Assasin
1 Aprile 2004
Furto al Museo Nazionale di Tokyo
東京国立博物館で盗難
Questa
mattina, poco prima dell'apertura al pubblico i guardiani del museo
scoprono che il manufatto recentemente scoperto e subito messo in
esposizione come punta di diamante del museo, è stato trafugato.
This morning, shortly before
the opening to the public, the guardians of the museum discover that
the artifact recently discovered and immediately put on as a spearhead
of the museum, has been stolen.
今朝、間もなく公衆への開口部の前に、博物館の保護者は、彼らは、アーティファクトが最近発見され、すぐに盗まれた、博物館の陣頭指揮を執るようにディスプレイ上に置くことを発見する。
La squama dorata del drago Lore
è stata presa e portata via all'alba approfittando di un cambio
di guardia e del suo spostamento nell'ala del museo che era stata
intitolata interamente per i manufatti del periodo Kamakura. Uno
scherzo d'aprile non troppo gradito dal Direttore del museo Benkei
Taru.
The Golden Dragon Lore scale,
was taken away at dawn by taking advantage of a changing of the
guard and its movement in the wing of the museum dedicated entirely to
the artifacts of the Kamakura period. A joke of April not too pleased
by the Director of the museum Benkei Taru.
スケールゴールデンドラゴンロアを採取し、夜明けに連れ去ら博物館の翼でガードし、その動きの変化を利用することで、鎌倉時代の遺物に完全に捧げられた。 4月の冗談が過ぎる博物館弁慶たるのディレクターによって喜んでされていません。
La polizia ha dedicato un intera squadra investigativa alla ricerca della squama di drago.
The police has dedicated an entire investigative team in search of the dragon scale.
警察はドラゴンのスケールの検索で全体の調査チームを捧げている。
L'Abstergo enteraiment apre la sua nuova sede a Tokyo.
E si immette così anche nel mercato Asiatico.
approfondimenti a pag.11 >>
Funerali per il figlio minore del Boss della Yakuza
Eichiro Yotsuba
L'intera Yakuza si stringe attorno alla famiglia Yotsuba
per la perdita del giovane Gennai Yotsuba.
Rimasto ucciso diversi giorni fà durante una rissa in un locale
da una donna incappucciata
di qui ancora non si conosce il volto,
ha avuto oggi
luogo la sua cerimonia funeraria.
Eichiro dopo il Funerale del figlio.
Assasin'S Creed
TriforcE
Capitolo 1
Una Riunione Movimentata
La Torre di Tokyo era alta.
- Da lì Akane riusciva a vedere l'intero quartiere
Minato che risplendeva nella notte illuminato dalle sue innumerevoli
luci, le orde di persone spensierate che vedeva passeggiare come
minuscole formiche per le vie del centro le ricordavano del periodo di
quando lei era una di loro. Così spensierata.
I suoi genitori adottivi le avevano sempre lasciato fare quello
che voleva nella sua vita, anche se lei non sapeva bene a cosa
dedicarsi, non aveva uno scopo nella vita;
passò la sua intera adolescenza a cercare di capire
qual'era. Ma un incontro le stravolse interamente la vita, quello con
Izumi.
Izumi era una bellissima ragazza dai lunghi capelli corvini,
l'aveva incontrata un giorno alla stazione di Ikebukuro; Izumi l'aveva
avvicinata dicendole che conosceva i suoi genitori..
I suoi veri genitori.
E come se non bastasse questa notizia era la più banale
perchè in seguito, arrivati a casa di Izu, scoprì che i
suoi genitori erano Assasini!
Facevano parte di quest'ordine millenario nel quale però
non volevano però far rientrare la loro bambina;decsisero
così di affidarla ai suoi attuali genitori e partirono
verso Nord diretti in Hokkaido alla sede centrale dell'ordine.
Tutte queste rivelazioni che Izumi le fece la sconvolsero; ma solo
all'inizio perchè tutto questo discorso la portava verso il vero
motivo per qui Izu l'aveva avvicinata, voleva che Akane si unisse
all'ordine degli assasini. Incoraggiata dal fatto che avrebbe potuto
incontrare i suoi "veri" genitori accettò, ma si chiese pure
perchè proprio lei? Cosa la rendeva così speciale tanto
da far scomodare gli assasini per cercare una raggazzina viziata di
Ikebukuro? Certo i suoi genitori facevano parte dell'ordine.. ma c'era
altro, lo sapeva.
Chiese spiegazioni a Izumi, ma lei replicò che col tempo tutto
le sarebbe stato chiaro e limpido non c'era motivo di rivelarle altro
ora; Akane si fidava di Izu, non aveva scelta..
ne era già innamorata.
Ripensando a tutto ciò una lacrima le scese sul viso ed
accennò ad un sorriso, non sapeva se per il vento gelido
che aveva in faccia o se nel ricordare queste cose qualcosa si fosse
smosso in lei e nel suo carattere duro che la difendeva dal mondo
esterno. Fatto stà che su quel parapetto tirava troppa aria
gelida e se non fosse stata attenta sarebbe caduta di sotto prima dei
tempi.
« Akane mi ricevi? »
La voce che arrivava nel suo orecchio sinistro era quella di
Izumi. Era così delicata ma al contempo autoritaria, ad Akane
piaceva, e le sembrava che invece che dalla cuffia la sua voce
provenisse direttaente da lei che era lì al suo fianco.
Sfortunatamente Izumi non poteva essere lì con lei; era
l'addetta al recupero nonchè coordinatrice e pianificatrice del
piano quindi aspettava in un posto sicuro poco distante il luogo di
recupero.
Il piano consisteva nel intrufularsi furtivamente nell'edificio
che si trovava due isolati più avanti a lei, un grattacielo che
all'apparenza non doveva differire dagli altri uffici che circondavano
il parco di Shiba, ma in questo vi era la particolarità che
veniva usato dalla Yakuza come luogo di incontro in cui i suoi massimi
vertici decidevano il da farsi per le loro attività criminali;
in mezzo a quegli uffici che di giorno venivano usati dagli impiegati
ora secondo il loro informatore si stava tenendo una contrattazione per
la "squama del drago Lore" .
Il compratore non era noto, ma Akane sapeva che quel manufatto non
doveva comunque finire in mano sua, Izumi le aveva detto che la squama
era di vitale importanza per l'ordine e che era collegata
indirettamente a lei. Avrebbe aspettato la fine della riunione, doveva
sottrargliela ancor prima che uscisse dall' edificio.
« Si, ti ricevo. »
« Sai già quello che devi fare, gli obiettivi sono appena entrati, preparati. »
« Bene, mi preparo a scendere. »
- Akane non era mai stata più sicura in vita sua, fece gli ultimi controlli:
Fece
scorrere la zip della manica sinistra del suo giubbotto di pelle e
controllò la sua lama celata. Era essenziale, una lama e dei
semplici lacci che la fissavano al suo polso; quasi sembrava un
accessorio di moda addosso a lei. Tirò fuori e spiegò
l'aliante che si era portata nel borsone, nero come la notte era
perfetto per arrivare in cima al tetto senza farsi notare.
Dopodichè si gettò dalla torre; una folata di vento la
rispedì in alto e planò fino alla sua destinazione.
Ci sarebbero voluti solo due minuti, ma Akane avrebbe voluto assaporare
per più tempo quella sensazione, il vento che spirava tra
i suoi capelli corti la rilassava.
Ma era arrivata ormai; noto degli uomini appostati di guardia sul tetto, tutti vestiti eleganti e armati fino ai denti.
Uno
di loro, quello calvo col FAMAS imbracciato sembrava guardare verso di
lei, non sembrava sicuro di quel che vedeva, ma tra qualche secondo ne
avrebbe avuto la certezza!
Puntò verso di lui e arrivata ad una distanza ottimale si
sganciò dall'aliante. Atterrò dapprima con le ginocchia
sulle sue spalle e poi abbattè la lama nel suo collo.
Alzo lo sguardo in cerca di altre guardie, un'altro, questa volta con i
capelli lunghi e sempre il fucile imbracciato si dirigeva nella sua
direzione.
Si risollevo dal cadavere grondante di sangue e si nascose dietro uno
sbocco dell'aria poco più in là, quando la guardia
realizzò che c'era un corpo steso a terra si avvicinò
circospetto. Dopo aver superato il nascondiglio di Akane, arrivato
perfettamente alla sua sinistra, gli piantò la lama nella
giugolare e con un fendente del braccio la liberò subito dopo.
Caduto sulle sue ginocchia il criminale si teneva il collo con le mani,
la sua smorfia di dolore non durò molto perchè poi cadde
a terra privo di vita.
Controllò ancora il tetto, ma non sembravano esserci altre
guardie, solo tanti tubi di scarico e unità di condizionamento
sparsi per l'intero piano.
Aggirò agilmente alcuni tubi passandoci sopra, sotto, ed infine
arrivò alle scalette che portavano alla porta di accesso
all'edificio; le scese, ma la porta era chiusa dall'interno.
« Izu, suggerimenti? »
« Non riesci a scassinarla? »
« No, si apre solo dall'interno. »
« Allora ho un percorso alternativo, torna indietro. »
Fece come le aveva detto e arrivò al ciglio del tetto che si affacciava davanti ad una casa popolare del quartiere.
Prese
una piccola rincorsa e si lanciò; atterrò bruscamente contro uno dei
tanti condizionatori della facciata, era riuscita ad aggrapparsi, ma lo
sentiva già cigolare.
Il condizionatore si staccò parzialmente, per
un attimo rimase appesa su una mano sola, ma appena si riagganciò con
l'altra cedette completamente.
Akane fece appena in tempo ad
attaccarsi a quello sottostante e a vedere quello su cui prima si
posava schiantarsi nove piani più giù sull'asfalto.
Superato
questo momento, prese a muoversi con la sua snaturata agilità tra un
condizionatore e l'altro iniziando a scendere fino ad arrivare qualche
piano più sotto ad una finestra degli uffici che era stata lasciata
aperta probabilmente da un inserviente che la stava pulendo; approfittò
della sua apparente mancanza per staccarsi dal condizionatore che la
sosteneva e raggiungere l'interno del palazzo con un salto all'indietro.
S'introdusse
nel corridoio stranamente vuoto, sorpassò il carrello della
donna delle
pulizie e girò al primo corridoio a destra, era chiaro che il
piano era
stato evacuato con irruenza dai suoi attuali occpuanti, ma non riusciva
a capire come mai tutta questa fretta di sgomberare. Lasciò
stare quei pensieri e si diresse alla porta che compariva subito a
fianco di quella dell'ascensore, aperta senza problemi si
ritrovò nella tromba delle scale, il modo più sicuro per
raggiungere il piano che le interessava.
Scese di altri due piani e arrivata al quinto piano aprì
leggermente la porta giusto in tempo per intravedere una guardia che
l'aveva appena sorpassata;
silenziosamente socchiuse la porta dietro di se e si avvicinò alla guardia di soppiatto.
Con una mano gli tappò la bocca e con l'altra gli
conficcò la lama nel corpo; cadde su se stesso in meno di un
secondo e Akane lo trascinò nello sgabbuzino in ombra lì
vicino.
Sistemato il corpo sentì sopraggiungere una seconda guardia che
molto probabilmente cercava il complice che Akane teneva tra le sue
braccia.
La guardia smise di chiamare e Akane incuriosita si affacciò
lievemente dal suo riparo; la guardia era china su se stessa ad
esaminare una macchia di sangue, prese l'occasione al volo e con la
stessa rapidità con cui aveva fatto fuori il precedente gli
tirò la testa indietro e gli tagliò la gola.
Lo sistemò insieme al compare e si augurò che non ce ne
fossero altri in giro a fare turni di gaurdia dopodichè si diede
all'esplorazione;
trovò gli uffici alle due seguenti svolte a sinistra.
Erano tetri, non illuminati, centinaia di box tutti identici; tra di loro la luce di una torcia la illuminò.
Per un attimo venne accecata dalla luce; si riparò in un box e
quando l'uomo illuminò di nuovo il punto in cui gli sembrava di
aver visto qualcuno, non c'era più nulla di anormale di una
semplice matita per terra.
L'uomo non era più tanto giovane e poteva benissimo sbagliarsi,
però si avvicinò per controllare e levarsi questo dubbio
di dosso; d'altronde quella matita non c'era lì in mezzo prima,
ne era sicuro!
Aveva i capelli neri alternati a ciocche bianche raccolte in una coda,
aveva anche un pò di peluria ed un pizzetto ancora neri
sulla faccia;
ed era stato nominato dal Boss Eichiro "capo della sicurezza" in questa
occasione perchè non si fidava molto dei volti nuovi che si
erano presentati oggi.
Akane nella foga di nascondersi aveva fatto cadere un porta-matite
giù dalla scrivania, l'aveva arrestato poco prima che
cadesse e lo rimise apposto per fortuna senza causare nessun rumore.
Fortunatamente nessuno dei quattro uomini che sorvegliavano l'ufficio
armati di torce si accorse della sua presenza; o almeno lei credeva..
Isoshi si guardava in giro circospetto, la matita era ai suoi piedi, ma
non sembrava esserci nient'altro lì. Illuminò i box
tutt'attorno, ma niente di niente, demorse infine quando i suoi suoi
compagni lo chiamarono indietro.
« Che cos'era allora? »
« Niente, a quanto pare sono io che perdo colpi, sai comè alla mia età. »
Mentre lo diceva si guardava indietro e ad Akane sembrò che il
suo sguardo era diretto proprio verso il box in cui si trovava lei ora.
« Dai capita, non ti preoccupare abbiamo già controllato abbastanza e non cè nessuno qui;
sò che sei meticoloso a riguardo, ma abbiamo finito qui,
il boss ci vuole dentro che lo scambio è quasi finito! »
Uscirono dalla stanza lasciandole piena libertà di movimento, li
seguì fino allo spiazzo vuoto. Si erano riuniti nella parte
finale della stanza, i loro profili erano illuminati dalla luce della
luna che penetrava dall'enorme vetrata che si stagliava davanti a loro;
stettero un pò a discutere, dopodichè si avviarono
all'uscita.
Li seguì e con uno scatto felino sgusciò oltre la porta
che avevano appena passato prima che si richiudesse da sola; li
seguì per l'intero corridoio fino alla loro svolta a destra.
Entrarono dopo essersi fatti identificare da dalle due guardie armate
in completo fuori dalla porta della sala riunioni. Doveva trovare un
modo per aggirarli, ma come?
«
Torna indietro Akane, nella stanza che ti sei lasciata dietro cè
una grata d'aerazione facilmente accessibile per te, passerai da
lì. »
« Per i condotti d'aerazione? Ma ci passo secondo te? »
« Regola
dell'infiltrazione n°1 i condotti d'aerazione sono il migliore modo
per muoversi, non hai mai visto un film di spionaggio ??
Comunque non ti preoccupare, confida nel tuo fisico! »
"Molto rassicurante" pensò Akane mentre tornava sui suoi passi
ed entava nei bagni dell'ufficio. Accese l'interruttore della luce,
dopo aver fatto l'abitudine a quella forte luce al neon che aveva
riempito a poco a poco l'intero ambiente si volse verso lo specchio.
Era vero, qualsiasi fosse stato il siametro della grata lei ci sarebbe
passata senza problemi, lo sapeva anche lei, aveva anche se non lo
voleva ammettere un fisico invidiabile: magro, scolpito; la tuta
aderente nera lo metteva in risalto.
Si diede una sistemata ai capelli: il ciuffo arancione che le spuntava
dai capelli neri che si era recentemente fatta tagliare le dava
quell'aria da ribelle, appesantita da quel giubbotto di pelle nero e
dalla sua espressione non esattamente graziosa.. anche se questo non la
rendeva di certo una brutta ragazza perchè in quei suoi tratti
mascolini nascondeva la bellezza che riserbava ad una ed una sola
persona; quella legata a lei tramite quel filo rosso immaginario per il
resto della sua vita. Sperava vivamente che un giorno Mitzui pure si
sarebbe accorta di quel filo.
Si ricordò improvvisamente che era in missione e che ogni tocco
di lancetta era fondamentale e decisivo in quel frangente!
Congedò lo specchio che l'aveva rapita nelle sue riflessioni e
si inginocchio di fronte al muro piastrellato di cocci rossi;
spostò la grata ai suoi piedi e si mise a strisciare su per il
condotto illuminata solo dal fascio di luce del suo orologio dal neon
azzurro.
Il condotto dell'aria si sradicava per tutto il palazzo, ma per fortuna
arrivò nella sala riunioni senza prendere nessuna svolta; da
lì poteva vedere tutto:
all'ingresso c'erano un paio di divanetti vuoti che erano stati usati
come guardaroba, mentre in fondo alla stanza c'era un'enorme tavolata
che passava per l'intera stanza, e lì dove finiva l'estremo del
tavolo c'era la vetrata che dava fuori.
Nonostante la sala fosse relativamente grande, tutti i partecipanti
alla riunione si erano stretti all'estremo del tavolo che dava le
spalle alla vetrata; riconobbe l'individuo di prima: Isoshi , il Boss:
Eichiro e suo figlio maggiore: Kenji. Erano circondati da almeno un
altra decina di compari ed un altro estraneo, dai tratti occidentali
che risplendeva di un aurea dorata ai suoi occhi. Doveva essere
sicuramente lui l'acquirente. Portava una tuta nera con cappuccio, i
suoi capelli erano biondi sparati come i suoi, ed i suoi occhi erano di
ghiaccio. Il tipico ragazzo del Nord Europa pensava Akane, ma non era
certo un uomo d'affari; era sicuramente un gregario di qualche pesce
più grosso.
« Il prezzo non è trattabile! Sai bene quanto abbiamo sudato per ottenerlo. »
« Mio figlio ha ragione Daniel, e poi non credo vi crei troppi problemi spendere questo tipo di somme per raggiungere i vostri obbiettivi.
D'altronde è quello che avete sempre
fatto, e qualcosa mi dice che questo manufatto ha un valore non
indifferente per voi. »
Parlavano inglese, ma lei riusciva a stargli dietro e a capire.
«
Vi ripeto che non è questo il problema. Sapete bene che
l'Abstergo non ha problemi di fondi, ma per questioni di
praticità di spostamenti ho portato solo quello che avevamo
già pattuito. »
Diede un colpetto alla valigia.
Kenji gliela prese di mano, la posò sul tavolo e l'aprì,
dopodichè la passo ad uno dei suoi assistenti per fargli
valutare i lingotti.
« Vedete: Oro, com'era stato pattuito. Ora fatemi vedere il vostro di pezzo d'oro. »
Il
giovane fece un cenno col capo, ed altre due persone portarono un altra
valigetta su tavolo; prese la chiave e liberò il corriere dalle
manette che lo tenevano legato alla valigietta, fatto questo la
sbloccò e la diede al templare.
La faccia di Cross era soddisfatta mentre apriva la valigetta ed il suo
volto si illuminava alla luce emanata dal manufatto. La richiuse.
Kenji lo osservava con astio dall'alto del suo fisico da palestrato.
Indossava una semplice canottiera senza maniche che (secondo Akane)
serviva a mettere in risalto i suoi possenti avambracci tatuati.
Maschi... portava addirittura una katana al suo fianco; trasudava
virilità da tutti i pori.
« Per adesso ci accontentiamo, ma vedete di darci il restante al più presto! »
Aggiunse con aria da duro. Cross invece l'osservava impassibile, anzi
sembrava che gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia da un momento
all'altro!
«
Si, di questo discuteremo più in là, non ti preoccupare
figlio, siamo in ottimi rapporti con l'Abstergo ed i suoi dipendenti. »
Eichiro accennò un occhiolino a Cross mentre allontanava il
figlio tenendosi al suo braccio. Il suo aspetto tradiva il suo vero
essere; quella faccia da vecchietto bonario non lo faceva certo passare
per un boss della mafia.. l'abito di gesso e la
pistola di madreperla che vi sbuvcava da sotto invece si.
D'un tratto Isoshi estrasse la Smith&Wesson e sparò due
colpi ai sostegni che tenevano il condotto di Akane rialzato sopra la
stanza.
In una frazione di secondo Akane si ritrovò schiantata per terra in quella sala gremita di Ganster.
IL CAOS.
Pistole, mitra, manganelli e katane;
tutti estrassero le proprie armi e gliele puntarono contro.
Spararono come se non ci fosse un domani;
le raffiche sbrandellarono il divano dietro il quale Akane era caduta e che ora costituiva il suo unico riparo.
Dopo nemmeno un minuto tutto quel rumore assurdo era cessato, ora un
silenzio di tomba, era imbarazzante, ma sembrava che gli avessero
scaricato contro tutti i loro caricatori.. "che imbecilli!"
Uno di loro armato di mazza allora tentò di scavalcare il
divanetto; si staccò dal gruppo e corse in un impeto di rabbia
verso il suo riparo.
Akane gli dava le spalle, si gettò all'indietro sul divano,
sollevò le gambe e bloccò in una morsa il braccio armato
dell'uomo; con un colpo di reni sollevò e schiantò il
malcapitato di fronte a lei.. lo teneva bloccato a terra con le gambe,
e lo colpì con un pugno lì dove ogni uomo è
più debole.
Il restante degli uomini nella stanza, armato di sole armi bianche si
gettò a sua volta all'attacco. Erano equipaggiati con le armi
più disparate e di più diubbia efficacia.
Vedeva spiccare Sai, Nunchaku, Kusarigama e altre armi improponibili...
si domandò dove le avessero reperite e se veramente sapessero
usarle!
Fatto stà che anche se da imbecilli era pur sempre circondata!
Il primo a farsi avanti era quello con il Kusarigama, lo fece roteare a casaccio cercando di colpirla.
Con tutta calma bloccò la lama che girovagava per aria e si
avvolse la catena al braccio destro; con quella rimasta libera
infilzò l'uomo all'altra estremità e lo usò come
scudo contro l'ascia che brandiva. Scaraventò da una parte il
corpo esanime con ancora conficcata l'ascia nella schiena e
tirò un fendente con la lama nella direzione dell'aggressore;
evitò il primo colpo, ma il destro sul naso se lo prese tutto.
Arrancò all'indietro e cadde definitivamente dopo il pestone
nelle parti basse da parte della ragazza.
Quello armato di Sai e l'altro di Nunchaku decisero di affrontarla
insieme.. entrambi cadderò dopo essere stati presi dalla sua
lama celata.
Ora tutti erano fermi in posizione, i nervi tesi in attesa di capire
qual'era la mossa giusta per eliminare l'intrusa; Kenji sguainò
la spada tirando la custodia nella sua direzione, la ragazza la
scansò facilmente col braccio e con un balzò a destra
aanche il fendente che lo seguì.
Kenji la tempestava di fendenti a furia cieca, che lei agilmente
scansava; Eichiro si riparava dietro Isoshi che cercava di prendere la
mira, ma Kenji copriva la visuale, e quello che aveva capito chiamarso
Daniel Cross se ne stava lì in un angolino in disparte a godersi
questo teatrino neutralmente.
Aveva capito che faceva parte dei Templari, gli acerrimi nemici degli assasini, e allora perchè non interveniva?
Era così sicuro che quei pochi uomini rimasti e quel bellimbusto
con la katana sarebbero bastati a fermarla? Oppure cosa, aspettava
all'ultimo il momento buono per intervenire?
Akane sapeva solo che dopo aver scostato l'ennesimo fendente con la sua
lama celata gliela ficcò nel piede. L'omaccione tirò un
urlo e con la katana ancora sguainata tentò di vibrare un altro
colpo, ma lei gli fece perdere l'equilibrio facendolo finire a gambe.
Lo finì definitivamente.
Ora Isoshi aveva la visuale libera e aveva già il colpo in canna; premette il grilletto.
Eichiro che fino ad ora era stato a piagnucolare dietro le sue spalle
involontariamente salvò la vita ad Akane mentre pretenzioso di
darle lui stesso il colpo di grazia scansò via il complice e
sguainò la pistola madreperlata nella sua direzione.
Scansò il colpo che molto approsimativamente l'avrebbe dovuta
colpire, si gettò in avanti e afferrò la canna della
pistola puntandola contro Isoshi che venne colpito al petto dal colpo
che partì dalla pistola. Cadde a terra.
Prima che qualunque dei suoi scagnozzi potesse reagire Akane torse il
polso dell'uomo sottraendogli l'arma e parandosi dietro di lui gli
puntò la sua stessa arma alla tempia.
Cross aveva le braccia conserte e se ne stava ancora in disparte, il
restante degli uomini avevano ricaricato le loro armi da fuoco e ora le
tenevano puntate su di loro indecisi sul da farsi.
« Cretini! Non osate nemmeno tenere i vostri cannoni contro il vostro capo! »
Il sudore grondava dalla fronte di Eichiro in modo incontrollabile.
« Non vorrete disobbedire al vostro capo? sentito? Giù le armi! »
Gli uomini riluttanti abbassarono le armi e le gettarono per terra,
molto lentamente Akane indietreggiava con l'ostaggio dando le spalle
alla grande finestra. Fù in quel momento che Daniel
intravise le sue intenzioni e finalmente sguainò una pistola da
sotto la felpa; le sparò addosso rischiando anche di colpire il
vecchio. Ma era troppo tardi ormai, Akane aveva spintonato in avanti il
vecchio mentre lei procedeva nella direzione opposta verso la finestra.
I colpi di pistola scheggiarono il vetro ed Akane lo distrusse
completamente andandosi a schiantare contro. Lo oltrepassò e
iniziò così la caduta nel vuoto.
IL SALTO DELLA FEDE.
Izumi aveva calcolato tutto ed era già sotto nel vicolo dove aspettava con due moto pronte a partire.
Vide i vetri infrangersi e Akane volare giù dal palazzo; tutto
era calcolato, Izu aveva sistemato un intera fila di cassonetti per la
via e Akane infatti atterrò esattamente dentro uno di questi.
Izu andò a sincerarsi delle sue condizioni, ma già vedeva
la sua figura uscire da quell'ammasso di rifiuti.
« Come stai splendore? Pronta a partire? »
Il volto di Akane era indecifrabile: in parte contenta per la visione
di quella faccia amica e per essere scampata alla morte.. ma la
missione era fallita.
« Ho fallito.»
« Ci rifaremo alla prossima occasione, non ti preoccupare.»
Lo sguardo
di compassione di Izu quasi materno le risollevò il morale;
prese al volo le chiavi e salì in sella alla Ducati Monster nera.
Entrambe sfrecciarono via come ombre nella notte.
Note dell'autore:
Salve a tutti, questa è la mia prima fan fiction, grazie
ancora per tutte le visite e per chi l'ha seguita fin'ora. Come ben
vedete questo racconto non ha niente da spartire con i precedenti Ac se
non per il cameo del sottovalutatissimo agente Cross a cui darò
degna importanza io nel capitolo seguente.. quindi de vi è
piaciuto fin'ora controllate il secondo capitolo che caricherò
proprio ora :>
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