When You Don't Smile, Stars Stop To Shine
When
You Don't Smile, Stars Stop To Shine
She
had realized her dream. You can too.
Who
says you can't be the best ?
Who
says you can't pass the test ?
Who
says you're not perfect ?
Sapevo
che ,probabilmente, me ne sarei pentita e che tutto ciò,
prima o
poi, sarebbe finito, ma questa volta volevo buttarmi. Volevo, almeno per poco,
illudermi in un sogno. Volevo farmi quel tatuaggio. Lo
sognavo da una
vita, ed ora stavo realizzando il mio sogno con la persona
più
speciale che ci potesse essere. Per una vita avevo messo da parte i
miei sogni
per realizzare su di me quelli che gli altri volevano, quelli che i
miei genitori volevano. Poche ore prima una discussione
accese un
fuoco dentro di me, un fuoco che non avevo mai sentito prima. Per una
volta mi sentii viva. Avevo frequentato un liceo classico, avevo dei
capelli biondi naturali che odiavo, ero sempre vestita bene e tirata
a lucido per volere dei miei genitori. Non ero io quella che ero
stata per diciotto lunghi anni. Non ero mai stata me stessa. Le
persone mi hanno costretto ad ibernare i miei sogni e i miei
sentimenti per loro. Avevo sempre voluto fare il liceo linguistico per
viaggiare nel mondo, avevo sempre voluto tingermi mora e tagliarmi i
capelli, amavo i jeans strappati e le maglie scollate sulle spalle.
Era quello il mio carattere, ma
ho dovuto cambiare pure quello.
Il
mio sogno più grande da quando ero piccola era quello di
farmi un
tatuaggio, non sapevo quale, ma era sempre stata la mia ambizione sin
da quando ero bambina. Quel giorno la discussione era nata dal fatto
che i miei genitori volevano che io facessi medicina
all'università,
mentre io volevo viaggiare per il mondo. La mia ambizione era
viaggiare, conoscere culture, posti, usanze diverse. Conoscere il
mondo in cui vivevo.
Ero sempre stata rinchiusa in quella piccola città
d'Inghilterra da quando ero nata. Non avevo mai conosciuto veramente
ciò che era oltre e ora cominciava a diventare una prigione.
Ora
ero
dal tatuatore insieme a Zayn, il mio migliore amico, per cui ho sempre
avuto una cotta. Non ero sicura di ciò che stavo facendo, ma
volevo
farlo, e in cuor mio, ero consapevole che quel tatuaggio era ovviamente
dedicato al mio migliore amico. Avevo deciso di farlo sotto il seno a
lato. Volevo scrivere in
corsivo When You Don't
Smile, Stars Stop To Shine ..Era una frase che amavo per il
semplice fatto che mi faceva riflettere molto.
Quando il tatuatore fece per
iniziare strinsi i
pugni, avevo paura. Notai che Zayn, di fronte a me, mi sorrideva per
incoraggiarmi e continuava a tenermi una mano stretta. Non fu molto
doloroso, lo furono di più tutti i ricordi che mi tornarono
alla
mente, tutti i miei
sogni infranti e pestati da persone che non ne
capivano il valore. I
miei occhi cominciarono a pizzicare, ma non
volevo piangere. Il mio passato mi aveva insegnato ad alzarmi e
guardare avanti. Mi aveva insegnato di camminare a testa alta, senza
paura di cadere. Nella vita avevo sempre avuto l'appoggio dei miei
amici, le uniche persone che avevano capito quanta imporanza avevano
per me i sogni. Molte mie ambizioni erano strane, ma era questo che
caratterizzava la mia persona. Avevo conosciuto Zayn in prima
superiore; all'inizio non siamo mai andati d'accordo: le nostre
discussioni
erano unicamente battibecchi e insulti. Ora eravamo inseparabili. Era
lui che mi aveva aiutato a superare gli ostacoli che mi sono stati
posti dai
miei genitori e lui stesso mi ha portato dal tatuatore. Era la
persona più importante che avessi. Non avevo mi avuto una
migliore
amica, e lui ha rimpiazzato tutto il vuoto che avevo dentro,
è
stato
capace di ascoltarmi quando stavo male e sorridere con me quando ero
felice. Insieme ne avevamo passate di tutti i colori. Una volta mi ha
anche convinta a buttarmi in piscina con i vestiti per una scommessa
persa, e buttandomi mi ero dimenticata di togliere il cellulare, il
quale si era rotto. Sorrisi impercettibilmente a quel ricordo.
Avevamo passato giornate e giornate a parlare e ridere. Era da quelle
esperienze che
è nata la mia cotta per lui, ma ho sempre preferito che
rimanessimo
migliori amici. Nel caso ci fossimo lasciati il nostro rapporto,k
costruito
su anni, si frantumerebbe, e non era questo che avrei voluto. Sorrisi a
Zayn
per dimostrargli la mia gratitudine e la mia felicità mentre
gli
stringevo la mano.
"Ho
finito" mi avvisò il tatuatore il quale ringraziai prima di
mettermi la maglietta. Con Zayn non mi vergognavo: mi aveva visto
varie volte in intimo, dato che passavamo molto tempo insieme e io
spesso dormivo da lui, nonostante le sue battutine.
"Potevi
semplicemente tirartela su la maglia, non c'era bisogno che facessi
la spogliarellista davanti a quello" sbuffò Zayn alzandosi,
mentre si portava, come suo solito, le mani in tasca.
"Ma
se non fai altro che fare battute sulle mie tette dalla mattina alla
sera" rimproverai il moro incamminandomi verso l'uscita, seguita da lui.
"Malik
può" si difese pavoneggiando.Era un caso perso quel ragazzo
"Comunque il tipo non faceva altro che guardarti le tette,
Elizabeth"
"Ow,
ma che carino, è geloso" gli schioccai un bacio sulla
guancia
"E non chiamarmi più con quel nome orrendo. Te l'ho
già detto"
"Sei
antipatica" sbuffò. Feci il muso mentre lo superavo,
spingendolo leggermente. Eravamo sempre
così: pasta e ciccia.
Solo
quando salimmo sulla macchina di Zayn, riflettei su cosa avrei fatto
ora e dove sarei andata. Mi rabbuiai all'istante e non parlai per
tutto il lungo tragitto verso la casa di Zayn in cui viveva da solo.
"Ehi,
non mi dirai che sei ancora offesa perchè ti ho detto
antipatica?
Stavo scherzando, piccola" amavo quando mi chiamava con quel
diminutivo.
"No..
solo che .. ora.." cominciai non sapendo quali erano le parole giuste
perchè non potessi sembrare una barbona che non ha pagato
l'affitto ed è stata cacciata.
"Stai
da me, tranquilla" mi interuppe il moro, rivolgendomi un dolce sorriso,
per tornare a concentrarsi sulla strada.
"Sei
un amore" mi fiondai su di lui e lo abbracciai stile koala, non
preoccupandomi del fatto che stesse guidando.
Amavo il profumo di quel ragazzo. A dirla tutta lo amavo tutto.
"Dai,
entriamo, che tra un po' si fa buio" disse Zayn scendendo dalla
macchina seguito da me. Aveva una casa davvero grande in cui viveva
da solo. I suoi genitori viveno all'estero per lavoro, mentre lui
studiava qui in Inghilterra. E' sempre stato un ragazzo particolare. Da
piccolo non aveva mai avuto un sufficente amore da parte dai genitori,
o meglio, non gli sono state date abbastanza attenzioni. Fino a
qualche anno fa era un ragazzo chiuso, con pochi amici. Era davvero un
bel ragazzo, ma non aveva mai voluto avere una vera e propria
relazione, aveva paura di soffrire. L'ultima volta che si era messo
con una tipa, lei l'aveva tradito con un altro e lui ci aveva
sofferto molto. Pochi lo conoscevano bene come me: con me lui aveva
abbassato la sua corazza senza accorgersene, e io feci lo stesso e,
in un modo e nell'altro, capimmo di avere la stessa storia. E'
così
che è iniziata la nostra amicizia. Arrivati in salotto, mi
stravaccai
sul divano mentre Zayn andava a cambiarsi "Fa pure come se fossi
a casa tua" sbuffò ironico, dirigendosi verso la sua stanza.
"Ovvio"
risposi prendendo il telecomando in mano per accendere la
televisione. Non c'era niente di interessante. "Zayn! Mi
annoio!" mi lamentai come una bambina di pochi anni.
"Cresci"
si lamentò il moro alzando gli occhi al cielo.
"Ho
diciotto anni. Non ti basta ?"
"Con
il cervello di una bambina di quattro" mi rimbeccò
trattenendo una risata per la stupida battuta.
"Simpatico"sbuffai
buttandomi a peso morto sul mio migliore amico che non fece altro che
maledirmi in tutte le lingue possibili.
"Tutte
queste dimostrazioni di affetto ?" chiese ironico, cercando di
spostarmi.
"Zitto,
terrorista" ed io stessa continuavo a chiedermi da dove potesse essermi
uscita.
"Mo'
da dove ti è uscita questa ?" Legge nel pensiero ?
"Ho
una mentalità aperta" mi pavoneggiai, alzandomi a sedere
sulla sua pancia. Era abituato, ormai.
"Ecco
spiegato il perchè del fatto che il tuo cervello
è
scappato" scoppiò in una vivace risata, che costrinse pure
me a
mettere giù quell'espressione fiera. Sentivo crearsi una
certa
armonia tra le nostre due voci, mentre il suo ventre si abbassava e si
alzaa ritmicamente su di me.
"Sei
di una dolcezza che commuove, Jawi"
feci gli occhi dolci, pur sapendo che odiava quel nomignolo, che
cominciavo ad apprezzare sempre di più.
"No,
non Jawi" strabuzzò gli occhi, notando che mi ricordavo
ancora di quel soprannome, che lui definiva rozzamente "schifoso".
"C'è
qualcosa che non va, Jawi
?" feci la finta innocente, mentre assottigliavo gli occhi, in segno di
sfida.
"Certo
che no Elizabeth"
colpita ed affondata.
"Ok,
basta, scusa. Ma non chiamarmi così"
mi arresi immediatamente. Il moro scoppiò nuovamente in una
grassa risata. Non era fastidiosa,
anzi. Era dolce .. mi metteva allegria il fatto che fosse felice.
Smise di ridere improvvisamente, così mi girai di scatto
verso
di
lui, mentre la sua mano calda e delicata mi attirava verso di lui,
intenta a cercare di farmi sdraiare di fianco a lui. Non mi opposi,
così mettendo la testa sul suo petto. Mi era sempre piaciuto
accoccolarmi a lui mentre giocava con i miei capelli. Mi
rilassava.
"Cos'hai
?" chiesi mentre il moro era intento a
giocare con la mia orribile chioma bionda. Zayn si risvegliò
da
quello stato di trance e mi sorrise.
"Niente, piccola. Perchè ?" sorrise dolcemente, ma con
un'espressione sconsolata sul viso.
"Sembravi
giù" rimasi sul vago, pur sapendo che qualcosa non quadrava.
"No"
mi liquidò semplicemente, riprendendo a giocare con una mia
ciocca di capelli distrattamente.
"Bugiardo"
Il moro fece una pausa, mettendo giù i miei capelli. Sapevamo entrambi che avevo
ragione.
"Hai
mai pensato a noi due come coppia?" chiese con una risata nervosa, per
nascondere la sua serietà, mentre portava lo sguardo al
soffitto. Non era mai stato capace
di mentire, non con me.
"Non
lo so, tu ?" volevo prima sapere cosa ne pensava lui, non volevo
rovinare la nostra amicizia per una stupida cotta.
"Forse"
rimase sul vago, non degnandomi di uno sguardo.
"Anch'io.
Intendo, anche io ci ho pensato qualche volta" dissi evitando di
incrociare il suo sguardo. Stavo arrossendo. Stupida me.
"Io
ti piaccio ?" chiese puntando il suo sgaurdo su un punto indefinito
della stanza.
Quella domanda mi spiazzò.
"Sei
la migliore persona che io conosca" risposi con i miei stupidi giri di
parole, consapevole che avevo semplicemente paura di affrontare la
realtà.
Non volevo essere diretta. Lui mi piaceva, molto. Ma se non avesse
ricambiato ?
"E io ?" volevo togliermi il dubbio, e mi buttai. Chiusi gli occhi,
stringendo i pugni, spettandomi una delle peggiori risposte, una tra le
quali poteva essere semplicemente una grande risata dopo avermi sputato
in un occhio.
"Se
ti dicessi di sì ? Che mi piaci tanto ?"sentii la sua mano
passare leggera sulla mia: gesto che mi fece solo irrigidire
maggiormente e avvampare del tutto. Fa che non mi stesse guardando.
"Che
anche a me piaci tanto .. ma che non saprei se vale davvero la
pena di rischiare di rovinare la nostra amicizia." rimasi, fingendo che
fosse solo una stupida ipotesi.
"Mi
piaci" disse fermo mentre, finalmente, si voltava verso di me e mi
guardava negli occhi.
Vedevo una luce nei suoi occhi, era insicuro, ma il profondo dei suoi
occhi brillava, come quando parlvamo dei nostri sogni, stesi sul prato.
Passavamo
pomeriggi interi a parlare dei nostri sogni sdraiati sull'erba di una
collina, in cui non andava nessuno, sulla riva di un fiume. Andavamo
lì
ogni pomeriggio per vedere il tramonto. Tutti credevano che noi
fossimo una coppia, ma non ci siamo mai considerati tali.
Passavano
secondi che a me parevano ore, continuavo a non aprire bocca. Dalle
mie labbra non usciva alcun suono. Cosa gli avrei dovuto rispondere ?
Che mi piaceva da impazzire ma che ero troppo codarda per una
relazione seria ? .. Era questa la verità .. Non volevo
mentirgli,
non l'avevo mai fatto, e questa non era un scusante per farlo. Non
sarebbe stato giusto nei suoi confronti, che mi ha sempre detto la
verità.
Mi
alzai di scatto dal divano, mettendomi seduta, mentre osservava ogni
mio
movimento. Lo guardai in quegli occhi in cui potevi affogare se non
distoglievi lo sguardo. Avrei rischiato, avrei naufragato insieme a
lui.
"Zayn, anche a me piaci. Mi pianci tanto, davvero. Non sono
capace di mentire, e questo lo sai anche tu. Non voglio perderti. E
se un giorno rompessimo ? Succederebbe che perderei anche te. A quel
punto da chi vado ? Chi sarà lì a consolarmi ed
accogliermi a
braccia aperte in quel momento ? Capisci Zayn ?" chiesi per poi
abbassare lo sguardo .. Avevo paura, paura della sua risposta. Ero
stata
egoista, avevo pensato solo alle mie conseguenze, e non a quanto ci
potesse soffrire lui. Semplicemente non volevo rovinare il nostro
rapporto, ma forse è proprio questo che stava succedendo.
Scoppiai a piangere, coprendomi il viso con le mani, per evitare che
potesse vedermi in quello stato ridicolo. Di solito piangevo tra le
sue braccia, ma ora era, in un certo senso, lui la causa delle mie
lacrime.
"Ehi
piccola, vieni qui" disse con tono dolce
attirandomi verso di sè per un braccio. Mi accoccolai a lui
come
facevo sempre e mi strinsi al suo petto.
"S-scusa"
sussurrai tra un singhiozzo e l'altro. E fu in quel momento che
scoppiai in un pianto disperato. Perchè doveva sempre
andarmi male
qualcosa. Per una volta che ero riuiscita a dire "sono felice.
Lo sono veramente", tutto crolla. Un crollo senza rimedio,
peggio
del precedente.
"Ehi, va benissimo per me. Tranquilla" mi
rassicurò il moro, ma lo vedevo nei suoi occhi che non era
vero. Non
volevo che stesse male per me: nella vita non avevo fatto altro che
metterlo nei guai insieme a me, non avevo fatto altro che farlo
preoccupare quando stavo male. Lui se l'era sempre cavata da solo, ero
state
sempre solo d'impiccio. Per una volta che potevo fare qualcosa, volevo
farlo stare bene. Anche io lo volevo, da fin troppo.
"Zayn"
lo chiamai flebilmente per richiamare la sua attenzione.
"Dimmi,
Liz" Sussurrò a sua volta, per poi stringermi maggiormente a
sè. Amavo la dolcezza di quel ragazzo.
"Volgio
provarci" dissi decisa, ma con la voce che tremava comunque per
la tensione. Mi allonatanai leggermente da lui per guardarlo negli
occhi. Li vidi brillare nuovamente .. erano particolari.
"Non
sei obbligata" disse guardandomi negli occhi, lo faceva spesso
.. cercava di capire cosa provavo guardandomi le pupille. Ora poteva
solo vedere insicurezza e amore, ne ero consapevole. "Certo che
non lo sono. Lo voglio" dissi sorridente. Vedevo nella sua
espressione e nel suo sorriso una gioia che provava poche volte, quasi
mai. A quel punto mi prese per i fianchi avvicinandomi di
più a sè,
se era possibile, dato che eravamo attaccati come sardine. Allacciai
le braccia intorno al suo collo, e fu allora che annullammo le
distanze. Non era un
bacio troppo passionale. Era lento e profondo, come se volessimo
assaporare le
nostre labbra per
l'ultima volta. Nessuno dei due accennava a
staccarsi dalle labbra dell'altro, sembrava che quel bacio durasse da
ore interminabili. Avevamo perso il senso dello spazio e del tempo.
Eravamo tutti e due senza fiato e fummo costretti a staccarci. Mentre
riprendevamo fiato ci guardammo negli occhi e istintivamente
sorridemmo. "Ti amo" sussurrò mentre affogavo in quegli
occhi color nocciola. "Io di più" dissi a mia volta
catapultandomi addosso al moro schiacciandolo col mio peso mentre lo
abbracciavo. Sentii all'improvviso il cellulare vibrarmi in tasca.
Proprio ora dovevano rompere ? E poi chi è che voleva me a
quest'ora
? Diedi un'occhiata al cellulare. Mamma.
"Non rispondi ?" chiese il moro
notando che non accennavo
ad accettare la chiamata e mi ero persa nei miei pensieri guardando
lo schermo del telefono. Mi girai verso Zayn e un solo sguardo
bastò
per fargli capire tutto.
"Zayn, io esco a farmi un giro.
Ho
bisogno di cambiare aria" affermai alzandomi mentre prendevo la
giacca e la borsa.
"No,
tu a quest'ora non vai da nessuna parte" si piazzò davanti a
me, bloccandomi la strada.
"Aha,
e chi lo dice ?" Dissi con tono di sfida, cercando di spostarlo.
"Io"
disse il moro, fiero.
"Tsè.
E chi sei tu ?"
"Sono
ufficialmente il tuo ragazzo" continuò a pavoneggiarsi.
"Io
vado" urlai, passando nello spazio stratto tra il suo corpo e il muro,
per poi prendere le chiavi della macchina dal mobile vicino
all'entrata. Dopo aver chiuso poco delicatamente la porta, sentii Zayn
lamentarsi e chiamarmi. Fastidioso,
ma lo amavo. Avevo bisogno di
uscire un po' per calamare i nervi: erano successe troppe cose in una
sola giornata. Partii con la macchina, avevo la patente, ma guidavo
di rado, solo quando Zayn me lo permetteva. In effetti aveva sempre
paura che gli rovinassi la macchina. Cioè, preferiva la sua
machina a me ? Mi diressi verso un parco
in periferia: avevo sempre amato quel parco. Non c'era mai nessuno, a
parte per il fatto che ora era notte. Era lì dove io e Zayn
ci
parlammo per la prima volta, o meglio, litigammo per la prima volta.
All'inizio lo consideravo un montato egocentrico, ma col passare del
tempo l'ho
conosciuto veramente per la persona che conoscevo ora. In quel parco
avevo dato il mio primo bacio ad un ragazzo con cui ero stata in
seconda superiore, il quale di punto in bianco mi ha lasciato.
Perchè
? Mistero.
Figo, no ?
Arrivai
al parco e mi sdraiai su una panchina abbastanza appartata, era tutto
buio, ma non avevo paura. Il buio metteva più in risalto le stelle,
come quelle che vedo negli occhi di Zayn quando siamo insieme. Mi
alzai di scatto dal legno freddo e mi tolsi le scarpe dai piedi. Mi
diressi verso un tronco di un albero, messo orizzontalmente. Esso era
posizionato su due alberi tagliati alla base. Era come una trave. Sin
da piccola provavo sempre ad attraversarlo, non ci riuscivo: il legno
non era preciso ed era sottile. Spesso cadevo e mi sbucciavo le
ginocchia, ma in certo senso, mi sentivo soddisfatta di me stessa,
perchè ci mettevo tutta me stessa, e potevo dire fieramente
di
averci provato, di non essermi tirata indietro.
Mi
diressi verso il punto dove era situato il tronco, sperando che non
l'avessero spostato - era da tanto che non venivo in quel parco e ne
avevo nostalgia – ma lo trovai ancora lì, fermo.
Non era cambiato
nulla, se non le scritte sulle panchine; salii delicatamente a piedi
nudi sul tronco freddo e ruvido che mi solleticava la pelle e nel
frattempo mi
graffiava. Feci dei primi passi desti e sicuri, era da anni che
provavo quel pezzo, e ora mi veniva facile. Pian piano il tronco si
faceva più rugoso ed irregolare, così mi aiutavo
con le braccia per
tenermi in equilibrio. Giunsi alla fine del tronco senza cadere, ed
ora arrivava il pezzo decisivo che non ero mai riuscita ad
affrontare. Caricai le gambe moleggiandole, mentre le accompagnavo
con le braccia, e saltai velocemente capovolgendomi in aria
atterrando a piedi uniti e con le braccia tese verso l'alto. Erano
due le possibilità : o ce l'avevo fatta o ero morta prima di
atterrare. Mi diedi
un pizzicotto sul braccio ed imprecai per il dolore e la mia
stupidità. Ero viva. Figo.
Ce l'avevo fatta. Sentii la tasca
vibrare e presi fuori il cellulare.
Zayn.
Accettai
la chiamata appoggiando il telefono all'orecchio.
"Dio,
Liz ! E' un'ora che chiamo e non rispondi ! Tutto a posto ?"
chiese dall'altra parte del telefono con voce allarmata.
"Sì,
è tutto posto" lo rassicurai con voce tremante. Cosa mi
prendeva ora ?
"Ehi,
cosa c'è che non va ? Ti vengo a prendere ?"
"La
tua macchina ce l'ho io" affermai colpevole.
"Ti
sei allontanata a quest'ora della notte ?" chiese la voce
metallica preoccupata.
"Ehi,
tranquillo, sono viva. E poi che ore saranno ?"
"E'
mezzanotte passata" affermò il moro con tono di rimprovero.
"Scusa"
abbassai leggermente il tono, capendo che preoccupazione avevo causato
a Zayn.
"E'
tutto a posto. Ma ora vieni, è pericoloso stare fuori a
quest'ora
della notte"
"Ok,
mamma" sbuffai. Sentii una risata dall'altro capo del telefono
ed attaccai. Rimisi le scarpe e presi in mano le chiavi per poi
dirigermi verso la macchina. In effetti era l'una, mi dispiaceva di
avere fatto preoccupare Zayn, in più era stato sveglio fino
a
quest'ora per me. Da qualche anno Zayn mi aveva fatto da madre,
padre, migliore amico e fidanzato. Avevo trovato in lui tutto
ciò
di cui avevo bisogno per essere felice. Accesi il motore e partii
spedita verso casa, sarei arrivata comunque verso l'una e mezza ..
ero parecchio fuori città. Sentii di nuovo la tasca vibrare.
Eh
adesso esagerava ! Sbuffai tirando fuori il cellulare e accettai la
chiamata senza guardare il mittente. "Zayn sto arrivando "
sospirai.
"Elizhabet"
mi sentii chiamare dall'altra parte del telefono.
"Ti
ho detto che non voglio che mi .. Mamma ?" mi accorsi dopo che
la voce non era di Zayn, ma di mia madre. E cosa voleva ora ? Che
tornassi a casa come se nulla fosse ? Loro avevano perso la mia
fiducia, e non era comandandomi che la avrebbero riavuta. Ma
ovviamente non mi conoscevano ..avevano
passato tutti questi anni
troppo occupati a progettare il mio futuro e modificare il mio
presente..
"Che
c'è ? " chiesi fredda,
"Dove
sei ora ?" ignorò la mia domanda, come suo solito.
"Fuori
" era una palese presa in giro, si notava.
"Mi
stai prendendo in giro ? A quest'ora ?" allora sapeva anche pensare,
wow.
"Sì,
ti ricordo che adesso sono maggiorenne, piantala di manipolare la mia
vita. Smettetela. Non sarò quello che volete voi. E' inutile
che
tentate di farmi essere qualcosa che non sono. Quindi smettila con
questa scenata, perdi solo tempo"
"Mi
hai delusa" il suo tono era .. amareggiato ?
"
Le tue parole non mi fanno nè caldo nè freddo. Ok
?" non era
vero. Ero rimasta ferita da ciò che mi aveva detto. Avevo
soffocato
per anni i miei sogni per avverare ciò che volevano loro su
di me.
Non potevo continuare. Avevo tentato per anni di fare sempre la cosa
giusta, ma sembra che non sia servito a nulla. " Per anni e anni,
ho realizzato solo ed unicamente i vostri sogni su di me. Non ho fatto
altro che soffrire in silenzio per far sì di ricevere un
complimento
meritato, cosa che non è mai uscita dalla vostra bocca. Ho
sentito
solo critiche. Avete sempre voluto di più da me, non capendo
quale
fosse il percorso da affrontare e quanto fosse difficile per me fare
qualcosa che non volevo ed eliminare i miei sogni, sapendo che non
sarei mai riuscita a realizzarli. Sai cosa ? Oggi mi sono fatta un
tatuaggio" continuai. Sentii un urlo soffocato da parte sua. Le
avrei detto tutto. Che motivo c'era di nasconderlo? Nel frattempo una
lacrima solcò la mia guancia ormai rossa per la tensione. "
Ne
sono felice. Tutt'ora non sono pentita. Sono felice. Capisco che tu
non lo voglia. L'ho sognato sin da piccola. Quello è stato
il primo,
il primo sogno che ho realizzato. Sono riuscita ad attraversare il
mio tronco. Ho trovato l'amore nel mio migliore amico che tu chiami
simpaticamente
terrorista o bullo.
Avanti, giudicami, urla. Dì quello che vuoi. Ti ascolto"
il mio tono si era leggermente alzato. Sentii un suono sordo e lungo.
Cosa stava succedendo ? Mi guardai intorno. Vidi una luce accecante
per poi abbandonarmi al buio totale. Sentivo una voce lontana di
persone parlare, cose confuse. Cos'avevano? Sentivo la voce di mia
madre continuare a parlare dal telefono, nonostante fosse lontana. Era
preoccupata. Mi voleva
bene ? Io sì, sono sempre stata una persona che perdona. Ma
ora stava
finendo tutto. Mi abbandonai al nulla.
Pìèssè
(?): Per i ritardati come me. Liz è crepata in un incidente
con la
macchina. *la mia finezza spacca*
Ciao
a tutte. Sono qui con una nuova One Shot.
A
differenza dell'ultima che avevo scritto questa si conclude
tragicamente. Ho trattato un argomento che spesso viene sminuito ed
ignorato, ma che per molti è importante. Spesso ci troviamo
a dover
vivere in un mondo dettato per noi. Ma non è così
la vita. Non tutti
riescono a raggiungere la libertà e l'autonomia. Nel caso
della
nostra Liz è finito tragicamente. Sono l'unica che ha un
problema
simile ? Non credo. E' un tipico scoglio che si deve affrontare
nell'età dell'adolescenza. Si ha quel bisogno di sentirsi,
almeno
per una volta, liberi e se stessi. Qualche recensione me la lasciate
? *fa la faccia da cucciolo *
Pubblicità:
La
mia long su Zayn e Lilith :I'll
never fall in love again
La One Shot :
L'altra
One Shot :Same
Mistakes
Amore,
niente di personale, ma cambia spacciatore. Ahahahaha
Sembrano
degli agenti segrete che stanno
andando
in missione segreta .. Con il casco (?)
Ragazze.
Ci sta provocando ! All'attacco !!!
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