A Superhero Story

di r_Astrello
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Una volta uscito dal magazzino abbandonato dove mi sono isolato, ho preso un giornale. C’era una dicitura, nell’angolo in alto a destra della prima pagina, che recitava “duecentotrentasettesimo giorno della nuova era” Il contatore a cui mi riferivo nella precedente pagina di questo pseudo diario. La notizia principale del quotidiano (sapete, quella con la foto più grande, il titolo a caratteri cubitali, e tutto il resto) parlava del fantomatico “immortale”. Un uomo vestito interamente di nero, giaccone compreso, dal volto coperto da un passamontagna stile rapinatore di strada, con solo gli occhi scoperti. Da quel che dice il giornale, le uniche cose che si sanno di questo uomo è che questo sia impossibile da uccidere, probabilmente immune al dolore e che va in giro a rapinare banche, gioiellerie e tutto quello che ha voglia di rapinare. Il che spiegherebbe anche il nome “l’immortale” e il fatto stesso che sia su un giornale. Era come sospettavo, purtroppo. Beh, era anche scontato che ci fosse chi avrebbe sfruttato i poteri per proprio tornaconto, una volta ottenuti. Ebbi la pessima sensazione che questo fantomatico “immortale” fosse solo il primo di tanti. O meglio, il primo a farsi beccare. Da un lato era rincuorante, voleva dire che non doveva essere poi granché, sebbene non fosse propriamente un avversario comune da fronteggiare. Non che io voglia proprio fronteggiarlo, ma uno così credo non sia molto pacifico con chi incontra. Ma tornando a prima, c’era anche un lato poco rassicurante. Se come pensavo lui era stato ”il primo a farsi beccare”, voleva dire che c’era chi faceva lo stesso e meglio. E quello sì, era un gran bel problema. Fu in quel momento che ebbi l’idea di scrivere questo diario, di cui siamo solo a pagina due. Cosa stava succedendo nel mondo? Se quella dei superumani era davvero una nuova era, qualcuno doveva tener conto di quello che stava accadendo. Allo stesso modo un mondo appena entrato in una nuova era aveva bisogno di una cosa fondamentale: equilibrio. E dove poteva risiedere, se non nella forza di individui dotati di poteri tali da permettere loro di trascendere i limiti umani e soverchiare le sorti del destino stesso? Ci saranno dei superumani, dei supereroi, e dei supercattivi. Il mio sospetto è che troverò prevalentemente persone della prima e della terza categoria e in un mondo di cattivi e neutrali che se ne infischiano, la bilancia dell’equilibrio tende a piegarsi dal lato sbagliato. Lo sentivo, i superumani erano destinati ad avere un ruolo importante nella storia, loro avrebbero scritto il futuro e mi chiesi se anch’io facessi parte di questo grande schema. L’unica cosa che sapevo per certo, era che il mio potere mi avrebbe permesso di spostarmi più velocemente di chiunque altro, e mi avrebbe permesso di conoscere quanto più possibile gli altri superumani sparsi per il mondo. Li avrei conosciuti, avrei cercato di convincerli a seguire una giusta causa, e mi sarei opposto a chi persegue un ideale egoistico. Dovevo fare la mia parte.




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