Distorto
La pioggia continuava a
scorrere con implacabile indifferenza , il rumore di ogni singola
goccia
creava una sinfonia
continua e armoniosa che pareva intaccare anche l'algida bellezza
della luna
piena. Nel locale
appena fuori Domino City regnava la quiete , gli impiegati appena
usciti dal
lavoro correvano in
massa verso il sottopassaggio che portava alla metropolitana,
cercando di
ripararsi la testa con
i giornali dai quali l'inchiostro scoloriva pian piano; dalla vetrina
del piccolo
caffè potevi
vedere quelle formiche laboriose e stressate sporcare i mocassini
lucidi e neri
mettendo , per la
distrazione , i piedi nelle pozze formate nel cemento squarciato dei
marciapiedi.
La graziosa cameriera
rivolse un sorriso alla donna che fissava pensierosa l'esterno, le
chiese se
desiderava ordinare e
lei rispose che avrebbe gradito un tè all'inglese e la ragazza
si congedò con
un inchino.
Guardò le unghie
smaltate da poco e chiuse gli occhi portandosele al mento , il
campanello della
porta trillò ad
indicare l'arrivo di un nuovo cliente, lei accennò un sorriso
riconoscendo il suo
passo.
Lui si stava guardando
intorno per individuare dove era seduta, nonostante il posto fosse
piccolo vi
erano molti
tavolinetti incassati dietro agli angoli dei muri , ripose l'ombrello
nell'apposito
contenitore situato
vicino alla porta e finalmente la trovò , seduta al tavolino
che dava sulla
vetrina lo salutava
con un cenno della testa. Si diresse lì e sedette accavallando
le gambe senza
preoccuparsi della
donna che aveva davanti
- Questo posto è
odioso , non potevi sceglierne uno migliore? - domandò lui
- Mi hai chiamata
all'improvviso e non me ne è venuto in mente un altro, ma
posso immaginare
La cameriera portò
il tè e arrossì nel riconoscere che colui che era
appena entrato era il
magnate di una delle
più famose industrie del mondo: Seto Kaiba
- Cosa le posso
portare? - chiese timidamente
L' uomo girò
la testa fissando la giovane con un misto di compiacenza e disprezzo
- Un caffè
corretto -
Tolse il lungo cappotto
bagnato e lo appoggiò ad un'altra sedia
Lei abbassò lo
sguardo sulla tazza di porcellana beige
- Domanda inutile
,Seto -
Portò le dita
alle tempie , affondando il rosso delle unghie nei capelli castano
chiaro , dai tempi dei
duelli si li era
lasciati crescere , era cresciuta , maturata e diventata molto più
bella di quella esile
bambinetta che era
stata Anzu Makoto ; nessuno però la ricordava con quel nome ,
non esisteva
Anzu-chan , ma solo
l'affascinante consorte del ricchissimo inventore di un gioco di
dadi.
Scosse la testa
- Non ti pregherò
di dirmelo, scoprirò io stesso dove lo hai nascosto -
Rise rovesciando
leggermente il capo all'indietro
- Non sono io che ti
impedisco di vederlo , ma è lui che non vuole. Come dargli
torto Seto? -
Lui strinse la tazzina
che gli era stata appena portata rovesciando metà del suo
contenuto sulla manica della camicia bianca che assumeva un colore
marrone sbiadito
- Stai perdendo tempo
,ogni volta che si offende per una scaramuccia fa così ed
ogni volta ritorna da me supplicante e io lo riprendo -
- Ne parli come se
fosse semplicemente un cane dispettoso e non la persona che ti ama ,
che ha rinunciato ai suoi amici per te , alla sua vita intera per
rimanere prigioniero in una trappola di cristallo pur di non
farti un dispiacere -
- Ritornerà da
me -
- Smetti di ostinarti
e ascoltami -
- No -
Lui la fulminò
con lo sguardo
- No -
Lei gli prese la mano e
la strinse con forza.
- Tu non lo ami ,
Seto , non ami una persona che non tocchi da più di due anni
e che non lasci mai da sola perchè hai paura che scappi. Non
puoi capisci? Ti sei illuso di poter corrispondere un sentimento che
non ti ha ancora toccato , hai amato l'idea che qualcuno ti
accettasse con tutti i pregi e i difetti che possiedi ponendosi
nelle tue mani senza opporre resistenza , abbandonando tutto e
annullando la propria esistenza , questo non è amore Seto -
Chinò il capo.
- La tua psicologia da
quattro soldi è ributtante -
- Cerco solo di
aiutarvi , tu non hai visto il suo aspetto misero quando è
venuto da me , non hai sentito la voce tremula con cui mi ha chiesto
ospital... -
- Forse è così
– interruppe lui il discorso - forse hai ragione tu , lui è
sempre stato come un'ancora di salvezza presente in ogni momento
nella vita. Quando mi sussurrava parole d'amore io ero fiero di non
essere così debole e patetico e mi sentivo meglio nel pensare
che non mi sarebbe mai successa una cosa del genere, che non sarei
mai stato a totale disposizione di un altro -
- Non ritornerà
Seto , lo sai bene e tu rimarrai da solo -
Anzu si alzò
dal tavolo e uscì , salendo sulla macchina che la aspettava.
Lui rimase dentro.
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