Ascoltami.
Sono vivo da un po' più di tempo di te, morto da molto di più. Ho visto cose che
non puoi immaginare e fatto cose che preferirei tu non immaginassi. Non ho
esattamente la reputazione di essere un riflessivo, seguo il mio sangue che non
va esattamente nella direzione del mio cervello. Quindi ho fatto molti errori,
preso decisioni terribilmente sbagliate. In oltre cento anni c'è solo una cosa
di cui sono stato sicuro... tu. Hey, guardami, non ti sto chiedendo nulla.
Quando dico che ti amo non è perchè ti voglio o perchè non posso averti. Non ha
niente a che fare con me. Amo quello che sei, quello che fai, come ti impegni.
Ho visto la tua gentilezza e la tua forza. Ho il visto il meglio e il peggio di
te e ho capito perfettamente ci che sei. Sei un diavolo di donna. Sei unica
~ Tratto da Buffy ~
Sir Nicholas si aggirava,
come era solito ogni sera, tra i corridoi di Hogwarts.
Gli piaceva, respirare
quel pò di vita che veniva da ogni aula, quell'odore di gioia e di adolescenza,
che lui ormai aveva scordato.
Era passato davvero troppo
tempo dall'ultima volta che aveva stretto una donna per la prima volta fra le
sue braccia, troppo tempo dallo sperimentare tutte quelle cose nuove e ancora
proibite, e avrebbe voluto, con tutto se stesso, tornare a quei tempi
spensierati...
Non che adesso avesse
preoccupazioni, no.
Solo una grandissima
voglia di essere vivo.
Era ormai perso in quella
malinconia che solo la morte ti dà.
Ed essere diventato un
fantasma, era solo stato uno stupidissimo errore.
Perchè, comunque vada,
anche in questa pallida imitazione della vita, sei morto.
Per quanto faccia male, è
così.
E ti trovi a deisiderare
ancora un amore, ancora una volta vorresti che qualcuno sospirasse per te,
perchè lo vedi tutt'attorno a te, e non riesci a capire perchè diavolo non puoi.
Nicholas sospirò.
Senza farlo apposta, aveva
formulato questi pensieri proprio nei pressi della sala comune di Corvonero.
La sede della bella Dama
Grigia, la stessa figlia di Priscilla Corvonero.
E, proprio come Priscilla
Corvonero, la Dama Grigia era bella.
Lui l'aveva conosciuta
durante la sua vita, erano stati due dei primi studenti di Hogwarts, e lui
l'aveva sempre amata.
Ma, per uno stupido
errore, non si era mai fatto avanti, pensando che c'era tempo.
Tempo. Il tempo non è poi
questa grande cosa, no?
Ora che se ne trovava
infinito, cominciava a chiedersi a che avrebbe potuto servire.
Il tempo di amarla sulla
terra era scaduto senza che lui ne avesse mai fatto parola, e ora rimaneva solo
quella pallida imitazione di tempo utile, ma a che sarebbe servito?
Nonostante tutti la
vedessero del colore grigio perla, Sir Nicholas, ogni volta che la incontrava,
che le parlava, rivedeva i suoi morbidi, lunghi e lucenti capelli neri, i suoi
luminosi occhi azzurri, e rivedeva i suoi abiti da regina, color del mare,
foderarle il corpo.
Già, perchè lei era
nobile, e Sir Nicholas non era mai stato altro che un figlio di contadini,
divenuto per caso cavaliere, ma mai nobile. E non si sentiva adatto a lei.
"Buonasera, Nick!" disse
la Dama in questione, fermandosi davanti a lui, e sorridendogli calorosamente.
Nicholas, preso di
sorpresa, sussultò, poi, come era sua abitudine, secondo i costumi che l'avevano
accompagnato nella vita e dopo, fece il baciamano alla donna.
"Buonasera, Helena!"
La ragazza sorrise "Sei
sempre così galante...verrebbe da dire che la Morte non riesce a portare via la
signorilità!"
Quella risata invase Sir
Nicholas di piacevoli brividi, ma cercò di non farlo notare.
"Come non riesce a portare via la classe e l'eleganza, Helena!"
La donna sospirò e guardò
in un'altra direzione.
"Lo sai che odiavo il mio
mondo, e soprattutto, odiavo mia madre!" aveva stretto i pugni nel ricordare la
sua vita.
"E' stato un bene essere
morta!" disse alla fine, tornando a sorridere.
"E allora, un giorno mi
dirai perchè hai scelto questa finta vita!"
Helena alzò gli occhi al
cielo "Per... per non sentirmi sola!" ammise poi.
"Tu... eri l'unica persona
che conoscevo che era già morta e sapevo che eri diventato un fantasma, ma
soprattutto, sapevo che mia madre non sarebbe diventata un fantasma, e quindi,
non volevo ritrovarmi per l'eternità a vagare con lei!"
Nicholas aggrottò le
sopracciglia.
"Vuoi dire che hai scelto
di essere un fantasma, per.. me?" aveva perfino paura di pronunciare la frase.
"Certo. Ti ho sempre voluto molto bene, nonostante sapessi che, per come dovevo
essere io, per come mia madre avesse voluto che io fossi, era sbagliato, perchè
tu eri più grande, anche se solo di due anni, e perchè eri di un ceto sociale
inferiore.
Ma io ho sempre odiato
tutte quelle stupide regole... io volevo bene solo a te, nel mio mondo!"
Il cuore e la salivazione
di Sir Nicholas si bloccarono.
Aveva perso tutto per dei
semplici principi, e ora cosa rimaneva?
"Strano... in tanti anni,
non me lo avevi mai detto!" era la sola cosa che riuscì a dire.
Helena alzò le spalle
"Ormai, il tempo, che importanza ha?"
Sir Nicholas la prese per
la vita.
"Oh, Helena, ha molta,
molta importanza! O perlomeno, ne aveva, se tu me lo avessi detto... prima..."
Si perse a guardare quegli
occhi, ancora pieni di determinazione, di forza.
Helena era come
abbandonata tra le due braccia, come se le facesse un piacere enorme. O, almeno,
questo gli piaceva credere al cavaliere malamente decapitato.
"Che sarebbe cambiato?
Nicholas, hai sempre avuto paura di infrangere le regole, hai sempre avuto paura
di violare l'incognito..."
Sir Nicholas allentò
leggermente la presa, dato che l'espressione gli aveva attraversato il cuore.
Era vero, anche se Helena
si fosse dichiarata quando erano ancora in vita, lui l'avrebbe scansata, per i
principi dell'epoca.
"Tu invece no, Helena. Ed
è per questo che ti amo. Tu sei sempre stata la metà del mondo che mancava a
me!"
Helena lo guardò
sorridendo, con gli occhi lucidi.
"Tu hai sempre avuto
bisogno di me. Io no. Io ho potuto aspettarti. E potrei ancora aspettarti..."
Le braccia del cavaliere, tremarono per un solo istante, per la paura di perdere
ancora una volta.
"Ma per una volta, decido
di non aspettare. Credo che, in fondo, mille anni siano anche troppi!"
Nicholas abbracciò la
donna stretta a sè, affondando il respiro nei suoi capelli.
E ritrovò i ricordi di
quando era solo un ragazzo.
Rivide tutti i momenti
passati con lei, con quella ragazza bella e triste...
"E in fondo, se siamo qui,
è perchè dobbiamo cercare di trovare la vita che non abbiamo vissuto per paura!"
disse alla fine, scostandosi, per guardarla in viso.
"Ti amo Helena!"
Lei lo baciò.
Non era più come quando si
era in vita, che senti il cuore battere all'impazzata, ma era comunque
bellissimo.
"Ti amo anch'io, Nicholas.
Ti amo, e penso che sia abbastanza, perchè nella mia vita non ho mai amato
nessuno. A cominciare da mia madre!"
Il cavaliere sorrise.
Poi, la prese sottobraccio
e la portò con lui, in giro, sul lago, come aveva sempre sognato di fare.
In fondo, mille anni erano
stati abbastanza per pensare cosa fare con lei.
E adesso, neanche la morte
avrebbe potuto dividerli.
Ciao, lettori.
Se
siete arrivati fino a qui, vuol dire che la storia non era poi malaccio...
E'
stata proprio la frase all'inizio della storia, che mi ha ispirato.
La
coppia è particolare, lo riconosco, ma mi era venuta, all'improvviso, una
grandissima voglia di scrivere di un amore fatto non di impulsi, non di
attrazione fisica, ma un amore di quelli immortali, che vivono anche se non si
può più godere delle gioie delle carne...
Bè,
mi è venuta un pò di getto, perciò non so cosa sia uscito fuori...
Recensite, vi prego!!!
BaciBaci,
EvansLove
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