Bitch, please! I'm Mary-Sue! di MinorityVicious (/viewuser.php?uid=115042)
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Da
oggi anche su Twitter!
Credo
ce ne siano
altre di fiction simili a questa, ma volevo dare anche io il mio
contributo! xD
Spero vi piaccia!
"Bitch, please! I'm Mary-Sue!"
Quel giorno il sole splendeva alto nel cielo limpido.
L’aria era fresca e frizzantina, e si udivano i cinguettii
allegri
degli uccellini che svolazzavano qua e là.
Una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi, se ne stava
seduta elegantemente sulla panchina di un chiassoso parco giochi, e
osservava il mondo circostante con i suoi enormi occhi azzurri da
cerbiatta.
Questa ragazza si chiamava Mary-Sue, una piag... emh... una ragazza che
non conosceva la parola "imperfezione".
Aveva un fisico magro e tonico, era alta ed estremamente affascinante.
Veniva considerata da chiunque una specie di seconda Belen Rodriguez,
da quanto era perfettamente perfetta.
Tutti i pene-muniti della scuola le morivano dietro (anche quelli che
non la conoscevano) e ovviamente era l’invidia di tutte le
ragazze.
Ma a lei non importava tutta quella notorietà, anche se si
crogiolava segretamente nei complimenti che riceveva ogni secondo.
Il suo cuore apparteneva già a qualcuno, anche se questo
misterioso personaggio non lo sapeva.
Billie Joe Armstrong, leader dei Green Day, con più di
vent’anni di carriera musicale alle spalle, ma che per molte
ragazzine -lei compresa- era semplicemente una divinità
erotica su cui sbavare sui social network.
Mary era innamorata di quest’uomo da quando aveva
scoperto l’esistenza dei Green Day, ovvero una settimana,
quindici ore, ventisette minuti e tredici secondi prima.
Dentro di lei sapeva che quell’uomo non sarebbe mai diventato
suo, ma siccome a quel punto non sarebbe più stata una
fiction Mary-Sue, la ragazza non si dava per vinta.
Avrebbe conquistato il suo (?) uomo con le unghie curatissime laccate
di french e con i denti brillanti e drittissimi, se necessario.
D’altro canto, come avrebbe resistito davanti ad una bellezza
del genere, senza un puntino anche lontanamente visibile di
imperfezione?
Sarebbe caduto ai suoi piedi sottili coperti dalle ballerine color rosa
shocking, non c'era alcun dubbio!
Forte di questa sua convinzione, la nostra protagonista si
avviò verso casa Armstrong col passo aggraziato di una vip
sul Red Carpet.
Suonò il campanello, sistemandosi nel frettempo i morbidi
capelli color caramello-caramelloso e mettendosi ettolitri di
profumo, per essere assolutamente irresistibile.
Quando si trovò davanti la faccia inquisitoria di Billie,
Mary ebbe un mini infarto.
<< Oh mio Dio! Tu sei Billie Joe!! >>
Il diretto interessato si grattò la testa perplesso.
Ovvio che fosse lui, dato che aveva suonato il campanello di casa
sua, ma preferì non farglielo presente.
<< Ciao. Hai bisogno di qualcosa? >>
Mary stava sudando di eccitazione come un calzone nel forno a
legna di una pizzeria calabrese, ma cercò comunque di darsi
un contegno.
Alla fine aveva davanti il suo futuro marito (??), mica roba da
scherzare!
Si avvicinò di più all’uomo della sua
vita, invadendolo con il suo profumo acre, che lo mise quasi K.O.
<< Cos’è questa puzza?
È saltata una fogna? >>
Fece lui, tappandosi il naso in un modo che la ragazza
valutò
essere di un erotico allucinante.
Ogni sua singola e femminea cellula ballava il Waka Waka estasiata, e
lei sentiva come se stesse toccando il cielo con un dito.
Aveva davanti a sé l’uomo che amava dal primo
momento che l’aveva visto, il cantante più bello e
talentuoso che avesse mai conosciuto nei suoi quattordici anni di
vita.
Sì.
Perché la nostra deliziosa protagonista, non aveva neanche
lontanamente raggiunto la maggiore età.
Aveva quattordici anni appena fatti, e Billie molti, molti,
molti, molti [...] molti di più.
Anche se in fiction simili, questo risulta essere un minuscolo quanto
insignificante dettaglio.
Billie era qualcosa di assolutamente divino.
Per lei era l’epicentro del suo mondo, il suo tutto,
l’unica ragione per cui lei esisteva, il motivo per cui
le tremavano le ovaie e le si inzuppavano le mutande solo a
sentirlo starnutire.
Non riusciva ad immaginare neanche come sarebbe stata la sua vita, se
non avesse mai conosciuto il suo adorato, meraviglioso, sensuale Billie
e gli altri due con cui suonava di cui non ricordava il nome.
<< Amore... io sono qui per diventare tua sposa!
>>
Disse lei, sbattendo le lunghe ciglia nero carbone.
<< Amore chi?! Ma chi sei?! >>
Fece lui sconcertato e anche un po’ spaventato, fissandola
con i suoi meravigliosi occhi color prato contornato di rugiada
mattutina.
Lei non rispose subito, preferendo rilasciare feromoni in direzione
della povera rockstar, mandandogli bacini peccaminosi e occhiatine
d’intesa che gli fecero rizzare pure i peli del culo (dal
terrore).
Le chiese nuovamente chi fosse, ma la ragazza sembrava aver preso ormai
tutt’altra tangenziale.
<< Billie... amore mio... non devi temere il domani. Io e
te siamo fatti per stare together, per innamorarci l’un
l’altro, per sposarci e farci una nuova vita! Lo dicono anche
le fanwriters Mary-Sue-dipendenti! Chi siamo noi, quindi, per non dare
retta alle loro parole? >>
Billie inarcò un sopracciglio, assumendo
l’espressione di chi cerca di far ragionare uno
psicopatico.
Stava per sbatterle la porta in faccia, ma la ragazza la
bloccò
repentinamente con il suo delicato piedino da fata.
<< Non devi avere paura, mia dolce pallina di panna
decorata di canditi. Io e te apparteniamo a due mondi diversi, ma
questo non deve influire sul nostro amore! Non permetterò
che questo inutile dettaglio ci separi!! >>
<< Ma che cazzo dici?! Sei pazza?! Vai via, io non ti
conosco!! >>
Mary fece una piccola risata, carezzando la guancia di Billie con le
lunghe dita affusolate.
Il povero leader dei Green Day, sentì il gelido soffio della
morte percorrergli la schiena sudata.
Ma chi diavolo era quella pazza? Che ci faceva lì? Era forse
una candid-camera?
<< Mio squisito biscottino di zucchero zuccheroso con
ripieno di cioccolato al latte, tu sei quello che ho sempre desiderato,
e anche io lo sono per te! Non sarà facile, ma ce la faremo!
Vivremo insieme, andremo contro tutto e tutti, e faremo tanti bei
bambini! Vivremo del nostro amore infinito e ci accoppieremo come
assatanati! >>
Disse lei, perdendosi nella più fervida immaginazione.
Il fatto è che forse non si rendeva conto che per realizzare
il suo sogno, Billie avrebbe dovuto abbandonare tutto.
La carriera, i figli, la moglie, gli amici e i fan, per scappare con
lei e diventare quindi un aspirante pedofilo.
Ma da brava fiction Mary-Sue, questo era praticamente scontato che
accadesse,
nonché semplice quanto bere un bicchiere d’acqua.
<< Adesso vieni con me, mio delizioso pasticcino alla
frutta ripieno di nutella, il destino ci attende! >>
Disse lei, aprendo le braccia teatralmente verso il cielo, come se
volesse abbracciare il sole che colpiva i loro visi con i suoi raggi
bollenti.
<< Seguimi! Corriamo insieme verso il sole che brilla,
mano nella mano, e vedrai che con il tempo tutto si aggiust... amore?
Amore?! >>
Mary bussò alla porta che la sua zuccherosa crostatina
di lamponi le aveva sbattuto in faccia, pensando che doveva essere
stato per forza un colpo di vento a chiuderla (non sia mai!).
Billie non rispondeva.
La porta era l’unica cosa che divideva lei dal suo
micro-angelo, e la cosa la faceva sentire terribilmente impotente.
Bussò più energicamente, urlando il suo nome a
squarciagola, continuando a ripetergli che non doveva temere
l’amore vero.
Continuò per un tempo indefinito, fino a ritrovarsi
circondata da un paio di uomini in divisa che la presero e le
bloccarono le mani dietro la schiena con un paio di manette.
<< Ma che fate?! Voi non sapete chi sono io! Sono
Mary-Sue! La perfezione fatta a persona! Quella che tutto
può!! Dietro quella porta c’è
l’amore della mia vita!! Lasciatemiiii!!! >>
Gridò lei cercando di liberarsi dimenandosi come
un’anguilla in un secchiello, ottenendo solo
l’esatto contrario.
<< Sì, certo. Intanto ci hanno chiamati per
venirti a prendere, e noi eseguiamo il nostro dovere da bravi paladini
della giustizia. >>
I due poliziotti la misero nella volante e la portarono alla centrale
più vicina, ridendo delle stupidaggini che quella ragazza
sparava durante il viaggio.
<< La perfezione non esiste, cara Mary-Sue! Si spera che
la gente lo capisca presto! >>
Fece uno di loro, sistemandosi la divisa con un mezzo sorriso divertito.
Fine
Ahahah spero che la fiction vi abbia fatto sorridere un po’!
^^
Ciao mitici!
Rage&Love
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