Credo questo sia uno
dei peggiori capitoli che io abbia mai scritto, non sono mai
soddisfatta dei
miei lavori. Comunque recensite in tanti e fatemi sapere la vostra
opinione in
merito. Chiedo scusa per eventuali errori grammaticali.
Coco V.
Sabato 24
Gennaio
POV
BLAIR
Era
l'ultimo giorno della nostra luna di
miele. La settimana era davvero passata in fretta... Durante la nostra
luna di
miele io e Chuck abbiamo deciso di tenere i cellulari spenti per
concentrarci
solo su di noi. Abbiamo passato una luna di miele scoprendo molte cose
l'uno
dell'altro e sembra che il nostro rapporto si sia rafforzato, forse
potevamo
davvero essere una coppia senza complicare tutto. È stata
una settimana
rilassante e bella, ero un po' dispiaciuta che sarebbe finita
perché questo
voleva significare che saremmo dovuti tornare a casa e affrontare
tutti. Per
tutta la vacanza abbiamo parlato di molte cose, ma avevamo cercato di
evitare
l'argomento, più che altro ero stata io a chiedere di
evitarlo almeno durante
la nostra luna di miele. Ma a quanto pare Chuck non era dello stesso
parere...
Eravamo
in spiaggia, io su una sdraio
sotto l'ombrellone, con gli occhiali da sole e il mio bikini La Perla,
a
leggere un libro lanciando ogni tanto un'occhiata a mio marito che
stava
nuotando. Chiusi il libro e lo poggiai sul tavolino per bere un po'
d'acqua.
Abbassai lo sguardo e accarezzai la pancia. Ancora non potevo crederci
che per
tutto quel tempo ero riuscita a mascherare il fatto di essere incinta.
In
costume da bagno mi resi conto di quanto erano cresciuti i miei
bambini. Mi era
ancora difficile abituerei a tutto questo: un marito, due figli, dover
pensare
alla scuola, a Yale e a come rendere la cosa nota all'alta
società di
Manhattan. Una settimana non bastava per metabolizzare tutto questo. Se
la
notizia venisse data nel modo sbagliato potrebbe rovinare la mia
immagine nella
società, e anche quella delle nostre famiglie...
"A
che cosa pensi?" Chiese
Chuck seduto accanto a me.
"Bass
allontanati subito da me. Il
sale rovina la mia pelle e i miei capelli!" Dissi cercando di evitare
la
domanda.
"Come
vuoi Mrs. Bass." Disse
alzandosi prendendo un asciugamano per asciugarsi. "Stavi pensando a
Manhattan vero?"
Abbassai
lo sguardo. "Mi manca New
York, tutto qui."
"Stai
mentendo."
"Per
niente!" Dissi
guardandolo negli occhi e togliendomi gli occhiali.
"I
tuoi occhi dicono una cosa e la
tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldorf."
"Bass..."
"Devo
ancora abituarmi del
tutto.." Disse sorridendomi.
"Anch'io.
Stavo pensando a
questo."
"Al
fatto che mi debba abituare a
non chiamarti più Waldorf?"
"Al
fatto che la nostra vita é
completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci.
L'altro
giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e..
vedendoti
accanto stavo per spingerti giù dal letto" dissi con un
sorriso innocente.
"Ma poi ho notato qualcosa che luccicava sulla mia mano sinistra e mi
sono
ricordata di tutto..."
"Blair,
é normale essere confusi in
una situazione del genere..."
"No
Chuck non lo é! Io sono una
moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI
figli. Non
hai idea di come mi senta."
In
quel momento mi sentii in colpa, non
sapevo nemmeno perché gli avevo detto quelle cose e il suo
volto mi fece capire
quanto l'avessi ferito con quelle parole. Lui ci stava provando, ci
stava
provando davvero, ma era difficile affrontare tutto questo.
POV
CHUCK
Stavo
nuotando per liberare un po' la
mente dai miei pensieri. Stare sulla spiaggia sdraiato su una sdraio
mentre
Blair leggeva in silenzio il suo libro non faceva altro che farmi
venire
pensieri orribili sulla sua gravidanza. A Manhattan riusciva a
mascherarla
molto bene ma in biancheria intima e bikini si notava benissimo e
questo mi
faceva venire in mente molti 'e se...'. Così decisi di
andare a fare una
nuotata e adesso eccomi qui.
Dopo
un po' decisi che era abbastanza e
non mi piaceva l'idea di lasciare Blair per troppo tempo in spiaggia da
sola
anche se cercavo di rimanere a una certa distanza così
potevo osservarla.
Uscii
dall'acqua e non potei fare a meno
di guardarla. E non ero l'unico, a quanto pare Blair era riuscita ad
attirare
l'attenzione di molti uomini sulla spiaggia e anche la gelosia di
alcune
ragazze. Era stupenda. Mi avvicinai a lei e mi accorsi che era sovra
pensiero
che non si accorse nemmeno che ero lí. Mi sedetti accanto a
lei e notai il suo
sguardo serio e preoccupato.
"A
che cosa pensi?"
"Bass
allontanati subito da me. Il
sale rovina la mia pelle e i miei capelli!"
"Come
vuoi Mrs. Bass." Mi
alzai, ma capii che cercava di evitare il discorso. "Stavi pensando a
Manhattan vero?"
"Mi
manca New York, tutto
qui."
"Stai
mentendo."
"Per
niente!"
"I
tuoi occhi dicono una cosa e la
tua bocca ne dice un'altra. Sputa il rospo Waldrof."
"Bass..."
"Devo
ancora abituarmi del
tutto.." Disse sorridendole. Per tutta la mia vita ero abituato a
chiamarla Waldorf e adesso mi sarei dovuto abituare al cambiamento.
"Anch'io.
Stavo pensando a
questo."
"Al
fatto che mi debba abituare a
non chiamarti più Waldorf?" Alzai un sopracciglio.
"Al
fatto che la nostra vita é
completamente cambiata. Siamo sposati. Non riesco ancora a crederci.
L'altro
giorno mi sono svegliata e non mi ricordavo nemmeno di essere qui e..
vedendoti
accanto stavo per spingerti giù dal letto. Ma poi ho notato
qualcosa che
luccicava sulla mia mano sinistra e mi sono ricordata di tutto..."
"Blair,
é normale essere confusi in
una situazione del genere..."
"No
Chuck non lo é! Io sono una
moglie. Ho diciassette anni e sono TUA moglie e sto per avere i TUOI
figli. Non
hai idea di come mi senta."
Quell'affermazione
mi spiazzò. Non avevo
capito come si sentiva. In questa settimana credevo andasse tutto bene
tra noi
che eravamo riusciti a mettere da parte tutto e pensare solo a noi e
alla
nostra situazione. E credevo avesse funzionato, ma forse mi sbagliavo.
"Ti
sei pentita?" Chiesi
cercando di non sembrare ferito e continuando a guardarla per vedere la
sua
reazione.
"No,
Chuck. No. Per niente. Mi
dispiace, non avrei dovuto reagire così, credo siano gli
ormoni." Disse
sorridendo. "Credo solo..."
"Sei
preoccupata di che cosa
accadrà una volta tornati a casa."
"E
se la città ci separasse? E una
volta che notizia della gravidanza sarà resa nota, e credo
che dovremo farlo
molto in fretta." Disse guardando la sua pancia e accarezzandola.
"Che cosa faremo Chuck? Io sono la regina della scuola e... E se
perdessi
tutto? E se la società non accettasse questo? Voglio dire io
non ho un lavoro,
ormai l'idea di Yale svanisce a mano a mano e manca ancora un anno per
finire
la scuola, tu invece hai il lavoro da tuo padre e... Ho paura che una
volta
tornati a New York perderò tutto Chuck. Yale, le mie
minions, te..."
Le
lacrime non accennavano a smettere e
lei abbassò lo sguardo. Odia quando qualcuno la vede
vulnerabile, ma mi
avvicinai e mi sedetti accanto a lei.
Le
presi il volto tra le mani e con i
pollici le asciugai le lacrime. "Blair, quando ti metterai in quella
testolina che non vado da nessuna parte. Farò di tutto per
non permettere a
niente e nessuno di separarci, mai. Forse una volta che tutti avranno
scoperto
della gravidanza sarà tutto più facile o forse si
complicherà ancora di più, ma
io sarò sempre accanto a te Blair. E per quanto riguarda il
tuo trono, non c'è
migliore regina di te. Hai già ripreso il controllo e se
riusciamo a dare la
notizia nel modo giusto tu manterrai il tuo trono, in caso contrario
riuscirai
a prendertelo di nuovo e se avrai bisogno del tuo partner per i tuoi
complotti
sarò più che onorato di aiutarti come sempre. Per
quanto riguarda Yale, non
capisco perché sei così preoccupata. Sei la prima
della tua classe e sei una
dei migliori studenti, sei intelligente e bellissima..."
"Questo
cosa c'entra con la mia
ammissione a Yale?" Disse ridendo.
"Forse
non molto, comunque
sarebbero degli stupidi a non volerti. Ci perderebbero solo. Te lo
già detto
quanto sei fantastica questa mattina?"
"No,
non penso tu abbia accennato
nulla del genere.."
"Sei
fantastica Blair Bass. E ti
amo."
"Ti
amo anch'io. Grazie."
"Perché
adesso non torniamo dentro
e ci prepariamo per la nostra ultima cena ai Caraibi?" Dissi alzandomi
e
porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei
annuì e accettò la mia mano. Quando
si alzò mise le braccia intorno al mio collo e mi
baciò.
"Credevo
avessi detto di starti
lontana per il sale..."
"Non
m'importa. Ti ho già detto
quanto ti amo Bass?"
"No,
non credo.."
Mi
colpí sul braccio e
disse:"Idiota!" Per poi scoppiare a ridere. Adoravo la sua risata.
Così
ripresi a baciarla.
Quando
ci staccammo le mi accarezzo la
guancia con la sua mano sinistra, io la presi e ne baciai il palmo.
"Adesso
sarà meglio che andiamo
Mrs. Bass. Non mi piace lo sguardo che ti ha rivolto quel l'uomo per
tutto il
giorno."
"Chi?"
"Non
dirmi che non te ne sei
accorta?"
A
quel punto una cameriera arrivò con un
drink e disse:"Mi dispiace interrompervi, ma l'uomo laggiù
le manda questo
drink e mi ha chiesto di dirle di incontrarlo al bar dell'hotel questa
sera per
un drink."
Le
rivolsi uno sguardo che diceva
'Visto?'
Blair
si voltò per vedere l'uomo e notai
che lui alzò il bicchiere come per brindare. Lei prese il
drink e ringraziò la
cameriera.
"Non
vorrai berlo spero?"
"Certo
che no." Disse
sorridendo. Conoscevo quel sorriso, era uno di quei sorrisi che
sfoggiava
quando aveva in mente un complotto.
"Che
cosa hai in mente?"
"Niente."
QUELLA
SERA NELLA HALL DELL'HOTEL..
POV
BLAIR
"Stai
scherzando spero?"
Urlai. Tutti gli ospiti dell'hotel si voltarono a fissarci e c'era
anche l'uomo
di questo pomeriggio.
"Ti
sembra che stia scherzando? Non
cambierò idea solo perché tu mi dici di farlo.
Sono stanco di essere
controllato da te!"
"Ah
si? Se é così allora perché sei
ancora qui?"
"Non
lo so più nemmeno io..."
Vidi
Chuck allontanarsi ed entrare
nell'ascensore, così andai nel bar dell'hotel per bere un
drink ma poi mi
ricordai che non potevo e chiesi al barista un bicchiere di acqua e
menta. Mi
sedetti e poco dopo notai che qualcuno si sedette accanto a me.
"Allora
sei venuta."
Mi
voltai e notai che era l'uomo del
drink.
"Non
potevo rifiutare."
"Sono
contento che sia riuscita a
liberarti del tuo ragazzo."
"A
dire il vero è mio marito, non ti
importa vero?" Proprio in quel momento il barista portò il
mio bicchiere.
"No,
per niente."
"Bene..
Non mi hai ancora detto il
tuo nome."
"Clark."
Clark.
É uno scherzo? Che razza di nome
é Clark?!
"E
il tuo?" Disse allungando
la mano e poggiandola sul mio ginocchio.
"Non
penso sia importante in questo
momento..."
"Che
ne dici se andiamo in un posto
più appartato." Disse portando la sua mano sempre
più su.
Proprio
in quel momento Chuck entrò nel
bar e vedendomi lí si avvicinò.
"Che
cosa sta succedendo qui?!"
"Mi
dispiace ma l'ho vista prima
io." Non riconoscendo Chuck e non capendo la gravità della
situazione.
"Io
invece direi l'ho vista prima
io." Disse Chuck alzando la mia mano sinistra dove c'erano il mio
anello
di fidanzamento e la mia fede.
"Non
sapevo fosse sposata."
"Si
lo sapevi. Lo sapeva."
Dissi rivolgendomi a Chuck. In quel momento avevamo attirato
l'attenzione di
tutto il bar e la maggior parte delle persone all'interno erano le
stesse
presenti nella hall.
Il
suo sguardo si rivolse a.. Come si chiamava?
"Dovresti
vergognarti Clark Robins,
prendere qualcuno già sposato e soprattuto minorenne."
"Come
fai a sapere il mio nome? E
minorenne credevo avessi vent'anni."
"Cosa?!
Vent'anni?! Mi se of
offesa!" Risposi io oltraggiata.
"Sono
Chuck Bass e non voglio più
vederti parlare o solo respirare la stessa aria di mia moglie. Cosa
credi che
penserebbe la tua ricca moglie che ti ha pagato questa vacanza, se
scoprisse
che non sei qui per affari? Io direi che ti taglierebbe tutti i conti.
Oh
aspetta, lo ha appena fatto. Adesso ti consiglierei ti preparare tutti
i tuoi
bagagli e andartene prima che lei arrivi."
L'uomo
guardó prima me e poi Chuck senza
capire cosa stesse accadendo quando il suo telefono cominciò
a squillare e il
suo volto sbiancó. Doveva essere sua moglie. Si
allontanó dal bar e scappó
nell'ascensore.
Aspettai
che se ne andasse e che le
porte dell'ascensore si chiudessero per poi alzarmi e mettermi di
fronte a
Chuck.
"Hey.
Mi sei mancato." Dissi
mettendo le braccia intorno al suo collo.
"Anche
tu." Disse per poi
baciarmi.
"Sei
arrivato un po' tardi."
"Lo
so mi dispiace. Quando ho visto
dove erano le sue mani non ci ho visto più."
"Sai
vederti così geloso mi ha
eccitato molto.."
"Davvero?"
"Mmmh.
Sembro davvero più vecchia di
quello che sono realmente?" Dissi io mettendo il broncio.
"Nemmeno
un po', sei sempre
bellissima. Che ne dici di tornare nella nostra stanza e ordinare il
servizio
in camera?"
"Ottima
idea." Dissi
baciandolo di nuovo.
Presi
la mia pochette e notai che mentre
uscivamo la gente non faceva altro che fissarci.
"Sai
credo che pensino siamo
pazzi." Dissi ridendo.
"Lasciamoglielo
credere."
Disse facendomi entrare nell'ascensore e riprendendo a baciarmi.
Il
giorno dopo eravamo in sul jet delle
Bass Industries di ritorno dalla nostra luna di miele. La mia testa era
poggiata sulla spalla di Chuck che leggeva un giornale, ancora non
capivo come
riuscisse a leggere in aereo il solo pensiero mi faceva venire mal di
testa. Ed
ecco che la nausea iniziò.
Erano
le otto e solitamente é questa
l'ora in cui cominciano le mie nausee, mi slacciai la cintura e corsi
nel
bagno.
Poco
dopo sentii dei passi e notai Chuck
che mi teneva i capelli. Non ebbi nemmeno il tempo di ringraziarlo che
un'altra
nausea arrivò. Quando finalmente avevo finito ero per terra
vicino alla tazza
con Chuck che mi massaggiava la schiena. Poco dopo andò
vicino al lavandino,
prese un asciugamano, lo bagnò un po' e mi aiutò
a pulirmi. Mi lavai i denti e
tornai a sedermi.
"Perché
non vai a riposarti nella
camera da letto, mancano ancora più di due ore prima di
arrivare a New
York."
Annuii,
presi la macchina fotografica
sul tavolino e mi alzai per dirigermi verso la camera. La ricordo molto
bene,
dopo il matrimonio, poco dopo il decollo io e Chuck siamo venuti in
questa
stanza.
Chuck
mi aprì la porta e entrò con me.
Mi sedetti sul letto, poi Chuck mi tolse le scarpe e poggió
i miei piedi sul
letto.
"Sai
avrei potuto farlo anche da
sola."
"Lo
so, ma mi piace poter fare
qualcosa per aiutarti. Mi fa sentire utile, invece di inutile che
è come mi
sento quando hai le tue nausee." Disse cominciando a massaggiarmi i
piedi.
Mi
avvicinai e gli accarezzai la
guancia.
"Sei
il miglior marito che una
donna possa desiderare e non sei inutile, averti accanto é
più che sufficiente
anche se odio queste nausee."
Mi
sdraiai sul letto e presi la macchina
fotografica che avevo portato con me e diedi un'occhiata alle foto
della nostra
luna di miele.
"Sono
venute davvero bene, non é
così?" Disse Chuck stendendosi accanto a me.
"Sono
bellissime,le adoro. Non vedo
l'ora di poterle vedere stampate e poi creare l'album."
Lui
mi abbracciò e mi bació la fronte.
Poco
dopo mentre continuavamo a guardare
le foto ci addormentammo e fummo svegliati dopo qualche ora
dall'hostess del
jet che bussava alla porta della camera.
"Signori
Bass. Manca poco
all'atterraggio, dovreste allacciare le cinture."
"Arriviamo
subito." Rispose
Chuck.
Ci
alzammo e ci sistemammo per poi
dirigermi nei nostri posti.
Quando
scendemmo dal jet una limousine
era già ad aspettarci. Arthur scese e ci aprì lo
sportello.
"Signori
Bass. Spero abbiate
passato una buona luna di miele."
"É
stata fantastica, grazie
Arthur." Risposi entrando nella limo.
Il
tragitto nella limousine fu piuttosto
silenzioso, eravamo stanchi dal viaggio e non vedevo l'ora di farmi un
bagno,
mangiare qualcosa e poi andare a dormire. I miei pensieri furono
interrotti da
un telefono che squillava e dopo pochi secondi ne squillò un
altro.
Presi
il mio telefono dalla mia Chanel e
rispondemmo in contemporanea.
"Blair W-Bass." "Chuck Bass."
"Blair
tesoro. Come é andata la
luna di miele? Noto che adesso il telefono finalmente é
acceso..." Disse
mia madre.
"Volevamo
solo goderci la vacanza e
evitare Gossip Girl e la vita di Manhattan per un po'. Comunque
é stata
bellissima, mi dispiace essere già tornata."
"Oh,
ci saranno altre vacanze. Sono
qui con Serena e Lily e avevamo pensato visto che siete tornati
potevamo cenare
tutti insieme questa sera... É domenica..."
"Non
lo so mamma, sono davvero
s-"
"Ci
siete mancati così tanto e non
vi abbiamo sentito per giorni, sapevamo che stavate bene solo per i
messaggi
che Serena riceveva. E poi avevamo stabilito delle regole. La domenica
é
dedicata alla famiglia, tutta.."
"Mamma
avevamo accordato per un
brunch e sono adesso le undici e mezzo..."
"Perfetto
vi aspettiamo dai Bass
tra mezz'ora."
"Ma
io-"
"A
tra poco tesoro. Vi vogliamo
bene."
Non
ebbi il tempo di rispondere che mi
aveva già staccato il telefono.
Chuck
aveva finito già da un po' la sua
telefonata, chiusi gli occhi e respirai profondamente.
"Credo
che le nostre famiglie mi
faranno impazzire prima di arrivare al quinto mese. Immagini
già tutti i
brunch, le cene, i ringraziamenti... Ci faranno impazzire!"
"Blair
calmati che cosa è
successo?"
"Abbiamo
il brunch, è domenica. Tra
mezz'ora a casa tua, cioè di Serena."
"Non
capisco cosa ci sia di male in
questo."
"Sono
stanca. Volevo tornare a casa
con te, avevo già un programma..."
"Un
brunch non sarà nulla di male.
Cosa potrebbe succedere?"
Mi
abbracciò e mi bació la testa. Chiusi
gli occhi e mi avvicinai a lui poggiando una mano sul suo petto.
"Forse
hai ragione. Con chi parlavi
prima?"
"Mio
padre. La ristrutturazione del
nostro appartamento é completata come avevamo dichiesto. Le
stanze sono giá
state ridipinte, c'é il pavimento, riscaldamento, aria
condizionata. Dobbiamo
scegliere i mobili e le disposizioni."
"Beh
é perfetto! Entro quanto credi
che sarà completa?"
"Questo
dipende da te Bass e da
quanto tempo ci metterai per decidere come riempire le stanze."
"Credo
di riuscirci in cinque
giorni. Con l'aiuto tuo, di Serena, Lily e di mia madre ce la
potrò fare."
"Bene
allora avremo una casa nostra
per questo fine settimana."
"Che
ne dici di fare una
festa?"
"Una
festa?"
"Sí,
potremmo fare sabato la prima
colazione a casa nostra con tutta la famiglia. Poi la sera una festa e
così
potremo far vedere che il re e la regina dell'Upper East Side
organizzano delle
feste fantastiche e cosí salteremo anche la cena da mia
madre con un'ottima
scusa. Che ne dici? Magari il sabato a colazione potrebbe diventare
anche
questa una tradizione. Il venerdì sera cena a casa Van der
Bass con tutta la
famiglia, sabato mattina colazione a casa Bass con tutta la famiglia e
la sera
cena a casa Waldorf con la mia famiglia, mentre la domenica brunch a
casa Van
der Bass con la famiglia al completo."
"Van
der Bass?!" Disse
ridendo.
"Dobbiamo
distinguerla da noi in
qualche modo e Van der Bass non suona male. Che ne dici?"
"Dico
che se ti sentisse mio padre
si sentirebbe un po' offeso.."
"Dicevo
dei fine settimana
Chuck!" Dissi roteando gli occhi.
"A
me sembra una buona idea e
potremmo avvisare tutti adesso al brunch."
"Se
non ti piace l'idea sai che
puoi dirmelo."
"Adoro
la tua idea, ma credo che
dovremmo pensare anche alle vacanze."
"Hai
ragione. Il ringraziamento
potremmo farlo dai miei, un ringraziamento stile Waldorf, mentre il
Natale
vorrei farlo a casa nostra, che ne pensi?"
"Certo,
adoro l'idea di festeggiare
il Natale a casa nostra, non ho mai veramente festeggiato Natale. Mio
padre non
c'era quasi mai, ricordo ancora quando festeggiavo il Natale con te
perché tua
madre mi invitava e anche tutti i pomeriggi che passavo dopo scuola."
"Beh
da quest'anno sarà la
tradizione di noi Bass e lo passeremo in famiglia. Sempre."
Lui
mi bació e sentii la limousine
fermarsi e i nostri telefonini ripresero a vibrare.
Gossip Girl
qui, la vostra sola ed unica fonte delle notizie scandalose
dell'élite di Manhattan. La nostra coppia preferita sembra
essere ritornati
dalla loro luna di miele e adesso che cosa accadrà? Ce lo
chiediamo tutti,
dopotutto non si può dire che la storia di C e B sia tutta
rosa e fiori e so
per certo che nascondono qualcosa. Lo scoprirò presto.
Tenete i cellulari
accesi genti, sento odore di scandalo nell'aria.
XOXO
Gossip Girl.
"Non dare
retta a Gossip Girl,
andrà tutto bene." Disse Chuck per poi baciarmi. Mi sentii
rassicurata da
quelle parole e decisi di non pensarci più.
"Mr.
e Mrs. Bass siamo
arrivati."
"Siamo
al Palace? Credevo che ci
saremmo andati a cambiare prima di andare al brunch."
"Ed
é così. Abbiamo una suite qui,
la 1812."
"La
tua suite? Non credi che sia
inappropriato portare tua moglie dopo la luna di miele nella camera
dove hai
portato centinaia di ragazze?"
"Se
non ricordo male anche la mia
adorata moglie é entrata in quella suite."
"Touche."
"Se
vuoi possiamo cambiare
camera."
"Scherzavo
Bass. Ci sono bei
ricordi in quella suite e credo potremmo crearne altri questa
settimana."
Dissi avvicinandomi e cominciando a baciargli il collo.
"Mrs.
Bass, non credevo potessi
avere certi pensieri."
Mi
staccai e aggiustai il lucidalabbra.
"Direi che dovremmo andare o faremo tardi."
Aprii
la portiera della limousine e
uscii per prima e notai che Chuck non si muoveva.
"Allora
vuoi uscire o rimanere lí
tutto il giorno Bass?"
"Siamo
nervose."
"Non
sono nervosa, impaziente é il
termine adatto. Voglio che questo brunch finisca in fretta
così potremo tornare
nella nostra suite e riposare."
"Come
desidera Mrs. Bass."
Non
notai nemmeno i fotografi vicino
l'hotel, ma quando intravidi un flash capii che qualcuno ci osservava.
Presi la
mano di Chuck e cominciai a camminare verso l'entrata.
"Mr.
e Mrs. Bass, ancora
congratulazioni."
"Grazie
Vanya." Rispose Chuck
sorridendo al portiere del Palace.
"Com'é
andara la luna di miele?"
"Benissimo
grazie."
Continuammo
a camminare ed entrammo
nell'ascensore.
"Hai
fretta di arrivare al
brunch?"
"C'erano
dei fotografi fuori non
volevo essere fotografata mentre parlavamo di cose private. I miei
vestiti sono
già nella suite?"
"Naturalmente,
ho fatto portare a
Dorota alcuni dei tuoi vestiti. Ho pensato il resto potranno essere
portati
direttamente nella nuova casa una volta pronta."
Annuii
e le porte dell'ascensore si
aprirono. Arrivammo alla porta e aspettai che Chuck aprisse alla porta,
ma
quella che mi ritrovai davanti non era la suite 1812 che ricordavo.
"Chuck
ma..."
"Lo
so. Ho pensato di cambiare
qualcosa, dobbiamo stare qui solo una settimana ma volevo fosse adatta
per
entrambi. Ti piace?"
"Sí,é
bellissima."
La
stanza era più luminosa e sembrava
una camera completamente diversa.
"Volevo
un cambiamento."
Lo
guardai confusa e aspettai che
continuasse.
"La
suite di prima era la mia
vecchia vita il 'vecchio Chuck Bass'. Adesso sono un 'altro Chuck Bass'
e
voglio dimostrare a tutti che faccio suo serio."
Gli
sorrisi e gli presi il volto tra le
mie mani.
"Chuck
non hai bisogno di
dimostrare i niente e non devi completamente cambiare. Alcune vecchie
abitudini
sí, ma io ti amo così come sei e non voglio che
cambi per me o per dimostrarmi
qualcosa."
"Ma
io voglio cambiare. Per voi,
voglio diventare una persona che..."
Non
finì la frase, credo non ne ebbe il
coraggio. Ma dal suo sguardo capii le sue paure, dopotutto io conoscevo
tutto
di lui e lui conosceva tutto di me.
"Tu
credi di non meritarmi?"
Non
dovette nemmeno confermarlo perché
sapevo già la risposta.
"Chuck...
Guardami. Abbiamo
entrambi commesso degli errori, ma adesso siamo qui. Io sono qui, e non
vado da
nessuna parte, mai. Non voglio che pensi di non essere alla mia altezza
e so
quello che pensi. Solo perché prima stavo con Nate, questo
non vuol dire che
fosse quello che volevo davvero."
"Sin
da quando eri bambina avevi la
tua favola. Avresti sposato Nate, il marito ideale."
"Le
creiamo noi le nostre favole.
Chuck io voglio te. Non Nate, non il marito ideale. Te, Chuck Bass."
Lo
baciai e senza nemmeno accorgermene
eravamo finiti nella camera da letto. Infatti arrivammo al brunch da
Lily con
dieci minuti in ritardo.
NESSUN
POV
"Ma
dove sono finiti? Dovevano
essere qui dieci minuti fa."
"Eleanor
sono appena sposati. Sai
come ci si sente quando si é sposati."
"Tu
di certo più di me." Disse
sottovoce.
*Ding*
"Oh
finalmente."
"Buongiorno
anche a te mamma, mi
sei mancata molto anche tu."
"Buongiorno
a tutti." Disse
Chuck.
"Come
mai ci avete messo così
tanto?"
"Beh..
Noi... Noi eravamo bloccati
nel traffico, un gran traffico. Non credevo potesse esserci tanta coda."
"Certo
traffico." Rispose
Serena.
"S,
mi sei mancata così tanto! Non
sai quante cose devo raccontarti."
"Mi
sei mancata anche tu B.
Possiamo andare a fare shopping domani e potremmo parlare."
"Certo.
Lily!"
"Oh
Blair tesoro. A quanto vedo la
luna di miele é andata bene."
"Benissimo."
"Mi
fa molto piacere che vi sia
piaciuta."
"Mr... Bart."
"Papá. Eleanor, Lily."
"Chuck.
Non puoi sapere quanto ci
siete mancati." Disse Lily abbracciando Chuck. "Dovete raccontarci
tutto."
"Eric,
sis."
"Non
credevo l'avrei mai detto ma
ci sei mancato davvero Chuck. Ma non sono tua sorella."
"Come
vuoi... Sis."
Si
sedettero tutti a tavola e parlarono.
Ma l'argomento che cambiò l'atmosfera del brunch, fu una
domanda che Blair
voleva a tutti i costi evitare.
"Blair
tesoro. So che siete appena
tornati, ma... Hai deciso come dare la notizia della gravidanza?"
"Beh..
No, so che dovremmo farlo il
più in fretta possibile visto che diventa sempre
più evidente e so che creerà
un grande scandalo, ma non ho ancora deciso come dare la notizia."
"E
la scuola? Voglio dire
continuerai ad andarci o avevi preso altre decisioni?"
"Io
e Chuck non ne abbiamo ancora
discusso, ma io non voglio andare a scuola quando sarò
grande quanto una
balena. Pensavo altri due mesi e poi finirò l'anno studiando
da casa."
"Mi
sembra un'ottima idea. Chuck
che cosa ne pensi?"
"É
una decisione che deve prendere
Blair e se é questo quello che vuole,
l'appoggeró. E con i voti di Blair credo
che gli ultimi due mesi di scuola fatti a casa non cambieranno
granché."
"Beh
allora un problema
risolto."
"Credo
che dovremmo decidere tutti
insieme come dare la notizia della gravidanza, dopotutto é
una cosa che
riguarda entrambe le famiglie. Come ha detto Blair dovremo trovare un
modo che
crei il minor scandalo possibile, altrimenti i ragazzi si troveranno
attaccati
da paparazzi continuamente." Disse Bart con aria molto calma.
"Beh
potremo fare una soirée,
invitare i fotografi più importanti e alcune delle famiglie
più importanti
dell'Upper East Side per il ritorno di ragazzi e mostrare loro quanto
siano
felici. E poi daremo il grande annuncio, diremo che abbiamo voluto
aspettare
che il primo trimestre passasse per essere sicuri che andasse tutto
bene, che i
ragazzi sono sempre stati innamorati e che il matrimonio non era
riparatore.
Dopotutto non era completamente riparatore..." Continuò Lily
guardando i
novelli sposi, che si stringevano le mani sotto il tavolo. "Poi
decideremo
se dire immediatamente che sono gemelli o aspettare."
"Meglio
dirlo subito. Non voglio
che pensino che sia ingrassata così tanto per un bambino in
pochi mesi quando
in realtà ne sono due."
"Allora
che ne pensate?"
"Non
sembra una pessima
idea."
"E
Nathaniel Archibald?" La
domanda di Bart spiazzó i presenti e tutti si voltarono a
guardarlo confuso,
così Bart decise di spiegare che cosa intendeva dire.
"Blair
é andata al Cotillion con
Archibald e lei era incinta, pur non sapendolo. Dobbiamo prepararci a
tutti i
tipi di domande."
"Beh
é vero. Ma i nostri rapporti
con Nate non sono cambiati, siamo ancora buoni amici. É
stato il testimone di Chuck."
"Mentre
voi eravate via ho dato
un'occhiata a tutti i giornali che parlavano di voi. Il NY Times
già sospetta
una gravidanza visti i precedenti di Chuck, Page Six invece dice che
questo é
il modo mio e di Eleanor di punirvi, addirittura pensano che noi due
abbiamo
una relazione alle spalle di Lily e infine il Manhattan dice che
é un modo di
Chuck di vendicarsi di me. Altri addirittura dicono che io l'ho
minacciato che
se un giorno non si fosse sposato non avrebbe ereditato nulla."
"Wow
siamo stati via una settimana
e ci siamo persi tutto questo.."
"Io
credo che dovremmo invitare gli
Archibald al ricevimento, Nate verrà di sicuro e
dimostreremo che siamo in
buoni rapporti. E potremmo dire la verità, che il primo mese
nessuno sapeva
della gravidanza e che tutto é nato quando Blair non era
impegnata."
Concluse Chuck e questo sembrava il piano perfetto per la giovane
coppia.
"Speriamo
funzioni."
"Funzionerà,
in caso contrario
dovremo solo trovare qualcos'altro che superi questo scandalo."
"E
una volta nati i bambini che
avete deciso di fare? Sarà il vostro ultimo anno e poi il
college." Chiese
Lily.
"Blair
andrà a Yale, giusto tesoro?
Come da sempre programmato."
Blair
guardò la madre incerta e tutti
intorno a quella tavola capirono che la risposta di Blair non sarebbe
stata
quello che Eleanor si aspettava.
"A
dire il vero non lo so. Ho
sempre desiderato andare a Yale e farò comunque domanda
lí, ma avrò due figli
di un anno e devo pensare anche alla mia famiglia. Per il momento
voglio
pensare a questi sei mesi e poi quando arriverà il momento
del college prenderò
la mia decisione."
Blair
tenne gli occhi bassi per tutto il
discorso e quando li rialzó notó che la madre
aveva le lacrime agli occhi, ma
era una donna dell'alta società quindi non avrebbe mai
pianto di fronte ad
altre persone.
"Mamma
io..."
"La
mia bambina è cresciuta così
tanto. Sarai una madre fantastica."
"G-Grazie."
"Blair
ti ho preso un appuntamento
tre volte alla settimana con il Dr. Shelman. Il lunedì, il
mercoledì e il
venerdì subito dopo scuola. Fino al 25 febbraio come la
dottoressa ha
consigliato. Vanno bene gli orari e i giorni o preferiresti cambiare
qualcosa?"
"No
é perfetto. Grazie mille."
"Io
e Blair però dovevamo
parlarvi."
Tutti
li guardarono con aria curiosa e
preoccupata.
"Perché
ci guardate in questo
modo?"
"Ti
ricordo che l'ultima volta che
hai parlato con tutti noi era per dirci che ti saresti sposata e che
eri
incinta, quindi non sappiamo cosa aspettarci" disse Eleanor
sorseggiando
un po' di champagne.
"Volevamo
solo dirci che sabato
mattina ci sarà colazione a casa nostra. Nella nuova casa."
"Oh
ma é magnifico. Sono molto
contenta per voi e noi ci saremo, vero Bart?"
"Certo."
"Pensavamo
di farne una tradizione,
una colazione di famiglia a casa nostra." Continuò Blair.
"Mi
sembra un'ottima idea,
tesoro."
"Quindi
ci sarete tutti?"
"Non
vedo l'ora di vedere la nuova
casa!"
"Sarà
di sicuro pronta questo
weekend quindi era per questo che avevamo deciso di fare colazione
insieme in
modo tale che poteste vedere la casa. E poi la sera faremo una festa."
"Una
festa? Blair, sai
perfettamente che il sabato sera c'è la cena a casa nostra."
"Ma
mamma, sarà solo per un
sabato."
"No
Blair. É la prima cena e non
puoi già saltarla."
"Beh
possiamo andare a cena da
Eleanor per le sei e fare la festa per le nove. Possiamo fare entrambe
le
cose." Disse Chuck cercando di mettere pace tra madre e figlia.
"Che
cosa ne pensi Blair?"
"Sembra
che sabato pomeriggio
dormirò per avere energia."
"Non
essere melodrammatica."
"Fare
una festa subito dopo aver
lanciato la notizia della gravidanza? Audace." Disse Bart guardando i
due
ragazzi.
"Ci
ho pensato e credo che questo
dimostrerebbe che qualsiasi cosa possano dire noi siamo uniti e che
sappiamo
fare delle ottime feste."
Finito
il brunch tutti tornarono a casa
con un po' di sollievo per aver trovato una soluzione a quello che si
sarebbe
potuto rilevare il più grande scandalo dell'Upper East Side
del 2008.
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