Il prezzo della libertà

di _Daenerys Targaryen93_
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Rivolta: sinonimo di libertà.
Libertà, che significava niente più soprusi ed oppressione, il dissolversi del recitare la parte delle pedine all’interno di un macabro reality.
Le ali della Ghiandaia imitatrice si erano spiegate gettando nell’ombra e nel caos Capitol city e l’intera Panem.
Ma cosa aveva ottenuto?
Aveva realizzato il sogno di una vita, la scomparsa degli Hunger games e la pace.
Ma c’era anche dell’altro.
Perdite e dolore.
Perdite enormi, non solo per se stessa ma anche per altri.
Una Moglie privata del suo fresco sposo, l’unico che non la definiva pazza, figli senza genitori o senza uno dei due.
E poi ..
C’era lei.
Una delle persone più importanti della vita di Katniss.
La ragazza di fuoco aveva organizzato quella rivolta soprattutto per offrire un futuro migliore, più roseo alla sua sorellina.
Per salvare Prim da future mietiture.
Ma ciò che Katniss non aveva calcolato era che un ultimo ‘giorno della mietitura’ la raggiungesse comunque.
E lei, non aveva potuto far nulla per salvarla.
Solo assistere a tutta la scena.
Aveva visto alla fine, sua sorella divenire un tributo di quel corrotto sistema nel momento in cui quei dannati paracaduti erano piovuti giù dal cielo.
E ora non le resta che starsene seduta sul divano e pensare al passato.
E continuare a soffrire.
Guarda Ranuncolo e un’enorme ira si impossessa di lei:
<< Hai fatto un viaggio inutile. Lei non è qui … Non è qui. Puoi soffiare quanto ti pare. Non troverai Prim. Vattene! Va’ via! Qui non c’è più niente per te! Lei non tornerà! Non tornerà mai più qui! È morta, stupido gatto. È morta! >>.
Urla, piange, si dispera.
Vuole scaricare la sua frustrazione su Ranuncolo.
Dare la colpa a qualcuno.
Ma nel suo cuore sente che forse è colpa sua, che non è riuscita a proteggerla come avrebbe dovuto.
Cade in ginocchio, scossa dai singhiozzi.
Invoca il nome di Prim, sperando di veder apparire la sua sorellina sull’uscio.
Desidera con tutto il cuore che Prim la stringa e plachi il suo dolore.
Ma Katniss sa che non potrà più godere dei suoi abbracci e della sua compagnia.
Due braccia la circondano.
Sussulta.
“Prim!” pensa.
No, non sono le braccia di Prim.
Sono forti, danno sicurezza.
Sono un porto sicuro.
Sono le braccia di qualcuno che l’ha sempre sostenuta e protetta e che avendo assistito a tutta la scena non ha potuto e non ha voluto restarsene lì in disparte a guardare.
Quel qualcuno non sopporta di vedere Katniss piangere.
La ragazza si volta leggermente e si ritrova a fissare due profondi e dolci occhi azzurri.
<< Peeta .. lei non .. >> mormora tra le lacrime, il ragazzo del pane le bacia la fronte.
<< E’ colpa mia se .. >>,
<< Sssh! >> lui le preme un dito sulle labbra << Non dirlo più. Non è colpa tua. >>.
Katniss annuisce e cerca le labbra di lui, con grande sorpresa di Peeta.
<< Stanotte .. Resta con me, ti prego. >>,
<< Sempre. >> esclama il ragazzo.

Nota dell’autrice: Rieccomi con un’altra one. Che ve ne pare? Spero vi piaccia e che non ci siano errori.
Ringrazio coloro che hanno recensito le mie precedenti storie di Hunger games, e spero che qualcuno si fermi a leggere e mi lasci anche una piccola recensione. Ci tengo ai pareri :).
Baciii
Jade
Ps: A breve ne pubblicherò altre due XD

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