Soundtrack : Christie Road, Green
Day
Oakland CA, 1991.
Qualcosa nell’aria gli disse
che era mezzanotte. Sarà stato il silenzio, interrotto solo
dai suoi respiri, l’aria
fresca di fine maggio che gli pizzicava la nuca scoperta. Si strinse
piano nel suo
giubbotto di pelle, infastidito da quella brezza che gli alzava i pori.
Non
ricordava da quanto tempo stesse lì; dieci minuti, forse
mezz’ora anche se,
effettivamente, non gliene fotteva un cazzo. Magari era ancora
mezzanotte e il
tempo si era fermato in quella strada di periferia in cui il profumo
della
pioggia si mescolava al puzzo di piscio, vomito e fogna. Forse il suo
star
fermo davanti a quella ferrovia aveva fatto si che il tempo corresse
più
velocemente sui binari o che si fermasse definitivamente in qualche
stazione.
Si trovava sempre a fare
pensieri contorti in quel posto.
Frugò con calma nelle tasche del giubbotto, in cerca di una
sigaretta. La
trovò, l’accese e subito l’aria fuori e
dentro i suoi polmoni si riempì di
nicotina. Staccò lo sguardo dai binari per seguire la scia
del fumo, portandolo
in alto. In quel posto, in cui nemmeno i lampioni funzionavano ormai,
il cielo
sembrava più luminoso, così carico di stelle che,
ne era certo, una notte di
quelle non avrebbe retto al peso e gli sarebbe crollato addosso
vestendolo di
luce.
- Che fervida fantasia,
signor Armstrong! – disse il ragazzo a se stesso, imitando
alla perfezione il
tono e l’accento del suo professore d’inglese.
Sorrise, lo faceva sempre quando
si ritrovava a parlare da solo.
Ad
un tratto sentì un rumore
di passi dietro di sé, lo stridio della ghiaia calpestata
che si faceva sempre
più vicino.
- Hey! – esclamò Billie
voltandosi e sorridendo ai nuovi arrivati.
- Finalmente l’abbiamo
trovato il ragazzo che scompare, eh
Mike? – chiese Frank al suo accompagnatore, la cresta verde
che svettava fiera
verso il cielo.
- Sì, ma io so dove trovarlo
quando è in giro! –rispose
il biondo con fare sarcastico.
- Ah, smettetela di
prendermi per il culo! – esclamò Billie fingendosi
irritato, portandosi la
sigaretta alla bocca.
- Che fai, non offri? –
disse Tré strappandogliela di mano. Billie lo
guardò sconcertato, chiedendosi
se ci fosse un limite alla pazzia di Frank.
- Che stavi facendo? –
chiese Mike portandosi una ciocca dei lunghi capelli dietro
l’orecchio.
- Ammazzavo il tempo. –
disse Billie tornando a fissare i binari – Il che mi riesce
difficile senza
fare un cazzo. – aggiunse grattandosi la testa, i capelli
ricci, che ormai
arrivavano alle spalle, raccolti in una coda corvina.
- Beh, il luogo è perfetto
per nascondere il cadavere! – disse Tré buttando
fuori una nuvola di fumo.
- Che coglione! – disse Billie
sorridendo. Ricordò che era lì dal tramonto e
solo in quel momento se ne
accorse. I piedi lo avevano portato fino alla ferrovia da soli; gli
succedeva
sempre quando gli girava qualche idea strana per la testa. Iniziava a
camminare, i piedi decidevano dove fermarsi e il tempo si allargava in
maniera
esponenziale fino a cristallizzarsi.
- Sento che il cervello stia
per scoppiarmi! – disse improvvisamente.
- Da quanto sei qui? –chiese
Mike, mentre Frank stava ad ascoltarli continuando a fumare.
- Dal tramonto. – rispose Billie,
lo sguardo smarrito tra i binari.
- Ma sei sc…
- Shhh, Frank, aspetta, ci
sono quasi! – disse Billie continuando a fissare il vuoto,
mentre con una mano
faceva segno a Tré di tacere.
…or
my brains will explode!
Pensò a quelle parole e
subito volse lo sguardo nuovamente al cielo, come a voler afferrare le
parole
che vorticavano nell’aria.
- Give me
something to do to
kill some time…-
canticchiò, sotto gli sguardi perplessi e curiosi
di Mike e Frank.
- Take me to that place that I
call home…- continuò – Oh, merda, ci
sono quasi!
- Vai avanti Billie, tengo
io a mente le prime strofe. – disse Mike. Sapeva che
l’amico era in piena fase
creativa, ma senza un foglio davanti doveva aiutarlo. Billie si morse
un’unghia,
lo sguardo ancora perso nel vuoto, ma che cercava di seguire
chissà quale
percorso che si stava delineando nella sua mente.
- Take away the strains of being
lonely… ci
sono quasi Mike! – disse felice Billie.
- Continua! – disse Mike
assecondandolo – Tanto siamo a Christie Road, è
casa nostra, nessuno ci porta
fretta!
- Take me to the
tracks at
Christie Road! –
cantò Billie chiudendo il
motivetto con una specie d’acuto, prendendo tra le mani il
volto di Mike – Sei un
genio amico! Un fottuto genio!
- E tu sei tutto matto! –
rispose Mike abbracciandolo.
- Hey, ma qui nessuno si è
accorto che esisto? – disse Frank sconcertato buttando a
terra ciò che rimaneva
della sigaretta di Billie e calpestandola.
- Oh, Frank! – disse Billie
staccandosi da Mike e rivolgendosi al batterista – Dimentichi
che tu sei la mia
fonte d’ispirazione nonché mia musa ispiratrice!
– disse con aria
melodrammatica.
- Adesso sì che ci siamo,
paraculo figlio di una fottutissima puttana! – disse Frank
tirando una pacca
sulla spalla del cantante.
Billie
sorrise sereno ai
due, felice di aver trovato l’ispirazione per nuove canzoni.
- Bene fratelli, domani si
entra in studio di registrazione! – annunciò
contento il cantante e così
dicendo passò le braccia sulle spalle degli amici. I tre si
avviarono verso il
centro della città ridendo di gusto, progettando nuove idee
per il giorno dopo.
In
lontananza, l’orologio di
un campanile, annunciò le due del mattino, riempiendo
l’aria dei suoi rintocchi
scacciandone la quiete.
Il tempo aveva ripreso a
scorrere a Christie Road.
Angolo
della pazza/demente.
Holà!
No,
no, tranquilli, non sono la stessa che
dovrebbe pubblicare il nuovo capitolo di Felisha’s Potraits,
vi sbagliate!
Non
vi ho convinti, eh?
Vabbè,
si da il caso che oggi Kerplunk! compia 21
anni come me (sono nata dodici giorni dopo, a dirla tutta) e che volevo
festeggiare con questa cacchetta di OS.
Spero
recensirete o sputerete sullo schermo
appena avrete finito di leggere.
Bene, ho detto le mie quattro
stronzate. Addio!
^^
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