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Notti stellate
A Margareth, perchè la
sua
dolce presenza
accompagna
le mie giornate e le fa
splendere.
Ad una notte come
questa.
Ad un dieci Agosto
qualunque.
Ron mi aveva stretto la mano e portata sotto
una quercia.
Era splendido davvero, e me ne rendevo conto
adesso, seduta sull'erba bagnata di rugiada.
I suoi capelli ramati bruciavano al sole come
fiamme e gli coprivano appena gli occhi tanto da costringerlo a passarsi una
mano sulla fronte e spostarli.
Il legno dell'albero era a contatto con la
mia schiena. Io, appoggiata nella speranza di reggermi dalle forti emozioni che
mi avvolgevano, sorridevo.
La sua pelle sfiorava la mia, i nostri palmi
si stringevano l'un l'altro. Avrei davvero voluto fermare il tempo e gustarmi
ogni tipo di sensazione appartenente a quella gionata.
Il profumo di quel bosco mi sarebbe rimasto
impresso per sempre, così come il frusciare di un ruscello lì vicino o il
cinguettare di quella vasta, sconfinata, natura.
Poi, dopo aver camminato avanti e intorno
all'albero dove risiedevo, si strinse accanto a me ed entrambi ci accasciammo al
suolo umido e verde.
-Sei una visione stupenda- mi disse
accarezzandomi le spalle.
-E tu sei ubriaco- risposi mentre il mio
cuore accelerava in maniera decisamente imbarazzante.
Non avrei dovuto reagire così, pensai, ma
dopotutto non potevo evitarlo: Ron mi piaceva davvero, anche se avrei fatto
carte false pur di nasconderlo.
-Non sono ubriaco!- affermò impettito. Anche
se tentava di essere serio, continuava comunque a
sorridere.
-Io credo di sì, invece- continuavo a
ripetergli, mentre mi stringeva nelle sue spalle.
-Oh, Hermione...- sospirò dolcemente vicino
al mio collo.
Avevo la testa appoggiata al suo torace e
avrei continuato a stare in quella posizione per sempre, solo che fu lui a
interrompermi.
Mi prese il viso fra le sue mani grandi e
dolci, accarezzando il mio profilo e segnando dei piccoli cerchi tutt'intorno
alle mie guance.
Arrivò alle mie labbra ad una velocità
impressionante, non mi permise nemmeno di rendermene
conto.
Il sapore della sua pelle era impresso nella
mia mente e lo potevo assaporare proprio a pochi centimetri dal mio
naso.
Continuammo a baciarci stesi sull'erba,
mentre il sole tramontava alle nostre spalle e ci regalava i suoi ultimi
raggi.
Ogni tanto si allontanava da me, come per
osservarmi ed avere una visione generale di quella che ero sempre
stata.
Poi si avvolse di nuovo, le sue braccia
coprivano la mia schiena, e quelli che sembravano anni si spensero in due
parole.
-Ti amo- mi disse mentre le sue labbra
accarezzavano il mio collo.
Lo fermai e lo guardai negli occhi.
Lui sembrò sorpreso.
-Cosa c'è?- chiese sfiorandomi le
mani.
-Non credevo che le stelle cadenti
avverassero davvero i desideri- risposi alzando la testa verso la notte che
splendeva sopra di noi.
Lui mi seguì e ci trovammo, pochi istanti
dopo, a fissare gli astri che brillavano e si riflettevano nello specchio dei
nostri occhi.
-E' San Lorenzo- gli dissi mentre tornavo a
guardarlo negli occhi.
-Hai visto una stella
cadente?-
-Si. L'ho implorata di farmi avere te-
confessai persa nelle sue iridi azzurre.
Mi sorrise, con tutta la semplicità e la
dolcezza che l'aveva sempre caraterrizzato e che permetteva al suo sorriso di
brillare nel buio della notte.
-E' strano, ma in tutti i diciannove anni
della mia vita non ho mai visto una stella cadente- disse tornando a guardare
verso l'infinito.
-Niente desideri, allora- risposi. Ormai
fissavamo entrambi le nuvole e tutti quei piccoli puntini splendevano e
luccicavano donando luce alle tenebre.
-Li esprimo senza stelle.
Posso?-
Annuì senza capire, con l'unica convinzione
che quella sera l'avrei ricordata per sempre.
Strinse gli occhi così forte che credetti di
vederli scomparire nella suo viso, attraverso quelle ciglia così chiare e
lunghe.
Poi li riaprì con delicatezza, senza fretta,
come aveva imparato a comportarsi con me.
-Fatto- dichiarò contento,
avvicinandosi.
-Cosa hai chiesto?- domandai sentendo il suo
profumo nuovamente nei miei pensieri, così potente da farmi perdere la
cognizione di tutto.
Catturò nuovamente le mie labbra in un bacio
che durò per sempre.
Non ho idea se dovetti considerarla una
risposta alla mia domanda, o come il semplice bisogno di riunirsi
me.
Qualsiasi cosa fu, mi rese felice come non
ero mai stata, consapevole di averlo trovato e averlo avuto: per sempre mio,
come lo avevo sognato per anni.
Finimmo per fare l'amore in quella notte
stellata, che apparteneva a noi più di quanto avremmo mai potuto
immaginare.
Non mi pentii nemmeno per un'istante di ciò
che feci, perchè accanto a me c'era Ron, che mi avvolgeva e respirava con me in
una bellissima e dolce melodia.
-Ti amo senza limiti. Ti amo perchè ogni
piccola parte di me ha bisogno di te- gli dissi mentre si spostava dolcemente al
mio fianco, vicino a quelli che dovevano essere i nostri
vestiti.
Sentivo l'erba solleticarmi ovunque, mentre
la volta celeste continuava a sorvegliarci dall'alto.
-E' fantastico vedere come può essere tutto perfetto- mi
rispose mentre giocava con i miei capelli.
-E' fantastico capire che è
tutto perfetto perchè hai la persona giusta accanto a te-
aggiunsi.
A fior di labbra, mi rispose: - Hai ragione-
e mi catturò di nuovo in uno dei suoi bellissimi baci.
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