sentirmi un po' una capra... ^_^
Hikary90: Grazie!
sesshoyue: Ti ringrazio tanto! Mi fa davvero tantissimo piacere sapere che a parte la
storia d'amore, anche la trama generale risulta interessante perchè tra ambientazione e
tutto il resto, questa volta mi sono davvero impegnata! Grazie ancora!!
wans: Quanto entusiasmo, grazie!! Mi hai quasi fatta sentire in colpa, sai?
Perchè è un po' impossibile che esista un seguito per questa storia. Quello che
succede dopo lo sappiamo tutti: ci sarà lo scontro con Bakura e Athem finirà nel
Puzzle per tremila anni. E' crudele, lo so, ma ho seguito per quel che potevo la trama
originale proprio con questo scopo. Per consolarti perchè non dai un'occhiata alle mie
altre due fic su Yu-Gi-Oh! e alla raccoltina che ho scritto con Vampy? (pubblicità
neanche tanto occulta...). Un bacio e grazie ancora!
Francesca Akira89: Che peccato che non riesci a leggere subito l'epilogo!
Pazienza, attendo i commenti al tuo ritorno! Bacio! ^_^
egittofona: Visto che ho aggiornato presto? Apposta per te! ^_- Spero che
riuscirai a leggere! Bhè, un po' di fatti ci volevano, dopo 15 capitoli di quasi niente...
tutto in una volta, mi pare giusto... :-p Per il momento non so se scriverò altre fic di
Yu-Gi-Oh, oltre a questa ne ho all'attivo altre due (L'altra metà dell'anima e Dream of
the past) e una raccolta di oneshot (Sugar & Spice). Inoltre adesso sono superpresa
dalla mia nuova fic su FMA... Quando la pubblicherò (con mooooolta calma, sono
più o meno a metà della stesura) dalle un'occhiata, ok? Un bacio grande!
Selly: Grazie mille! Spero che il finale sia risultato soddisfacente e ti sia
piaciuto!
SPECIAL THANKS:
Innanzi tutto a Masayachan senza le cui idee questa storia non esisterebbe
per niente, grazie per avermi affidato un tuo progetto (che la mia testolina contorta ha
complicato all'inverosimile) e grazie di disegnare su questa trama un fumetto che mi
piace ogni pagina di più! Sei bravissima!!
A lunachan62 che ha letto ogni capitolo in anteprima non mancando mai di
incoraggiarmi e consigliarmi, facendomi sempre un mucchio di complimenti (ma
saranno poi davvero così meritati?) Sei un tesoro!
A VampiraSix che ha sopportato la mia mania per l'antico Egitto
accompagnandomi in giro per mostre e musei e consigliandomi quando mi bloccavo in
certi punti morti della storia. Che pazienza, tata!
A Miki per avermi prestato il suo comodissimo libro sull'antico Egitto dove
ho trovato praticamente tutto!
A Wilbur Smith per Taita e a Lynda S. Robinson per Meren.
Entrambi di grande ispirazione!
A tutti quelli che hanno letto e ancora di più a chi ha lasciato un commento!
Ok, adesso è davvero tutto. Anche questa volta è finita! A risentirci... prima o poi!
Non temete... TORNERO'!!!
YUKI-CHAN
ANGOLINO DELLA PUBBLICITA'
Prossimamente (moooooolto prossimamente) sugli schermi dei vostri
computer...
LOVE & PRIDE (Fullmetal Alchemist - A Bluebird's Illusion
fanfiction)
«Cosa… cosa significa? » balbettò quando vide le iniziali incise all’interno.
“From E to W”
Spostò lo sguardo smarrito da Alphonse a Mustang sentendo che il suo cuore
sarebbe potuto andare in mille pezzi da un momento all’altro.
«Allora l’ha fatto davvero…» mormorò Al.
Winry strinse le mani in grembo. Di cosa stava parlando?
«Cosa? » incalzò. «Parla, Al! »
«Ti farà stare peggio…» tentò di tergiversare il ragazzo distogliendo lo sguardo.
«La persona che amo è morta! Non posso stare peggio di così! »
Quello scatto sembrò convincere Alphonse.
«Mio fratello… non l’aveva detto a nessuno ma lui voleva… bhè, voleva chiederti di
sposarlo. Quello è un anello di fidanzamento. »
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