Idromele

di Jultine
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Idromele

 

Il tocco tuo m'inebria

come una coppa d'idromele,

m'offusca la vista,

che muta sì tosto all'ardire.

Abbandonata è la temperanza

per un protervo slancio

di lussuria;

agognato è 'l corpo tuo

come aria,

fugace è 'l guardo,

fatto liquido e libidinoso.

Votato a l'inerzia è l'ingegno,

è il cerebro avvolto da

fiamme lascive.

O folgore,

baluginio de l'intelletto,

il ventre mio nutri

di rinnovato piacere

ogni volta che le membra tue

mi sussurrano erotiche

su la pelle.

A te, mio cavaliere,

mi dono pei soli a venire.


Federica Battaglia





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