I ringraziamenti ve li metto alla fine. Adesso pensate solo a
divertirvi!!!
Eccomi, sono di nuovo io, Gerard Way, e mi porto dietro i miei problemi. O
meglio, IL mio problema: Frank Iero.
Fate presto, voi, a sorridere davanti al suo bel visino angelico.
Fate presto a dire che è dolcissimo e carinissimo.
Fate presto a innamorarvi di lui. Ma non lo conoscete. Se lo conosceste
cambiereste idea.
Oddio, forse non cambiereste idea tanto facilmente, perchè anche lui ha i
suoi pregi.
Ma vi giuro che sarebbe capace di fare impazzire perfino Dio. O Buddha. è
uguale.
La pazienza non basta mai, con Frank.
E a starci insieme si impara presto a cercare la calma interiore, così, per
evitare di ucciderlo.
Vi avevo detto che mia mamma ci aveva invitato ad andare da lei, no?
Pensavo che Frank avrebbe accettato più che volentieri. Mi sbagliavo.
-COOOSAA???!!!- ha urlato quando ho riferito il messaggio. Ha fatto un salto
di quelli che non si vedono neanche alle Olimpiadi, è sceso dal letto ancora
nudo, come mamma lo ha fatto (e devo ammettere che la signora Iero ha fatto
proprio un bel lavoro...) e si è messo a strillare.
-Gerard! Come faccio?-.
-Facile, Frank: prendi un pò di vestiti dall'armadio, li pieghi e li metti in
valigia; poi...-. Ecco, non mi ha neanche fatto finire di parlare.
-NOO! No, no, no e poi no! Capisci che cosa significa?-. Perchè urlava,
poi?
-Sì, Frank, so cosa vuol dire "no"-.
-No, non quello... capisci cosa significa andare insieme a casa da tua
madre?-. Bè, che c'era da capire? Era un modo come un altro per passare le
nostre vacanze. In più, saremmo stati a casa. Glielo dissi.
Ma a lui non andò bene.
-No, Gerard! Andare lì insieme vuol dire ufficializzare!-. Enfatizzò
quella parola, ufficializzare. Che voleva dire?
-Voglio dire che generalmente quando si porta la fidanzata a casa dai propri
genitori si tende a ufficializzare il rapporto!- disse intuendo il mio pensiero.
-E tu saresti la fidanzata?- chiesi, cercando di farlo ridere. Inutile dire
che peggiorai la situazione.
-Fanculo, Gerard, non sto scherzando- disse guardandomi fisso negli occhi.
Che occhi che ha, però, il mio Frank...
Intanto si era messo i boxer. Peccato, era proprio un belvedere. Nonostante
si stesse comportando proprio come una fidanzata isterica.
-Frank, calmati, cazzo. Se non vuoi venire sei libero di non farlo- gli
dissi, cercando di mantenere la calma.
-Non è questo, Gerard... è che... capisci, no?- disse sedendosi sul bordo del
letto.
Lo tirai per un braccio e lo feci stendere accanto a me.
-Nessuno penserà che stiamo per sposarci, Frankie. Non è niente di ufficiale,
solo una vacanza-.
-Sì, ma...-. Eccoli, i suoi occhioni da cucciolo. Eccola lì, la sua
espressione dolce e indifesa, impaurita, anche.
Bè, a quel punto l'ho baciato, giusto per chiudergli quella sua adorabile
boccuccia, perchè tutti quei discorsi mi avevano fatto venire il mal di testa.
Almeno non avrebbe parlato per un pò...
Errore. Grandissimo errore, Gerard Way.
Regola numero Uno: Frank Iero non chiude mai la bocca, neanche quando è
impegnata a intrattenere la tua.
-Gerard, però...-. Okay, adesso basta. Gli saltai addosso, sdraiandomi su di
lui.
Dovevo pur farlo stare zitto in qualche modo, no?
***