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Premessa
(più che dovuta, direi) : Ho scritto questa storia molto tempo fa; l'ho
ritrovata per caso, revisionata e, infine, ho deciso di pubblicarla. Questo è
stato un anno molto...strano, per me. Sono successe miriadi di cose e,
purtroppo, lo scrivere non è più stato nei miei pensieri. Non credo lo sarà
ancora per molto. Ma comunque ci tenevo a farvi sapere che ero ancora viva ^__^
Se questa
cosetta vi susciterà anche solo un piccolo 'qualcosa' (bello o brutto che
sia) vi prego di comunicarmelo attraverso una RECENSIONE.
Grazie mille a
tutti in anticipo!
*
Plic, plic, plic.
Che
ore sono? Non lo so.
Mi
muovo sotto le coperte, arrotolandomi nelle lenzuola. Il piumone mi preme sulla
schiena, quando riesco finalmente a trovare una posizione anche solo
lontanamente decente.
Plic, plic, plic.
E’
inverno. La pioggia batte contro le persiane, ed il fischio del vento
mi intorpidisce l’udito.
Sento
freddo.
Tanto
freddo...
Plic, plic, plic.
La
testa è abbandonata sul cuscino. Non riesco ad alzarla, la sento pesante…come il
macigno che mi opprime il petto, soffocandomi.
Mi
sono spesso domandata, in questo interminabile susseguirsi di notti insonni,
cosa avessi sbagliato…cosa ti avesse fatto
allontanare così tanto, e definitivamente, da me.
Cosa ti avesse spinto a
rigettare quello che c’è stato tra noi, come si fosse trattato di un errore.
E l’amore? E tutte quelle
promesse che ci siamo scambiati sussurrando, sotto le stelle?
Non
riesco a trovare una risposta. Vorrei urlare, ma la voce resta incastrata in
gola, arrotolata tra le corde vocali rigide.
Che
qualcuno mi dica che è un brutto sogno…
Che svegliandomi,
domattina, possa trovare il tuo solito messaggio sul cellulare, il tuo
“buongiorno amore”.
Se
solo potessi piangere…
Plic, plic, plic.
Nel
buio rivedo i tuoi occhi scuri sorridermi, le tue labbra grandi e piene
avvicinarsi alle mie, la tua voce forte bisbigliarmi all’orecchio parole dolci
come il miele.
Dove
sei ora, amore mio? Dove?
Plic, plic, plic.
Le
gocce riempiono il vaso, ad una ad una. Una in più, una in meno…che differenza
fa? Nessuna, no?
Plic, plic, plic.
Guardale, continuano.
Scivolano lente, qualcuna manca il centro e si trova sul bordo, un po’ smarrita.
Oh, bé, si tratterà di un ricordo insignificante,
che non serve più.
Plic, plic, plic.
Che strano vedere la
propria vita scorrere via, come gocce di pioggia che si perdono nella notte.
Un bacio, un sorriso, una
mano calda che mi sfiora la schiena.
Un brivido. Un ti amo.
Plic, plic, plic.
E’ la
nostra vita, quella che se ne sta andando? Sei tu?
Sono io?
Plic, plic, plic.
Oh.
Ma guarda.
Il
vaso è pieno…
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