A Superhero Story

di r_Astrello
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Sono passati duecentotrentasette giorni.
No, non sono io a tenere il conto, ma a quanto pare i quotidiani hanno in un angolino una specie di contatore, o come lo volete chiamare. Siamo entrati da duecentotrentasette dannati giorni in una nuova era, siamo in pieno anno zero dell’epoca dei superpoteri.
Proprio così: da quel giorno alcune persone hanno cominciato a manifestare dei superpoteri. Moltissimi scienziati hanno cercato di capire come tutto questo sia possibile, ma riuscite a immaginare un uomo straordinario con poteri tali da imporsi sugli altri o da riuscire a evitarli che si fa esaminare da uno scienziato? Io no.
Per quel che mi riguarda, io credo di essere l’unico ad aver reagito alla scoperta di avere dei poteri nascondendosi da tutto e tutti.
Proprio così: da quando ho constatato di aver ricevuto anche io dei poteri, mi sono nascosto, ho cercato di capire cosa sono in grado di fare.
Non ci ho messo molto a scoprire come funziona il mio potere: posso teletrasportarmi.
Nel dettaglio, non riesco a scompormi per ricompormi altrove, il mio non è quel tipo di teletrasporto. Funziona in questo modo: creo una “porta” che collega il mio corpo con un altro punto nello spazio, e la attraverso. La maggior parte del tempo l’ho impiegata per fare diverse prove, i cui risultati mi hanno aiutato molto. Ho realizzato che spostamenti multipli moltiplicano esponenzialmente la fatica che essi comportano, e che per i singoli teletrasporti lo sforzo è proporzionale alla distanza attraversata.
Spostarmi più volte consecutivamente mi sfianca, così come coprire grandi distanze, e se non ho forze a sufficienza, se sono troppo stanco, non riesco a teletrasportarmi. Che è sempre meglio di teletrasportarmi svenuto da qualche parte. O almeno credo.
Avendo notato che anche i miei vestiti si teletrasportavano con me, così come il contenuto delle tasche e ogni cosa che avessi addosso, ho capito che posso portare con me nel “salto” (come lo chiamo io) anche corpi esterni, i quali però aumentano notevolmente lo sforzo compiuto in relazione al loro peso. Trasporto tranquillamente con me una caffettiera, faccio fatica con un baule, e non mi schiodo con un Frigorifero. Riesco a portare con me più o meno quello che riuscirei a spostare senza l’utilizzo dei poteri, per dirla in poche parole.
Un’altra cosa che ho riscontrato dopo diverse prove è che i miei spostamenti hanno una sorta di energia cinetica, quindi oltre a una forza di impatto sprigiona calore. Ho provato a fare spostamenti multipli tenendo in mano un uovo e dopo qualche salto era… sodo. Dopo ho scoperto che a maggiore distanza corrisponde maggiore energia, così ho cominciato a preparare uova sode con un solo teletrasporto, per restare maggiormente riposato. Sono anche felice di constatare che più mi “alleno” nell’utilizzo dei miei poteri, minore fatica comporta usarli. Detto questo, posso considerare chiuse le note sui miei poteri.
Sono passati duecentotrentasette giorni mentre io ero nascosto e oggi mi sono riaffacciato sul mondo: è il caos.




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