la civetta bianca

di eleonoravicious
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LA CIVETTA BIANCA



 Albus mi stava tirando, impaziente, la manica della giacca e mi trascinava verso il Serraglio Stregato con un sorriso eccitato in volto.
Sapete, ho sempre creduto che mi assomigliasse molto mio figlio, ha i miei stessi capelli e eporta gli occhiali, però ha gli occhi di mia moglie.
Questo è il suo primo anno a Howards e ho deciso di regalargli un animale in modo che si sentisse meno solo.
<< Papà papà, senti, posso entrare da solo? >> ora mio figlio mi guardava con uno sguardo preoccupato e io non capii il motivo della sua richiesta.
<< Come mai vuoi entrare da solo Al? >> mio figlio sembrò mortificato per avermi fatto quella domanda, così lo incoraggiai con un sorriso.
<< Bè, voglio sceglierlo da solo il mio animale, voglio dire, senza essere condizionato da altri! Sarà il mio compagno e voglio sceglierlo da solo. >>
Non dissi niente, tirai semplicemente fuori qualche galeone, glieli misi in mano e mi appoggiai al muro in attesa che entrasse nel negozio. Albus capì che avevo accettato la sua richiesta e, raggiante, entrò nel serraglio.
Non dovetti aspettare molto, dieci minuti dopo sentii mio figlio chiamarmi così alzai lo sguardo e la scena che mi si presentò davanti mi lasciò basito.
Mio figlio, Albus Severus Potter, un ragazzino mingherlino, i capelli costantemente in disordine e con gli occhiali aveva in mano una civetta delle nevi, candida, con la testa nascosta sotto l' ala.
Sentii la malinconia attanagliarmi le viscere.
<< Papà ti piace? >>  guardai il suo sguardo speranzoso e feci un cenno di assenso con la testa.
<< Anche tu avevi un gufo vero?  Allora mi aiuti a darle un nome? Per favore! Tu come la chiameresti? >>
<< Edvige.... >> dissi quel nome pieno di ricordi in un soffio, con il cuore che mi esplodeva in petto.
<< Edvige, si! Grazie papà sei il migliore! >> detto ciò Albus si incamminò per le affollate vie.
Io rimasi li, ad osservare quel ragazzino con lo sguardo pieno d' amore per la candida civetta che stringeva tra le braccia e, sopraffatto dai ricordi, piansi.




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