Akatsuki's facts

di Haleey Gray
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- Buona ssera
Non so con precisione cosa io ci possa fare qui, nè cosa mi abbia spinto a pubblicare realmente dato che ormai lo faccio una volta ogni morte di Kage (?).
Vabbè coomunque come ho velocemente spiegato nell'introduzione -se ovviamente l'avete letta- -cosa che si spera- questa sarà una qualche specie di raccolta drabble/flash alla quale tenterò di dare un equilibrato continuo sese magari. Ci proverò solo perchè è un progettino che mi diverte alquanto! Immaginarsi i nostri amati membri dell'Akatsuki da piccoli innocui -forse non proprio del tutto- bambinelli, è appagante. Ed estremamente difficile, ovviamente. Non vado molto d'accordo con il comico. Ma vabbè, dettagli.
Okkei basta. Ora vi lascio con il primo stupido capitolo: Kakuzu alle prese con il primo amore. Uhuhu.
Bye, e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate








## Non sempre serve un mazzo di fiori per conquistare una donnah



Si conquista una ragazza nel momento del bisogno “ Rimuginava con gli occhietti vispi puntati su una deliziosa bambina accovacciata a terra.
L’aveva vista qualche minuto prima danzare sulla neve bianca e soffice, cantare con voce soave alla brina sugli alberi, scivolare distrattamente su una lastra spessa di ghiaccio mentre la gonnellina color pesca svolazzava al vento, e l’aveva infine sentita emettere gridolini e singhiozzi soffocati contro il tessuto caldo della maglia, imbevuto di lacrime.
La sua chioma dorata le ricopriva il viso rosso e inumidito mentre le sue mani graffiate dal freddo premevano con forza sul ginocchio sbucciato e sanguinante.
Le si avvicinò allora con cautela, equilibrando i passi sul morbido manto bianco, tentando di far meno rumore possibile.
Apparire aggraziato e comprensivo era un altro immenso segreto per far breccia nel cuore di una donna.
Si accovacciò su di lei, le sollevò con delicatezza la gamba accarezzandole dolcemente il taglio con il palmo e fece uscire poi lentamente dal suo avambraccio viscidi fili neri, gelidi. In un attimo la brutta ferita fu del tutto ricoperta. E con essa anche l’intera gamba.
Sì, ne era sicuro.
L’avrebbe finalmente conquistata.
Strinse.


« AAAAA!!!! MAMMA! »
Però non così, Kakuzu.







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