A different love
A different love
La ragazza senza nome
In sottofondo suonava "Halleluja" di
Jeff Buckley. Un sottofondo perfetto quando si vaga per le strade di New York,
in periferia.
C'era solo lei in giro per la città, in
quel quartiere. Le piaceva questa sensazione di isolamento: tutti erano in
vacanza e lei, come un lupo solitario, vagava per i vicoli più nascosti alla
ricerca di un soggetto per il suo documentario.
L'iPod le cadde dalla tasca e il suo mondo
personale, nel quale si era rifugiata, il mondo che stava tutto in quella
canzone, tutto in quel momento, svanì in un soffio.
< Cavolo! > - esclamò
Era una ragazza strana: i rasta neri
incorniciavano un viso fresco sul quale era visibile un grosso piercing sul
sopracciglio sinistro. Il suo fisico era snello e ben formato e il suo stile
inconfondibile. Quel giorno indossava una minigonna nera finto-strappata e una
maglia anch'essa nera creata da lei. Il simbolo disegnato sopra era estremamente
complesso..quasi come la sua mente...
Era quel genere di persona che si può
definire Dark alternativa. Una persona curiosa ed interessante.
La sua vera passione erano i documentari.
Li girava lei stessa. Spesso le capitava di vagare per strada senza una meta e
scovare qualcosa che la incuriosivaa tal punto da farle desiderare di capirne di
più. Aveva la stanza piena di film amatoriali riguardanti gli argomenti più
disparati: guerra, fame, inquinamento... New York era una città che offriva
molti spunti di riflessione!
Era la sua vera passione girare. La sua
vocazione. per i suoi coetanei era solo un'associale alternativa da cui stare
alla larga ma c'era molto di più in lei.. Forse un giorno un regista famoso
avrebbe visto uno dei suoi lavori...l'avrebbe trovato interessante e
avrebbe fatto la sua fortuna....
Ma a che serviva sognare? Bisognava restare
concentrati e cercare qualcosa si interessante. Sentiva che questo sarebbe stato
il suo lavoro migliore, quello decisivo. Macchè...sua madre lo diceva...Smettila
di perdere tempo! Metti il naso nei libri e studia!
Ma possibile che non capiva? la sua vita
era piatta. PIATTA! L'unica distrazione era girare...
Non sapeva che di li a poco la sua vita
avrebbe preso una piega diversa.
Non sapeva che il ragazzo in fondo alla
strada la stava fissando da dietro gli occhiali scuri.
Non sapeva molte cose.
In effetti...era solo una ragazza che
camminava.
Leggete e recensite...il secondo capitolo è
migliore...almeno così mi sembra. Spero vi sia piaciuta!
Glael
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