un minuto più tardi...

di yokuccia
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New Moon _ pagina 289:
Addio, ti amo, fu il mio ultimo pensiero.
....



In quel momento, la mia testa riaffiorò.
Assurdo. Ero certa di essere annegata.
La corrente non diminuiva. Mi scagliò contro altre rocce; ne sentivo i colpi sulla schiena, secchi e costanti, e sputavo acqua dai polmoni. Il sale bruciava nella gola, la poca aria che riuscivo a recuperare mi dava a mala pena la forza di prendere un’altra boccata. Era buffo vedere che, nonostante la mia mente avesse accettato senza troppa difficoltà l’idea della morte, il mio corpo sembrava non volerne sapere di abbandonare questo mondo. Lottava con tutte la sue forze per rimanere aggrappato a una speranza che avevo dimenticato da tempo, da quando Edward mi aveva lasciato.
Nemmeno la sua voce giungeva più in quel momento, le mie orecchie erano sorde a qualsiasi suono.
L’acqua salmastra mi ustionava gli occhi dandomi una visione appannata, solo quello che avevo vicino era a fuoco. La mia visione consisteva in un’unica massa nera dalle lievi sfumature grigiastre.
Poi, d’un tratto, nel mio campo visivo scorsi qualcosa di rosso muoversi seguendo il furioso vorticare della marea. Vidi la mia mano allungarsi a rallentatore davanti a me, come se non fosse mia.
Ogni muscolo, ormai esausto, stava cedendo inesorabilmente il posto allo sfinimento. Ora erano le gambe a fermarsi, ora le braccia a cadere inerti, ora le palpebre a chiudersi per l’ultima volta. Evidentemente il mio corpo aveva perso anche lui la sua battaglia.
Le dita scivolarono su qualcosa di morbido che aveva la consistenza di una corda, filamenti che immaginavo lucidi accarezzarmi il palmo. La mente, ormai del tutto annebbiata, elaborava insensati pensieri su un’ancora di salvezza, su una fune che se avessi afferrato mi avrebbe riportata in superficie.
Ma era tardi.
Anche per aggrapparsi a sciocche supposizioni. Il gelo ormai mi aveva raggiunto. Lo sentivo afferrarmi il fianco nella sua morsa, cingermi le spalle nel suo freddo abbraccio. I capelli mi sfioravano il viso per l’ultima volta in una carezza d’addio, anche loro consapevoli che la fine era oramai vicina.
Fitte di dolore mi percorsero il corpo in ultimi spasmi prima di perdere completamente conoscenza.


questo è un primissimo assaggino, una specie di prologo... ditemi che ne pensate... se l'idea è così banale forse sarebbe il caso di lasciare perdere.




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