Riflessioni di una mente contorta.

di delreylover
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Lo guarḍ, e in quel momento si accorse che avrebbe amato solo lui e nessun altro. Lo guarḍ, e quella certezza li cadde nel vuoto, dentro di se. Si fece spazio tra le costole, polmoni, reni, per poi risuonare nella sua testa come una dolce melodia che la porṭ a chiudere lentamente gli occhi. Sentiva il suo buon profumo al suo fianco e quello sguardo perso da bravo ragazzo. E lei lo sapeva che l'amava, ormai era troppo tardi. Ogni volta che amava, lo faceva a trecentosessantacinque gradi, era un suo bisogno. Aveva un uragano dentro, in quel momento. Ricorḍ il giorno in cui si baciarono, era metà dicembre. Le sue labbra s'incastonarono con quelle di lui coś perfettamente che sembravano nati apposta per baciarsi. Ma adesso non stavano insieme, ma lei sentiva che lui voleva rifarlo. E lei era rapita da lui come una falena dalla luce: sapeva che era bellissima, ma pian piano si sarebbe spenta, per morire alla fine.




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