PROLOGO
"Sette, otto, nove ... e dieci"
Sofia smise di contare. Era una domenica di aprile, senza nuvole, con un tiepido sole primaverile e con qualche leggera folata di vento che si insinuava tra i rami non tutti ancora fioriti.
"Dove sei Luca?"
Sofia anteponeva un piede all'altro, avanzando tranquilla in quel boschetto che era diventato per lei e per suo fratello il luogo in cui giocare a nascondino.
"Qui non c'č, qui neanche, qui neppure. Uff, dove si sarā cacciato?!"
Nessun rumore, se non il crepitio di alcuni rametti e pezzi di legno giacenti a terra che la piccola calpestava con i suoi piccoli piedi. A Sofia piaceva quel rumore. E le piaceva anche guardarsi attorno, osservare quegli alberi che le parevano infinitamente alti, che le sembravano raggiungere quel limpido cielo di aprile.
E fu proprio da uno di quelli alti arbusti che vide penzolare un signore. Pensō che anche lui stesse giocando con qualcuno a nascondino, che fosse salito su quell'albero e avesse messo quella strana collana per non essere preso da chi lo cercava.
"Scusi signore, ha visto mio fratello?"
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