Percepire l'Infinito

di sassa
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Giovanni, mozzo della “Columbia” guardò la grande distesa d'acqua sotto di lui, la cui quiete lo rasserenò, e si lasciò scompigliare i capelli dalla forza invisibile del vento. Il capitano Andrew Kirke lo raggiunse e gli si mise affianco;
“Voi l'amate il mare, capitano?” gli chiese l'italiano senza staccare gli occhi di dosso al mare.
”Si, l'amo. Il mare è l'unico posto dove sono libero, anzi, dove ognuno di noi è libero, perchè lì non ha alcun padrone: ogni uomo sul mare sente il tumulto e la calma, il silenzio ed il rumore, conosce la pace ed impara cosa sia la lotta per la vita. E voi, esule ,lo amate?” chiese quello guardandolo col vecchio volto i cui occhi esprimevano la gioia di essere ancora salvo.
”Si, ma solo in mare sono realmente felice: è qui che ho trovato pace, una pace che non voglio rischiare di perdere di nuovo!”.
”E non la perderete!” concluse il capitano scendendo in coperta; la burrasca era finita ed il mozzo sul ponte pregava Iddio di non vederne altre, sebbene solo così fosse riuscito a percepire l'infinito.




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