Questa one shot mi
era venuta in mente qualche tempo fa ma non sapevo a che anime/ manga
adattarla, poi mi è venuta voglia di scrivere una one shot su Full Moon
e questo è il risultato! È una AU ma anche un po’ What if?
e non penso sia venuta molto bene...
I personaggi e alcune
parti della storia di Full Moon Wo Sagashite non sono miei ma della Sensei
Arina Tanemura, detto questo vi lascio alla lettura e con una richiesta:
Non morite se vi fa
schifo per favore!
Un Angelo...
(one
shot)
Ero scappata... io
ero scappata...! Ero fuggita perché non sopportavo più di essere
trattata come una povera orfana... morte... erano morte tutte le persone che mi
volevano bene, senza di loro nessuno poteva sopportarmi... io per loro adesso
ero solo la ‘Povera Mitsuki’ quella che aveva perso i genitori e
che era rimasta senza nessuno a soli 16 anni.
Correvo finalmente
via dalla sofferenza e dal dolore, non esisteva più la morte nella mia
vita... finalmente avevo lasciato indietro la sofferenza! Sapevo di mentire a
me stessa credendo di aver abbandonato la sofferenza, ma era più forte
di me... non potevo pensare che tutti quelli a cui volevo bene fossero morti.
Cominciai a correre
più veloce, non volevo che la sofferenza tornasse nel mio cuore... ma
quella mi raggiunse e mi ritrovai di nuovo di fronte alla sofferenza... poi
d’un tratto lo vidi...
Era un ragazzo dai
capelli neri, con una coda piccola alla base della nuca, legati con un
fiocchetto azzurro... non so il motivo ma appena lo vidi il mio cuore
iniziò a battere forte forte... nel momento stesso in cui si
voltò nella mia direzione mi specchiai in due occhi color blu come la
notte.
La fattura del suo
viso era dolce, ma allo stesso tempo si capiva che era una persona testarda,
desiderai parlargli in quel momento, ma l’imbarazzo mi fermò. Quello
mi guardò fisso e cominciò ad avvicinarsi... si stava per
scontrare contro un uomo che veniva dalla direzione opposta... però...
però l’impatto non vi fu... come non poteva essersi verificato
l’impatto? Quel ragazzo... quel ragazzo si era dissolto per un millesimo
di secondo, il tempo di far passare quell’uomo attraverso il suo corpo...
*Ma come avrà fatto?* Pensai in quel momento... non potevo
certo immaginare quello che tra poco avrei scoperto.
Continuò a
venire verso di me, mentre io cominciavo di nuovo a camminare per raggiungere
un posto lontano... non sapevo nemmeno io dove andare in effetti, ero partita
così, volevo solo fuggire via da quel luogo pieno di sofferenza. Notai
che quel ragazzo mi veniva dietro, non mi seppi spiegare il motivo ma il mio
cuore continuava a battere fortissimo.
Cercai di ignorare
il mio inseguitore, almeno così mi sembrava, ma non avevo notato che
proprio dietro di me vi era un altro uomo, di mezza età, che mi seguiva
da quando quel ragazzo aveva incominciato il mio pedinamento, senza rendermene
conto svoltai in un vicolo buio e mi ritrovai davanti al cancello di una casa *Accidenti! Mi sono persa! Uffa...* mi
voltai per uscire dal vicolo, ma ad impedirmelo c’era l’uomo di
mezza età che mi guardava con occhi lascivi.
*Che sfiga! Perché non sono
stata più attenta? E ora come faccio... sto qua non mi sembra avere
buone intenzioni!* Poi
mentre quello si avvicinava comparve un pugno chiuso che colpì in pieno
l’uomo, che si voltò e si guardò intorno stupito... come?
Stupito? Ma se proprio davanti al suo naso c’era quel ragazzo che
sorrideva trionfante...
*Possibile che non lo veda?* Mi domandai in quel momento, poi
quando l’uomo fu fuggito mi avvicinai al ragazzo e mi inchinai rispettosa
dicendogli – Ti ringrazio
– quello mi guardò con sguardo stupito... – Tu riesci a
vedermi? – mi domandò – Certo perché? – risposi
stupita a mia volta – Ma... ma... tu non sei morta vero? – sta
volta lo guardai un po’ alterata- Scusa ma sono ancora viva purtroppo – risposi acida –
Eh???? Ma come è possibile?! Nessuno mi può vedere... a meno che
non stia per morire oppure... dimmi ti è morto qualcuno in famiglia?
– lo guardai triste – Qualcuno? Tutti... sono completamente sola
adesso... – mi guardò dolcemente e mi accarezzò una guancia
– Guarda che il solo fatto che riesci a vedermi vuol dire che non sei
sola... solo attraverso uno spirito gli umani possono vedere uno Shinigami°
- il mio viso si illuminò – Davvero? Allora forse c’è
la mamma! E anche il mio papà... – sussurrai – Probabile -,
poi il suo sguardo cadde su un livido che avevo al braccio – E quello...
come ti è venuto? – arrossii... – Ecco... questo... è
stata... la mia madre adottiva... lei... beh... non mi tratta esattamente come sua figlia... -
Il nostro discorso
fu interrotto da una voce che conoscevo fin troppo bene – MITSUKI, QUANDO
TI TROVO DANNATA DISGRAZIATA! TI FARO’ RIMPIANGERE DI ESSERE SCAPPATA DI
CASA! - guardai terrorizzata quel
ragazzo, cioè quel messaggero... quello ricambiò lo sguardo con
uno abbastanza confuso – è... è la mia madre adottiva...
è cattiva... molto cattiva – gli sussurrai all’orecchio.
- Senti meglio se
te ne vai... se quella megera ti dovesse mai vedere... non so cosa farebbe
– gli dissi spingendolo più in là – Assolutamente No.
Non mi muovo da qui... se quella donna ti maltratta bisogna fargliela pagare!
– lo afferrai per un braccio, non si dissolse come mi ero immaginata,
anzi rimase immobile tra la mia presa – NO! Tu devi andartene! Sarebbe
capace di picchiarti! – lui mi sorrise di sbieco – Ti sei
dimenticata forse che sono uno Shinigami? Quella vecchiaccia non potrà
torcermi un capello! Tu invece sei tutta piena di lividi per colpa sua quindi
bisogna che le faccia prendere un bello spavento! – la mia madre adottiva
apparve all’entrata del vicolo e si avvicinò con fare minaccioso,
strinsi di più il braccio del ragazzo, quello si voltò verso di
me sussurrando – Tranquilla Mitsuki... quella donna non ti torcerà
mai più un capello finché ci sarò io parola di Takuto
–.
Takuto... questo
allora era il suo nome... mi nascosi dietro di lui che mi accarezzò la
testa – MITSUKI NON NASCONDERTI DIETRO QUEL MOCCIOSO! ESCI SUBITO FUORI!
SEI PROPRIO FIGLIA DI TUA MADRE! UNA DANNATA PUTT... – non riuscì
a terminare la frase che Takuto le aveva chiuso la bocca con un calcio –
Qui signora l’unica puttana che
vedo è lei. Ha adottato questa ragazza e poi la tratta come una pezza da
piedi! I genitori di Mitsuki sono morti e lei si azzarda ancora a insultarli?
Ma non si vergogna?! – gli occhi di Takuto erano diventati di fuoco in
quel momento, i suoi occhi azzurri avevano al loro interno un fuoco bruciante.
La donna mi
guardò un’ultima volta e, finalmente, se ne andò dalla mia
vita dicendo un – Mitsuki sei sempre stata una ragazza inutile –
scoppiai in lacrime, nonostante tutto... quella donna rimaneva sempre colei che
mi aveva cresciuta, certo era stata sempre cattiva con me ma... io sotto un
certo punto di vista le volevo bene.
Takuto mi
abbracciò forte – Senti Mitsuki... adesso cosa farai? – mi
domandò – Non lo so... davvero non ne ho idea – lui mi
sorrise imbarazzato – Se... se non sai dove andare... beh puoi sempre
venire a vivere dove abitavo quando ero vivo – lo guardai con gli occhi
brillanti – Davvero??? Takuto Grazieeee – dicendo questo gli saltai
al collo mentre lui arrossiva come un semaforo – Mitsuki... smettila...
– balbettò, poi però ci pensò su e mi disse –
Anzi no... tieniti forte però - non capii immediatamente le sue
parole... ma poi lo tenni stretto eccome!
Si alzò in
volo e quasi lo strangolai per la paura- Takuto ho pauraaaa – lui sorrise
maligno – Davvero? E allora vediamo così – e fece una
capriola che mi fece urlare ancora di più – Takuto basta!!! Ho mal
di testaaaaa – urlai tenendomi stretta mentre lui si alzava ancora un
po’ prima di cominciare un volo tranquillo e piacevole.
- Senti Takuto...
ma tu come sei morto? – lui distolse lo sguardo – Ehm... mi sono
suicidato... – a questo punto lo stritolai – Come suicidato? Perché? Sei un ragazzo
così buono come hai potuto suicidarti? – lui si voltò verso
di per la prima volta sorridendo triste – In effetti... non sono ancora morto... sono in uno stato di
coma... è per questo che non ho le ali... ed è per questo che
ricordo ancora cosa ho fatto
durante la mia vita – lo guardai arrossendo e cercando di tirarlo un
po’ su – Allora puoi ancora salvarti? – lui annuì
– Però ci sono poche speranze. Sai perché ti ho seguita
quando quell’uomo ha cominciato a seguirti? – io feci di no con la
testa – Perché... ti avevo già vista... quel giorno ero in
ritardo a lavoro e mi ero fermato al bar di quella donna che ti ha fatto da
madre adottiva... all’epoca eri abbastanza piccola... avrai avuto 12 anni
e già servivi i tavoli... mi eri rimasta impresso per quello – in
quel momento ricordai anch’io di averlo già visto... si era quel
ragazzo che mi aveva chiesto perché lavorassi già e perché
avessi un occhio nero...
- Adesso mi ricordo
di te! Si... eri quel ragazzo che aveva fatto arrabbiare la mia sorellastra di 20
anni... le avevi chiesto se mi maltrattavano e lei ti aveva risposto che non
erano affari tuoi... – lui sorrise – Già... – e mi
tirò un codino – EHI! Lascia stare i miei capelli! – lui scoppiò
in una risata così contagiosa che mi misi a ridere anche io.
Quando mi mise a
terra mi ritrovai davanti ad una casa bellissima, aveva un giardino immenso e
al centro c’era un laghetto con dei pesci che saltavano allegri –
Che bella! – esclamai – Davvero tu abitavi qui? – lui annuì
– Si ma adesso è vuota, aspettano solo che io muoia per venderla o
che io viva per lasciarmela – lo tirai per un braccio – Dai fammi
vedere la casa è troppo bella...! – lui sorrise, sorrise come si
sorride a un bambino curioso – D’accordo... ma non tirareeee
– lo avevo trascinato all’interno in attesa della sua visita
guidata.
Dopo
un’oretta la visita era finita, mi portò in una stanza bellissima
e disse che avrei dormito li – Era la mia stanza preferita... però
era sempre piena delle cianfrusaglie della mia fidanzata – lo vidi
assumere un’aria triste – Ah... così hai una fidanzata? Me
la fai cono... – mi interruppe urlando – Quella bastarda non
è più la mia fidanzata! Appena ha potuto s’è
sposata! Per questo io... io.. io l’amavo sinceramente mentre lei...
– mi avvicinai a lui... si vedeva che era scosso, forse era per questo
che si era tolto la vita... gli accarezzai la testa mentre lui aveva lo sguardo
basso.
Takuto alzò
lo sguardo, arrossii di botto i suoi occhi erano colmi di lacrime e il viso era
arrossato – Mitsuki... – scoppiò a piangere e si
rifugiò tra le mie braccia – Come ho potuto credere che... che lei
mi amasse davvero? Come?! Io... io non sono stato altro che uno strumento...
– sussurrava mentre piangeva lacrime che mi bagnavano – No
Takuto... non potevi sapere... e poi l’amore rende ciechi... io credo che
non ti saresti mai accorto che lei ti tradiva se tu fossi stato per sempre
innamorato di lei... avresti continuato a credere che lei ti fosse fedele... e
quando ti avrebbe lasciato avresti sofferto ancora di più... però...
però hai sbagliato anche tu... hai gettato via la tua vita solo
perché una donna ti aveva giocato... avresti dovuto continuare...
soltanto per farle vedere che non ti importava e che potevi continuare anche
senza di lei... invece... – lui alzò il viso – Invece sono
stato stupido e l’ho data vinta a lei... non ho lottato e ho scelto la
strada più facile – io annuii... si aveva sbagliato a gettare la
spugna – Però sei ancora in tempo no? – lui sorrise –
Purtroppo no... addio Mitsuki e Grazie – lo guardai stupita – Che
cosa...? – poi le sue labbra si posarono sulle mie per un millesimo di
secondo... e quando io riaprii gli occhi... lui non c’era più
– Takuto? TAKUTOOOO –
Lo continuai a
cercare nei posti dove eravamo stati, visitai il vicolo, andai nella sua casa...
ma quella mi dissero che era stata demolita... continuai sempre a cercarlo...
ma non lo avrei trovato mai più.
Takuto... era
morto... lo scoprii vari anni dopo, quando andai nell’ospedale dove
doveva essere sempre stato... – Takuto... lei intende forse Takuto Kira?
Il ragazzo di più o meno 17 anni che aveva tentato il suicidio e che era
finito in coma? - - Esatto proprio lui... dove posso trovarlo? - - Mi spiace ma
ci ha lasciato ben 3 anni fa... - *Non
è possibile... Takuto...*.
Takuto non era
stato altro che un angelo che era apparso per salvarmi e che poi era scomparso
nel nulla, non era stato altro che un miraggio che avevo cercato di sfiorare e
che era sparito tra le mie dita. Takuto era venuto per salvarmi, ma era anche
apparso per farsi salvare... per non rimanere uno Shinigami anche dopo la morte
era venuto e io lo avevo salvato... era diventato un angelo... eppure...
[...]
Sto cantando mentre
cucino al mio ristorante, quando nuove lacrime mi sorprendono e escono dai miei
occhi... per quanto mi sforzi di mentire... Takuto mi manca sempre e comunque.
- Mitsuki!
C’è una persona che chiede di te! – mi avverte la mia amica
Meroko, allora chiamo Izumi – Izumi puoi sostituirmi per qualche minuto?
– lui sorride – Certo Mikki! -.
*Chi può chiedere di me a quest’ora
del mattino?*
penso mentre varco la soglia della cucina, quello che vedo mi lascia di sasso
– T...takuto?! – esclamo e lo vedo sorridere malizioso – Che
c’è non mi riconosci più? – le lacrime mi salgono di
nuovo dagli occhi – TAKUTO!!!!! – urlo e lo abbraccio forte –
Mi sei mancato tanto... – dico mentre piango tra le sue braccia –
Anche tu Mitsuki, anche tu – dice baciandomi i capelli – Senti
Takuto... volevo dirti... – cerco di dirgli ma lui mi interrompe –
Ti amo Mitsuki – mi sussurra all’orecchio, sorrido e annuisco
– Anche io Takuto – rispondo con le lacrime agli occhi – Mi
sono svegliato apposta per te... quando hai detto che ero ancora in tempo... ti
ho detto di no... perché... perché non ero più in tempo...
mi ero di nuovo perdutamente innamorato e non vedevo altro se non te –
Arrossisco e lui
piano si avvicina al mio volto, mi bacia delicatamente e io rispondo, sono
così felice... era iniziato tutto nella mia vita in modo sbagliato e
adesso... adesso sono la donna più felice della terra... e sono sicura
che anche i miei genitori sono felici per me ovunque siano... perché
sono di sicuro stati loro ad inviarmi questo angelo che mi ha salvato dalla mia
sofferenza...
Volevo solo
qualcuno che mi amasse e che mi volesse bene... e grazie a Takuto ho trovato
tutto questo... lui è stato l’angelo che mi ha amato.
#...Fine...#
E’ finita sta
one shot, la mia prima ff su Full moon!
Spero che siate
ancora vivi -___- non voglio delle vite sulla coscienza!!!
By athenachan