Envy - The Seventh

di Joelle
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                                         Tra le stelle e i sogni




Galleggiavo in un mare di stelle, immersa nel blu profondo ed impenetrabile del cielo notturno. Gli astri mi vorticavano attorno come una giostra di luci danzanti; la luna era spettatrice del nostro gioco, e osservava mite la girandola di bagliori, mentre sorvolavo l'oceano fulgente e misterioso del viale dei miei sogni. Mi sentivo libera e leggera come le parole sfuggenti dei poeti, astratta come le illusioni effimere dei pittori. Mi sentivo euforica come una bambina alla scoperta del mondo, serena come un'anziana che ha realizzato tutti i suoi desideri e aspetta soltanto di rivedere il suo amato. La purezza di quel luogo eterno, che lo spazio e il tempo avevano dimenticato, fluiva nella mia mente e nel mio petto, rendendomi tutt'uno con la vastità dell'universo che mi avvolgeva. La pace regnava sovrana, accogliente e gentile come il cinguettio degli uccellini appena nati; il mistero ottenebrava il pensiero quieto e rilassato in quell'armonia di astri che mi accarezzava morbidamente.

 

Ma come la fugacità di una meravigliosa illusione ormai infranta, anche il mio sogno svanì come la luna oscurata da una nuvola tempestosa. Una goccia di oscurità si immerse nel mio cielo, contaminandolo di nero, come l'inchiostro che si mescola all'acqua. Delle sagome evanescenti e flebili come fili di fumo presero forma in un'immensa sala avvolta nell'ombra. Erano sei persone, due donne e quattro uomini, fasciate dal buio. Rilucevano ciascuna di colori diversi, dal rosso sangue al verde bottiglia, dal giallo sulfureo all'azzurro scuro, ma tutte erano opache, smorte, come una stella prossima a spegnersi del tutto. Stavano discutendo; inizialmente non capii le loro parole e il suono della loro voce sembrava registrato su un nastro rovinato. Lentamente però il loro timbro si fece più nitido e compresi cosa stavano dicendo.

« Quali sono le tue intenzioni riguardo Aziel, Lilith? » stava domandando la luce rosso sangue con tono sprezzante.

« Non sono ancora entrata in contatto con lei. Ho affidato il compito ai miei subordinati, perché la avvicinassero » rispose una luce violacea.

« E quando vorresti agire? Siamo sull'orlo della guerra con il Nemico » replicò la prima voce.

« Eris, è ancora troppo presto! Prima devo assicurarmi che si fidi di me ».

« Eris. Lilith. Non è il momento di discutere » intervenne una luce verde spento con timbro autoritario. « Ora la questione è se sia possibile portare Aziel dalla nostra parte prima dello scontro. La Settima è necessaria ».

« Ma ne siamo sicuri, Beleth? » chiese la sagoma arancione.

« Samael, ne abbiamo già parlato. In sei non è abbastanza » replicò quella gialla sulfurea.

« Ma perché?! Astaroth, siamo forti abbastanza! Il nostro esercito è forte abbastanza per sostenere l'attacco! »

Tutti lo ignorarono.

« Bisogna fare in fretta! » insistette Astaroth. « È giunto il momento di risvegliarla ».

« Ma che fretta c'è? » questa volta fu una luce azzurro spento a parlare, in modo lento e annoiato.

« Chi dorme non piglia pesci! »

« Astaroth ha ragione » sentenziò Beleth. « Lilith, non discutere: ormai è deciso. Il consiglio è tolto » concluse.

« Comunque » aggiunse la figura azzurra. « Qualcuno ci sta osservando ».

Le sei sagome si voltarono allarmate verso di essa.

« Cosa?! » esclamarono varie voci.

Rimasi stupita, soprattutto perché mi accorsi soltanto in quel momento di essere presente anch'io. Cosa ci faccio qui?, mi domandai confusa. Non pensai al fatto di trovarmi in un sogno e che tutto ciò non fosse reale. Ero terrorizzata dall'idea di essere scoperta, come una bambina colta in flagrante con un barattolo di marmellata tra le mani. La sala si fece sfocata, le sagome si agitavano in nuvole informi.

« È qui, in questo momento »

Mentre tutti si guardavano freneticamente attorno, la luce violacea, Lilith, si voltò nella mia direzione e mi inquadrò, fissandomi come un serpente che cattura un topolino nelle spire del suo sguardo magnetico. Il suo viso si fece più nitido e tremendamente familiare. Un sorriso, e tutto sfumò in volute di inchiostro nero come la pece.





L'immagine è tratta da Zerochan: 
http://static.zerochan.net/Yu-kichi.full.897853.jpg
Per adesso è tutto, gente!! Grazie per aver letto (non ci schifano le recensioni)! 

Fra e Ila
alias Mongospastica96 e Joelle





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