Gli
Incubi del Comandante Paylor
#Incubo 1
C'era
del sangue sulla sua divisa.
Schizzi
di sangue che si confondevano con chiazze di fango e sudore.
Ma
non poteva fermarsi e pulirsi le ferite, doveva correre. Doveva sopravvivere.
Gli
scarponi affondavano nel fango, rendendo sempre più
difficile mantenere la velocità della corsa.
Si
aggrappava ad alberi e arbusti per tirarsi fuori di lì,
doveva correre. Doveva
salvarsi.
La
nausea e l'acidità percorrevano ogni centimetro del suo
stomaco minacciandole, ogni volta che si fermava, di esploderle in
bocca.
Tentava
di tenere la bocca chiusa, reprimeva come poteva quell'impulso urgente
e naturale, doveva correre. Doveva vendicarsi.
Poi
un suono sordo, un dolore lancinante al petto, altro sangue che
raggiungeva i grumi precedenti, le ginocchia che cedevano, il fango, il
vomito, il sangue e la rabbia che diventavano un tutt'uno mentre
esalava l'ultimo respiro.
Doveva correre. Doveva provarci.
-Che cosa succede quando ti risvegli?-
-Di solito mi accorgo di aver dormito sulla scrivania oppure nella
vasca da bagno.-
-E non è strano ormai dormire in quei posti?-
-No … Non lo so. Forse. Ma il materasso è troppo
… E' troppo, insomma. Sono anni che non dormo su un
materasso.-
-Non vuoi riprendere l'abitudine?La routine che avevi prima della
guerra?-
-Io non ho mai avuto una … routine. La guerra è
tutto quello che conosco, ed è tutto quello che voglio.-
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